Istantanea Pier Vittorio Buffa

E' morto l'ultimo alfiere

bandieraHo saputo con grande ritardo della morte di Edmondo Brunellini. Lo avevo conosciuto, avevo raccolto la sua testimonianza e di lui avevo parlato qualche anno fa in un post intitolato L'ultimo alfiere. Voglio parlare ancora di lui. Per ricordarlo e perché la sua storia, così carica di simboli, possa suggerire a ciascuno di noi il modo giusto di affrontare questo anno difficile durante il quale, tra l'altro, si celebra l'unita del nostro paese.

Condividi:
  • Facebook
  • Twitter
  • Google Bookmarks
  • FriendFeed
  • LinkedIn
 

84 commenti 8

  • polifemo_01 scrive:

    cara maria,
    allora, nella tua democrazia, non facciamo votare gli impiegati....
    ma cosa scrivi? tanto per scrivere...pensa prima di premere i tasti..
    grazie

  • mariamo scrive:

    I nostri rappresentanti istituzionali giurano sulla Costituzione e sulla bandiera. Bossi si sa cosa pensi del tricolore, quel che pensi papi della Costituzione, la prima legge dello Stato, e di tutte le altre che seguono, è intuibile ai più. Si sa anche cosa pensi del potere istituzionale della Magistratura, che pure dovrebbe rispettare, visto il giuramento di cui sopra. Dire che chi si comporta e pensa come questi signori non può essere concepibile come capo di uno Stato fondato sui principi che essi disprezzano, è moralismo? A me, come al resto dei cittadini di Paesi democratici, pare semplice buon senso. Ma magari sbagliamo...

  • mariamo scrive:

    Che differenza passa tra moralismo e morale? Tutta la morale è moralismo? La morale della Chiesa è morale o moralismo? Può esistere una politica che tenga conto della morale senza sconfinare nel moralismo? Moralismo e ricerca della legalità, per lei, sono sinonimi? Pagare le tasse può definirsi moralismo?
    Pongo queste domande ad Anomino abruzzese, perché non capisco i suoi rilievi. O per lei, sentirsi dare torto e farsi fare la morale sono la stessa cosa?

  • mariamo scrive:

    A proposito di belle speranze, mi accontento di poco: vorrei non dovermi più vergognare dei politici che, mio malgrado, mi rappresentano. Non dico esserne entusiata, solo un po' meno disgustata.

  • mariamo scrive:

    Per Janko: i risultati del referendum Fiat dicono che è facile per l'impiegato e il dirigente votare sì, tanto è l'operaio che si rovina alla catena di montaggio. L'operaio ha votato in maggioranza no. C'è altro da commentare? Mi sa che adesso sarà il caso di aspettare la pioggia di soldi promessa da Marchionne, vedere se arriva, dove va e con quali risultati, poi si potrà riperndere a dscutere su basi più concrete.

  • polifemo_01 scrive:

    caro sven,
    voglio imitarti.
    Spero in uno Stato che possa comprendere tutti i paesidel mondo, dove non ci siano più barriere nazionalistiche, differenze religiose, economiche e razziali. Dove tutti si viva in pace ed in amicizia, ognuno possa fare un lavoro che lo grafitichi e lo renda soddisfatto. Dove la fame, le malattie, le guerre e gli estremismi violenti siano solo un ricordo lontano.
    Contento?
    Facile scrivere questo da un appartamento riscaldato, al pc e dopo pranzo.
    P.S.
    se vuoi posso scriverne ancora di messaggi similari, perchè non faccio altro che imitare il vostro papa Benedetto XVI...nelle sue omelie domenicali

  • Sven scrive:

    ... Mannaggia: *e la*, non "a le".

  • Sven scrive:

    "Meglio mangiare ed avere un tetto ed un lavoro in uno Stato comunista,
    che morire di fame, essere senza casa e lavoro in uno Stato liberale."

    Forse, invece (pensando al futuro dell'umanità e non ad inseguire passivamente USA o Cina, che poco hanno da insegnare all'Europa), sarebbe meglio che lo stato - con la esse minuscola! - siano i cittadini stessi, in modo da superare queste false dicotomie.

    Lo Stato con la esse maiuscola ha solo portato alla totale alienazione della gente - altro che il bene comune...

    Perché bisogna, dunque, scegliere tra la padella a le brace, quando si può costruire qualcosa di molto più evoluto?

    Probabilmente perché non ci sono più idee su cui costruire il futuro, sia a destra che a sinistra: ed allora, anche piano piano, queste idee bisogna pur ricrearle, in qualche modo...

    P:S.: Siamo fuori tema, ancora una volta.

  • polifemo_01 scrive:

    sono stato di recente in Laos. Ho comprato una camicia in un piccolo laboratorio, dove c' erano decine di ragazzine (10-15 anni) al lavoro. Alcune di loro mangiavano, altre chiacchieravano, altre lavoravano, sembrava quasi in un mondo rilassante ed irreale. Nessun caporeparto, orologio, o altro.
    Congratulandomi col proprietario, gli ho domandato come funzionava il laboratorio.
    "Semplice" mi ha detto "pago un tanto a camicia e niente altro." Informandomi meglio scopri appunto che malattia, infortuni, ferie, permesso di gravidanza, etc.. non erano contemplati, ma solo il pagamento per ogni camicia. ( che era circa1,50$ americani). La bimba andava dal padrone, sottoponeva la camicia ad un controllo e lui le dava in mano appunto 1,50 $.
    La domanda ( faccio notare che una famiglia in questo paese vive benino con 150-200 $ americani).
    La domanda è:
    come possiamo noi occidentali contrastare questo mercato?
    loro devono diventare come noi o noi come loro? o ci possiamo incontrare anche a mezza strada?
    P.S. la camicia (ottima ed unica ) la ho pagata 15 $ americani.....

