Istantanea Pier Vittorio Buffa

Condividere la memoria

Un mese fa è andato online il sito "Grande Guerra, i diari raccontano", di cui avevo parlato in questo post.

Da allora, all'indirizzo mail appositamente creato, sono arrivate numerose segnalazioni. Nipoti e pronipoti dei combattenti di un secolo fa hanno scritto di avere diari, foto, lettere conservate con cura negli anni e che adesso mettono volentieri a disposizione dell'Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano e del gruppo Espresso. Insieme a tutte le altre che arriveranno verranno raccolte, vagliate, selezionate, pubblicate.

Non mi aspettavo una reazione così pronta e vasta e me ne sono chiesto la ragione. La risposta che mi sono dato non so se è quella corretta, ma vorrei provare a ragionarne insieme.

Inviare oggi a un archivio e a dei giornali un diario scritto in trincea cent'anni fa penso sia frutto di un bisogno che il nostro paese, nel suo oltre secolo e mezzo di vita, non è riuscito a soddisfare.

Quello, di ciascun cittadino, di avere una memoria comune a quella del vicino di casa, dell'amico, del conoscente. Il bisogno, cioè, di vedere le sofferenze e le gioie di chi ci ha preceduto far parte di un unico, riconosciuto e condiviso processo storico. Mandando anche una sola lettera di un nonno o bisnonno perché sia conservata e magari pubblicata è come si volesse dire: "Ecco anche lui che non è stato un eroe ma sicuramente ha sofferto fa parte della nostra storia, e per quella sofferenza gli dobbiamo, tutti, riconoscenza".

E in questa direzione, quella di una memoria condivisa, va una recente iniziativa di cui ho dato notizia sull'Espresso di questa settimana. Uno storico magistrato militare, Sergio Dini, oggi sostituto alla procura ordinaria di Padova, ha scritto, insieme a due suoi colleghi, una lettera al ministro della Difesa che qui si può leggere integralmente. Il magistrato chiede che venga promulgato un "provvedimento clemenziale" in favore dei soldati che vennero fucilati nella Grande Guerra. Perché, spiega, "quelle fucilazioni, da un punto di vista strettamente utilitaristico ebbero un senso e contribuirono, in certo modo, alla vittoria finale". In altre parole fanno anche loro parte di una memoria che deve essere condivisa.

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19 commenti 8

  • melina scrive:

    ...era un bambino di circa 7 anni, stava giocando pacificamente su un prato , vicino casa ,ha fatto un salto di gioia ,quando ha visto quel .. " giocattolo" ...l'ha preso e ...quel salto l'ha fatto arrivare dritto al Cielo ...:'( era mio zio ,vittima innocente come tantissimi altri,della stupidità umana !...Il papà poi ha avuto una medaglia ,ma che se fa un padre di un pezzo di metallo ,quando gli è stato strappato un pezzo di cuore ? ... e della mamma che vede il corpo straziato del figlioletto ne vogliamo parlare?..forse sarò fuori tema ,ma ,in un periodo in cui foto di bambini decimati dalla guerra ,non si contano più,mi sento di scrivere questa cosa ! Buona giornata e buon lavoro !

  • demago-go scrive:

