Istantanea Pier Vittorio Buffa

Io voto Chiara Ferraro

Domenica si vota per il Comune di Roma. Io sono un cittadino romano e ho deciso di dare il mio voto di preferenza a Chiara Ferraro, candidata al consiglio comunale nella lista civica di Ignazio Marino.

Chiara ha ventidue anni, è una ragazza epilettica con diagnosi di "autismo e disabilità cognitiva". Se eletta andrà in Comune accompagnata dal padre, che è il suo tutore. Qui c'è una sua storia-ritratto.

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Quella di Chiara è una candidatura che ha suscitato dibattiti e polemiche. C'è chi ha sostenuto la sua inutilità. O anche come possa essere il risultato di uno "sfruttamento" da parte della famiglia e degli operatori che la seguono.

Io, invece,  la voterò perché penso che Chiara consigliere comunale, con la sua sola presenza, suggerirà comportamenti più pacati e riflessivi. E perché, sedendo in consiglio, ricorderà a tutti, giorno dopo giorno, che nella nostra città vivono anche persone come lei che devono avere il rispetto e l'appoggio, totali e incondizionati, della comunità alla quale appartengono.

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117 commenti 8

  • emma5 scrive:

    ...Allora le cito il grande Pirandello..Le piace Bastian Contrario? Il grande Pirandello con il suo concetto di "Maschera", con la sua diretta conoscenza della sofferenza umana. Il grande Pirandello che ha saputo entrare nella follia, starci ed uscirne.. voglianmo discutere di "il fu Mattia Pascal" o di "uno nessuno centomila".. La ringrazioo per aver aggiunto altri illustri nomi al mio elenco. Aggiungerei anche la grande poetessa Emily Dickinson ma che stiamo a fare, la gara, a chi ne conosce di più??? Non esiste solo la psicologia e gli psicologi, vi sono altre fonti, altrettanto capaci di parlarci dei drammi esistenziali. Ciò che a me preme è sottolineare che Chiara, per quel che sò di lei e, forse, non basta, non credo che essere eletta nel consiglio comunale di Roma risponda ai suoi profondi ed autentici bisogni.... Ne sono profondamente convinta, mi piacerebbe agire affinchè la cosa non accada, perchè mi sembfrerebbe di poterla proteggere... Tuttavioa accetto che la si possa pensare anche diveramente da me e voglio sperare, qualora venisse eletta, di essere in errore. Per il suo unico bene.

  • Emma Lei Cita S.Freud,sua Figlia Anna,e gli altri,ma ce ne Sono un'Infinità,Adler,Jung,il nostro Cesare Musatti,Ecc,Non Credo Che Nessuno Abbia La VERITA' ASSOLUTA,anche Perchè La Psicologia Non E'Per Sua Natura una Scienza Esatta,ma in Continua Evoluzione,e meno che mai"DETERMINISTICA"Ovvero che a un Determinato Stimolo Corrisponda una Determinata Risposta,Perchè La Mente-Animo Umano Ha Troppe(Per Fortuna)..SFACCETTATURE..che Sono"Incatalogabili-Irracchiudibili-Irreprimibili"e che Credo Siano anche La Nostra Parte+ Creativa dell'Essere.C'è Solo un unico Vero Desiderio in Ognuno di Noi,Quello di Essere Amati-Compresi e Per Chi Non E' EGOISTA,Quello di..Ricambiare(L'Arte di Amare;Essere o Avere(o Viceversa?)C.G.Jung

  • Allora Spiegatemi Perchè i Fondi Non Esistono,Che Qualcuno,Li Abbia"DISTRATTI?"..(Sotratti-Rubati-Ecc-Ecc)..E Dove SONO FINITI?(Domandare E'Lecito e Rispondere..Cortesia..Grazie!..)In Tal Senso un'Idea ce l'ho.

  • emma5 scrive:

    Non esiste l'irrecuperabile a priori ma ci si deve intendere sul concetto di recuperabilità ed irrecuparabilità... Non è detto che l'unica forma di recuperabilità riguardi o debba priviligiare l'integrazione sociale. Ed il rapporto intrapsichico, con sè stessi, dove lo collochiamo???? Quale privilegiamo il primo od il secondo?? Cosa ci sta più a cuore, che una persona sia in eqiuilibrio con sè stessa o con il prossimo? Entrambi gli obiettivi dovremmo saper raggiungere ma se una persona, bambino o adulto che sia, sta troppo male non è preferibile sostenerla sul verasente del buon rapporto con sè stessa? Costi quel che costi, anche il prezzo del sentirci esclusi dalsuo mondo, autistico o soggettivo, come chiamar si voglia..

  • Sven scrive:

    Comunque (ma un po' OT) - e questo è davvero un mio chiodo fisso! - gli USA devono *venire giù dalla pianta* ed adottare, in al massimo *pochissimi anni*, il SISTEMA METRICO DECIMALE!!!

    ... Understood, Mr. President Obama? A strong government action is sadly needed, at this point (after too many years of inaction), in order to finally *metricate the USA*!

    As in Australia in the '70s, for example, with excellent results (completely, 100% metric, today and also since some quite long time, too)...

  • Sven scrive:

    Lavandaia, interessante che negli USA abbiano fatto così tanto (con un sistema educativo che spesso viene considerato invece pessimo rispetto all'Europa, anche da loro stessi), sul fronte dell'autismo; ma siamo sicuri di che cosa significhi, od è solo un una nostra falsa impressione - magari sono molto più integrabili di quanto appaiano...? non saprei: è solo che non sono molto portato ad accettare l'"irrecuperabile a priori"...

  • emma5 scrive:

    A Lavandaia consiglierei di documentarsi partendo, prima, dal padre della psicoanalisi che ha scritto ben 10 volumi sul funzionamento della psiche, per passare,poi, alla figlia Anna, alla coeva m. Klein, al grande Donald Winnicott, al più attuale Bion,, a Steiner, con i suoi "rifugi della mente", al romano Bollea, ad Ammaniti, il padre di Niccolò Ammaniti, tanto per citarne alcuni che hanno affrontato il tema con grande serietà , competenza e poca onnipotenza.