  • janko scrive:

    Oggi Fazio a Che tempo che fa ?, pose una domanda al sindacalista della FIOM, Landini: In questo mondo dove il capitalismo e `globale come pensa il sindacato di organizzarsi per contrastarlo? Ed e` quello che + volte chiesi a tutti voi che partecipate a questo forum, ben sapendo che ne` voi ne` il sottoscritto hanno una risposta. Ma questo e` il programma vero che oggi devono porsi Sindacati e Confindustria italiani. Allo stato attuale entrambi sono inutili. Anonimo_abruzzese sappi che nessuno in questo forum ha la pretesa d'insegnare niente a nessuno, di certo questo non sono io. Scriviamo qui per esporre le nostre idee + o - strampalate da confrontare forse colle tue + sofisticate.

  • anonimo_abruzzese scrive:

    X Maria e Alessandro il Brasiliano : io ho cercato di dire che prima vogliamo il mercato perchè guardiamo all'America e vorremmo sempre tutto aperto tutti i giorni. Quando però dell'America dobbiamo prendere anche le nuove regole lavorative, ecco qua l'indignazione dei radical chic..Questo forum, ed è la cosa più odiosa, sarebbe più interessante se la smettessimo fare inutili esercizi moralistici. Nessuno può insegnare niente a nessuno, quindi certi discorsi che fanno arrivare il latte alle ginocchia sono veramente inutili. La sinistra ha voluto privatizzare tutto? Allora adesso cosa vuole? Che morale viene a farci..?

  • polifemo_01 scrive:

    avete voluto la privatizzazione?
    allora eccovi la FIAT, la benzina che raggiunge livelli esosi, ognuno pensa solo al profitto
    LO STATO DEVE AVERE TUTTO IL POTERE ED IL CITTADINO DEVE ESSERE AL SERVIZIO DELLO STATO E NON IL CONTRARIO.
    Meglio mangiare ed avere un tetto ed un lavoro in uno Stato comunista,
    che morire di fame, essere senza casa e lavoro in uno Stato liberale.

  • Sven scrive:

    Riguardo a prima, ovviamente intendevo dire che le nuove idee - di cui comunque alcune ne abbiamo (e senza scomodare Marx ed il comunismo autoritario) - dovrebbero servire per superare lo status quo (dopo averne capito, prima di tutto, i motivi profondi, anche psicologici e sociali), non per inseguirlo passivamente...

  • Sven scrive:

    Infatti, sinistra e destra sono ormai indistinguibili; e, se non erro, Grillo ha coniato la sigla "PD/L", per far intendere che PD e PDL sono solo due facce della stessa medaglia conservatrice ed asservita al Mercato con la emme maiuscola (cioè che determina tutto il resto): e qui gli dò pienamente ragione.

  • Sven scrive:

    "Nuove idee" per inseguire passivamente uno status quo non voluto e determinato da altri (tipo i "poteri forti" globalizzati, ecc. ecc., col "popolo" completamente passivo)? No comment - mi sa che fate molta più tenerezza voi.

    Comunque, tornando in tema, è evidente che l'Italia unita voluta - o forse fatta volere - dai nostri "nonni", poi, una volta instauratosi un nuovo potere (vedi la DC del dopoguerra, ecc. ecc.), si è rivelata sostanzialmente una grande truffa: altro che democrazia popolare e libertà! Idem anche in altri paesi: non è mica solo in Italia che le cose non sono state quelle che avrebbero potuto essere.

    E' tutta da costruire, ancora, una società libera e partecipativa - società che sicuramente *non* è quella di un certo capitalismo neoliberista (che spesso - vedi i SUV e tante altre cose - produce solo per produrre, invece che per soddisfare i bisogni più evoluti della cittadinanza).

  • polifemo_01 scrive:

    caro sven,
    la mia ricetta è molto semplice.
    I beni ed i servizi fondamentali per la società ( banche, benzina, trasporti, telefonia, autostrade, grandi fabbriche, FIAT in testa etc..) si fanno diventare statali
    il privato deve limitare la sua iniziativa a piccole imprese, tipo fabbriche con numero limitato di operai, ristoranti, alberghi, etc..
    Le attività statali non devono avere fine di lucro ( cioè devono solo pensare a pareggiare casomai il bilancio) e fornire ottimi servizi ai cittadini.
    Chi, lavorando in tali imprese statali opera corruzione o concussione, va mandato ai lavori forzati ( si, quelli con la palla al piede..), perchè ha fatto del male alla società.
    Si può essere o meno d' accordo, ma questo è un modello tipo cinese.
    Invece la sinistra di oggi vuole privatizzare ad oltranza ed io domando :
    allora,... da cosa si distingue dalla destra?

