Istantanea Pier Vittorio Buffa

Delle dimissioni di un ministro

cancellieri

Il caso Cancellieri, il ministro della Giustizia sospettato di interferenza in un procedimento giudiziario.

Parliamone non per ragionare sulla responsabilità o meno del ministro bensì per dire due parole sul significato e sul valore delle dimissioni di un membro del governo in una democrazia sana.

Dimettersi non vuol dire ammettere di aver sbagliato.

Dimettersi è un dovere che si impone nel momento stesso in cui un fatto incontrovertibile, come è la registrazione di una telefonata, getta un'ombra sulla correttezza dell'operato di un membro del governo. E gli toglie, in questo caso, uno dei requisiti essenziali del buon governo: la sicura imparzialità, l'accertata inflessibilità con se stessi nel trattare allo stesso modo gli amici come gli estranei.

Dimettersi è un esempio per tutti i cittadini, una tutela del valore della cosa pubblica, il massimo gesto di rispetto verso l'incarico di altissima responsabilità che si è chiamati a coprire per servire il proprio paese.

Dimettersi è, infine, un segnale di alta moralità. Chi si dimette può difendersi meglio, al riparo di speculazioni politiche. Potrebbe dimostrare la propria innocenza e buona fede. Potrebbe tornare alla cosa pubblica più forte di prima. Potrebbe dire a se stesso e a tutti: prima ho difeso il mio ufficio, che è molto più importante di me. Poi ho difeso la mia persona.

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103 commenti 8

  • ottavonano scrive:

    ben vengano scoperti e tassati i tesori dei paradisi fiscali..a cominciare da Grillo,..
    non è questo il punto, sant'one, ma il fine.
    cioè la macchina che Grillo ha messo in moto ora sta viaggiando, anche senza il suo inventore...i cittadini si stanno rendendo conto di quanto la politica sia indegna e ladra...
    il processo è inarrestabile.. e chi ha sbagliato dovrà pagare..!!!

  • sant'one scrive:

    Ed è proprio li' l'arcano Fausto,legga l'articolo sulla microcorruzione nelle amministrazioni comunali,provinciali,regionali e infine statali pubblicato da Repubblica, c'è sulla rete,dove si dice che viene utilizzato qualunque mezzo per ottenere quelle mini mazzette-tangenti divenute standard di 3.000E unatantum;è da un po' di tempo che i roditori,rodendo in sordina si sono praticamente divorati il povero Paese,con le solite rodate commedie hanno fatto sparire i nostri soldi parcheggiati(per quanto tempo?speriamo non per sempre)nei paradisi fiscali che dovrebbero servire a creare lavoro,ad estinguere il debito pubblico,a finanziare il reddito di cittadinanza,a ripristinare i servizi,la sanità,l'istruzione,l'assistenza e fare tutte quelle riforme per il benessere del popolo,cittadini sovrano che sono lo stato e quindi la linfa vitale della democrazia(o almeno dovrebbero esserlo),ci vuole una rivoluzione copernicana-galileiana:la politica non deve girare intorno al politico e alla sua corte,ma deve farlo agli interessi e priorità dei cittadini,quello il vero ultimo fine della medesima(POLITICA con la P MAIUSCOLA)

  • fausto scrive:

    Ci sono alcune cose chi i nostri ben'amati non vogliono guardare:I vitalizi e le pensioni indebite superiori a 2000 euro.
    Le paghe dei dirigenti pubblici, politici e delle aziende in partecipazione statale.
    Le leggi sugli appalti.
    Il numero dei politici e dei pubblici superflui e inutili.
    Solo con questo si risanerebbe il bilancio italiano..
    Senza bisogno di sognare, solo di fare.

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