  • emma5 scrive:

    Mi preme rispondere a Lavandaia che ho figli ed espiernze dirette con bambini autistici, con bambini portatori di handicap, con le loro famiglie, con i servizi pubblici, con i reparti di Neuropsichiatriaa, con insegnanti di sostegno, con insegnanti ad personam.... L'esperienza e la competenza che posseggo in materia mi ha portato a rendermi molto consapevole dei miei limiti e, pure, delle scuole e dei servizi americani che lei cita.... E' di grande sollievo pensare e sperare che in qualche angolo del mondo esista il rimedio anche per le sofferenze pià gravi, e mantenere viva la speranza che i rimedi, un giorno, si possano trovare anche da noi... Il tema, poi, della "colpa", dei "fondi" che non esistono, non sempre funziona. Gli unici interventi possibili per arginare le patologie infantili gravi, per evitare che alcuni bambini debbano rinchiudersi nei loro gusci autistici, riguarda la prevenzione, ma una prevenzione che deve avere inizio, dalla fase del concepimento e, non esagero, dal momento che gli ultimi studi compiuti aull'autismo, non escludono che le cause possano già insorgere durante la vita intrauterina. Cause che vanno ricercate in eventi, apparentemente insignificanti, ma traumatici per la vita del feto...Cara Lavandaia, mi spiace deluderla, continui pure a sognare, ma la verità è un'altra ed è una verità molto dura d'accettare ma è pur sempre la verità.

  • Lavandaia scrive:

    Non ho notizie da Internet, ma di prima mano. Nella mia Regione,la Sardegna, esiste un Centro per i Disturbi dello sviluppo, primo fra tutti l'autismo, che utilizza metodi sperimentati negli U.S.A. In sostanza, gli specialisti che vi operano si sono formati anche attraverso la collaborazione col Prof. David Lubin, vice-Presidente della Clinical Services e co-founder del Children's Center for Development di Miami. Lo stesso Lubin è venuto più volte in Sardegna. Frequentando il Centro, ho avuto modo di capire la differenza tra il nostro modo di affrontare l'autismo e il sistema americano, che, utilizzando metodi diversi anche a seconda della recettività del soggetto, mira in sostanza a recuperare tutto il recuperabile, sia in termini cognitivi che in termini comportamentali, di autonomia personale e di relazione sociale, con l'ausilio di logopedia, psicomotricità e quant'altro possa servire, compresi i trattamenti farmacologici, in alcuni casi necessari. In sostanza, il bambino viene accompagnato in tutta la sua giornata, costruendogli addosso un programma su misura per le sue esigenze che, essendo bambino, cambiano di continuo. Con lui cambia il programma, se necessario anche ogni settimana, con aggiustamenti dei tempi, della tipologia di esercizi, dei materiali di supporto. In America da anni sono reperibili già pronti materiali e e supporti visivi e di altro genere che da noi si trovano ancora oggi con con difficoltà, si costruiscono più o meno a casa o si fanno arrivare. Molti li scaricano da Internet, li riproducono e li adoperano, riducendo i costi.
    Il sistema di cura "made in USA" ha dei costi molto elevati, ma funziona. Da noi non ce lo possiamo permettere, almeno non a quei livelli di orario e completezza di intervento e non so se in USA la cosa sia pubblica o privata, cioè se si tratti di cure alla portata di pochi, molti o tutti... In Italia ci sono case editrici come la Erickson che offre moltissime pubblicazioni dedicate all'autismo, materiali informatici utilissimi alla riabilitazione e, purtroppo, un po' costosi. Quello che a noi manca in termini di completezza, esiste in termini di umanizzazione dell'intervento. Da noi si preferisce evitare l'isolamento nei centri e si trasforma la casa da casa normale a casa per autistici, ci si dà da fare e si ricreano forme di adattamento alla realtà quotidiana che in certi casi funzionano al di là delle più rosee aspettative, soprattutto se il bambino ha la fortuna di non nascere povero e trova nella scuola pubblica, soprattutto dell'infanzia, gli opportuni supporti. Gli anni migliori per intervenire vanno da uno a tre, perché in quell'arco di tempo è più facile che si manifestino uno ad uno i comportamenti- problema e la correzione e l'assuefazione alle novità è meno complicata, data l'estrema duttilità della mente del bambino.
    Aggiungo, e chiudo, che non si può parlare di "autismo" ma di "autismi" perché ci sono infinite varianti dello stesso disturbo, che può accompagnarsi o meno ad altri problemi, dall'epilessia alle crisi di aggressività, dall'iperattività a gravi forme di ipersensibilità a certi stimoli, persino a certi tipi di abito o colori del cibo o di certi oggetti. E' molto diverso anche il grado di ritardo mentale, che può essere presente, grave,medio o lieve, o del tutto assente, fermo restando che chi soffre di questa patologia anche in forme lievi mantiene un ritardo nello sviluppo di certe aree della persona, il che rende comunque difficile la vita da adulti.

  • Volevo Pubblicamente Ringraziare Alessandro V.,E' Vero il Contrario della PAURA Non E'Coraggio,Ma L'AMORE Che Tutto SUPERA E ABBATTE Ogni PRE-GIUDIZIO e RAZZISMO,e molto Spesso La"PAURA"La Possiamo Associare all'Odio che Si Crea Per Ciò che Non Conosciamo(e Quindi ci Fà(o ci..E'?)Paura),per il"DIVERSO"e che Pensiamo Scioccamente"INCONOSCIBILE"Perchè Lo Riteniamo PRE-GIUDIZIALMENTE Trooopppooo DISTANTE da..(HA)NOI..(a..Saigon..)