  • janko scrive:

    Sven tu fai tenerezza colle tue affermazioni. Polifemo ti rispose a dovere per gli operai, io ti rispondo per il capitalismo che tu apostrofi come selvaggio, neo ottocentesco berlusconiano e di Marchionne ma che in qualche post addietro definivi come neo-liberismo. Ti sembra dunque che l'odierno capitalismo globale abbia qualcosa da spartire con quello che vigeva nel 1800? Ma dove vivi?
    Vogliamo ancora opporci ad esso coi metodi suggeritici da Marx? La sinistra, caro amico, se ancora vuole contare qualcosa deve trovare nuove regole per contrastare una realta` + forte d'essa. Oggi confindustria e sindacati non contano + niente, la mobilita` delle industrie vanifica ogni loro iniziativa. Lo si e` visto oggi alla Fiat, lo si vide ieri all'OMSA e lo si vedra` domani con altre industrie. Ci vogliono nuove idee che ne` tu ne` io sembriamo possedere.

  • Sven scrive:

    Beh, bisogna vedere che cosa vuol dire "statalizzare" (certamente non come in passato, con uno stato padre-padrone, tipo ex URSS e Cina)...

    Certo, oggi gli operai stanno meglio che nell'Ottocento, ma si è ancora ben lontani dall'obiettivo di una società senza sfruttamento (quando invece si dovrebbe essere ben più avanti rispetto ad oggi).

    Comunque, che ce ne facciamo - noi, la società civile - di un'azienda come la "nuova" (sic!) Fiat, che vuole produrre SUV (!) a Mirafiori? Ma robe da matti: l'ex azienda più importante - beninteso, nel bene e nel male... - d'Italia che si mette a produrre qualcosa di totalmente inutile, anzi controproducente in modo devastante (i SUV - e non solo! - distruggono le città, portando ulteriore caos nel traffico: uno status symbol assurdo e demenziale).

    Che bisogno abbiamo di un'industria ormai ***svenduta*** del genere? Boh - nessuno*, direi...

    * Discorso valido anche in generale, non solo per la Fiat.

  • polifemo_01 scrive:

    caro sven
    pensi veramente che l' operaio di oggi sia pari all' operai di fine ottocento.?
    Che l'operaio sia sfruttato e schiavizzato.?
    Forse dimentichi i contratti, le ferie, la malattia, gli infortuni, il part time, la cassa integrazione, i sindacati... insomma tutte quelle garanzie che sono state acquisite dopo anni di lotta.
    Smetti di fare discorsi post comunisti.
    Se vuoi costruire qualcosa, allora STATALIZZIAMO TUTTI I SERVIZI, LE BANCHE, LA BENZINA, LE GRANDI INDUSTRIE, LE SCUOLE, etc..
    ed io sono d' accordo.
    P.S. riguardo agli scritti offensivi nei miei confronti, di vigilante, gli ricordo Dante
    " non ti curar di loro, ma guarda e passa".

  • Sven scrive:

    Correzione, all'inizio: *degli*, non "gli"...

  • Sven scrive:

    Il vero problema è anche che abbiamo ancora la classe sfruttata gli operai, che invece in una società tecnologicamente evoluta dovrebbero avere - come tutti - impieghi più interessanti e meno ripetitivi: insomma, non c'è stata un'automazione completa dei processi produttivi (catene di montaggio, ecc.), con la relativa diminuzione della necessità di lavori ripetitivi manuali; operai che invece, purtroppo, vengono sempre più utilizzati come mano d'opera quasi schiavista (vedi le delocalizzazioni selvagge solo per risparmiare, ecc.).

    Una società tecnologicamente avanzata e (liberamente) socialista non ammetterebbe più uno sfruttamento sistematico del genere.

    In poche parole, il capitalismo selvaggio e retrogrado neo-ottocentesco e neo-schiavista di Berlusconi, Marchionne & Co. non sta portando l'umanità proprio da nessuna parte: altro che il futuro!

    Ma di questi tempi sembra ormai essere un tabù dire tutto questo, cioè dire le cose come stanno veramente: nevvero, gerontocrati e partitocrati del PD/L & Co.?

    Ma dov'è il futuro? Qui non sta cambiando niente di niente (se non all'incontrario, in peggio)...

  • alessandro vigilante scrive:

    Potere Operaio: ha vinto il NO

    Varie volte qui si é usato l´argomento che é l´operaio che sa cosa importa in fabbrica e che i famigerati "intellettuali", nullafacenti o con comodi lavori da impiegati, sono ipocriti quando reclamano e si ribellano, perché non hanno da perdere quello che per gli operai é vitale.

    Bene. Il risultato del referendum alla fiat dimostra esattamente IL CONTRARIO: se fosse per gli operai, avrebbe vinto il NO. Calcolando il reparto degli impiegati, il SI ha vinto per qualche decina di voti, in presenza di piú di 300 astenuti (e quindi sicuramente non per il SI).

    (sven non demordere, in questo nuovo millennio i sistemi crollano come il burro: muro di berlino, argentina, tunisia... si avvicina l´onda?!)

    (polifemino, quanto sei carino, mi sto quasi innamorando di te, che sei cosí premuroso con me, perché non vieni qui a bahia e ci facciamo un bunga bunga io e te da soli?)

  • Sven scrive:

    Pardon, ecco la citazione filmica - è arrivato "pensace":

    http://www.youtube.com/watch?v=FWULOavWS5A

    Beh, non mi sento in modo molto dissimile da Manfredi, leggendo i più che paternalisti manifesti odierni del PD...

  • Sven scrive:

    Mah - mettete ancora una volta (a destra ed a sinistra) tutto sul piano dei soldi: ma non è certo così - coi soldi e basta - che si cambia la società.

