Istantanea Pier Vittorio Buffa

Il giudizio politico

Dunque chi ha riso felice la notte del terremoto ha poi davvero lucrato su quella tragedia. Lo spiega bene oggi il quotidiano  Il Centro e lo documentano le intercettazioni pubblicate dallo stesso quotidiano.

Adesso saranno i magistrati ad andare avanti nelle indagini e un giudice dovrà stabilire reati commessi e responsabilità individuali. Questo è quello che stabilisce la legge e la presunzione di innocenza è uno dei cardini di un sistema giudiziario davvero giusto che non va mai dimenticato.

Ma un giudizio politico si può già dare, anzi deve essere già pronunciato. Chi è anche solo sospettato di aver fatto parte di questa cricca deve, per il momento, mettersi da parte spontaneamente o deve essere costretto a farlo dal proprio capo. Invece il capo, Silvio Berlusconi, dà pacche sulle spalle di incoraggiamento e invita a restare perché tutto passerà.

Non servono giudici per stabilire che questo del capo  è un comportamento eticamente censurabile. Lo può stabilire ciascuno di noi:  basta avere dentro di sé un concetto sano di democrazia.

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68 commenti 8

  • la formica (sergio) scrive:

    Il giudizio politico inappellabile è che lui è un "piazzista"e come tale va trattato;io invito tutti gli elettori Italiani a ricordarselo quando andranno a votare.

  • janko 02 scrive:

    Caro Dario quello che tu proponi non puo` essere attuato perche lederebbe il principio di liberta. Ognuno di noi puo` dire le minchiate che crede. Ci vuole qualcuno che ribatta parola per parola, sorridendo amaro alle esternazioni del Presidente, come fai tu del resto, alla TV e sui giornali.
    Per restare alla storia, quando rivedi i filmati del duce, colla sua mascella ben tirata e col tono stentoreo della voce che arringa con sapienti pause gli italiani del suo tempo, ti vien da sorridere. Ma purtroppo a quel tempo non esisteva un contradditorio che oggi invece possediamo. Usiamolo pertanto sperando che non si debba attendere altri cinquant'anni solo per sorridere alla loquela lombarda del nostro buffoncello.

  • maria scrive:

    A proposito di giudizio politico, se si scopre che uno è stato eletto, magari forse, quasi di sicuro, coi brogli e per mano della... diciamo 'ndrangheta, fino a che punto lo si deve considerare un parlamentare come gli altri?
    E' meglio dare l'impressione che non lo sia e cacciarlo alla spiccia, o trattarlo come se lo fosse, avvallando così l'idea che TUTTO il Parlamento abbia origini simili o assimilabili, più o meno alla lontana?
    Qualcuno se l'è posta, la domanda?
    Trattasi o no di giudizio politico?

  • maria scrive:

    Il giudizio politico passa attraverso le parole. Tipo: Gli "onorevoli" e il conduttore.
    Onorevole "Mi consenta..."
    Conduttore "Zitto e a cuccia, picciottazzo maleducato senza rispetto"
    "O": "Ma io vorrei dare la mia versione dei fatti..."
    C: "L'abbiamo sentita dalla voce tua, la versione, cornutazzo, e c'abbiamo puro le foto..."
    Altro "O": "Perdoni, protesto, lei aggredisce il mio collega senza che il reato sia stato provato, in tre gradi di giudizio e con sentenza definitiva, pertanto..."
    Conduttore:"Che m..ia stai dicenno? Questo non è un tribunale, e l'amicuzzo tuo, sai che reato commise? MI fici schifo, schifo assai. Blabla, quaqua, domani, forse, l'amico deve... Ma quanto parla, ma quanto è brutto...Schifo, mi fici, o'capisti? ".
    Giudizio politico, appunto.

  • Dario scrive:

    Se non fosse che credo fermamente nei principi della democrazia e libertà proporrei una petizione per togliere d'ufficio la parola al Premier Berlusconi in ogni consesso pubblico, nelle TV pubbliche e private e in ogni mass media. E questo per apologia di reato e perpetrata connivenza con chi è non solo indagato, ma si trova in stato di arresto perchè ritenuto potenzialmente inquinatore delle prove. Come altro definire infatti l'accanimento del Premier contro ogni genere di Magistrato che indaga sui misfatti di questa nuova Tagentopoli Italiana? Come altro definire un Presidente del Consiglio che di fronte al rinnovarsi della italica piaga dilagante della corruzione di pubblici funzionari,alcuni dei quali collaboratori del suo stesso Governo, piuttosto di indignarsi e assicurare i cittadini che nulla resterà intentato per far luce sulle responsabilità di chi è stato colto praticamente con le mani nel sacco, si scaglia contro chi fa il proprio dovere insultando i magistrati di turno ( adesso quelli di Firenze, ieri quelli di Roma, l'altro ieri quelli di Milano, ecc. ec.)e addirittura affermando che la piaga non sta nella corruzione bensì negli strumenti di indagine quali le intercettazioni telefoniche. Cosa propone agli Italiani questo nostro Bravo Premier alla vigilia delle elezioni? Meglio insabbiare che fa luce sui misfatti. Meglio disarmare gli inquirenti piuttosto che incoraggiarli e premiarli per ogni furfante asicurato alle patrie galere. D'altronde di cosa meravigliarsi visto che a questi sentimenti di Giustizia e di Democrazia il Premier ha sempre dimostrato di credere profondamente anche nella sue private vicende giudiziarie?