  • omovespa scrive:

    @lavandaia: non ho capito da che fonti, documenti, info hai tratto le tesi sugli USA all'avanguardia verso gli autistici.. per cortesia mi citeresti qualche link, articolo, libro, intervento, ecc. così mi faccio una idea più precisa? grazie in anticipo

  • Lavandaia scrive:

    Il dott. Buffa ha scritto: "Voto per chiara perché penso che, con la sua sola presenza, cambierà il clima dei Consigli comunali, inducendo le persone a comportarsi con rispetto e a ricordare i diritti di tutti coloro che convivono con l'handicap." Io spero, per Chiara e per tutti noi, che la sua candidatura possa significare anche qualcosa di più, che lei possa e voglia fare qualcosa o esprimere qualcosa che concretamente rappresenti chi è in difficoltà. Altrimenti sarebbe, a mio modestissimo parere, un errore, perché chi si candida deve poterlo fare di propria volontà, deve poter rappresentare chi lo vota e deve avere il diritto di scegliere consapevolmente tra le opzioni politiche di volta in volta presentate, senza condizionamenti esterni.
    Sarebbe qualcosa di simile a ciò che, quando le cose non funzionano, succede in certe classi, dove il bambino con handicap ha il suo posto, nessuno lo offende né lo disturba, ma la vita della scuola va da una parte e lui sta dall'altra, rispettato, tutelato e ignorato.
    Perdonatemi se, come sempre, mi esprimo con prolissità e franchezza eccessive, da "lavandaia": un candidato è un candidato, una bandiera è una bandiera e le due cose non sono intercambiabili. Se si è prestata attenzione ad evitare l'ipotesi sopra descritta, anche a me piacerebbe votare Chiara, anche se è del Pd.

  • Lavandaia scrive:

    Ho citato gli Stati Uniti semplicemente perché, per ciò che riguarda l'autismo, hanno fatto scuola in tutto il mondo, mettendo a punto metodi di cura integrati e molto complessi, che comportano un insegnamento della vita, praticamente 24 ore su 24, dal gioco al tempo, dalla parola, se è recuperabile, ai sistemi di comunicazione alternativi. Ormai si individuano i primi segnali di autismo, (che non è fatto psicologico ma serio problema mentale, con mancanza, a quanto sembra, di connessioni a livello del cervello, che consentono ai non autistici di prestare attenzione globale e selettiva a quel che accade, imparando dagli adulti e dai pari) fin dalla più tenera età. Questo significa poter sfruttare la plasticità eccezionale del cervello in evoluzione e, in certi casi, recuperare abilità cognitive e sociali considerate impensabili fino a qualche anno fa, quando le diagnosi arrivavano troppo tardi. In questo senso gli Americani hanno fatto scuola.
    La nostra scuola pubblica può essere infrequentabile per alcuni autistici,(e spesso quella stessa scuola è infrequentabile anche per soggetti sani che abbiano bisogno di un minimo di silenzio e calma per apprendere), frequentabile a certe condizioni per altri e può essere l'unica speranza di una vita da adulti integrati nella società per altri ancora. E lo stesso vale per tante altre forme di handicap, incarnate in altrettante, per fortuna tra loro diversissime, persone "diverse".

  • Lavandaia scrive:

    Quanto al "buonismo cattolico", lasciamo perdere. Sono felice di sapere che da qualche parte ci siano scuole perfette e, se ne avessimo anche qui in Sardegna, forse il mio atteggiamento sarebbe diverso. Qui esistono centri specializzati di cura e riabilitazione, ma la scuola è una cosa diversa. Quelle private, che io sappia, non accolgono ragazzi con handicap e chi non ha deficit cognitivi o non ne ha, ma ha difficoltà relazionali e di attenzione, come molti ragazzi con autismo, deve per forza curarsi da una parte e studiare dall'altra. Devo però dire che la scuola pubblica, quando adeguatamente supportata da famiglie e strutture sanitarie, fa un ottimo lavoro. Quanto all'atteggiamento dei ragazzi normodotati è verissimo che c'è chi si spaventa, c'è chi prova disgusto o semplicemente trova irresistibile prendere in giro il compagno diverso, ma è anche vero che si va a scuola per imparare a vivere e quegli atteggiamenti in un adulto sarebbero considerati intollerabili, in certi casi punibili con sanzioni anche pesanti. Aggiungo che anche i ragazzi con handicap spesso hanno le stesse reazioni di fronte ad handicap diversi dal proprio, e anche per loro imparare a fare i conti con persone diverse spesso non è semplice. E' giusto che i bambini conoscano la realtà e capiscano presto qual è il diritto di ciascuno e dove arrivano i limiti del tollerabile socialmente parlando. Se no avremo sempre adulti xenofobi, omofobi, "handicofobi", come continuiamo ad avere adulti maschi violenti verso le donne,malgrado tutte le leggi a tutela, che non funzionano. Se le persone non cambiano, le leggi non bastano e si cambia da bambini e per gradi di maturazione e crescita, non da adulti e per forza.

  • Sven scrive:

    Riguardo alla mancata applicazione dei princìpi di Basaglia, cioè al fatto che non si sono poi create adeguate strutture, sarebbe invece da seguire l'esempio olandese, dove i "pazzi" vivono normalmente insieme ai "sani di mente": almeno, ricordo di aver letto tempo fa di un'esperienza simile, che aveva avuto successo in una città olandese.

    Un po' come far fare subito ai carcerati i lavori socialmente utili, inserendoli immediatamente nella società, invece di relegarli in istituzioni totali oppressive e regressive.

    Ah, beninteso, a mio avviso anche la scuola è un'istituzione totale e lo è specialmente nell'èra della rete, quando concetti com per esempio le classi potrebbero essere tranquillamente superati.

    Ha ragione, comunque, Alessandro su un fatto, a cui non avevo pensato: Chiara è candidata nel PD; non potevano scegliere un partito più progressista?