    A proposito, è arrivato "pensace" (per dirla à la un noto film), anzi "pensaci": i nuovi - ma a mio avviso più che penosi - manifesti del PD, anzi dell'autoaffossamento demenziale forse ormai irreversibile del PD: se pensano di attirare nuovi elettori così, beh... sarà volgare, ma non capiscono proprio una mazza di niente di come (s)ragiona la gente oggi.

    A proposito, Vendola - un uomo di pensiero - forse farebbe meglio a separarsi dal PD, che ormai non sembra avere più nulla da dire di originale (ma ha mai avuto qualcosa di originale da dire? boh! certamente non è più di sinistra, ormai...).

    Un partito ormai quasi del tutto conservatore: ma chi l'avrebbe mai detto che il vecchio PCI - che di per sé poi probabilmente non era un gran che - si sarebbe ridotto così, ad elemosinare i voti altrui...

  • polifemo_01 scrive:

    lo comunico per anonimo abruzzese:
    vigilante è un emigrante che ha fatto i soldi in Brasile ( Salvador Bahia) sfruttando i locali. Poi scrive da un altro continente , volendo passare per progressista.

  • Janko scrive:

    Mariano non posso che confermare il commento di menia in merito a quel Sud miserabile che paga le tasse. E quando mai? Al Nord ci sono gli evasori fiscali che non dichiarano il tutto ma solo il parziale che fa comodo a loro, questo e` vero, ma al Sud gli evasori non ci sono proprio perche` nessuno dichiara niente, ovvero la maggior parte non paga le tasse. Queste sono pagate solo dai dipendenti con regolare busta paga.
    E poi quanto scritto dall'anonimo abbruzzese non fa una piega. E` facile per lei cara mariano e per altri ancora disquisire sul ricatto della FIAT stando al calduccio della propria stanza, davanti al computer e senza problemi per arrivare a fine mese, indicare al povero operaio di Torino di votare NO. Tanto per voi si tratta solo di una questione di principi, mentre per lui e` una di sopravvivenza.
    Io, nel mio piccolo, le indico l' unica soluzione alla quale i paladini del NO avrebbero potuto affidarsi, quella della nazionalizzazione della FIAT per evitare che i nuovi investimenti necessari fossero portati all'estero. Ma i cittadini italiani avrebbero gradito di acquistare gli stabilimenti FIAT e di trasformare lo stato in un entrepreneur come fece Obama? Dopo che da anni tutti lamentano l'ingiustizia che gli Agnelli sono da sempre stati favoriti questo sarebbe stato impossibile. Quindi speriamo che il SI prevalga sopra tutto nell'interesse delle maestranze e di chi vive a Torini. Poi si vedra`.

  • mariamo scrive:

    (Altro post lungo e noioso, da non leggere se non interessati)
    Per Anonimo abruzzese: non è questione solo di come si vive, ma di come si pensa, comunque si viva, di quali siano, per ciascuno di noi, le cose importanti, i princìpi a cui non ci si sente di rinunciare. Si può essere operai e desiderare comunque un'istruzione di qualità per i propri figli, ritenere che sia un loro diritto indipendentemente dal loro censo. Si può scegliere di fare il professore ma non amare la vita tanquilla e il lavoro assicurato e decidere, magari, di specializzarsi più volte nell'arco della carriera, mettendosi in gioco anche all'estero, rischiando, crescendo. Si può anche prendere un aereo al giorno e restare un povero provincialotto che gira io mondo e, dei posti che vede, se va bene, ricorda i fast food o i bar... attaccato come un'ostrica al dialetto della sua cittadina e al sapore della cucina di casa. Si può essere ricco e pagare le tasse o non troppo ricco ed evadere a go-go, si può, come insegnano i nostri politici, cambiare opinione e bandiera ad ogni alito di vento, mettendosi col più forte quando conviene, o avere una fede incrollabile e cieca, che fa commettere solenni sciocchezze, o atti di eroismo ammirevoli e inspiegabili...
    Se dovessimo pretendere di parlare con la gente, sceglierla, in base al lavoro che fa e alla sua storia, non dovremmo accettare senza fiatare i ministri che abbiamo, spesso incompetenti e che nulla hanno anche fare col loro incarico, ridicoli nelle uscite pubbliche, imbarazzanti, che decidono del nostro futuro e di quello dei nostri figli.
    Stranamente, proprio chi in genere è acritico nei confronti del potere diventa ipercritico quando qualcuno, che potere non ha, esprime liberamente le proprie idee.
    Sono misteri. Magari, ma è un mio dubbio, c'è chi teme di più un'ideuzza che vaga libera di un potere armato alla porte di casa. I blog sono liberi, se non si è aggressivi o volgari si può esprimere il proprio pensiero senza troppe pretese. A chi volete importino le idde di un pinco pallino che non può cambiare di una virgola lo stato delle cose?

