Istantanea Pier Vittorio Buffa

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Oggi Il Foglio ha pubblicato un articolo di Annalena Benini che insegna e commuove. Più viene letto meglio è

Rossa

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71 commenti 8

  • janko scrive:

    Voglio aggiungere ancora una nota a proposito dei giovani che non trovano lavoro. La responsabilita` e` solo parzialmente loro in quanto che molte colpe gravano sui genitori e sulla scuola. Oggi quando chiedi a qualsiasi ragazzo delle medie cosa fara` da grande immancabilmente ti senti rispondere: il medico, l'ingegnere, l'avvocato. Ma ci siamo dimenticati dei mestieri che un tempo s'insegnavano alle scuole professionali? Il muratore, il falegname, l'idrulico, l' elettricista non sono altrettanto importanti nella societa` odierna? Certo che lo sono ma a questi mestieri concediamo di preferenza il nullaosta agli immigrati. Facciamoci sempre un esame di coscienza prima d'invitare le persone a certi forum. Questi lasciano il tempo che trovano perche` in essi scrivono i precari o i disoccupati che per non essere figli di papa,` farebbero meglio, anziche` scrivere in questi social network, ad andare a cercarsi un lavoro all'estero.

  • janko scrive:

    Cara lavandaia lei scrive dei giovani cassaintegrati, di lavoratori a progetto di quelli laureati che fuggono all'estero, perche` poi precisare che fuggono?, per me andare all'estero fu un onore non un onere, e non si rende conto di quante badanti importiamo dall'Europa dell'est. Queste badanti percepiscono 1000 euro al mese + vitto e alloggio e giorni di riposo settimanali. Le italiane non possono fare altrettanto? Quelle che protestarono perche` l'OMSA si trasferi` in Serbia non sono capaci di curare i novantenni o i centenari solo perche` furono impiegate su di una macchina circolare?
    Alla fine della seconda guerra mondiale, pur privati di tanti morti durante la stessa non importammo alcuno straniero a darci una mano e non avemmo certo i problemi di oggi.
    Ma io ricordo ancora quelli che oggi non esistono + i lavoratori dlle fonderie, i rilegatori di libri, i ciabattini, gli arrotini... Ci pensi su per favore

  • alessandro vigilante scrive:

    La situazione è seria facciamola ridere!
    Molti dicono che ormai la frittata è fatta. Le uova stanno già cadendo sulla padella e si romperanno. E’ solo questione di tempo (le uova simboleggiano elegantemente l’Italia). Io credo che il primo obiettivo di chi vuole fermare questa locomotiva nazionale, evitando che vada a sbattere contro il muro della storia (che è molto duro) dovrebbe essere quello di connettere la gente per bene. Mi riferisco a certa gente che la pensa in un certo modo col quale mi trovo strutturalmente d’accordo.
    Da una parte è una buona notizia: convincere milioni di berlusconiani che B. è cattivo è un lavoro improbo, come hanno dimostrato questi ultimi 16 anni…
    Connettere onesti progressisti desiderosi di migliorare il mondo dovrebbe essere relativamente più semplice. Sopratutto nell’era di Facebook.
    Ma qui nascono i problemi. Forse come in nessun altro Paese del mondo (siamo un caso unico in tutto), i progressisti che si sono messi a lavorare con le mani, che si oppongono al sistema costruendo invece di limitarsi a criticare, hanno maturato un giusto e totale disprezzo per le vecchie ritualità della politica, le riunioni fumose con la noia che ti soffoca, i discorsi dei leader e i poveracci che cercano di farsi strada scalando i vertici del partito. Molti di noi hanno visto lo sfacelo determinato dalla pochezza dei funzionari intermedi dei partiti e delle associazioni, la nullaggine mentale degli arrampichini sociali e sappiamo che appena si fa un qualunque tipo di partito, appena si inizia a distribuire cariche, a eleggere rappresentanti, a stilare programmi, subito arrivano questi minorati emotivi, privi di ideali, completamente incentrati sulla propria smodata sete di potere.
    Chi ha la mia età ha già provato e riprovato a costruire organizzazioni che potessero essere immuni all’infiltrazione di questi piccoli roditori infami. Riuscirci è impossibile, è un’illusione infantile. Noi non possiamo avere leader perché ci creano acidità di stomaco. Noi non possiamo aderire a programmi politici perché sappiamo che le parole scritte lasciano il tempo che trovano. Noi non possiamo creare gerarchie perché sappiamo che funzionano come la carne al sole: generano batteri schifosi e puzzolenti.
    Siamo al paradosso: esiste in Italia un grande movimento di gente dotata del senso pratico che oggi ci serve. Ovunque vada incontro queste persone, eroicamente intente a migliorare le cose giorno per giorno, nei fatti. Lì un doposcuola, là un gruppo di clown dentro un reparto pediatrico, un comitato contro l’inceneritore, un gruppo solidale verso qualche specie di vittima (tante!).
    Queste persone che incontro la pensano esattamente allo stesso modo in maniera a volte impressionante. E non solo su questioni generali politiche. La pensiamo uguale sull’amore, sull’educazione dei figli, sull’arte, su come affrontare, con pace e comprensione, le relazioni con gli altri, La pensano uguale anche sul senso della vita. Al di là delle scelte confessionali, abbiamo tutti (atei e credenti) la stessa idea della vita e della morte: esistere non ha un senso se non glielo dai tu (o se preferite “Dio vuole finire di compiere la creazione per nostro tramite”). Abbiamo di fronte una grande, urgente, sfida: possiamo trovare il modo di fare squadra senza usare i vecchi sistemi della politica? Il fatto che esista questa potente unità filosofica innovativa può farci inventare un modo nuovo di connetterci? Possiamo creare qualche cosa che non contenga niente della vecchia politica? Esiste la possibilità di organizzarci e concertare azioni comuni senza congressi, delegati, funzionari, statuti, tessere?
    Esiste veramente un altro modo di organizzarsi per “fare politica” a modo nostro?
    [..] Oggi abbiamo bisogno di una straordinaria invenzione sociale per dare corpo unitario a questo movimento.
    Non so come sia possibile riuscirci né so come potrà essere, tanto quanto 30 anni fa non avevo la più pallida idea della possibilità di inventare veramente il Web. Ma penso che sia necessario perché l’umanità vada avanti il fatto che si riesca a superare il “sistema partito”.
    Vedo degli esperimenti positivi in questo campo. Ad esempio, il Movimento della Transizione è l’unica organizzazione che io conosca nella quale non entri perché sei d’accordo con il programma ma perché nel tuo territorio hai realizzato un’iniziativa concreta che ha funzionato. Nel Movimento della Transizione non esiste un programma approvato da un congresso. Il programma è semplicemente l’insieme delle iniziative che hanno funzionato. L’azione del movimento è incentrata sulla capacità di essere una banca che raccoglie procedimenti di successo per ridurre la dipendenza dal petrolio. Tutto quello che funziona bene diventa programma. Tutti quelli che hanno fatto qualche cosa sono leader del sistema di lavoro che hanno sperimentato con successo. Sono “maestri di un’arte” non guide carismatiche. Sono professionisti della rivoluzione morbida che insegnano a chi vuole imparare come hanno fatto a ottenere certi risultati… non sono capi infallibili.
    Credo che in questo modo di fare ci sia un germe molto affascinante.
    L’altra idea che mi solletica è quella di Ted (http://www.ted.com/). Un laboratorio di idee che consta di uno spazio web e di una serie di convention, un palcoscenico sul quale sono chiamate a parlare, solo per 5 minuti, persone che hanno realizzato qualche cosa di mirabile in qualunque campo (e i loro discorsi vengono tradotti in decine di lingue da schiere di volontari). E aggiungo che anche noi stiamo sperimentando una formula organizzativa anomala. Ormai da 10 anni Alcatraz è il punto di incontro di una serie di professionisti che collaborano in modo autonomo, ognuno con la sua azienda. Non facciamo assemblee, non stiliamo piani quinquennali, niente convegni teorici. Si discute in modo informale, magari durante le feste di compleanno, e poi si fanno accordi a due a due. Chi ha un’idea la propone singolarmente a tutti i giocatori che gli servono per vincere quella partita. Accordi bilaterali. Un giorno sei il capo fila di un progetto, il giorno dopo realizzi un frammento del progetto di un altro. Non ci sono leader, ci sono lavori da fare e gente che è più brava a fare questo o quello. Funzioniamo come una bottega d’arte o una compagnia teatrale vecchia maniera.
    Un’ultima questione. Questo popolo progressista amante delle buone pratiche non ha nome. Tocca trovarne uno, è una legge di mercato. Tutti i nomi a cui riesco a pensare mi paiono inadatti: Progressisti Fai da Te, Amici del Bradipo Volonteroso, Movimento della Spinta Gentile Ecoetica, Felce e Mirtillo.
    Qualche idea?
    (Sul nome e su tutto il resto.)

