Istantanea Pier Vittorio Buffa

La cosa più bella

Siamo nei minuti di recupero di Spagna-Italia, la partita non ha più nulla da dire, ogni secondo è una sofferenza per gli azzurri. Il portiere della Spagna lo sa e lo vede. Chiama l'arbitro gli chiede rispetto per i rivali, rispetto per l'Italia. L'arbitro fischia la fine, Casillas lo ringrazia.
Questa è la cosa più bella accaduta agli Europei di calcio.

Condividi:
  • Facebook
  • Twitter
  • Google Bookmarks
  • FriendFeed
  • LinkedIn
 

120 commenti 8

  • Roberto scrive:

    ho avuto la fortuna di avere insegnanti Splendidi ma anche alcuni veramente fuori di testa e da allora ho capito che se un insegnante non fa il proprio lavoro con passione rischia di far danni non piccoli

  • Lavandaia scrive:

    Mica ho detto che non le sapevo... Ma rileggere, ogni tanto, giova. Almeno a me, che ho il dono divino della memoria limitata, il che mi consente, ogni tanto, di dimenticarmi anche dei torti subiti, degli errori commessi, delle pentole sul fuoco...( Ma cosa avete contro gli insegnanti? Io i miei li ricordo con umana comprensione, con un pizzico di indulgenza, alcuni con affetto... Vero è che studiavo e non sono mai stata bocciata...)

  • roberto scrive:

    La verita' su prodi.
    lo riposto per LAVANDAIA ma non mi ringrazi tanto sono cose che sapeva gia' pero' le ha fatte la sinistra e allora.....
    prodi ex presidente dell'iri dove ha creato una voragine nei conti poi insabbiati e ripianati svendendo cirio e sme.
    prodi ha fatto eseguire studi fasulli sui treni ad alta velocita' arricchendosi e per evitare lo scandalo di mani pulite e' diventato amico dei comunisti.
    prodi e' diventato presidente del consiglio e ha inventato la tassa una tantum retroattiva sui conti correnti di ricchi e poveri.
    prrodi e' quello che ha creato una tassa una tantum sulle moto di 700.000 lire e per entrare nell'euro ha inventato un'altra tassa di 60.000 lire per tutti.
    prodi ha inventato la tassa sul medico di famiglia di 80.000 lire.
    prodi ha introdotto l'irap colpendo le industrie sane.
    prodi ha svenduto la lira cambiando un euro per 1900 lire invece che 1500 massacrando il nostro potere d'acquisto.
    prodi e' quello che i comunisti non sapendo dove metterlo lo hanno sbolognato alla commissione europea e da la' ha permesso anche lui l'invasione dei prodotti cinesi a basso costo e senza controllo alcuno.
    prodi ha fatto una leggina alla fine del mandato dove gli viene garantito il 55% dello stipendio che aveva e cioe' circa 14.000 euro al mese.
    prodi e' quello che per faqre il candidato all'unione europeaprese un milione di euro di rimborsi.
    Non mi ringrazi LAVANDAIA mi ripeto sono cose che gia' sapeva ma fa finta di nulla...se lei per caso e' una insegnante comincio a rendermi conto di parecchie cose.

  • Lavandaia scrive:

    "E' un Paese fascista, l'Italia, pericoloso per chi lo abita" . Concordo appieno. Ho letto il post con la ricostruzione del processo SME fatta da Travaglio e ringrazio Boris per averlo riportato. La cosa più bella delle ultime ore? La fretta di Pisolo, che si affanna a spronare gli altri nanetti affinché ammazzino il porcello... Che vogliano fare la festa per il risveglio di Biancaneve? I tempi devono essere maturi per la nascita del soggetto politico salvagente, che traghetterà incolumi i fetentoni attraverso il mare di sterco in cui ci stanno seppellendo. La Democrazia? Chi l'ha vista? La fortuna dei nostri martiri partigiani è essere morti con i loro sogni ancora intatti, giovani e puliti. Giovani come i nostri figli non saranno mai, perché per immaginarsi un domani migliore ci vogliono fantasia, coraggio e un'immensa forza di volontà, tutta roba che hanno spento in decenni di rincoglionimento di stato, dall'asilo all'Università. I pochi ancora giovani, giustamente, scappano. Tanto qui per loro non c'è speranza.

  • boris scrive:

    Uno pensa: "sono fortunato, vivo in una Repubblica nata dalla Resistenza e dalla cacciata dei nazifascisti; i Padri Costituenti hanno fornito a questa Nazione la Carta della Massima Legge, dalla quale tutto dipende, una delle migliori del Mondo. I miei diritti sono sanciti e tutelati, i miei doveri ricordati con precisione... sono davvero fortunato." Eppure con il tempo mi sono sorti diversi dubbi sulla questione ’fortuna che vivo in Italia’. Ora ho certezze, i punti interrogativi sono spariti tutti. Quelli che erano diritti inviolabili del cittadino, sottoscritti dai vari governi nazionali che si sono succeduti nei decenni, nella Convenzione di Ginevra, in quella dell’Aja, nella Internazionale sui Diritti dell’Uomo e del Bambino... oggi, e da tempo, sono solo carta straccia. Non c’è più senso di fortuna a vivere in un Paese dove le forze dell’ordine, che avevano il compito di proteggere i cittadini, sono diventate nemici del popolo e al servizio di chi ordina repressione del dissenso con ogni mezzo. Mi pareva una cosa normale e civile che le persone potessero manifestare pacificamente nelle piazze e nelle strade di questa Patria per esprimere liberamente il proprio pensiero. Mi pareva proprio e mi sbagliavo. E’ umiliante e doloroso vedere plotoni di agenti, divise e armature, manganelli e autoblindo, antisommossa, "scortare" i cortei, riducendoli a mera ora di libertà per delinquenti abituali pericolosi. I disoccupati, precari, studenti, "esodati", inquinati, truffati, rapinati, stuprati, altavelocizzati, imbavagliati..da vittime sono diventati, per lo "Stato", criminali colpevoli da trattare sempre e solo con la violenza dell’esercito. Ci scappa il morto pure, così insegnava e chiedeva al ministro degli interni quell’inqualificabile essere di Cossiga. Vi ricordate il mio scritto di qualche tempo fa sull’intervista a questo bel personaggio ? “Picchiate gli insegnanti, soprattutto quelli giovani, lasciate che gli studenti facciano quello che vogliono nelle manifestazioni, che il caos aumenti, poi cominciate a far uscire le pantere con le sirene e non intervenite... fino a quando la situazione non degenera; allora e solo allora menate forte, fate attenzione a non ammazzare qualche liceale, altrimenti quelli fanno la polemica...", questo chiedeva l’emerito ex presidente della Repubblica. Le stesse cose che applicava Scelba. La peggiore e sanguinaria democrazia cristiana ha reso questo Paese qualcosa di vomitevole. Non è mai morta la balena bianca, ha sempre governato. Lo sta facendo anche adesso. Cambiano i simboli, i colori, anche i nomi a volte, ma tutto rimane come sempre. Lo scudocrociato ce l’hanno inciso nella maledetta genetica che si portano dentro. "Questo Paese è devastato da dolore", come hanno voluto e vogliono le trame oscure, la mafia che tratta con lo stato, la massoneria, il Vaticano, i servizi segreti deviati o meno. Siamo stati sempre governati dal Male. Amministrati da servi decorticati adoratori di Satana. Gli stessi che dicono di combatterlo, poi vanno in chiesa e coglionano dio. Il papa li benedice e simposia con loro. Quando non può lui ci manda i suoi ministri voraci, i cardinali, gli stessi che, apparentemente vivi, sono già all’inferno loro, conferenziando tra le fiamme. Non è un Paese laico l’Italia: è una Nazione in croce. La croce è dappertutto per legge, la devono vedere obbligatoriamente tutti i bimbi,dalle scuole dell’infanzia in poi e se qualcuno si permette di toglierla dai muri va dritto sotto processo, finendo alla gogna. Quel ministro della difesa che faceva lo sprangatore fascista, quello che tirava le bombe, implicato nell’assassinio dell’agente Marino lo ha detto pure in tv e più volte, quando era in carica!,urlando: "il crocifisso non si toglie dalle aule e dai pubblici edifici... chi vuole una cosa così deve morire!" Che fedele! Questi malati gravi di testa riescono anche ad aprire scuole pagane,vicino al Cristo ci mettono la croce/sole celtici,gli stessi marchiati su ogni banco,cattedra,porta, zerbino, vetro, maniglia. Ci riescono, nessuno li blocca prima,loro non vanno in galera. Rubano tutto il possibile ,gli manteniamo le amanti, le ville, i restauri, i figli sfigati, coi nostri soldi si comprano lauree in Albania e si specializzano fintamente alla Bocconi e ci chiamano merde, schifosi, si puliscono il culo col tricolore, ruttano e mostrano il terzo dito con l’Inno di Mameli, chiamano a raccolta i moschetti per fare strage di "terroni", clandestini, "froci" e "negher"...fanno i ministri però, i segretari di partito, a loro i giornali e le tv dedicano copertine e prime pagine. Non si aprono le patrie galere per questo letame. Perché letame non si mette contro letame. Sono tutti identici, nessuno da salvare. In galera ci vanno gli Stefano Cucchi,i Giuseppe Uva, i Federico Aldrovandi le botte se le prendono i pensionati di 63 anni,a calci in faccia,40 fratture e il viso deturpato dagli scarponi di due questurini milanesi,sotto processo ci vanno gli attivisti che hanno liberato alcuni cani dal lager della Green Hill, le teste spaccate sono dei disoccupati che urlano in piazza la loro disperazione e ricevono sistematicamente manganellate celerine... Il nano pazzo ex ministro che insultava chi è iscritto al sindacato e definisce i precari la parte peggiore d’Italia, merde rosse gli studenti della Sapienza che sono contro la morte della scuola pubblica, invocava e chiedeva alla polizia di intervenire e picchiare chi manifestava; lo stesso che si scagliava contro l’assenteismo e i fannulloni Sono certo che alle prossime elezioni questi malsani virus li rivedremo tutti quanti ricandidarsi. Sono altrettanto certo, come è sempre successo, che gli italiani li rivoteranno e non si sa bene, o lo si sa fin troppo, come mai questi le poltrone ce le hanno sempre sotto il culo. E’ un Paese fascista l’Italia, diventato pericoloso per chi ci abita. Nazione solo a misura di potenti/prepotenti. Si lavora ed il 56% del nostro sudore e sangue lo regaliamo a questi ladri di Casta, quando non serviamo più ci "esodano", tra poco ci fucileranno direttamente per evitare che si pesi anche come presenza fisica. Per cosa avete lottato Fratelli Partigiani? Per questo popolo di pecore inette, masochisti gaudenti, imbecilli incapaci di intendere e volere? Per una Repubblica fondata sulla disoccupazione e i tagli alla vita? Per uno Stato che affama? Prima che ci fosse la partitissima della Nazionale di calcio. Napolitano ha scritto a Prandelli plaudendo alla "coesione unitaria della squadra dove nuovi giocatori e vecchi hanno saputo cooperare vittoriosamente per la Nazione...".Qualunque sia l’esito del match, lui, il tizio che impersona il presidente della [finta] Repubblica, riceverà i calciatori al Quirinale, con magna pompa. Buffon, commosso, ha dichiarato: "in questo paese di miseria, Napolitano è un gigante." L’Italia è una Repubblica fondata sui palloni e le palle, gonfiati.