  • mariamo scrive:

    (Post lungo e noioso, da non leggere se non interessati)
    Menia ha ragione, ho detto una solenne fesseria. E' verissimo che gli evasori sono equamente divisi tra Nord e Sud, ma non alttrettanto vale per i redditi. Di conseguenza, pagare le tasse al sud, per molti, è più pesante. Oltretutto su certe cose si paga di più perché al sud, tra le tante cose che non vanno, ci sono le truffe assicurative, per cui i premi assicurativi sono più cari, c'è la qualità di certa sanità che costringe a pagare se si vuole arrivare vivi alla data dell'esame e via di seguito. Al Sud mancano asili comunali, e si paga, mancano scuole a tempo pieno, e si paga, mancano tante altre cose, e si paga. Si paga di più per avere di meno, e questo, di chiunque siano le responsabilità, suscita un senso di ingiustizia che, a volte, fa proprio arrabbiare. La grande evasione del Nord raggiunge, data l'entità dei capitali, livelli davvero incisivi sulla situazione fiscale dell'intero Paese e credo che, se ci si dessero meno arie da "gente che lavora e che produce" da "brava gente" e si cominciasse, al Nord come al Sud, a guardarsi per come davvero si è, indipendentemente dall'essere scoperti o meno dalla legge, indipendentemente dalla riuscita del cavillo inventato per farla franca, sarebbe meglio per tutti.

  • Sven scrive:

    Ormai, chi ci "governa" - ma proprio alla c... di cane! - rappresenta, volente o nolente (o magari indifferente: peggio ancora!) un capitalismo selvaggio da squali (per dirla giustamente, un po' alla Vendola) e di tipo tragicamente neo-ottocentesco (e non l'Ottocento di Garibaldi e Bakunin, ma purtroppo di ben altri putribondi figuri, à la faccio quel che c... mi pare...): un regresso inaccettabile, almeno per una società libera.

    Poi, c'è chi fa finta di niente (sia "sopra" che "sotto": facile fare i servi del potere, neh?): ma la sostanza *tragica* di questo *schifo* odierno non cambia.

    Quando ci si sveglierà da questo vero e proprio doping delle coscienze? Popolo, ma dove diavolo sei?!?

  • alessandro vigilante scrive:

    Siamo qui per scambiare informazioni e idee sulla societá, la cultura, la politica, l´attualitá.
    NON CI INTERESSANO MINIMAMENTE LE QUESTIONI PERSONALI.
    Ci sono poveri pecoroni e ricchi illuminati.
    Lavoratori che accettano di essere schiavi e disoccupati ribelli.
    Ci interessa discutere soluzioni SOCIALI, ECONOMICHE, POLITICHE.
    Non ce ne poú fregare di meno delle vite e dei lavori personali.
    Comunque, se gli anonimi avranno il coraggio di dire il loro vero nome, do l´assenso a Buffa per divulgare la mia biografia.

  • anonimo_abruzzese scrive:

    Per Alessandro Vigilante : Amen! P.S. puoi per favore dire ai partecipanti del forum la tua occupazione lavorativa? Grazie....Giusto per smentire quanto da me riportato che, peraltro, non conteneva nessuna affermazione volgare. Poi ovviamente mi assumo la responsabilità di non essere ovvio, ma questo è un altro discorso...

  • alessandro vigilante scrive:

    NOIOSO, PEDANTE E RIPETITIVO, NONCHÉ PECORONE DI BERLUSCONI
    É LA FOTOGRAFIA DI POLIFEMO E DI CHI LO APPOGGIA

    SOLIDARIETÁ A MARIAMO, A BUFFA E A CHI QUI NEL BLOG STIMOLA CON DISCORSI SENSATI

    TUTTO IL MIO DISGUSTO PER CHI UTILIZZA CONTINUAMENTE TERMINI INSULTANTI, PROVOCAZIONI FASCISTE E PRECONCETTI BECERI (POLIFEMI, JANkI E ANONIMI VARI: TUTTI VILI NASCOSTI DIETRO SOPRANNOMI)

    LA VOSTRA VIOLENZA VERBALE SBATTE SUL MURO DI GOMMA DELLA NOSTRA SOLIDARIETÁ ED UMANITÁ E VI RIMBALZERÁ SULLA VOSTRA FACCIA DA POVERI IPOCRITI

  • anonimo_abruzzese scrive:

    Propongo, e lo dico senza ironia, che Buffa lasci perdere il Forum o che lo faccia curare da Polifemo (sto dicendo sul serio), l'unico che dice cose sensate perchè piene di vita reale. E mi dispiace per gli altri, ma sono oggettivamente fuori strada. Qua tra chi è Professore con contratti blindati e però è solidale con il NO a Mirafiori (facile eh), chi vive ai Parioli e vuole la tolleranza con i poveri immigrati che delinquono solo per necessità (facile eh), chi cita Filosofi sui mali del mondo però è benestante da 7 generazioni (facile eh) non si va più avanti. Io, al contrario di molti, sono un impiegato metalmeccanico e sono per il sì. Per mille motivi ma soprattutto perchè mi confronto col mondo viaggiando in continuazione per portare a casa ordini per far lavorare 45 persone. Prendo 3 aerei al mese e mi confronto col Mercato, si questa parola che fa tanto paura ai super blindati Insegnanti, Dottorini, Giornalisti o impiegati delle poste. E se non cambiamo, tutti, andiamo a casa (purtroppo non tutti, ma solo i privati perchè gli statali quelli...). Non dico che esiste solo il Mercato, ci mancherebbe, ma facciamo regole che ci permettono di starci in questa nuova società. Non può essere il landini della situazione che dal basso del suo essere sindacalista in aspettativa perenne dal vecchio lavoro, dice cosa è giusto o cosa è sbagliato....E' comodo per Buffa, dalla sua scrivania, dire è giusto o è sbagliato..Venga a confrontarsi col mondo, ma non per ricevere targhe a San Francisco a spese del Gruppo L'Expresso, insieme a me e a competere per portare a casa lavoro. E a verificare, dati alla mano, che l'assenteismo italiano è tra i più alti del mondo. La produttività bassissima, le mutue perenni....E la sinistra la smetta di essere solo controberlusacentrica. Faccia delle proposte se le ha, altrimenti taccia per sempre.... Cavolo!

