Istantanea http://buffa.blogautore.repubblica.it Just another Blogautore.repubblica.it weblog Wed, 11 Jul 2018 15:14:30 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=3.8.27 L'ultimo post http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/07/11/lultimo-post/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/07/11/lultimo-post/#comments Wed, 11 Jul 2018 15:14:30 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2731 Dopo più di undici anni, il primo post è del 28 marzo 2007, ho deciso di chiudere il blog Istantanea.

È stato per me uno strumento eccezionale che mi ha consentito di seguire lo sviluppo tumultuoso della rete, approfondire temi particolari, segnalare fatti o episodi che ritenevo sottovalutati, esprimere liberamente le mie opinioni, conoscere, attraverso i commenti, centinaia di persone.

Continuerò a restare in rete utilizzando i suoi straordinari strumenti per partecipare al dibattito pubblico, per dire come la penso. E terrò comunque aperto, come lo è da anni, il mio sito personale.

Quando una storia si chiude, anche se piccola come questa di Istantanea, e si è ricevuto qualcosa è giusto ringraziare.

Io devo ringraziare l’editore (il gruppo Espresso, oggi Gedi) per la totale libertà che mi ha concesso nel gestire questo spazio.

E devo ringraziare chi negli anni ha letto i miei post. Per i commenti, le critiche, e anche gli apprezzamenti, che sono stati per me veri arricchimenti.

Grazie

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Crimine contro l'umanità http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/06/26/crimine-contro-lumanita/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/06/26/crimine-contro-lumanita/#comments Tue, 26 Jun 2018 08:18:01 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2727
  • Una nave poteva salvare 120 vite umane, ma non l’ha fatto. Anzi, nottetempo si è allontanata dal punto in cui il gommone alla deriva era stato segnalato perché la Guardia Costiera italiana non le ha dato ordine di intervenire e il capitano non se l’è sentita di fare di testa sua. La mattina dopo, in quelle acque, del gommone non c'era traccia.

    A raccontare questa storia è una giovane volontaria imbarcata sulla Seefuchs, Giulia Bertoni. La racconta alla giornalista di Repubblica Caterina Pasolini ed è una storia che in un paese civile dovrebbe far gridare all'orrore.

    Orrore per l’ordine non dato dalla Guardia costiera italiana di fare quello che in mare si fa da che esiste il mare e i marinai, cioè salvare chi è in pericolo.

    Orrore, se diamo pieno credito alla testimonianza della volontaria, per il comportamento del capitano che non ha obbedito all'unica legge che si dovrebbe davvero seguire in mare, quella, sempre la stessa, di salvare chiunque sia in pericolo.

    Un orrore che dovrebbe farci scendere in piazza tutti insieme, andare sotto il palazzo del governo a gridare che queste cose, nel nostro paese, e in nessun paese del mondo, dovrebbero mai succedere.

    Invece non accade nulla. Uno dei due vicepresidenti del consiglio italiano, Matteo Salvini, continua a diramare gli stessi ordini e a usare toni sempre più minacciosi fino a quel terribile: "Se Toninelli (il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti da cui la Guardia costiera dipende funzionalmente, Ndr) chiederà alla Guardia costiera di non rispondere agli Sos avrà mio totale sostegno" . E  così accade che un’intervista come questa a Giulia Bertoni diventa quasi un’intervista di routine, il  racconto di qualcosa successo lontano da noi e, in fondo, non così tanto grave.

    No, non dobbiamo permettere questo. Se qualcuno che parla anche a nome nostro, come fa un vicecapo del governo italiano, è complice di un simile crimine contro l’umanità, o, a voler essere indulgenti, di una strage, noi dovremmo fare di tutto perché ciò non accada mai più.
    Unendoci, coalizzandoci, mettendo da parte tutto il resto e impegnandoci per creare un unico fronte capace di mandare a casa chi commette, in nome nostro, simili crimini.

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    Lo striscione vietato http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/06/17/lo-striscione-vietato/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/06/17/lo-striscione-vietato/#comments Sun, 17 Jun 2018 11:34:25 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2724 172220239-9ead9ecc-8989-4e48-bcdb-807f7c1f2a9eUn piccolo, ma gravissimo episodio che prima dell'insediamento del governo Salvini-Di Maio-Conte (l'ordine non è casuale) forse non si sarebbe verificato.