    Jacopo Fo, 1/5/2011

    Per commentare questo articolo clicca qui: http://www.jacopofo.com/nuovo-movimento-possibilita-italia-situazione-seria-ridere-web-internet#comments

  • alessandro vigilante scrive:

    La Lega é bassa, ma non fa tenerezza.

  • polifemo_01 scrive:

    orgogliosi di appartenere ad una Patria che bombarda e condanna a morte... ?
    Complimenti ,,,

  • polifemo_01 scrive:

    mi fa veramente piacere che qualche vile si mascheri dietro un nick ( volutamente allusivo) per offendere non le idee della persona ( cioè Polifemo), ma la persona stessa, con una ironia talmente di bassa lega che fa tenerezza..

  • emma5 scrive:

    Un pensiero, un commento, una riflessione: a conclusione di questo primo maggio, la mia impressione, positiva, è che finalmente sono molti gli Italiani ad essere orgogliosi di appartenere alla PATRIA (da non confondersi con la NAZIONE, il cui concetto è ben diverso).Bellissima. commovente, la manifestazione a Roma. Uno splendido primo maggio!

  • ex-moglie di polifemo scrive:

    caro, hai preso la tisana?
    Sú che tra poco c´é il tuo favorito Ferrara che abbaia alla TV.
    Fai il bravo, prendi la medicina e vai a letto. Non ti scalmanare che poi sbavi.

  • polifemo_01 scrive:

    faccio notare a Lavandaia che la sua istruzione ( non la sua cultura) difetta ed è caduta in due evidenti errori :
    1) pena di morte a Gheddafi ma non a Reina o Provenzano
    2) errata valutazione della mancanza di lavoro in Italia

  • polifemo_01 scrive:

    lavoro :
    in Italia non manca il lavoro, ma mancano i lavoratori, per cui necessitiamo di immigrazione, regolare, assicurata e regolamentata.
    Ci sono dei lavori che i nostri giovani non vogliono fare ( fornaio, pescatore, assistenza agli anziani, contadini, muratori, imbianchini, collabaratrici domestiche etc..) ed ecco che gli extracomunitari trovano facilmente lavoro da noi.
    Cominciano già primi risvegli di italiani che hanno compreso che il posto in banca o in comunene appartiene al passato e quindi si adattano a quei lavori che anni prima rifiutavano.

  • polifemo_01 scrive:

    certo, uccidere i criminali sparando alla nuca o bombardarli nelle loro case sono due cose completamente diverse.
    Dunque la Lavandaia ammette, implicitamente, la pena di morte a colui che ha "esercito di mercenari sanguinari a propria disposizione" ( ma Reina e Provenzano, non erano così..?)
    No, cara Lavandaia, Lei difende l' indifendibile ed usa, come molti qui, due pesi e due misure.
    Se Gheddafi o gli iman iraniani sganciassero una atomica su Israele... sarebbero da condannare di più degli USA che invece ne hanno sganciate su due città ( città significa che ci sono donne e bambini) in Giappone.?

  • Lavandaia scrive:

    Ma allora Polifemo parte per la Cina? Ci mandi una cartolina, che i francobolli cinesi mancano nelle nostre collezioni da poveracci che non possono girare il mondo, dovendo pagare gli studi dei figlioli, il, mutuo di casa, i contributi sanitari e tante altre bazzeccole del genere, comprese le pensioni di tutti gli onesti pensionati d'Italia, Polifemi compresi. Ne fanno, cartoline di esecuzioni in piazza? Perché ne gradiremmo una, meglio se a colori, da usare come manifesto propagandistico esplicativo, da affiancare ai santini elettorali della lega e dei forcaioli di tutti i colori, crociati e non. Tanto per fare capire, a chi non legge e non ascolta, cosa ci sia nel cuore di una parte d'Italia la cui pericolosità è da non sottovalutare.
    Mettere sullo stesso piano la lotta contro un dittatore, impossibile da far recedere con mezzi legali, visto che del popolo e del suo pensiero e delle leggi non gli frega un tubo, e la condanna di comuni cittadfini, magari pericolosissimi, ma non con un esercito di mercenari sanguinari a propria disposizione, dimostra malafede, oltre che volontà di attaccare chi, davvero, non ha alcuna voglia di scendere su certi terreni di scontro. Suggerisco, per un'idea di come le guerre nascano nei regimi e di come i Paesi siano spesso impossibilitati, in situazioni di regime, ad evitarle, la visione, lunedì sera, della puntata di "La storia siamo noi", dove si racconterà la travagliata storia dell'entrata dell'Italia fascista nella Seconda Guerra Mondiale. Casomai, poi, ne riparliamo.