    La guerra nella realtà capital-consumistica raggiunge l'apice della brutale violenza perché raggiunge i suoi perfidi obiettivi di oppressione,sottomissione,umiliazione,distruzione,appropriazione,eliminazione e negli individui le peggiori pulsioni quali quella distruttiva(di morte),sado-masochista,narcisista,aggressiva insieme a tutte le peggiori iniquità,servendo solo ad arricchire i fabbricanti d'armi,i saccheggiatori di risorse(materie prime)che sono i potentati finanziari mentre milioni di persone innocenti vengono mandate al macello per soddisfare le bramosie di questi cinici criminali e si perdono i propri cari,figli,padri,madri,tutto viene cancellato quando va bene in un istante,altrimenti campi di sterminio con torture e tormenti lunghi mesi o anni fino a domandarsi:"se questo è un uomo"(P.Levi)e sempre"giustificata"in nome di una superiorità razziale,religiosa,economico-politica;non crediamo più a tutto questo,non vogliamo più che ci si ammazzi in nome di questo e come recita l'art 11 della costituzione che il nostro Paese ripudia la guerra come strumento di offesa e di soluzione delle diatribe internazionali e che vengano presi coloro che scatenano questi inferni terreni e puniti per questo;per quanto riguarda il fatto che l'umanità è destinata ad avere guerre per l'eternità perché nel suo d.n.a è profondamente falso e lo dimostrano le società pre-capital-consumiste dove le tribù si facevano la guerra come rituale in quanto in determinati periodi non si poteva assicurare la sopravvivenza a tutti i componenti come in casi di carestie dovuti a mutamenti ambientali,climatici e quindi ci si faceva una guerra per eliminare un determinato numero di individui per poter permettere agli altri di"sopravvivere"e si moriva per questo con"onore"consapevoli di ciò,infatti il grido di battaglia degli indiani d'America era"oka hey"(divenuto poi per i colonizzatori okay)che significava:"oggi è un bel giorno per morire"tutta un'altra guerra e storia

  • fausto scrive:

    La risposta potrebbe essere semplice: l'uomo è un animale, e come tale segue la legge del più forte.
    Che sia con la forza o con i soldi chi è più forte vince. La testa conta di meno, visto che molti cervelloni sono morti in povertà.
    Del resto la solidarietà funziona fino a quando ad averne bisogno sono in pochi. Quando cominciano ad essere tanti, bisogna liberarsi dell'eccesso. Questo succede anche fra i ricchi e non solo fra i poveri.
    Le multinazionali stanno assorbendo le piccole imprese, e resteranno solo loro, o solo una.

  • roberto scrive:

    Almeno i soldati americani sono mandati a "seminare democrazia" meglio equipaggiati dei nostri soldati sia nella prima che nella seconda guerra mondiale.
    Poco dira' qualcuno ma potendo farlo basterebbe chiedere a chi ha avuto la sfortuna di esserci che quel poco sarebbe diventato tanto!
    comunque e' lampante, almeno secondo me, che nell'uomo c'e' il bisogno di fare battaglie-guerre-scontri...ogni tanto qualcuno deve dimostare qualcosa ad altri e si parte, a morire sono sempre quelli che pagano le tasse e cioe' i poveretti e' sempre stato cosi' e sempre sara' chissa' poi perche'...!

  • andrea scrive:

    non so se lo avete visto ma c'era un libro tempo fa non mi ricordo bene l'argomento forse la guerra in Libia (quella del 2011) fatto sta' che aveva la copertina verde scuro e nera con scritto "If you don't come to democracy democracy will come to you" e disegnati un aereo nell'atto di sganciare una selva di bombe

    ecco a proposito di USA e la loro vocazione ad esportare libertà e capitalismo quella copertina riassumeva perfettamente in maniera plastica il concetto

  • roberto scrive:

    Gli U.S.A. pensano al petrolio e al loro potere e alla fine fanno bene, almeno per quello che riguarda loro.

  • fausto scrive:

    Le ferie queste sconosciute. A proposito di guerre Anche gli USA non sono mica male, dalle Filippine alla Corea , al Vietnam, al Cile, alla Bolivia,a Cuba, ai paesi balcanici, alla Cambogia, al medioriente. Insomma non c'è male. Forse portano la democrazia, forse portano le armi,, sicuramente portano il capitalismo. Forse la guerra è endemica dell'essere umano.
    Sicuramente nel potere manca qualcosa d'importante.

  • roberto scrive:

    Buongiorno,noto che il post in questione non riscuote gran consenso a giudicare dalle poche risposte scritte, colpa delle ferie o dell'argomento in se' ?