  • polifemo_01 scrive:

    maria,
    sei noiosa, pedante e ripetitiva. Annoi, perche' queste non sono conferenze, ma solo scambi brevi di opinioni.
    Scrivi meno e realizza di più.

    Avete voluto l' iniziativa privata, dove ci deve essere profitto..?
    Ebbene, .. prendetevi questa FIAT, che va ad inseguire il profitto..
    Se non volete così, votate diversamente... pecoroni..

  • menia scrive:

    Gentila Mariamo
    La stimo e Le voglio bene ma quella del "Sud miserabile che paga le tasse" mi sembra una calata di livello... Anche e soprattutto quelli del Nord pagano le tasse, perché non basta vivere al Nord per essere sulla "lista" come crede Lei. Anzi... Non è colpa nostra se i ricchi d'Italia preferiscono vivere a Milano piuttosto che a Campobasso...

  • mariamo scrive:

    ZZZ ... Rooonf ronf...zzzz.... BUNGABUNGABUNGA!!!
    Così l'Italia si sveglia. Forse...
    A proposito di letture di fatti e misfatti, mi è venuto da domandarmi se, in Vaticano, stiano pensando a definire una sorta di legittimo impedimento alla pratica dei precetti evangelici per padri e nonni oberati da impegni istituzionali...
    Sennò, verrà maluccio presentare come paladini della famiglia e delle leggi per il rispetto della vita certi impediti illustri ed invitare le brave donne di casa e di chiesa a votare per loro.
    Staremo a vedere: dopo la lettura della bestemmia riveduta e corretta, ci possiamo aspettare di tutto.
    Ieri ho visto un bel servizio su una signora che ha fatto le bandiere per l'accoglienza a Napolitano in occasione delle celebrazioni del 150esimo dell'unità d'Italia. Lo sapevate che i tre colori non sono cuciti, ma è la stoffa ad avere tre colori? Non si possono separare, a meno di tagliare e rovinare l'intero drappo. Non so se sia solo la signora a farle così, ma mi è parsa una cosa bella e simbolica. l'Italia è davvero una ed inscindibile, nel bene e nel male. Senza il Sud miserabile che paga le tasse e il Nord che le evade e produce ricchezza anzitutto per sé, ma con qualche briciola per tutti, dove si andrebbe a finire? Senza i sistemi legali e illegali, capillarmente diffusi, da dove si prenderebbe quel sommerso suil quale, fino ad oggi, bene o male, si è galleggiato tutti quanti? E' un quadro agghiacciante, ma ha un suo fascino.

  • mariamo scrive:

    A Polifemo: per chi è in pensione e non ha preoccupazioni per il futuro proprio e dei figli è facile parlare per proverbi. La cosa più brutta, comunque, sarebbe se gli operai facessero la fine dell'asino a cui il padrone cercava di insegnare a vivere senza mangiare: morì quando sembrava avesse imparato... Per intenderci, temo che fra due anni o anche meno, seguitando ad andare male il mercato, la Fiat faccia comunque scelte drastiche, licenziando grandi quantità di operai per ridurre la produzione eccessiva e garantirsi di raggiungere gli obbiettivi produttivi con un terzo della forza lavoro. Per riuscirci, ha bisogno di togliersi dai piedi i sindacati, e questo mi pare il suo unico vero intento. Naturalmente le tv ci riempiono la testa con le cifre dell'investimento promesso, solo timidamente qualcuno ha accennato all'assenza di piani industriali chiari
    Non mi fido affatto delle capacità della Fiat di Marchionne di conquistare nuove quote di mercato, visti anche i dati delle vendite assolutamente disastrosi e l'assenza di un piano industriale di innovazione e ricerca, che forse avrebbe fatto meglio sperare nel futuro. Mi pare che l'unico vero fine economico dei giochetti degli ultimi giorni sia rastrellare denaro in borsa e mettersi le spalle al sicuro in Italia, in previsione di possibili difficoltà negli Usa e cambiamenti della situazione. Del resto l'Italia ha sempre sovvenzionato Fiat e l'azienda ha approfittato del vuoto politico in cui versa il Paese per fare la voce grossa. Sarebbe comunque un grosso azzardo anche per Marchioonne tagliare del tutto i ponti con una mangiatoia attualmente poco fornita ma sicuramente ben collaudata e che, chissà, potrebbe riaprirsi...Né credo avrà grandi incrementi di vendite, anche se trasferisse la produzione all'estero, a meno di avere l'intenzione di fare promozioni tipo "paghi una prendi due", che pare, alla luce dei DATI di mercato, l'unica condizione a cui l'italiano medio sembri intenzionato ad accollarsi una Fiat. E, si capisce, per fare promozioni del genere, ci vuole lavoro a costo zero 24 ore al giorno. Naturalmente spero di sbagliarmi su tutta la linea: la cosa più importante è che le cose per l'azienda Italia vadano meglio di adesso e che agli operai sia garantito il lavoro. Però, che sia un lavoro che non li esponga a malattie o perdita prematura della capacità lavorativa, viste anche le condizioni attuali per la pensione, molto meno serene di quelle di cui hanno potuto godere i nostri padri, grazie anche alle conquiste di diritti acquisiti e , oggi, molto meno garantiti. Se poi dovessero perdere il posto, con un paio d'anni di anzianità in più, sarebbe ancora più difficile trovarne altro, e anche questo è un ragionamento che, da lavoratore, avrei fatto.
    Comunque, a proposito di proverbi, ce ne sono molto carini sulla rete, anche riveduti e corretti. Mi è piaciuto molto "Una mela al giorno....si muore di fame", che mi pare in un certo senso attinente alla conversazione.