  • ROBERTO scrive:

    Perfetto POLIFEMO e' tutto li'!

  • polifemo_01 scrive:

    probabilmente la destra è peggio della sinistra,
    ma la sinistra la supera perchè dovrebbe fare, per definizione, gli interessi delle classi meno abbienti ed invece fa solo i propri... per questo è più schifosa.

  • ROBERTO scrive:

    E' proprio quello che non digerisco..ma non mi accaloro stia tranquillo visto che anche oggi siamo ben sopra i 30 gradi non ne ho bisogno...!
    E' che noto da tempo che troppe persone di sinistra anche se scrivono che tutti i politici sono uguali nella loro pochezza o peggio, alla fine in cima alla lista c'e' sempre il nanetto e la destra, io invece penso che la merda sia da tutte le parti uguale, e' solo questione di potere e la sinistra ne ha sempre avuto meno rispetto al centro-destra ma dove comanda......mamma mia che puzza.

  • boris scrive:

    Veramente Roberto è da parecchio tempo che io sostengo ciò che lei sta scrivendo . Non serve che si accalori . Qui stiamo discutendo di quale merda puzzi di più o di meno , ma sempre di merda si tratta. Se poi si vanno ad analizzare i fatti credo comunque che lo sbilanciamento in negativo sia prevalente quello di destra.

  • roberto scrive:

    Dopo LA POLITICA manca "scrive male" abbiate pazienza....ma son vecchio...

  • roberto scrive:

    Oltre al fatto che marco travaglio mi piace fino a un certo punto...ribadisco come ho fatto mille volte che la colpa e' di tutta la classe politica italiana da almeno 60 anni collusa pian piano con tutta la feccia delinquenziale che c'era e c'e' in italia ma vedo che LA POLITICA un po' su tutto altri solo su berlusconi...siamo alle solite/
    vedete sempre il male da una parte sola? pe5rche' dire ;"" NO NO IO VEDO IL MALE OVUNQUE NON HO GLI OCCHI FODERATI IO SONO DEMOCRATICO E VEDO CHE TUTTI SONO SPORCHI..IO!!! ""
    Poi quando si scrive zacchete contro al nanetto di arcore....ragazzi continuate cosi' che ve lo ritrovate ancora a capo del governo e poi non venite sui blog a scrivere che non lo volete piu', lo capite o no che si stanno rimettendo d'accordo per fotterci ancora? e voi vedete solo il nano come il diavolo...non vincerete mai e ve lo dico senza ridere, anzi!

  • boris scrive:

    In risposta a La Politica…… Mi soffermo solo sul caso SME e per una questione di giustizia sentiamo cosa dice il VERO GIORNALISTA Marco Travaglio .
    Il processo SME è uno dei tre processi cosiddetti "Toghe Sporche" che riguardano la presunta corruzione di magistrati romani da parte degli avvocati Previti e Pacifico e che, secondo la procura di Milano, sono stati "truccati" in qualche modo, pagando giudici in cambio di sentenze di favore. La causa nasce nel 1985quando Prodi, presidente dell'IRI, decide di privatizzare la SME, un'azienda finanziaria alimentare del gruppo IRI,
    che comprendeva grandi marchi come Motta, De Rica, Alemagna, Cirio, Bertolli, ecc. Il valore viene stabilito da due periti della Università Bocconi di Milano, i professori Guatri e Poli, e viene fissato in 500 miliardi
    (di lire); non tutta la SME ma il 64% controllato dall'IRI, che viene così rimesso sul mercato. Vengono interpellati la Barilla, che rifiuta di accollarsi tutta la SME, la Ferrero, che pure rifiuta di accollarsi tutta la SME, e la Buitoni che è stata appena acquistata da Carlo De Benedetti, il quale invece si dice interessato, e quindi offre il prezzo che l'IRI tramite i due periti ha fissato in 500 miliardi di lire. A questo punto cosa succede? Che tutto il mondo politico applaude perchè finalmente lo stato si sgrava di questo carrozzone marcio, decotto, pieno di debiti e soprattutto di dipendenti in esubero e riesce a rifilarlo ad un privato che si ripropone ovviamente di risanarlo. L'unica forza politica contraria è il PCI in quanto i sindacati temono che un privato licenzierà, taglierà, risanerà e ristrutturerà le aziende della SME. Gli applausi si concludono quando Bettino Craxi presidente del consiglio decide di mettere i bastoni tra le ruote a questa trattativa perchè detesta per ragioni sue, personali e politiche, l'ing. De Benedetti, e quindi chiama Berlusconi perchè si metta di traverso. Berlusconi, che non può dire di no a Craxi che gli ha appena fatto due decreti per salvare il suo monopolio illegale delle televisioni, ovviamente risponde di sì, e quindi offre una certa cifra per rilevare la SME al posto di De Benedetti. Essendo arrivato secondo aumenta ovviamente l'offerta. Oggi cosa dice Berlusconi? "Mi dovrebbero dare la medaglia d'oro al valore civile perchè ho fatto risparmiare allo stato 2000 miliardi, in quanto la SME valeva 2500 miliardi e De Benedetti ne offriva soltanto 500". Prodi stava svendendo la SME, stava regalando la SME a De Benedetti. Il problema è che le cifre non tornano, perchè se fosse vero che la SME valeva 2500 miliardi e Berlusconi è intervenuto per evitare una svendita, non si riesce a capire come mai l'offerta di Berlusconi ammontasse a 550 miliardi, cioè a 50 miliardi in più, il 10% in più di quello che aveva offerto De Benedetti: il minimo rilancio consentito per chi arrivasse secondo e volesse concorrere per il primo. Se è vero che De Benedetti voleva rapinare lo stato di 2000 miliardi
    allora è vero che Berlusconi voleva rapinarne 1950: eccessivo per uno che pretende la medaglia d'oro. La realtà è che le perizie dell'IRI erano corrette, tant'è che gli alleati che Berlusconi costringerà a mettersi con lui nella cordata alternativa, e cioè Barilla e Ferrero, avevano a loro volta predisposto delle perizie per valutare l'azienda che andavano a tentare di rilevare, e queste loro perizie private e segrete, che poi
    sono state prodotte al processo dai dirigenti della Barilla, stabilivano addirittura che la SME valeva meno di quanto l'IRI la stava facendo pagare a De Benedetti. Secondo la perizia Ferrero valeva 470 miliardi; secondo la perizia Barilla ne valeva 490. Quindi era l'ing. De Benedetti, secondo le perizie della sua controparte, che
    veniva rapinato dallo Stati di 10 o di 30 miliardi. Berlusconi però è stato abilissimo nelle sue dichiarazioni "spontanee" al Tribunale di Milano con la sua bugia clamorosa della svendita della SME a spostare il problema, e cioè a far credere a milioni di italiani che in quel processo il più pulito ha la rogna, perchè anche De Benedetti e Prodi avrebbero qualcosa da farsi perdonare, e soprattutto che il processo riguardi il prezzo della SME, mentre quel processo non riguarda un prezzo che era già stato ritenuto buono dai periti
    dell'IRI, dal consiglio di amministrazione dell'IRI, dai ministri economici del governo Craxi, dalla Commissione Bilancio allora presieduta da Paolo Cirino Pomicino, ma invece riguarda il prezzo di
    due giudici: il giudice Filippo Verde e il giudice Renato Squillante, che secondo l'accusa e secondo i documenti giunti dalla Svizzera, in concomitanza con la sentenza del giudice Verde che annullò
    definitivamente l'accordo tra Prodi e De Benedetti, il giudice ricevette almeno 200 milioni provenienti dai conti esteri della Barilla, mentre il giudice Renato Squillante ricevette 100 milioni da conti della Barilla e poi 500 milioni nel 1991 da conti del gruppo Fininvest. Il processo è tutto qua. Il bonifico più celebre perchè più lineare è quello del 6/3/1991 quando il giudice Renato Squillante, che è considerato dal Pool a libro paga della Fininvest per ogni esigenza e quindi non per questo o quel processo in particolare, riceve ben 500
    milioni in dollari: sono 434.404 dollari che partono dal conto "Polifemo" del gruppo Fininvest, approdano al conto "Ferrido" del gruppo Fininvest, convertiti in dollari passano al conto di Cesare Previti denominato "Mercier", e in mezz'ora Previti ordina di bonificare la stessa cifra - 434.404 dollari - al conto "Rowena" del
    giudice Renato Squillante, il quale poi telefona per sapere se è arrivato il denaro e da disposizioni per investirlo in tre diverse operazioni. Questo conto lineare che collega Fininvest, Previti e Squillante nel
    giro di mezz'ora non è spiegato da nessuno dei protagonisti. Dobbiamo pensare che o i banchieri svizzeri si divertono a fare bonifici all'insaputa di Previti e Berlusconi per fregarli, oppure che ci sono delle somme che si bonificano "da sole", cioè un fenomeno inedito che potremmo definire "autobonifico" e che mai prima d'ora si era verificato. Il processo è tutto qua, ma molti italiani credono che riguardi il prezzo della SME, perchè in quel processo l'unico titolato a parlare è stato Silvio Berlusconi, il quale ha reso le sue "dichiarazioni
    spontanee" e ha raccontato 85 bugie contate (noi nel nostro libro intitolato "Lo chiamavano impunità" le abbiamo dimostrate una per una), e alla fine delle sue bugie è finito anche il processo, e mentre la Bocassini tentava di fare la sua requisitoria il processo è stato abolito per legge dal lodo "Maccanico" e quindi molta gente s'è fatta l'idea che le cose siano andate come le ha raccontate Berlusconi, perchè Berlusconi è l'unico che ha potuto parlare (pubblicamente), imputato.
    (Marco Travaglio per Atlantide TV)