    Poi, ovviamente, tutti questi discorsi sui diversamente abili (brutto termine politically correct) dipende in gran parte dalle effettive condizioni delle persone in questione e dalla gravità delle loro patologie; ma mai cedere ad una visione solo clinico-istituzionale, per così dire: l'approccio umano ed attivamente sociale dovrebbe essere il primo, nel migliorare le condizioni, specialmente nel caso dell'autismo, dove forse il problema è più psicologico che fisico.

    Comunque, sarebbe effettivamente anche una lezione per i litigiosi e spesso inconcludenti consigli comunali, l'essere osservati e sentiti da una persona che forse in fondo li capisce al volo (chi lo può sapere?)...

  • Lavandaia scrive:

    I bambini diverranno adulti e saranno adulti diversi a seconda di ciò che hanno vissuto da bambini. I bambini diversi non sono "gettati" (parola che evoca, spiace dirlo, la spazzatura) nelle scuole a perdere tempo senza strumenti e, se ciò accade, la colpa è degli adulti, a volte, purtroppo, gli stessi genitori che, magari educati alla "normalità a tutti i costi" sono i primi a non chiedere per i figli gli interventi di cui hanno bisogno. La riforma Gelmini ci ha messo del suo, riproponendo la logica della differenziazione degli insegnamenti semplicemente per risparmiare sul sostegno e fare come in passato, quando un insegnante solo ,più o meno specializzato in tutto lo scibile universale sull'handicap, si barcamenava tra decine di bambini, tutti malati e tutti diversi tra loro, coi risultati che ci si possono immaginare. Oggi un bambino, se il suo handicap lo richiede, ha diritto ad un insegnante solo per sé, ad un progetto individualizzato che adatti l'insegnamento alle sue esigenze, convivendo con ragazzi normali, il che significa apprendere modelli di comportamento corretti, e non l'infinità di stereotipie, stranezze e atteggiamenti anomali che sarebbero il suo modello di società in una classe differenziale. Se le richieste si fanno, la scuola risponde e, se la scuola non risponde, i tribunali condannano e assegnano ai ragazzi ciò che a lor serve per migliorare le proprie condizioni.
    Il fatto che sia tutto molto duro e complicato lo dobbiamo alla sensibilità diffusa, che ho trovato anche nelle parole di Emma, per cui una persona con una malattia diventa la malattia, senza che nulla importi a nessuno delle cose che anche da quella persona possono venire agli altri, dimenticando che tutti possono diventare adulti utili, se aiutati da bambini a imparare e ad accettare le proprie e altrui difficoltà.
    I bambini autistici, più sono piccoli più possono trasformare la propria condizione, a patto di poter usufruire di trattamenti corretti e di integrati. Gli adulti non hanno questa capacità. Sono in totale disaccordo con Emma, che spero non abbia figli, o che li abbia sani e perfetti, quando sottovaluta le enormi capacità dei bambini di scoprirsi e accettarsi, molto al di là di quanto un adulto possa immaginare.

  • omovespa scrive:

    chi è disabile non deve essere emarginato nè ghettizzato ma necessita di un ambiente e insegnanti con metodi ad hoc per seguirne meglio talenti e sensibilità differenti da chi è normale.. 100% daccordo ancora con emma e chi la pensa come noi.. come si può pensare che chi sia cieco sordo sordocieco ritardato sindrome di dawn epilettico autistico ecc. possa avere giovamento da andare alla scuola classica? magari umiliato deriso vittima di bullismo.. siate seri per favore e lasciamo perdere gli USA e le loro scuole che per entrarci ci si passa attraverso il metal detector, gli americani sono ignorantissimi, molto più di noi.. un mio carissimo amico ha un fratello che soffre di ritardo mentale, è normale ci parli di tutto ma soffre di ritardo e lentezza di espressività e ragionamento.. con lui siamo stati a concerti a vedere le partite di calcio, al cinema, insomma un sacco di cose e attività sociali che fanno tutti.. ma la formazione quella deve richiedere una scuola e un insegnamento dedicati e infatti ha frequentato una scuola apposta che l''ha formato e accompagnato poi nel mondo del lavoro.. vive ancora coi genitori, ma lavora e fa vita sociale come tutti noi.. abbasso le ipocrisie e queste irritanti e insopportabili operazioni politiche fini a sè stesse a cui qualcuno magari in buona fede abbocca

  • omovespa scrive:

    in attesa di leggere i post successivi ai miei vi segnalo questo sito http://www.miofiglioautistico.it di cui blogger e padre del figlio è gianluca nicoletti quello di melog su radio24 nicoletti ha un progetto la Città felice uno spazio a Roma dove gli autistici avanno la possibilità di passare giorni più swreni.. Ecco a me piacciono i fatti non le promesse la retorica vuota e le chiacchiere senza frutto di certa tanta politica e di certa sinistra..

  • Sono D'Accordo sui Commenti su D.Gallo,Era una grande Persona,Se Avesse Potuto Decidere delle Sorti dello I.O.R,Avrebbe Dato Tutto agli Ultimi e ai Diseredati come Bisognerebbe in una SOCIETA' CIVILE Fare.Sul Problema Psichiatrico,E' "NORMALE"Che Le Persone Diversamente Abili Vivano Come Devono Vivere e cioè Normalmente,Anzi in Realtà Meno Si E' Normali e Meglio E'!(Visto dove La Cosiddetta..NORMALITA' Ci Ha Portato)..Ricordatevi il Dott.Basaglia e Le Sue Lotte per Chiudere Quelle Fabbriche di Violenza ed Emarginazione che erano i Cosiddetti..MANICOMI;Che poi Lo Stato Debba Trovare Adeguate Soluzioni di Aiuto-Supporto,mi Sembra Altrettanto..NORMALE,E Non Abbandonare Sempre i Più"Svantaggiati"al Loro..Ineluttabile DESTINO In Questa Meravigliosa Società Capitalistico-MENEFREGHISTA,Troppo Spesso..QUALUNQUISTA..Chiara Ferraro Non Potrà che FAR MEGLIO di Quanto Fatto dai Mestieranti della Politica,e poi per Favore Basta coN Quella FALSA-IPOCRITA COMPASSIONE-PIETISMO CATTO-CAPITALISTICO,NON SE NE PUO'..PROPRIO..PIU'!FORZA CHIARA!!!!!!!!