  • polifemo_01 scrive:

    a maria
    riguardo gli operai FIAT
    rispondo con un vecchio e noto proverbio
    "non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca".

  • janko scrive:

    mariano ti ho letta ma non ho capito dove vuoi arrivare. Cosa proponi? Se gli operai della Fiat per seguire il tuo consiglio, dovessero votare per il NO, dopo cosa succedera`? Ci penserai tu a pagare lo stipendio ai 5000 operai o quanti sono?

  • alessandro vigilante scrive:

    Federalismo EVASIVO:
    É la Lombardia la regione dove risiede la maggioranza dei correntisti svelati dalla lista Falciani: il 63% delle persone fisiche individuate in Italia. Seguono il Lazio (11%), il Piemonte (7%), l’Emilia Romagna (4,5%) e il Veneto (4%).
    Lazio a parte, é evidente dove risiede la maggioranza dei rei di evasione fiscale.
    Bossi giustificherá dicendo che é piú fruttuoso per la padania mettere i propri soldi in una banca svizzera, che nelle casse dello Stato.
    Berlusconi affermerá in conferenza stampa, che se le imprese ritengono piú fruttuoso investire in banche straniere piuttosto che sperperare i propri lucri in tasse, allora non hanno tutti i torti...
    Fassino ha dichiarato che se avesse tutti quei soldi, una parte li metterebbe anche lui in svizzera...
    D´Alema ha dichiarato che in un partito grande e di massa come il PD ci sono evasori e non-evasori, quindi lui che é un lider importante non si schiera da nessuna delle due parti...
    Veltroni non ha dichiarato nulla di importante, ma fa lo stesso tanti danni, non essendo d´accordo con nessuno dei suoi...
    Napolitano ha invitato a calmare i toni del dibattito... zzz.... zzz...

  • alessandro vigilante scrive:

    Mi sembra emblematico che nella lista degli evasori figuri un certo "Cesare Pambianchi, commercialista, presidente della Confcommercio di Roma e del Lazio e colonna portante della macchina del consenso che ha consegnato il Campidoglio a Gianni Alemanno."

    Carina anche la battuta di Bersani sulla rincorsa populista a mettere nomi ai partiti. Dopo la novitá "Italia", se andasse male, il prossimo partito lo chiamerá "Mamma"!

  • mariamo scrive:

    A proposito di Italia, oggi: l'elenco infinito dei grandi evasori dà un nome e cognome ai ladri di stato. Che effetto, sono i nomi dell'orgoglio del "made in Italy", i nomi dell'orgoglio sportivo, i nomi dell'Italia che conta, che lavora, che produce, che fa immagine... non per l'Italia, a quanto pare. L'imprenditore- presidente sta con l'imprenditore in maglione della Fiat, se l'Italia non capisce, non accetta, peggio per lei. Del resto, a lui, l'ha fatto grande e potente l'impresa, l'Italia gli è servita a rafforzarsi, a farsi più grande, più potente.... Come il nome Italia, forse, è stato utile a quei signori che portavano i soldi all'estero.
    Il nome "Italia" può ancora fare comodo, basta che non diventi vincolo ad accettarne le regole di civiltà, le leggi, la Storia.
    A Torino oggi si dice "Non saremo mai schiavi". Infatti gli schiavi in catene non sono mai stati costretti a dire che la schiavitù fosse il migliore dei mondi possibili, come invece faranno gli operai alla catena di montaggio. E se nel passato gli schiavi hanno avuto il triste orgoglio delle loro canzoni, della loro rabbia, dellle piccole e grandi lotte di ogni giorno, i nostri dovranno fare gli schiavi contenti, una nuova specie di senza-diritti made in Italy, del tutto differente dal resto degli operai nei Paesi civili. Solo da noi infatti, checché ne dicano gli organi di informazione più o meno ufficiale, si realizza l'infernale miscela di assenza di Stato, di rappresentanza effettiva, di tutele del lavoro e di partecipazione alla programmazione aziendale che farà della Torino del 2011 un unicum in Europa.
    Va detto che gli schiavi dell'antichità avevano maggiore coscienza della loro reale condizione, lo sapevano fin dalla nascita che la vita loro era uno strazio; a Torino mi sa che c'è più d'uno che si accorge solo adesso che dimenticarsi d'essere operaio non è stata una buona idea.
    Bisognerà rifare tutto il cammino a rovescio: scoprirsi schiavi, accettarlo, capire cosa voglia dire davvero, accorgersi che di schiavitù si muore, recuperare coscienza sociale, riprendere una posizione politica e sindacale consona alla propria realtà... E speriamo che, nel frattempo, quel lavoro accettato, difeso, voluto a prezzo della libertà non sia svanito nel nulla, mangiato dalla solita grave malattia italiana del pressapochismo, dell'improvvisazione, della cialtroneria che sfrutta il vento per fare soldi in fretta e, col vento, volare via, lasciando alla solita Italia, che ci mette il nome e la faccia e il cuore, il compito di raccogliere i cocci, i brandelli di bandiera, di dignità e ricominciare da capo.