  • ROBERTO scrive:

    Il solito disastro all'italiana, peccato che la colpa sia sempre e solo di berlusca, peccato davvero salvare sempre tutti gli altri.

  • La Politica non è piu' Credibile scrive:

    Walter Mendizza
    Una nazione saccheggiata
    29-09-2011
    Dopo la seconda guerra mondiale il nostro Paese si trovò a decidere tra i due sistemi economici dominanti: il liberalismo di stampo americano e il collettivismo di marchio sovietico. I due grandi schieramenti DC e PCI si accordarono, invece, per la c.d. “terza via”, cioè per lo “stato imprenditore” che avrebbe dovuto incoraggiare l’economia del Paese. Alla base dello stato imprenditore c’era l’IRI (Istituto di Ricostruzione Industriale), fondato nel 1933 per iniziativa dell’allora capo del Governo Benito Mussolini. L’IRI era un istituto creato al fine di evitare il rischio di crollo dell’economia il cui scopo era quello di salvare dal fallimento le nostre principali banche: Credito Italiano, Banca Commerciale e Banco di Roma. Nell’intenzione di Mussolini doveva essere un ente transitorio, ma come molte cose provvisorie nel nostro Paese, finì per diventare permanente: lo Stato assunse le partecipazioni delle banche in crisi finanziandole affinché non fallissero e tali partecipazioni furono poi trasferite all'IRI, che diventò così il maggior imprenditore italiano, proprietaria di oltre il 20% dell'intero capitale azionario nazionale. e di fatto il maggiore imprenditore italiano, il suo campo d’azione era vastissimo e comprendeva: acciaierie, autostrade, telecomunicazioni, settore finanziario settore alimentare, trasporti, con aziende come Ansaldo Ilva, Cantieri Riuniti dell'Adriatico, SIP, SME, Terni, Edison, ecc.

    Altri enti importanti erano l’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), che gestiva le partecipazioni statali nell’industria petrolifera e nella petrolchimica, all’avanguardia nella ricerca, lo sfruttamento e il trasporto degli idrocarburi; l’EFIM (Ente Finanziamento Industria Meccanica) e l’EGAM (Ente Gestione Aziende Minerarie). Al fine di coordinare al meglio lo stato imprenditore, nel 1956 fu istituito il “ministero delle partecipazioni statali”, che si basava sull’idea dell’azienda pubblica come motore di sviluppo economico e strumento di politiche sociali ed occupazionali.

    Negli anni ’80 i grandi potentati mondiali decisero che era arrivato il momento di mandare in soffitta la “terza via” italiana. Lo stato imprenditore doveva essere bandito dall’economia lasciando ai “privati” la competizione sui mercati. Ho messo “privati” tra virgolette perché nel prosieguo capiremo meglio di che privati si tratta. Per dare forma a questo piano c’era bisogno di personaggi che si prestassero a quest’opera di demolizione. I primi personaggi che avvallarono questa “privatizzazione” furono Romano Prodi e Carlo De Benedetti. Il primo venne nominato presidente dell’IRI nel 1982, il secondo invece, era (ed è tuttora) il proprietario del gruppo Repubblica/Espresso. En passant, faccio notare che Prodi era anche dirigente della società di consulenze Nomisma, alla quale guarda caso darà incarichi miliardari per portare avanti le privazioni (sic! privatizzazioni) dell’IRI.

    La prima cosa che fece fu vendere l’Alfa Romeo alla FIAT. Era una cosa logica e tutti si inchinarono compiaciuti: non aveva senso che lo Stato producesse automobili. Solo che la vendita avvenne a rate per 1.000 miliardi di lire (là dove Ford offriva invece il doppio e in contanti!). Nessuno, allora, si chiese come mai e in base a quale criterio la Nomisma avesse deciso per Fiat. Probabilmente ci sarà stata la solita baggianata di lasciare un marchio prestigioso in mani italiane … un po’ come anni dopo avverrà per gli aiuti alla compagnia di bandiera Alitalia. Un obbrobrio che vide solo i radicali battersi contro tali aiuti di stato.