  • andrea scrive:

    da qualche mese ci sono in libreria due titoli interessanti sulle cause che hanno preparato la I GM ovvero "Come si spense la luce sul mondo di ieri" di Margaret Macmillan e "I sonnambuli" di Christopher Clark.. Spesso ottimi storici sono inglesi

    ho in mente di acquistarne uno dei 2 sono più propenso per il primo dopo averli sfogliati un po' sommariamente entrambi.. è vero che non se ne sa abbastanza della I GM si parla sempre e molto della II GM anche al cinema ma della I veramente poco o nulla.. a scuola poi ci facevano 2 palle sulla Rivoluzione Francese e Napoleone ma si arrivava sempre a fatica al Novecento con il risultato che intere recenti generazioni non sanno quasi nulla del secolo breve

  • fausto scrive:

    Purtroppo il rischio che accadano ancora tragedie come nel passato è sempre incombente. Ciò che salva il mondo è che la brava gente è in maggior numero dei furbi. Ciò che frega la brava gente è che c'è molta tolleranza verso i furbi.
    La gente semplice, è spesso in balia di questi furbi con scarsa coscienza sociale, che spesso diventano megalomani (sia per chi ha pochi poteri che per chi ne ha tanti).
    In teoria, la legge dovrebbe salvaguardarci dalle angherie dei furbi, in pratica, in italia, li protegge. Se non riusciamo ad invertire questo meccanismo, il pericolo disastri mondiali incombe tutti i giorni sulla nostra testa.

  • roberto scrive:

    Buongiorno a tutti.
    A me spiace immensamente che della prima guerra mondiale ci si dimentichi sempre piu', almeno a livello istituzionale.
    Se invece si parla con la gente e' evidente che esiste ancora, e per fortuna aggiungo, una grande voglia di parlare dell'argomento, di tenere vivo il ricordo.
    Purtroppo i giovani non ne sanno quasi nulla, come stanno dimenticando anche la seconda guerra mondiale, peccato perche' ci si dimentica della nostra storia, delle nostre radici, del nostro passato.
    La colpa e' sicuramente della scuola e delle istituzioni che ormai quasi non ne parlano nemmeno piu'.
    Concordo con MARIO e FAUSTO, basterebbe leggere e guardare questi films o libri e si capirebbero tante cose negative che ancora oggi esistono nel DNA di troppi politici italiani e non solo, l'ignavia, il coraggio con le vite altrui, ruberie,incompetenza,prepotenza,esistevano allora tra i nostri alti gradi militari esistono oggi tra chi ci dovrebbe governare.
    In sostanza cambiano le genti ma restano i difetti.
    Grazie ancora al dott. BUFFA che ha mantenuto vivo un nostro caro e doloroso ricordo, parlandone con mia figlia ;laureata, ho capito che in effetti ne sapeva poco...per saperne di piu' ha dovuto fare lei qualche ricerca, e' un peccato lasciare andare tutto nell'oblio, ma parlandone si rischia di far pensare e ragionare la gente e a molti questo non va bene.

  • andrea scrive:

    vero Fausto ma estenderei il pericolo ovvero non solo le grandi banche ma anche le grandi aziende multinazionali

    siamo da tempo ostaggio del capitale fittizio (quello creato dal nulla e moltiplicato con la finanza creativa e selvaggia di banche e istituti finanziari con beneplacito di FMI Banca Mondiale e agenzie di rating) e del capitale mobile (quello che si sposta in base alla convenienza delle aziende là ove sindacati costo del lavoro diritti ambiente sono meno tutelati con beneplacito di WTO) due brutte facce della stessa medaglia

  • fausto scrive:

    Andrea, dopo un periodo di pace generalmente arriva un periodo catastrofico, lo dimostra la grande guerra dopo la" bell'epoque", la 2 guerra mondiale dopo il ventenio del fascismo, ma anche delle riforme del lavoro, delle grandi opere. E più il progresso va avanti, maggiore è il coinvolgimento della popolazione. Ora il pericolo incombente sono le grandi banche. Sono multinazionali prive di sentimenti, l'unico scopo loro è il potere e il profitto. Tenetevi pronti al peggio.