  • emma5 scrive:

    Giusto Vigilante, resta il fatto che lei è un adulto ed i bambini non possono funzionare come gli adulti, non possono ragionare come lei, non ne posseggono gli strumenti....Questo è la grossa lacuna, non si considera mai la realtà nella sua durezza, ce la invetiamo, per rendere possibile l'impossibile, per metterci al riparo da vissuti d'impotenza. Cosa significa sostenere che "i diversi" devono essere accettati? Significa accettarli, "gettandoli" nelle scuole in cui non esistono neppure gli strumenti adeguati a sostenererli nelle loro autentiche potenzialità? Non sono per le scuole speciali ma è doveroso ammettere che i bambini in difficoltà soffrono eccome anche nelle classi dei normodotati. E soffrono perchè non trovano l'adeguata assistenza e preparazione....

  • alessandro vigilante scrive:

    Sono d´accordo con la proposta simbolica del commento, solo non voterei la cara Chiara perchè è del PD. Se fosse Sel, forse...
    Sono molto d´accordo con il ragionamento della Lavandaia.
    Prendo ad esempio una frase di Emma:
    "il bambino “diverso” non può essere adeguatamente accolto dal gruppo dei compagni, perchè la diversità spaventa"
    Appunto: la diversità spaventa e l´unica maniera di eliminare le paure è dare la possibilità di conoscersi, vivere la relazione conflittuale, ma "abituarsi" uno all´altro - il sano e il diverso - annusarsi, baruffarsi, entrare in contatto, crescere insieme, acquisire consapevolezze, far sparire lo spavento, decollare per nuovi livelli spirituali di umanità.
    Il contrario di paura non è coraggio, che a dirla tutta se la fa sotto.
    Il contrario di paura è amore.

  • Lavandaia scrive:

    Cara Emma, si faccia raccontare come vivevano i bambini nelle scuole differenziali, magari da qualche maestra sincera. Era un calderone indistinto in cui disturbi diversi venivano messi insieme e, nella maggior parte dei casi, si trattava di passare un po' di tempo in allegria, per così dire, senza pretendere di imparare alcunché.
    Negli Stati Uniti una ragazza come la candidata alle elezioni di cui si parla, probabilmente avrebbe goduto di un'istruzione migliore che nelle nostre scuole, ma solo perché gli autistici sono trattati in modo specializzato, con sistemi integrati di istruzione e cura molto costosi e complicati da spiegare. E anche da noi, pur tra mille difficoltà, gli autistici possono studiare e riescono ad integrarsi nelle scuole, migliorando le loro difficoltà relazionali nell'unico modo possibile, con la convivenza con persone normali.
    Ignoro il destino delle persone con sindrome di down, ritardi cognitivi o altri tipi di handicap in Paesi come gli Stati Uniti. Ritengo comunque che la nostra scuola dell'integrazione, se non fosse carente di fondi e di cure da decenni, avrebbe il grande pregio di insegnare ai normodotati che un handicap non è una condanna all'isolamento e darebbe ai ragazzi la percezione di una società che, anche se saranno un giorno deboli o svantaggiati, non li abbandonerà al loro destino.
    Spesso diciamo che i ragazzi sono fragili. Non sarà anche perché imparano che solo chi è bello, sano e vincente può presentarsi in giro e gli altri è meglio che si nascondano? Mi dispiace che la signora Emma rimpianga la ghettizzazione dei diversi. Anche perché i figli di quelle scuole non avrebbero MAI potuto presentare una candidatura, come invece è stato possibile dopo decenni di integrazione.
    Aggiungo, e qui finisco, che l'autismo ha moltissime forme e livelli di gravità, con o senza ritardo mentale, e che ci sono persone autistiche che possono non solo lavorare, ma anche fare una vita decente dal punto di vista relazionale, a patto che la diagnosi sia stata precoce e la cura intensiva, anche a partire da età inferiori all'anno. Presumo che la signora che si è candidata appartenga a questa categoria, altrimenti la cosa, semplicemente, non avrebbe senso

  • Lavandaia scrive:

    E' una cosa molto importante che mi tocca profondamente. Sono felice di avere letto una notizia come questa. Grazie.

  • emma5 scrive:

    Agggiungo un'altro esempio, accanto a quello della legge Basaglia, citato da Omovespa: l'inserimento di bambini portatori di handicap in classi per normodotati. Lo conoscete il risultato? Detto molto in sintesi: il progetto ha fortemente appagato scuola, politici, benpensanti ma ha gravemente danneggiato i disabili che si ritrovano a vivere quotidiane umiliazioni. Chi ha il coraggio di ammetterlo sa perfettamente che il portatore di handicap, il bambino "diverso" non può essere adeguatamente accolto dal gruppo dei compagni, perchè la diversità spaventa ed un bambino non può identificarsi con il coetaneo portatore di sofferenza psichicam o fisica, se non alla condizione di convincersi che quella, un giorno potrebbe essere anche la sua sorte. Il che può essere la verità, lma una verità che la mente infantile non può sostenere.. Il pensiero dei bambini è concreto, pertanto è portato a credere che "ciò che è accaduto al mio compagno accadrà anche a me" Ad un comprensibile timore si difende, allontanando la fonte del timore stesso, allontando il compagno in difficoltà. Sono contraria alla ghettizzazione ma sono contraria anche all'ipocrisia, a credere, illusoriamente, alla bontà dei bambini che ancora non hanno potuto oerganizzare un pensiero morale, forma di pensiero assai tardiva.. Dunque il bambino disabile, se a confronto continuo, con normodotati finisce per sentirsi continuamente umiliato, vedendosi diverso e magari, trattato con compassione dai suoi compagni. Con altri bambini, portatori delle sue difficoltà, invece potrebbe viviere la piacevole e costruttiva esperienza della condivisione. Condividere le fatiche, le discriminazioni è già di per sè un sollievo ed un aiuto..... Fatevi raccontare come vivono i nostri bambini disabili nelle nostre scuole, spesso sprovviste anche degli strumenti che le vecchie scuole "speciali" almeno possedevano... fatevolo raccontare, però, da insegnanti sinceri, capaci di ammettere il fallimento.Se la sinistra perde voti è anche per questi motivi, perchè continua amuoversi nell'area dell'utopia, della negazione, del buonismo cattolico, per compiacere sè stessa, senza avere un occhio di riguardo verso i reali problemi e lasciando inascoltate le domande dei bisognosi.