    Nel 1985 Bettino Craxi decise che era giunto il momento di privatizzare la SME che era il comparto agro-alimentare dell’IRI e che presentava da tempo bilanci in deficit e solo nel 1984 raggiunse un bilancio in attivo. Quindi fu incaricato per tale operazione il consiglio di amministrazione dell’IRI. Anche in questo caso, Prodi si accordò con la Buitoni (presieduta da Carlo De Benedetti) svendendo quasi due terzi della SME per soli 393 miliardi nonostante il valore di mercato fosse 8 volte superiore. Anche in questo caso si ripeté lo stesso copione: Prodi non prende in considerazione le offerte maggiori degli altri acquirenti. Probabilmente Craxi su suggerimento del ministro delle partecipazioni statali Clelio Darida, fiutò che qualcosa non andava e non diede l’autorizzazione alla svendita lasciando la SME ancora nell’ambito pubblico, cosicché la combriccola Prodi-De Benedetti, dovette far buon viso a cattivo gioco e non se ne fece più nulla, causa a quanto pare di una offerta anonima superiore del 10% rispetto a quella di De Benedetti.

    De Benedetti si sentì discriminato e volle far valere l’accordo firmato con Prodi come se fosse stato un vero e proprio contratto portando l'IRI in tribunale. La sentenza di primo grado, diede torto alla Buitoni e fece erompere alle cronache il celebre Processo SME, che vide imputati Silvio Berlusconi e altri per corruzione di giudici. Berlusconi fu definitivamente assolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari per i 434 mila dollari che da un conto Fininvest finirono al giudice Renato Squillante attraverso Cesare Previti. Per questo capo d'accusa l'assoluzione per non aver commesso il fatto era già arrivata in appello, mentre in primo grado era stato prosciolto per prescrizione grazie alla concessione delle attenuanti generiche. La sentenza di primo grado venne poi confermata sia in appello sia in cassazione. Nel 1988 un nuovo intervento del CIPI (Comitato interministeriale per la Politica Industriale) tornò invece a considerare “strategico” il mantenimento del gruppo. Finalmente la SME fu poi venduta tra il 1993 e il 1996, in piena stagione di “mani pulite”.

    Rivedendo questo “film” con gli occhi della storia, viene il sospetto che tutta la stagione di “mani pulite” sia stata organizzata ad hoc per permettere di spartirsi una torta di 50 miliardi di euro. Sia la DC sia il Partito Socialista erano impregnati di statalismo e dunque inseriti nella concezione delle partecipazioni statali, perciò non avevano scrupoli ad offrire prebende ed elargizioni di Stato per comprare il consenso dei cittadini. Questa mentalità non andava bene al neocapitalismo emergente ed ecco che puntuale arriva l’evento che fa saltare il banco: l’arresto di Mario Chiesa il 17 febbraio del 1992. Questo episodio dà l’abbrivio alla stagione di mani pulite, da lì a poco crolleranno DC e PSI, e inizierà la lunga manovra delle privatizzazioni con l’aiuto dei “governi tecnici” (capitanati da pirati predoni come Ciampi, Dini, Amato, Draghi, Andreatta …).

    Il 2 giugno 1992, a poco più di tre mesi dall’arresto di Mario Chiesa, sul panfilo “Britannia” della Regina Elisabetta, ci fu un incontro riservato per discutere delle “privatizzazioni” tra top manager italiani e britannici. Erano presenti i presidenti di ENI, INA, AGIP, SNAM, ALENIA e Banco Ambrosiano, l’ex ministro del Tesoro Beniamino Andreatta e al direttore generale del Tesoro “Mario Draghi”. Come abbiamo visto, l’Italia del ’92 non era ancora pronta a privatizzare alcunché, tanto, che l’allora consigliere di Confindustria Mario Baldassarri sentenziò: ”Per privatizzare servono 4 condizioni: una forte volontà politica; un contesto sociale favorevole; un quadro legislativo chiaro; un ufficio centrale del governo che coordini tutto il processo di privatizzazioni. Da noi oggi non se ne verifica nemmeno una”. Tuttavia a dispetto del pensiero di Baldassarri, molti dei nostri manager pubblici, incluso Draghi, erano già proiettati verso il nuovo indirizzo economico, e la loro volontà veniva incontro agli interessi degli “amici” britannici, che avevano fretta per spartirsi una bella torta dal valore di circa 100 mila miliardi di lire, cioè 50 miliardi di euro.

    Mani pulite fu dunque la stagione che creò le condizioni per distruggere l’economia con privatizzazioni insensate e a bassissimo costo e soprattutto permise in pochissimo tempo di creare quelle 4 condizioni enunciate da Baldassarri: la volontà politica che a causa Tangentopoli fece arrivare i tecnocrati Ciampi, Dini & Co. Il contesto sociale favorevole grazie all’indignazione contro la classe politica “corrotta”. Il quadro legislativo che cominciò ad essere chiaro dal 1993, con l’ accordo Andreatta/Van Miert (che regolava la ricapitalizzazione del settore siderurgico a patto che lo si privatizzasse) e con il “decreto Amato” che trasformarono l’IRI, l’ENI, l’ENEL e l’INA in società per azioni. E infine la creazione di un ufficio centrale di governo che coordinasse le privatizzazioni: fu istituito il “Comitato Permanente di Consulenza Globale e Garanzia per le Privatizzazioni”, presieduto dal tecnocrate Draghi, fu l’ufficio che coordinò le privatizzazioni.