    Siamo a  Ivrea. Parla Matteo Salvini, neo ministro dell'Interno, vice primo ministro e vero leader del governo presieduto da Giuseppe Conte. E' una manifestazione elettorale. A un certo punto appare uno striscione: "Prima gli italiani... Ma Giulio?". E' uno striscione che chiede la verità sull'omicidio, al Cairo, di Giulio Regeni. Un omicidio che il neo ministro aveva liquidato così: "Comprendo bene la richiesta di giustizia della famiglia di Giulio Regeni. Ma per noi, l’Italia, è fondamentale avere buone relazioni con un Paese importante come l’Egitto”. Come dire: il "problema Regeni" è una questione della famiglia, l'Italia ha altro a cui pensare.

    Quello striscione giallo voleva solo attirare l'attenzione sull'irrisolto caso del ricercatore assassinato e criticare la linea assunta dal governo. Era una normale manifestazione del pensiero, un pacifico esercizio delle libertà sancite dalla Costituzione.

    Ebbene, gli attivisti che lo hanno dispiegato sono stati fermati e identificati dai poliziotti presenti.

    Sembra una cosa da niente.

    Invece è un grave atto di intimidazione verso chi esprime una libera opinione e richiama il governo ai propri doveri. Una cosa che in uno Stato sinceramente e profondamente democratico non dovrebbe proprio accadere, mai. Prendiamone nota e non dimentichiamo.

     

     

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    "I fogli te li cerco io" http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/06/06/i-fogli-te-li-cerco-io/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/06/06/i-fogli-te-li-cerco-io/#comments Wed, 06 Jun 2018 16:33:30 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2721

    Replica del presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante il dibattito sulla fiducia alla Camera. Roberto Fico, che presiede la seduta, gli da la parola, ma Conte non trova gli appunti. Luigi Di Maio, che è alla sua destra, gli va in aiuto. "Dai va avanti, te li cerco io, hai il microfono acceso". Poi mentre il neo presidente del consiglio inizia il suo intervento parlando molto lentamente e dicendo cose generiche Di Maio scartabella tra i fogli per mettere in vista, sotto gli occhi di Conte, quelli giusti.

    Una scenetta all'apparenza innocente, interpretabile come una normale  collaborazione tra membri dello stesso governo.

    Ma se la si osserva considerando i reali rapporti di forza al vertice del neo governo Lega-Cinque Stelle sembra la scenetta del compagno di scuola bravo che aiuta il suo amico meno bravo a non fare brutta figura. O quella del capo che aiuta un suo collaboratore. O quella del suggeritore che deve dare la battuta all'attore subentrato all'ultimo momento al protagonista ammalato.

    Insomma una scenetta che potrebbe essere la plastica sintesi della debolezza del presidente del Consiglio rispetto ai due azionisti del governo che dovrebbe guidare.

    Ecco, c'è da augurarsi che non sia così, che questa sia davvero una scenetta innocente. Perché tra le cose peggiori che potrebbero succedere nei prossimi mesi e anni c'è anche quella di avere un presidente del consiglio dimezzato, palesemente agli ordini dei suoi due vice che sono anche i capi dei due partiti che sostengono il governo.

    Sarebbe una grave ferita alle nostre istituzioni e alla nostra immagine nel mondo.

     

     

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    Le chiacchiere stanno a zero http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/05/29/le-chiacchiere-stanno-a-zero/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/05/29/le-chiacchiere-stanno-a-zero/#comments Tue, 29 May 2018 11:11:57 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2718 gentiloni_veltroni_renzi_lapresse_2017_thumb660x453La campagna elettorale è già cominciata, anzi, non è mai finita.

    Saranno mesi duri, in cui il tripolarismo al quale ci stavamo abituando sembra destinato a sgretolarsi per ricomporsi in un bipolarismo dai contorni ancora indefiniti. Lo impone la legge elettorale (anche e soprattutto se venisse cambiata in senso ulteriormente maggioritario) per cercare di arrivare a una maggioranza capace di governare da sola. Lo dice la posta politica in gioco, così alta da far diventare le prossime elezioni una sorta di referendum sul nostro rapporto con l'Europa e sulla nostra permanenza nell'euro.

    Cinquestelle e Lega si presenteranno insieme? Forse. Il centro destra resterà compatto? Forse. E il Partito democratico?

    Il Pd ha una sola strada, di cui si comincia a parlare ma che, per il momento, sembra più che altro un'utopia. Mettere da parte le tristi beghe interne e fare uno scatto in avanti. Di qualità e di contenuti. Di forza e chiarezza politica. Il Pd dovrebbe probabilmente mettere da parte se stesso per diventare il volano di una più ampia forza di centro sinistra che creda nel futuro dell'Europa, nell'euro, nell'equità fiscale...