  • Sven scrive:

    La rivoluzione culturale la fai solo se la gente ha coscienza dello stato delle cose e quindi voglia di cambiare il mondo (e non solo "il proprio piccolo", che non vuol dire niente, alla fin fine): quindi, occorre una *coscientizzazione attiva*, prima di ogni altra cosa...

  • Sven scrive:

    Correzione: sia trattata...

  • Sven scrive:

    Intanto, fatele provare quest'esperienza: può essere che le sia di stimolo positivo, così come potrebbe essere negativo; l'importante è che sia tratta con amore e rispetto attivo.

    In quanto all'Islanda, sono in pochi (e quindi possono anche permettersi di entrare ed uscire dall'Euro ed altre cose); in Italia, invece, siamo in tanti, ma proprio tanti...

  • Boris scrive:

    Fausto , Omovespa ed Emma bravi , non potevate esprimervi meglio. Concordo su tutto.

  • omovespa scrive:

    brava emma hai scritto parole di grande sensibilità sono daccordo al 100% con te.. chissà cosa c'entrano invece certi altri interventi - non dico che siano giusti o sbagliati - con il topic mah...

  • emma5 scrive:

    ... Portare Chiara per "capire davvero", scrive Miochela.... ma Chiara è una persona, esistono i manuali di psichiatria, di psicologia di medicina, di letteratura, di poesia (non ricordo il titolo ma esiste un bellisomo libro di poesie scritto da un ragazzo autistio) per capire la tragedia dell'autismo. A me pare che stia sfuggendo, sicuramente in buona fede, l'uso "perverso" che si sta facendo di Chiara e della sua sofferenza. Sì perverso, molto improprio, dal momento che il fine non riguarda un buon servizio che le si può fare ma "il mostrare cosa significhi essere autistici".

  • emma5 scrive:

    Non mi è accaduto in passato di essere in assoluto disaccordo con Pier Vittorio ma questa volta lo sono. Pensare di eleggere Chiara, credo che più che un aiuto sia una negazione della sua sofferenza. "Autismo" è una parola grossa ed una diagnosi molto seria. La persona che ne soffre ha il diritto sacrosanto di godere della massima protezione e di un ambiente ovattato, privo di stimoli perturbanti. L'Autismo è una forma estrema di difesa contro l'angoscia. Pur di proteggersi da fonti troppo inquietanti la persona fragilissima, come lo sono gli autistrici, si difendono e proteggono creandosi un "guscio", una "capsula", dentro i quali poter percepire in maniera ovattata le sollecitazioni provenienti sia dall'interno che dall'esterno. Riconoscere la diversità tra gli esseri umani, non significa relegare chi è diverso, ad inferiorità ma significa comprenderlo, significa considerarlo nei suoi autentici bisogni, significa poterlo ascoltare, nel suo dramma umano, significa poterlo vedere nella sua diversità. Vedere la sofferenza estrema, nell'altro, è un compito assai difficile perche, spesso, ci fa sentire impotenti, mentre è di grande appagamento (ma solo narcisistico) poter fare "sempre", qualcosa per gli altri. Ma questo fare, talvolta, appaga il nostro orgoglio, il nostro bisogno di vederci sempre utili e buoni. Ben più complessa è la posizione di chi riesce a tollerare che possano esistere forme di sofferenza che necessitano quasi unicamente di ascolto, accoglienza e protezione. Non è il "fare" a tutti i costi che aiuta le persone autistiche. Non vorrei mai che Chiara, esposta a compiti, oggettivamente elevati, si sentisse ancor più bisognosa di ricorrere al nascondiglio autistico ed ancor più esposta ad un funzionamento "falso sè" , compiacente, finalizzato non a sè stessa autentica ma alle aspettative di un mondo pretenzioso.. In pratica, ad un ulteriore diniego di sè e della sua esistenza.Credo che Chiara avrebbe bisogno di ben altro che di un posto in consiglio comunale. Povera Chiara!!!! Costretta a mettersi in politicata ad esibire la sua disabilità, perchè si comprenda cosa significa essere disabili.. Ma la sofferenza, per credere che esiste, dobbiamo proprio vederla??? Non possiamo pensarla???? E non possiamo soccorrerla in altro modo???? Chiara, mi viene da dire, sta per essere abusata, psicologicamente parlando, ma anche l'abuso psichico non va sottovaalutato perchè arreca ferite ben profonde, al pari di altri abusi.

  • La Politica non è piu' Credibile scrive:

    L'EURO sarà la nostra FINE, la ROVINA è appena iniziata.

    PRODI & MONTI sono dei criminali a cui non viene addebitato il disastro in cui ci hanno cacciato per soddisfare l'adesione all'europa massonico socialista democristiana dei LADRI.

    Monti è stato fatto pure senatore a vita, ma quella è la paga per ver salvato PENATI e le COOP, autentici antifascisti comuniti che, come i suoi cugini socialdemocristiani massoni, non ti danno l'olio di ricino ma ti uccidono cinicamente impedendoti di lavorare salvo pagargli la tangente.