    Nel 1994 ci furono le prime elezioni post Tangentopoli, e al governo ci andò il centrodestra guidato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In questo governo c’era Alleanza Nazionale che aveva posizioni fortemente contrarie alle privatizzazioni. Non c’è da sorprendersi se questo governo durò pochi mesi. Bisognava finire il lavoro appena iniziato, perciò ci fu un nuovo governo dove alla presidenza del consiglio venne messo Dini, un “tecnico” favorevole allo spezzatino delle nostre industrie. Dini subito iniziò la prima fase di privatizzazione dell’ENI dismettendo circa il 15% dell’intero pacchetto azionario. Nel 1996, a vincere le elezioni è il centrosinistra guidato da Romano Prodi, che cedette un altro 16% delle quote ENI ed inoltre privatizzò la Dalmine e la Italimpianti appartenenti al gruppo IRI. Nel 1997 Prodi ritorna a “trattare” col suo vecchio amico l’Ingegner Carlo De Benedetti al quale cedette in “regalo” Infostrada (la rete telefonica delle Ferrovie dello Stato) per 750 miliardi di lire da pagare in comode rate. De Benedetti la vendette subito per 14 mila miliardi di lire ai tedeschi di Mannesman”. Sempre quell’anno Prodi mise sul mercato “Telecom”, con le azioni che furono vendute ad un prezzo ancora di regalo dato che appena un anno dopo le stesse azioni varranno sul mercato 5 volte di più.

    Dopo la caduta del governo Prodi nell’ottobre 1998, entra in scena un altro post-comunista convertito alla causa liberista delle privatizzazioni: Massimo D’Alema. D’Alema diventa presidente del consiglio e immediatamente privatizza la BNL, con la consulenza della banca d’affari americana JP Morgan. Nel 1999, dopo il “decreto Bersani” che liberalizzava il settore dell’energia, venne privatizzata l’ENEL e sempre quell’anno venne ceduta la società Autostrade alla famiglia Benetton. Siamo arrivati ormai alle ultime fasi di privatizzazione riguardante quel poco che era rimasto dell’ENI. Infine, per ultimo fu regalato il gruppo Sasa (assicurazioni) alla SAI di Ligresti, la cui incapacità di gestione varie volte denunciata ha fatto collezionare al gruppo una quantità sorprendente di multe da parte dell’Isvap.

    Sasa Vita in quel momento era leader di una innovazione di mercato dato che aveva introdotto per la prima volta in Italia l’assicurazione Long Term Care; ma al golem mangiasoldi SAI non interessavano nulla gli aspetti assicurativi e mandò tutto a ramengo. Come pescecani che fiutano il sangue, avevano intuito che la Cofiri (la finanziaria dell’IRI, azionista di riferimento di Sasa) aveva una furia maledetta di chiudere con le dismissioni, e come si sa, la furia è cattiva consigliera. Cofiri si fece abbindolare dall’indignazione farlocca dei consumati furbetti che avevano trovato alcune riserve sinistri leggermente sottostimate. La Cofiri non capiva niente di assicurazioni e finì per rimetterci una barca di quattrini a copertura di quelle riserve, a patto di fare in fretta e furia. Tutta quella iniezione di liquidità non servì a nulla se non a rimpinzare gli affamati azionisti di quella che possiamo definire una delle peggiori compagnie del nostro Paese. Infatti attraverso il gioco delle riserve riuscirono a costituirsi un tesoretto che poi fecero emergere sotto forma di utili da dare in pasto ai famelici azionisti.

    E’ notizia di questi giorni che il rating di FonSai e Milano Assicurazioni, sono stati rivisti a negativo (BBB-) da parte di Standard&Poor’s. Certamente non occorreva aspettare la S&P, bastava semplicemente seguire il becero atteggiamento villano e incivile di alcuni loro dirigenti incapaci. Con la vendita del gruppo Sasa la fase delle privatizzazioni si chiuse con la dismissione e la liquidazione dell’IRI. Così, in meno di 10 anni, l’intero sistema economico del nostro Paese venne distrutto e grazie al massacro di queste svendite l’Italia si è giocata il 36% del suo PIL.