    Se fossimo in un bar, in questi casi, si potrebbe dire: "le chiacchiere stanno a zero". Che, tradotto, vuol dire non c'è più tempo per parole e distinguo, personalismi e vendette. Chi oggi "sta con Mattarella", chi ha letto preoccupato il contratto Lega-M5S, chi ha visto nella "tassa piatta" la più iniqua delle riforme fiscali, chi è convinto che l'uscita dall'euro metterebbe in ginocchio il nostro paese e i suoi abitanti dovrebbe avere un'unica forza politica di riferimento. Con un leader credibile ed efficace, un programma semplice e chiaro, una comunicazione aggressiva e convincente.

    Ecco perché "le chiacchiere stanno a zero".  Per far diventare questa utopia una realtà bisognerebbe discutere poco e agire molto, da subito.

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    No grazie, avvocato http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/05/24/no-grazie-avvocato/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/05/24/no-grazie-avvocato/#comments Thu, 24 May 2018 08:44:44 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2717

    Ha detto il presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte: "Mi accingo ora a difendere gli interessi di tutti gli italiani, in tutte le sedi, europee e internazionali... mi propongo di essere l'avvocato difensore del popolo italiano".

    No grazie, avvocato. Non ho bisogno di essere difeso da lei in quanto italiano.

    Mi piacerebbe essere difeso come cittadino europeo, come cittadino del mondo. Perché i miei diritti e le mie aspirazioni non sono diverse da quelle di un francese o di un tedesco, di uno statunitense o di un ghanese.

    Se chi governa il mio paese sente il bisogno di difendere i diritti di 60 milioni di persone da attacchi esterni vuol dire che stiamo innestando la retromarcia, che stiamo rischiando di fare un passo indietro di decenni e di tornare, concettualmente, alle frontiere europee e ai muri.

    Quelli che andrebbero difesi sono i diritti dei più deboli, di qualunque paese essi siano. E andrebbero difesi e promossi il rispetto, la giustizia sociale, la dignità...

     

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    Il Movimento muto http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/05/16/il-movimento-muto/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/05/16/il-movimento-muto/#comments Wed, 16 May 2018 08:18:39 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2715

    Questo video, pubblicato su Facebook dal Movimento Cinque Stelle è, in qualche modo, la sintesi dell'evoluzione (o involuzione) che il movimento stesso ha avuto negli ultimi mesi. Un'evoluzione (o involuzione) figlia della transizione che il Movimento sta vivendo. Da forza urlante dell'opposizione a forza che aspira, legittimamente, a guidare il paese.

    Il video del Movimento che ha predicato (e praticato) lo streaming delle trattative politiche, la trasparenza assoluta dei propri atti e delle proprie decisioni, l'abolizione di qualunque accordo segreto o riservato è muto, totalmente muto. Si vedono gli uomini che stanno discutendo del futuro loro e del paese che si muovono come in un acquario. Nulla è dato sapere di quello che si stanno dicendo e nulla di sostanziale trapelerà se non le promesse di un accordo veloce che per giorni non verranno mantenute.

    Indignarsi? Reclamare lo streaming? No. La politica è questa, piaccia o non piaccia. E' fatta di mediazioni, compromessi, sfumature. Non è cosa da urla e da streaming.

    Quello che non torna, e questo sì indigna, è che un movimento-partito dalla base così ampia abbia potuto convincere milioni di italiani che la politica si poteva fare come la teorizzavano: ad alta voce, con i si e con i no irrevocabili. E che milioni di italiani abbiano creduto che così potesse essere. Adesso i Cinque Stelle sono lì, muti, a trattare in segreto e pronti, se serve, a incassare una posizione quanto meno "morbida" del "male assoluto", di Silvio Berlusconi.

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    Renzi, fai un bel viaggio http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/04/30/renzi-fai-un-bel-viaggio/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/04/30/renzi-fai-un-bel-viaggio/#comments Mon, 30 Apr 2018 16:14:29 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2713

    "Chi ha perso non può governare". L'ha detto l'ex segretario del  Partito democratico Matteo Renzi in televisione, a Che tempo che fa. E, in linea di principio, ha ragione. Ma dovrebbe dirlo soprattutto a se stesso: chi ha perso non può governare il paese, ma nemmeno il secondo partito del paese (com'è, almeno fino a  questo momento, il Pd). Non lo può governare formalmente, ma nemmeno informalmente, condizionandone la vita come Renzi sta facendo, andando in televisione a dettare la linea.