  • Sven scrive:

    Interessante anche questo link, in un'ottica futuribile che superi l'odierna (ma anche passata e strapassata) "connection" simil-mafiosa tra capitalismo neoliberista e stato autoritario (alias l'ennesimo circolo vizioso di potere autoreferenziale ai danni della società civile):

    http://neuroneproteso.wordpress.com/2009/02/19/letica-di-star-trek-parte-1-–-valentina-piattelli/

    Certo, si potrebbe sempre pensare, ideare e fare di meglio ancora... ;-) :-)

  • Janko01 scrive:

    Caro Ulisse, dici bene gli USA non sono la panacea perche chi e` disonesto non e` l'italiano o l'`americano, disonesto e` l'uomo a differenza dell'animale che non lo e` mai. Pero` in USA chi sbaglia paga, in Italia devi prima subire tre processi, dicasi, tre, che duranno lustri, per essere riconosciuto colpevole od innocente e quindi pagare. Ridicolo.
    A Maria ripeto con poco sollievo che essere italiano da queste parti sinifica essere oggetto di commiserazione da parte di tutti quelli che ti chiedono come faccia l'Italia a sopportare un buffone come Berlusconi. Se pensi che si sta ergendo a difensore del buon costume con tutti i Previti che lo circondarono e lo affiancano ancora da anni, e` pazzesco.

  • la formica (sergio) scrive:

    Di fronte a tutto lo sfacello politico-finanziario di corruzione a gogo mi torna a mente quel che il sottoscritto prendeva in considerazione e cioè: l'unica soluzione non politica per battere o per almeno condividere il tran tran che ci rimane è RUBARE a piene mani e in ogni dove e con ogni mezzo(questo a proposito di diritti e doveri ),questa sarebbe stata a mio parere l'unica via percorribile,anzi addirittura a la page,oppure in tinta come si dice.
    Poi piano piano mi sono convinto che era una proposta assurda e piena di controindicazioni;infatti il "sistema" è organizzato in modo che i piccoli ladri,scoperti sono subito condannati,quelli invece prezzolati,subito premiati.
    Adesso però sono di nuovo in crisi perchè ho finito la scorta di indignazione e mi trovo coinvolto mio malgrado nel "sistema",che fare dunque ? Votare,astenersi? E se votare per chi? Ritornare all'idea originaria del furto a man bassa?

  • ulisse scrive:

    Intendiamoci cara maria e caro janko02, non è che gli Usa siano proprio quel tempio di moralità al quale ispirarsi per correggere certi vizietti del ns Paese. Basta vedere cosa sono riusciti a combinare i maghi dell'alta finanza, portando l'intero pianeta sul lastrico. La differenza è che lì quando ti beccano finisci in gattabuia e gettano la chiave, come è accaduto a Bernard Madoff, trader di Wall Street ed ex direttore del Nasdaq, condannato a 150 anni di carcere per una gigantesca frode di 50 miliardi di dollari ai danni degli investitori.
    In Italia, invece, prima che la sentenza passi in giudicato, uno come Madoff ha tutto il tempo di essere eletto in Parlamento in un comodo collegio senatoriale, di godere di una legge ad personam che sospende il giudizio nei confronti di nani, ballerine e maghi dell'alta finanza e di andare a Porta a Porta per spiegare che lui con quei giochetti in borsa non c'entra nulla: solo un perseguitato politico vittima delle toghe rosse, intercettazioni male interpretate, vicini di casa invidiosi perché lui viaggia in Ferrari e loro non riescono a cambiare la vecchia utilitaria neanche con la rottamazione. Lo so, è una bella differenza.

  • maria scrive:

    A proposito di complessità italiane, caro Janko, la sai quella dei rimpatri? Da noi si può rimpatriare fisicamente o giuridicamente, come insegna la vicenda dei miliardi di euro formalmente rientrati con lo scudo (95) e quelli rientrati davvero, fisicamente (35). Fattelo spiegare da Tremonti, e chissà che inventino qualcosa del genere anche per i clandestini da rimpatriare... Pensa alla faccia di Polifemo, il giorno che glielo fanno sapere...

