Istantanea Pier Vittorio Buffa

Santa Costituzione

In questi ultimi anni mi sono sorpreso non so quante volte a dire a me stesso e a sostenere in pubblico: grazie al cielo l'hanno fatta proprio bene questa nostra Costituzione...

E ho sempre pensato, dicendo questo, alla impalcatura generale, direi allo scheletro della Carta.

E' uno scheletro di grande robustezza, costruito con sapienza da studiosi usciti da una dittatura e che sapevano di essere alla vigilia di profondi cambiamenti sociali e politici.

Dobbiamo soprattutto a questo scheletro se la nostra democrazia è ancora in piedi. Se gli attacchi ai corretti rapporti tra poteri dello Stato sono stati respinti. Se un capo dello Stato ha potuto interpretare in modo così incisivo il suo ruolo di punto di equilibrio e garanzia dell'intero sistema.

Ed è per questo che, personalmente, non ho mai percepito l'esistenza di una Seconda Repubblica. Siamo sempre nella prima, unica, Repubblica nata il 2 giugno 1946.

La Seconda deve arrivare al più presto. Il vecchio scheletro, seppur robusto, scricchiola.

Il problema è che bisognerebbe essere capaci di costruirne uno altrettanto resistente e di maggiore elasticità: non è cosa che si fa nei ritagli di tempo o con costituzionalisti improvvisati.

Fino a quel momento è bene tenerci stretta questa nostra vecchia ma santa Costituzione.

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208 commenti 8

  • vegliaia scrive:

    senza contare che quando vanno ad amministrare la Cosa Pubblica,invece di far lavorare i dipendenti. incaricano professionisti esterni, amici degli amici. che è un'altro modo di finanziare la politica sudicia... Stendo poi un velo pietoso sul fatto che fregandosene dellla volonta' popolare ,si sono riaggiudicati il finanaziamento in modo surrettizio. Spero ,con tutte le mie forze che un giorno ,questi farabutti paramafiosi ,paghino salato...

  • alessandro vigilante scrive:

    Di fatto le regioni che funzionano meglio al mondo attualmente sono quelle attuano questi chiamati "cluster", territori di integrazione economica, culturale, ambientale, territori di identità, che articolano piccoli centri in rete tra loro e armonicamente produttivi sul territorio.. E quelli che si sviluppano meglio sono le regioni e le aree con maggior capitale sociale, cioé in cui funzionano reti di solidarietà, di fiducia e di conoscenza comunitaria reciproca.

  • Sven scrive:

    Per esempio, qualcosa come i liberi comuni medievali, se intesi come entità a rete e solidale, potrebbero essere un interessante punto di partenza per il futuro...

  • Sven scrive:

    Comunque, ridimensionare le megalopoli - quelle veramente eccessive ed immotivate - può avere un senso: qui sono d'accordo; ma bisognerebbe anche preservare le città di piccole-medie dimensioni, che potrebbero essere un buon modello per il futuro (sempre collegandole a rete, insieme ai piccoli centri).

  • vegliaia scrive:

    i tuoi compagni di sinistra hanno occupato la politica, facendone uno stipendificio....hanno creato enti inutili. per poter prendere stipendi. Per me sono dei farabutti di sinistra. e sono esseri maggiormente spregevoli di quelli di destra, perche' si dichiarano paladini del popolo. E poi lo imbrogliano. Ergo, sono dei volgari pezzenti...

  • Sven scrive:

    Purtroppo, Alessandro, anche nei piccoli centri si è tentati dalla fin troppo "appetibile" torta della videosorveglianza: come fanno i politici ormai senza idee - come gran parte della società che li circonda - a non abboccare...?

    Per esempio, nel comune siciliano dove vado di solito a fare le vacanze estive (e dove c'è il commissariato di Montalbano, nella nota serie televisiva)... beh, anche lì stanno purtroppo allestendo impianti di videosorvegliazna, come se ce ne fosse una necessità impellente (sic! ma quando mai?!?).

    (A proposito, tanto per fare un esempio, avevo anche scritto una lettera "filosofica" al giornale locale: http://www.ilgiornalediscicli.it/lettera-ma-si-deve-per-forza-videosorvegliare - ma ovviamente i politici & Co. procederanno lo stesso, nella loro demenziale "realpolitik", nell'indifferenza totale della popolazione.)

    Queste assurdità mi fanno davvero incavolare: l'abuso della tecnologia (ovvero il suo uso improprio) è una cosa del tutto irrazionale e demenziale, inaccettabile...

  • alessandro vigilante scrive:

    In effetti Sven il problema della video-sorveglianza pubblica é un tema controverso.
    Da un certo punto di vista, nei luoghi pubblici comunitari non si dovrebbe aver danno nell´avere una completa trasparenza di quello che accade, per questioni di sicurezza SOCIALE.
    Da un altro punto di vista, quello di Sven, il controllo militare su tutte le attivitá pubbliche è segno di regime illiberale e spione.
    Non è un problema di facile soluzione.
    Ma Sven, che sa che il futuro è già qui e non si torna indietro, sa pure che inevitabilmente questa tecnologia dei mezzi di video-sorveglianza sarà sempre più diffusa e automatizzata.
    Rimane e si pone il problema di garantire spazi liberi da video-registrazioni nei centri urbani. Sicuramente è più "libera" la vita nei piccoli centri e nelle zone rurali e sarebbe proprio il caso di lasciare le metropoli e tornare a vivere più "sparpagliati".
    Il problema è sempre lo stesso Sven, la vita individualista e ognuno per sè determina sfiducia e necessità di controllo. Mentre la vita sociale, cooperativa, solidale e in piccole comunità è l´unica che permette di vivere in sicurezza senza perdere le libertà basiche.
    L´unica soluzione è l´esodo dalla babilonia delle megalopoli e il ritorno ai piccoli centri, integrati in rete tra loro.

  • polifemo_01 scrive:

    vigilante
    si scrive "innocue" e non "innoque"...

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