    Matteo Renzi, come segretario del Pd, ha perso. Ha perso davvero, ha spinto il partito al suo minimo storico. Poco importa ragionare se la colpa sia o meno tutta sua. Renzi era il segretario, Renzi ha perso, Renzi deve rientrare nei ranghi. Non dettare linee, non parlare come se fosse ancora il segretario del partito. Potrebbe fare un lungo viaggio come Alessandro Di Battista. O starsene seduto sul suo seggio senatoriale aspettando le indicazioni di voto del partito. Farebbe bene a se stesso e a quello che resta del Pd.

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    Streaming al contrario http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/04/20/streaming-al-contrario/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/04/20/streaming-al-contrario/#comments Fri, 20 Apr 2018 07:43:35 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2710 martinaSedersi al tavolo, non sedersi. Accettare, non accettare. Andare o non andare. Il dilemma nel quale il Partito democratico si sta avvitando è frutto della sindrome della sconfitta.E come tale è posto da perdenti.

    Il Pd ha perso e sta a chi ha vinto governare. Giusto. Ma basta dirlo il 5 e il 6 marzo, non serve ripeterlo ogni giorno a mo' di autoflagellazione. Detto questo il Pd è sempre il secondo partito italiano e, pur nella sconfitta, ha doveri precisi verso i propri elettori e anche verso chi non lo ha votato. E' il dovere di portare avanti con tutte le proprie forze la linea politica votata dal 18-19 per cento degli italiani. E anche il dovere di agire perché il paese abbia un governo che cerchi di realizzare obiettivi il più possibile vicini a quella linea politica.

    Allora non serve aspettare chiamate o dividersi sul cosa fare così, in astratto. Altrimenti si trasmettono solo due stati d'animo: l'altezzosità dello sconfitto che non accetta veramente la sconfitta e non vuole entrare in una ipotetica maggioranza. La smania di chi non sa stare, invece, lontano dal potere.

    La strada giusta l'ha imboccata, anche se timidamente e non con la necessaria forza e chiarezza, Maurizio Martina quando ha indicato i tre punti su cui confrontarsi.

    Bisognerebbe andare oltre, molto oltre. Arrivare quasi a uno streaming all'incontrario senza l'apparato scenografico del 2013. Il Pd potrebbe prendere una posizione semplice e chiara. Queste sono le nostre idee sui temi centrali (Europa, politica estera, immigrazione...), questi gli obiettivi prioritari (reddito di inclusione, lavoro, fisco...). E da qui deve partire chi vuole discutere per cercare di trovare una piattaforma comune sulla quale lavorare insieme.

    Una chiarezza e trasparenza che il Pd deve a chi lo ha votato e anche a chi ha smesso di votarlo. Per rispetto di se stesso e della propria storia.

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    Il paradosso del non governo http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/04/04/il-paradosso-del-non-governo/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2018/04/04/il-paradosso-del-non-governo/#comments Wed, 04 Apr 2018 10:03:50 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2707 1516892855814.jpg--luigi_di_maio__lo_scenario_sul_governo_grillino_con_matteo_salvini__il_primo_test_con_l_elezione_dei_presidenti_delle_camere

    Dopo il 4 marzo, a pensarci bene, nessuna delle forze politiche vincenti ha un reale interesse a governare.

    Non ce l'ha la Lega di Matteo Salvini che non essendo costretta a scegliere tra Berlusconi e  Di Maio, può restare nella coalizione di centrodestra continuando a erodere consensi a Forza Italia, a gridare contro gli immigrati senza doverne gestire il destino, a sventolare la bandiera della sicurezza perduta. A restare quindi in campagna elettorale pronta a incrementare i propri consensi in caso di nuove elezioni.

    Non ce l'ha nemmeno Di Maio interesse ad andare al governo. Dopo la "conquista" della Camera può spingere a fondo sui vitalizi dei parlamentari continuando la campagna elettorale senza doversi misurare con problemi più gravosi e complessi come la gestione del denaro pubblico e via dicendo. Portando a casa anche la sola abolizione dei vitalizi vedrebbe anche lui incrementare i consensi in caso di nuove elezioni.

    Un paradosso? Certamente. Perché prevederebbe un governo Gentiloni che resta in carica per il disbrigo degli affari correnti mentre una maggioranza eterogenea approva l'abolizione dei vitalizi e una nuova legge elettorale. Uno scenario che difficilmente potrebbe essere avallato dal Quirinale.

    Ma i paradossi spesso nascondono delle verità e, personalmente, mi accingo a seguire le consultazioni del presidente della Repubblica tenendolo comunque presente.

     

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