    Occorre un vera RIVOLUZIONE CULTURALE per mandarli a casa e riprenderci il maltolto come hanno fatto gfli islandesi.

  • La Politica non è piu' Credibile scrive:

    Fuori dall'euro. Con il suo recente voto, l'Islanda ha deciso le sue sorti. La vittoria del centrodestra, dopo 4 anni di governo di centrosinistra, si è basata soprattutto sulla proposta di abbandonare le misure di austerità e la moneta unica, dopo anni di rigore necessari per sanare i conti in rosso dell'isola.
    E oggi la nuova coalizione ha deciso di sospendere a tempo indeterminato i negoziati di adesione con l'Unione Europea per i prossimi 4 anni, provando ad uscire dalle difficoltà economiche del Paese attraverso misure differenti.
    ......
    Nel frattempo, sono stati presentati nuovi modalità da affrontare per alleviare il debito delle famiglie e per sostenere la crescita economica di un Paese che è stato dal 2008 una delle più grandi vittime della crisi degli accordi fatti dagli stessi partiti che nel 2008 portarono l'Islanda nelle condizioni di crisi.

    Europa in stand by, dunque.

    Lo ha ribadito anche Bjarni Benediktsson, il nuovo ministro delle finanze, evidenziando il forte sentimento nazionalista emerso negli ultimi anni. Probabile dunque il ritorno alla Corona, la moneta locale, scelta in netta contrapposizione con i socialdemocratici, precedentemente al governo, che vedevano nell'adesione con la UE un modo per controllare i capitali del Paese.

    Un punto di forza invece per il centrodestra, che vede nell'abolizione dei controlli - che limitano i flussi della Corona dentro e fuori dal Paese - la principale priorità del governo.

  • alessandro vigilante (emigrato a Bahia) scrive:

    Un’app che sorveglia le multinazionali: http://www.buycott.com/
    Si chiama Buycott l’app che su iPhone e Android permette di scaricare in tempo reale ogni informazione relativa ai prodotti commerciali.
    L’app risale a chi produce realmente la merce, anche attraverso altre aziende e sussidiarie dandoci l’interpretazione del codice a barre che contiene tutte queste informazioni.
    "Buycott" è un gioco di parole, una crasi tra i verbi "buy" (comprare) e "boycott", boicottare. In sostanza, un servizio per radiografare nel dettaglio i prodotti.
    Perché: voti ogni volta che fai la spesa.

  • alessandro vigilante (emigrato a Bahia) scrive:

    In Europa siamo tutti cugini.
    Uno studio svolto da due ricercatori dell'Università della California di Davis (USA), Peter Ralph e Graham Coop, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Plos Biology, ha comparato il DNA di 2.257 europei. Il risultato è stato incredibile: siamo tutti cugini, e mediamente due cittadini europei di Paesi confinanti hanno tra i due e i dodici antenati in comune nell'arco degli ultimi 1500 anni. Gli italiani, essendo parzialmente isolati geograficamente, hanno meno legami con gli altri europei e questi legami risalgono a un periodo più lungo di 2000 anni.
    Fonte: Presseurop.eu

  • omovespa scrive:

    infine e poi concludo il mio pensiero, a proposito di don gallo egli era per e con gli ultimi, e la sua opera di vera carità è altro da questa calcolata operazione politica di cooptazione di una ragazza giovane (ma sa a cosa va incontro? glielo hanno chiesto? ha potuto scegliere?) che è il classico finto buonismo di certa sinistra, irritante e insopportabile..

  • omovespa scrive:

    a tanta retorica finto buonismo e discorsoni inutili italioti preferisco la realtà e i fatti concreti: http://www.wallstreetitalia.com/article/1573524/societa/germania-sap-assume-650-nuovi-lavoratori-tutti-autistici.aspx

  • omovespa scrive:

    dissento del tutto da questa iniziativa e dall'appoggio entusiastico del giornalista Buffa.. eleggere una ragazza giovane senza esperienza politica, non in grado di ahimè decidere per sè ma necessariamente supportata/aiutata dal padre che ne fa da tutore.. che senso ha ciò?!? ci vedo una gran retorica buonista, ingenuità e fin cinismo per sfruttare una persona x fini elettorali.. capita a fagiolo, l'altra sera ho rivisto dopo una vita Rain Man con l'ottimo Dustin Hoffmann nei panni di una persona autistica e mi sono figurato anche se da ignorante una situazione analoga con questa Chiara Ferraro che similmente o no a Hoffmann sta in consiglio comunale e ne segue le sorti (assieme al padre però).. dal momento che la nostra società è fatta di tante minoranze allora dovremmo prevedere anche un eletto per tossicodipendenti, alcolisti, vittime di maltrattamenti/stupri, sindrome di dawn e così via.. spiacente, non ci sto all'ennesima retorica che non porterebbe a nulla, penso alll'esempio lucido di Basaglia che ha permesso di liberare dai manicomi i malati mentali che non è stato rimpiazzato da nulla, le famiglie dei malati mentali sono rimaste sole, tanta retorica e solitudine da parte dello Stato..

  • fausto scrive:

    Retrograda o no, la famiglia è un valore universale, in tutte le società esiste, da quella primitiva a quella più evoluta.
    Noi siamo figli di qualcuno e nella maggior parte dei casi quel qualcuno ci ha allevati e voluto bene.

  • alessandro vigilante scrive:

    Sven, le parole su Don Gallo non sono farina del mio sacco.
    Ho copiato um messaggio ricevuto dalla Associzione A Sud, perchè non avrei saputo trovarne di migliori, come invece tu sai fare...
    Concordo che - come italiani/vaticani - abbiamo una concezione della famiglia retrograda e anacronistica. Bellissima l´immagine che hai evocato della "famiglia allargata". Uscire dal nido, cooperando con la comunità di appartenenza. Consolidare un´identità comunitaria (il Capitale Sociale) e poi allargarsi alle altre comunità, attraverso relazioni con soggetti congeneri delle altre comunità. Tutto ciò dà il potere alle persone di capire, integrare e mettere a frutto le diversità, culturali, spirituali, fisiche e mentali. Questi sono i meccanismi di uno sviluppo sostenibile e i meccanismi di costruzione di societá meno violente, più cooperanti e con migliori condizioni di vita per tutti.