  • fausto scrive:

    anche la Grande Guerra, con Gasman è un bel documentario, anche se soft visto le censure di allora.

  • andrea scrive:

    Note del generale Luigi Cadorna:

    “Per attacco brillante si calcola quanti uomini la mitragliatrice può abbattere e si lancia all’attacco un numero di uomini superiore: qualcuno giungerà alla mitragliatrice […].

    "Le sole munizioni che non mi mancano sono gli uomini”.

    "Il superiore ha il sacro potere di passare immediatamente per le armi i recalcitranti ed i vigliacchi".

    "Chi tenti ignominiosamente di arrendersi e di retrocedere, sarà raggiunto prima che si infami dalla giustizia sommaria del piombo delle linee retrostanti e da quella dei carabinieri incaricati di vigilare alle spalle delle truppe, sempre quando non sia freddato da quello dell’ufficiale".

    Incuriosito da una recente intervista a Moni Ovadia dal FQ di qualche gg fa mi sono andato a rileggere la "dichiarazione" di Cadorna sul web e ne ho trovate altre..

    Il tutto x combattere e morire per questo Paese di merd... di ladri farabutti mafiosi puttanieri

    Noi poi stavamo gran bene sotto l'AU prima che arrivassero i "fenomeni" italiani

    Grazie Buffa comunque a tener viva Memoria e Ricordo

  • mario scrive:

    basta guardare il film "uomini contro" con gian maria volonte per capire da chi erano comandati quei poveri sventurati.

  • fausto scrive:

    Sicuramente leggere i fatti e il modus vivendi di 100 anni fa fa pensare, forse riflettere, forse maturare, forse sognare un mondo più giusto.
    La società è un organismo che coinvolge tutti ,da chi comanda a chi subisce. Chi comanda comunque ha la responsabilità della sorte della popolazione, chi subisce, a volte lo fa per inerzia, e, a volte lo fa perchè ingannata dalle informazioni che vengono date da chi comanda.
    Sicuramente leggere storie vere del passato è come rivivere in un film, solo che sono storie drammaticamente vere.
    Come si faceva una volta a vivere senza computer, senza telefonino? O peggio ancora come si faceva una volta andare a morire per qualcuno che predicava la salvezza della patria?

  • Toni scrive:

    Mentre le fucilazioni sommarie dopo Caporetto sono ben note, anche grazie a Hemingway che le vide e le narrò, solo negli ultimi anni alcuni storici si sono accorti che queste furono perpretate dai criminali con le stellette anche nella prima parte della Grande Guerra.
    Mio nonno sopravvisse a una decimazione operata dai carabinieri sul Carso nel 1915.

  • somatiz-zante scrive:

    Scusate ho scritto il post nel blog precedente"parole sante"..

    Lo inserisco io, pvb

    Mio nonno fece entrambe le 2 guerre mondiali e la 1°la fece giovanissimo neanche diciottenne,era nel genio e gli toccava fare le trincee usando anche i commilitoni morti,quando andavano all’assalto alla baionetta si ubriacavano di cordial per farsi forza e si sbudellavano come macellai,poi nella 2°mi raccontò tutti gli ulteriori orrori che successero con il miglioramento della tecnologia e l’olocausto,ogni volta che ne parlava lo faceva con rabbia consapevole di essere stato una”pedina”in mano a dei criminali senza scrupoli che immancabilmente malediceva a suon di parolacce e improperi perché questi ultimi si erano arricchiti sulla pelle di tante persone e della popolazione inerme,mi raccontò episodi che facevo fatica a”immaginare”,l’unico suo vanto se cosi’ si può dire è stato quello di non aver mai preso la tessera durante il fascismo a costo di botte e fame e poi di aver fatto la lotta partigiana e mi disse che non c’è bisogno di guerre per far morire le persone perché prima o poi..e che servono solo al business dei fabbricanti d’armi e potenti che sono in combutta,solo quando raggiunsi l’età della ragione capii quanto dolore si era portato dentro e il film dell’orrore che è stata la sua..vita.

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