  • Furio scrive:

    Grazie, signor Buffa
    per questa bella e triste storia.

  • polifemo_01 scrive:

    l' Italia è e doveva entrare in Europa, per ragioni sociali, politiche e soprattutto economiche. Ora abbiamo allargato l' Europa, all' Europa e vi abbiamo messo dentro popolazioni che hanno vissuto in Europa, ma in modo completamente diverso, cioè con un regime totalitario per oltre mezzo secolo. Hanno visioni della vita diversa, valori diversi, e soprattutto redditi diversi. Noi impiantiamo fabbriche per la loro mano d' opera a basso costo e loro vengono a lavorare da noi per l' alto stipendio mensile.
    "Ora abbiamo fatto l' Europa, ma dobbiamo fare gli europei"
    Si sono create tribù nazionalistiche in ogni paese e l' integrazione non c' è stata. Speriamo che ci possa essere, secondo il principio dei vasi comunicanti, ma bisogna che la possibilità di "passaggio dei liquidi" avvenga dalle due parti e non in un senso unico.
    P.S. mi spiego :
    i rom vengono e pretendono assistenza, case, lavoro e non danno in cambio nessuna prospettiva di integrazione. Questo contraddice con la legge dei vasi comunicanti.

  • janko scrive:

    Caro Pier Vittorio, nobile ricordare Brunellini figlio del suo tempo ed oggi inimitabile da qualsiasi benpensante, lei compreso, perche` viviamo di altri valori. Basta pensare alla Padania per credere,inventata di sana pianta per il tornaconto di pochi.
    Alle prossime elezioni i padani raccoglieranno + voti di quelli ricevuti nel 2008, questo e` un dato quasi certo; ed i voti li prenderanno principalmente dal partito di Berlusconi e qualcuno da chi voto` PD.
    Per rispondere a mariano penso che Berlusconi abbia tirato fuori per il suo partito il nome d' Italia da contrapporre a Padania.La legge non lo vieta, la pubblicita` lo ispira ed il cavaliere si sa, e` un mago della pubblicita`. Vedremo alla prossima puntata. Io non mi scandalizzo come non dovrebbero quelli che vivono in Europa che diverra` la nostra futura patria. L'Italia ritornera` ad essere quella che nel1800 i nostri detrattori usavano definire un'espressione geografica, accontentando un po' tutti..

  • polifemo_01 scrive:

    tanto di cappello a questi personaggi di una volta, tutti di un pezzo, senza chiroscuri, ma bianchi o neri. Forse prima era più facile di oggi assumere posizioni radicali, sia per un amor di patria che sfiorava il nazionalismo, sia per un cultura che inculcava principi assoluti ed indiscutibili.
    La realtà di oggi è più variegata, comunque non mi sento di sottoscrivere, come fa il caro Pier Vittorio, fra le righe, la solita banalità
    "ERA MEGLIO PRIMA".
    Non è vero,a mio avviso, perchè il mondo e le persone vanno avanti e non si va mai indietro....

  • Sven scrive:

    *Sven* , non "Svenm": scusate l'ennesimo stupido errore tipografico...

  • Svenm scrive:

    Dalla foto, sembra un Nonno (con la enne maiuscola) che ispira una grande simpatia ed empatia, pur non conoscendolo di persona (ma sono comunque convinto che i nonni e le nonne contano, alla fin della fiera, molto di più dei padri e delle madri)...

    Loro forse avevano come obiettivo - commisurato ai loro tempi - "soio" una nazione unita; oggi, invece, dovremmo - l'allievo deve sempre superare il maestro! - piuttosto avere come obiettivo qualcosa di più futuribile: un pianeta unito e confederato...

    ... Ed evviva l'utopia, se utopia deve essere!

  • mariamo scrive:

    A proposito di celebrazione, pure i funerali rientrano nella categoria... In questo senso si può dire, senza ombra di dubbio, che l'unità italiana la stiamo celebrando...prima della sepoltura.

  • mariamo scrive:

    Povera Italia! Da Nazione a nome di un partito, come cade in basso! Ma si può consentire ad un partito di chiamarsi Italia? Io non voglio, non accetto una cosa del genere e ritengo che tutti coloro che non si riconoscano in quel partito abbiano il diritto e il dovere di difendere il nome della Nazione, a costo di strapparlo via da tutti i manifestini che ne facessero arbitrariamente una bandiera di parte. L'Italia è di tutti gli Italiani, Berlusconi si trovi un altro nome per il suo gruppo, non si permetta di fare sua una cosa che non è, non deve essere, non deve apparire nella sua disponibilità.
    Mi meravbiglia il silenzio con cui è stata accolta la presentazione del nuovo logo "Italia", mi meraviglia l'indifferenza dellla gente e delle Istituzioni. Mi meraviglia, mi addolora, mi fa vergognare profondamente di fare parte di una Nazione, oggi palesemente priva di orgoglio. Sono contenta che l'ultimo alfiere sia morto e spero tanto che non abbia fatto in tempo a vedere quet'ultimo atto indegno della farsa a cui siamo condannati, a quanto pare senza speranza.

  • Lascia un commento