  • Sven scrive:

    Comunque, a parte la maledetta correzione automatica dell'iPad, c'è sempre la colomba della pace, correlata al tema papale.

  • Sven scrive:

    Il piacione, non il piccione... :-) :-)

  • Sven scrive:

    ... Mentre la famiglia allargata alla don Gallo ed altri è ben più virtuosa e foriera di relazioni umane significative, cioè di tipo non borghese, ma deandreiano, per così dire.

    A proposito, grande Alessandro, nel descrivere don Andrea: ed adesso speriamo che Papa Francesco faccia almeno un tentativo di seguirne le orme, invece di fare solo il piccione, buono per tutti.

    Don Gallo, per esempio, avrebbe voluto il sacerdozio femminile ed un concilio vaticano terzo, tanto per fare due esempi.

    Papa: sei pronto per delle riforme comunque radicali?

    Stessa domanda ai politici, ovviamente!!!

    Comunque, davvero simpatica Chiara Ferraro: "ispira bene", come don Gallo...

  • Sven scrive:

    Beh, se la vogliamo mettere su questo piano, direi che è proprio un concetto distorto di famiglia che genera problemi che altrimenti sarebbero inesistenti o superabilissimi.

    La famiglia borghese nucleare non è che sia 'sto gran che, alla fin della fiera: poco più che un'alleanza per sopravvivere in una società ostile.

  • fausto scrive:

    Non è una questione di autistici, ma una questione d'età. Abbiamo l'esempio di molte persone che pur avendo problemi fisici dimostrano di essere più saggi e pragmatici che le persone cosidette normali.
    Ma a 22 anni sappiamo tutti per chi c'è passato che le idee non mancano, ma la comprensione dei problemi veri ce se ne accorge solo quando si ha famiglia e figli.

  • alessandro vigilante (emigrato a Bahia) scrive:

    Ciao Don Gallo!

    Oggi perdiamo un pezzo della nostra storia. Don Gallo se n'è andato. Era uno di noi, un partigiano delle cause giuste, che definiva l'indifferenza l'ottavo peccato capitale. La sua forza e il suo incrollabile entusiasmo saranno sempre con noi.

    Una vita in frontiera a lottare per la giustizia, una vita vissuta accanto agli umili, agli ultimi, agli emarginati, Don Gallo è stato fondatore poi animatore di quella straordinaria esperienza di solidarietà e integrazione che è la Comunità di San Benedetto al Porto a Genova, attorno a cui ci stringiamo con tutto l'affetto possibile.

    Il suo infaticabile sorriso ci ha accompagnato per anni, in moltissime battaglie. Conoscerlo è stato per tutti noi un privilegio. Continueranno ad accompagnarci il suo insegnamento e le sue parole, scolpite a fuoco nei nostri cuori: “Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono. Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri”

    Ciao Don Gallo, padre, compagno e fratello ci manchi già e sempre ci mancherai. Che la terra ti sia lieve.

  • Sven scrive:

    E' morto don Andrea Gallo!!! Una tragedia epocale, essendo stato lui un unico ed irripetibile.

    Terribile, per il futuro delle persone libere - dobbiamo davvero prendere esempio da lui, e portare avanti i suoi formidabili e semplici ideali.

    Che dispiacere... :-(

  • Sven scrive:

    Siamo tutti più o meno "autistici" (che poi è solo una diagnosi pseudo-medica senza cuore né lungimiranza...), nel senso elementare, forse, di ritirarsi da una società che fa paura.

    Mi sembra una dolce, sensibile ed intelligente donna; anch'io l'avrei votata! :-)

  • Michela scrive:

    Ecco, dal primo commento, si evince già quanto poco le persone capiscano e comprendano cosa vuol dire essere autistici.
    Tornando alla questione, certo a tutti può venire il sospetto della strumentalizzazione (ma da parte dei politici però non certo della famiglia) molti (anche tanti genitori, come me, di ragazzi autistici) sono contrari a questa scelta. Io stessa sulle prime l'avevo male interpretata. Però riflettendoci mi sono resa conto che è senz'altro una sferzata al sistema, una scelta difficile, dura, che i suoi genitori hanno fatto, ma coraggiosa e ammirevole, che potrà solo portare giovamento a chi, migliaia di persone, ha diritti che la legge prevede ma che non vengono garantiti. I più deboli, in una società davvero civile, dovrebbero essere i primi ad essere tutelati nel migliore dei modi. E invece non è così. "Portare Chiara in luoghi dove si possono manifestare i segni, anche esteriori, della sua sofferenza"? si chiedono alcuni...Si, rispondo io, innanzi tutto perché quello è il modo di essere di Chiara, è parte di lei, e perché i nostri ragazzi non vanno "nascosti" (né "esibiti" beninteso) e perché è solo così forse che tanta gente, politici compresi, potranno avere occasione di capire DAVVERO che cosa vogliono dire certe disabilità. Non di certo con la visitina istituzionale di 20 minuti al Centro di riabilitazione del quartiere, con tanto di fotografi al seguito, per mostrare una partecipazione e un interesse in maniera, quella si, puramente strumentale.

  • fausto scrive:

    Chiara Ferraro non la conosco, ma solo il fatto dei 22 anni mi pare che non sia un gran requisito per assumere certe cariche. Sicuramente è un'azione demagogica, ma non coi piedi per terra, e, mi pare che ora ci vogliano persone che abbiano i piedi per terra e siano capaci di guardare in basso.
    Altrimenti perché in ogni posto di lavoro si richiedono prove attitudinali?

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