  • maria scrive:

    "L'importanza di chiamarsi Silvio"...ovvero, la versione, tutta italiana, di un affare che potremmo definire il "Mills2", per le analogie nel sistema di far soldi a danno del fisco. Ma agli Italiani daranno a bere che l'operazione Carosello sia il ritorno delle belle pubblicità di una volta, che ti facevano andare a nanna sereno.
    Resta l'incognita del nome da dare a questa nuova marea di corruzione che tracima dai palazzi del potere. O del nuovo nome da dare ai palazzi del potere, che forse si fa prima e ci si azzecca meglio.
    Povero Janko, costretto a sorbirsi il Vespone nazionale... Ma, se permetti, per capire l'Italia non basta capire la lingua. Si vede che manchi da un po', altrimenti le domande sulle dimissioni fasulle di Bertol-asino non te le faresti: ghigneresti amaro, come noi, che l'America possiamo solo sognarla...

  • janko02 scrive:

    Non so chi di voi guardi Porta a Porta, qui in North Carolina la RAI non offre di meglio nei programmi serali (considero anche Ballaro` ed Anno Zero allo stesso livello) e pertanto se voglio restare vicino all'idioma di Dante, li guardo tutti.
    Ieri intervistarono Bertolaso e con mia estrema meraviglia nessuno degli astanti, a parte Donati, gli disse che le sue dimissioni sarebbero dovute essere irevocabili.
    Mi chiedo se uno e` responsabile di un gruppo , di un'azienda o di un qualsivoglia ente non lo e` pure per il comportamento di tutti i suoi addetti? E se i suoi addetti rubano e lui non si accorge che rubano, non e` responsabile pure lui dei loro furti anche se lui non ha rubato nulla?
    Cosa vuol dire essere responsabile? Dormire forse? In America se un tribunale trova un dipendente di un'azienda colpevole di molestie sessuali nei confronti di un/una collega, il danno materiale (dollari)viene pagato dal responsabile dell'azienda. Pertanto trovo giusto che il sonnolento Bertolaso paghi per i danni causati dai suoi scherani ed impari che quando uno si dimette lo deve fare sul serio e non puo` giustificarsi col dire che le sue dimissioni gliele hanno respinte. Balle.

  • ulisse scrive:

    Bossi fa il pesce nell'acquario ora che gli conviene, ma io ricordo bene quando appariva in tv in canottiera e lo chiamava "il mafioso di Arcore". Italiani brava gente. E dalla memoria corta...
    Grazie maria, ora sto meglio, puoi tornare ad accudire il tuo polifemo che tanto bisogno di coccole. Come Bertolaso.

  • maria scrive:

    Amore mio segreto, ancora coi clandestini? Che colpa ne hanno loro se i politici nostri fanno schifo? Scriviglielo, a Bossi, che se tira le monetine ai neri quelli, meschini, in buona fede le raccolgono. Perché mi sa tanto che, col tempo, ha dimenticato come si fa la sceneggiata dell'indignazione. E infatti è muto come un pesce (pardon, come una trota).
    Maria (non de Filippi) che ti ama, ma tiene la fronte a Ulisse...per amicizia.

  • maria scrive:

    Diamole un nuovo nome, che a Fini "Tangentopoli" non piace più.
    Scegliamo e proponiamo: "Puttanopoli"; "Tangentopoli2, la vendetta";
    "Gratta e sco..", "Gratta e scappa"; "Magna- magnopoli"; "L'allegra combriccola" ; "Mutandopoli"; "Disonorata società"; "Truffopoli"( o"Truffolopoli", se più vi piace, da "Truffolo", l'ottavo nano)...
    Tristemente scontato il nome del seguito di "Mani Pulite: "Salvi tutti".
    Eventualmente modificabile in "Si salvi chi può", a discrezione, naturalmente, del Parlamento , per così dire, sovrano (o del sovrano del Parlamento, a seconda di come la si vede).

  • ulisse scrive:

    Io tengo la fronte a maria mentre vomita..., e comunque le cose cambiano. Basta trovare il lato comico in tutto per non deprimersi. L'ultima barzelletta di Berlusconi, ad esempio, mi ha fatto davvero ridere. E' quella del premier che promette di inasprire la legge anti corruzione, lui che ha i suoi due migliori apostoli, Cesare Previti e Marcello Dell'Utri, condannati rispettivamente per corruzione di un giudice e concorso esterno in associazione mafiosa. Ma si sa, nel penale la responsabilità è soggettiva e lui poteva anche non sapere. Certo.
    Acc...., adesso viene da vomitare anche a me. Maria, mi tieni la fronte? E spero tanto che non arrivi la De Filippi...

  • polifemo_01 scrive:

    caro janko,
    maltornato in Italia... Come hai potuto toccare con mano, qui siamo messi male, in ogni senso.
    Mi è piaciuta la molto la tua affermazione
    "si comincia dai doveri, non dai diritti "
    riferendoti agli italiani, ma io la estenderei anche agli extracomunitari clandestini.
    Rimani in Carolina, dammi retta ed un caro saluto.
    P.S. tutti in Italia pretendono qualcosa, ma non vogliono dare niente in cambio....

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