    Che dire? Certo non ero presente alla svendita de nostri colossi Enel, Eni, BNL, SME, ecc. Però ho assistito personalmente alla liquidazione in ribasso del gruppo Sasa, ed è stato deprimente. Una fretta ingiustificata per buttare la compagnia nelle braccia del peggior compratore. Mah! Qualche giorno fa 11 ex dirigenti della Pirelli sono stati rinviati a giudizio con le accuse di omicidio colposo aggravato e lesioni colpose gravi in relazione a 24 casi di operai morti di mesotelioma o che si sono ammalati di forme tumorali per l'esposizione all'amianto. Lo stesso numero di morti, 24, furono quelli del disastro aereo dell’ATR del 12 novembre del 1999, nel Kosovo. L’aereo s’innalzò in volo senza copertura assicurativa. La compagnia di assicurazioni era la Sasa che in quel momento stava convogliando a nozze con SAI. Da notare che qualche mese prima aveva cacciato a malo modo il suo a.d. paracadutando uno pseudo-tecnocrate che doveva svenderla. Un brutto inizio per la c.d. nuova gestione: Sasa aveva l’obbligo di informare l’Enac, ché, se l’avesse fatto, l’Ente per l’aviazione civile non avrebbe mai lasciato che l’aereo decollasse, e così si sarebbero salvate 24 vite umane. Il paracadutato per evitare lo scandalo, diede l’ordine di pagare tutti i famigliari delle vittime nonché il valore dell’aeromobile. Certo, così facendo qualcuno doveva rimanere fregato ma siccome si era nel momento della vendita si decise per la via più facile: buggerare i riassicuratori internazionali. Pessima e sconsolante immagine del nostro Paese. Ci vorrebbe anche qui un giudice per le indagini preliminari come quello che ha appena rinviato a giudizio gli ex dirigenti della Pirelli.

  • ROBERTO scrive:

    La mia paura POLIFEMO e' che ce lo abbiano permesso per fregarci anche loro appena la situazione glielo avesse permesso...e questo tempo e' arrivato.

  • polifemo_01 scrive:

    quindi, poichè non abbiano nè le tradizioni storiche, nè cultura sociale, nè orgoglio nazionale,
    servi del Clero e del Vaticano,
    con la parte nord che chiede la secessione,
    una immigrazione clandestina incontrollata e devastante,
    senza una dignità morale , una lingua nazionale ancora ( un giudice ha dovuto chiamare un interprete per tradurre un dialetto del sud,
    un paese fino ad ieri con il delitto d'onore, incapace di prendere una posizione decisa internazionale e mondiale,
    merita quello che ha, anzi.. a pensarci meglio... ci è andata anche troppo bene fino ad ora.
    P.S.
    se io fossi stato statista francese o tedesco... non avrei permesso a questi voltagabbana di italiani, di entrare in Europa.

  • bastian contrario scrive:

    Siamo diventati veramente come Zombie e siamo li' che giriamo"imbambolati"con lo sguardo terreo-fisso senza una meta se non quella di arrivare materialmente se possibile a domani(inteso tra 24 h),oramai ci possono fare qualunque cosa che non reagiamo piu';voglio credere e sperare che non sia cosi',ma la vedo molto brutta e dura la strada che ci porterà..dove?Lavandaia lei ha messo il dito in una purulenta Piaga che non si è mai voluta curare-disinfettare per tempo ed eccone le conseguenze..

  • bastian contrario scrive:

    Vedete quindi che è l'economia ad avere la preminenza e a determinare la politica(si dice infatti economia-politica);senza soldi nè al sud nè al nord nè al centro non si può fare politica e va tutto in malora,la domanda che ritorna puntuale come un boomerang è la stessa:dove si recuperano i capitali sottratti-distratti illegalmente dal 2°dopoguerra(1946-7)in poi?Chi mi vuole dare gentilmente-cortesemente una risposta"decente"a tale semplice-elementare quesito?non credo ci vogliano geni matematici alla Einstein e per favore non ditemi i soliti inermi-indifesi-co....ni cittadini.E' chiaro che la Francia ha ben diverse tradizioni di"ribellione"rispetto alle nostre vedi Rivoluzione Francese 1789 dov'è quella italiana?Sarà mica la breccia di Porta Pia nè..,ma per favore,dai cominciamo da una Rivoluzione Economica in senso lato,cioè su tutti i piani, dalla riduzione"drastica"dei consumi,alla richiesta di"giustizia fiscale"sennò si attua lo sciopero fiscale, al recupero dei capitali illegali,alla cacciata di A.D(amministratori delegati)incapaci e in malafede,alla risoluzione del conflitto di interessi,alla trasparenza dei Bilanci,all'impedimento della delocalizzazione,allo snellimento della burocrazia,al favoreggiamento del ripristino di una classe artigiana con leggi favorevoli per l'assunzione di"allievi"che vogliano imparare il mestiere,ecc,ecc c'e ne sono di cose da fare-cambiare,ci vuole solo buona volontà,voglia di fare, lunghe e larghe vedute.Meno calcio"drogato-dopato-strapagato-scommessato"piu'calcio amatoriale,sportivo,giocato

  • Lavandaia scrive:

    Gli zombi ancora non si sono visti, ma tira brutta aria. E, come sempre, senza un filo di vento. Verrebbe voglia, ad essere politici, di vedere fin dove si può arrivare prima che la gente si ribelli... Che so, reintrodurre lo ius primae noctis, una tassa sul respiro... Si avrebbero delle belle sorprese, da politico mi ci divertirei un mondo.

  • Lavandaia scrive:

    Grazie del consiglio, Polifemo. E stia tranquillo, che Bersani il mio voto se lo può scordare... Ma non da oggi, chcché lei ne pensi. E' da un bel po' che se lo scorda, ben da prima della recente Montatura... Ma purtroppo non mi risulta che si pensi al voto, nemmeno per idea. L'anno venturo? Chissà chi ci arriva....

  • Lascia un commento