  • Lavandaia scrive:

    I giovani Italiani non potranno fregarsene, a meno che non abbiano mamma e papà che li mantengono, perché senza lavoro non si campa, almeno non onestamente. I giovani Italiani, non in eterno giovani, non avranno pensione. A meno che non muoiano prima, non potranno fregarsene, perché senza pensione, Polifemo docet, i vecchi non campano, almeno non onestamente.
    Lavandaia, in quanto madre di giovani Italiani, residenti in Italia, ha tutto il diritto di essere molto arrabbiata per come il governo dei vecchi sta trattando i giovani.
    Oltretutto, pagando con i suoi contributi lavorativi la pensione dei vecchi, Polifemi compresi, e gli stipendi malmeritati dei governanti, gli unici rimasti ad arrogarsi il diritto al posto fisso nei secoli a venire, tramite leggi ad hoc che impediscano a non nominati gli accessi alle cariche di governo, ha tutto il diritto, anzi direi, il dovere, di combattere perché le cose cambino. E non di pessimismo si tratta, ma di alzare il sedere dalle poltrone e darsi da fare per cambiare classe dirigente, in fretta, prima che il danno sia irreparabile.
    Janko può stare pur sicuro che i giovani questo blog non lo leggono, perciò se qualche modo di comunicare con loro gli interessasse trovarlo, gli suggerisco di parlare ogni tanto ai liceali o agli universitari italiani e soprattutto ascoltarli, come abbiamo fatto nel corso delle manifestazioni a favore della scuola pubblica. Oppure può entrare nei social networks e leggere ciò che dicono i giovani senza lavoro o con lavori precari, che si stanno impegnando politicamente e nel sociale per cambiare le cose, naturalmente in Italia, non all'estero.
    Le assicuro che non la pensano come lei, né come lei la pensano i cassintegrati, i dipendsenti licenziati dei call center e i lavoratori a progetto, i giovani neolaureati che fuiggono all'estero e i ragazzi che si iscrivono alle scuole superiori, con in testa molte più incertezze e dubbi che belle speranze e sogni.
    Non so che giovani frequenti, a me non è ancora capitato di sentirne UNO che fosse soddisfatto di come vanno oggi le cose in Italia. Parlo, naturalemente, di quelle tipologie di ragazzi indicate sopra, non di figli di papà o di sistemati a calci nel sedere, che quelli non interessano.

  • polifemo_01 scrive:

    proviamo a ragionare insieme:
    Polifemo è favorevole alla pena di morte per criminali degni di tal nome ( Reina, Provenzano, etc..) con esecuzione tipo cinese.
    tutti gli altri blogghisti invece si adirano e chiedono la possibilità di riabilitazione al criminale e trattano Polifemo da fascista, razzista, incivile, incolto.. poi non ricordo.
    Siamo d' accordo fino qui?
    Bene, andiamo avanti :
    la coalizione NATO ( a cui noi e voi appartianiamo) ha condannato a morte Gheddafi.. mi sembra evidente se lo bombardano nel suo rifugio e se uccidono ( forse) i di lui figli.
    La domanda alle menti istruite, ma non necessariamente pensanti, di questo blog..
    LA NATO CONDANNA A MORTE GHEDDAFI E NESSUNO SI INDIGNA..
    POLIFEMO E' FAVOREVOLE ALLA PENA DI MORTE ED E' UN CRIMINALE.
    SEGUENDO IL SILLOGISMO ARISTOTELICO.
    LA NATO E' CRIMINALE, NOI SIAMO NATO E SIAMO CRIMINALI..

  • polifemo_01 scrive:

    certo che la lega non vule bombardamenti per evitare che arrivino altri clandestini..!!
    Non interessa quale siano le ragioni, ma l' effetto :
    BASTA COI BOMBARDAMENTI
    ora si mira a Gheddafi e famiglia come persone, si tira sugli esseri umani... insomma si dà la caccia ad un dittatore.
    Vogliamo fare il conto numerico dei dittatori spietati e sanguinari che ci sono nel mondo? Troppo lungo...
    Le idee della lavandaia sono talmente terra terra, da pianerottolo , che non vale la pena di commentarle.
    Le piace chiacchierare e scrivere, di tutto di più, far vedere la sua istruzione, non certo cultura, perchè questa presupporrebbe anche dei ragionamenti e delle emozioni che ella non si permette.

  • janko scrive:

    Cara lavandaia il suo ottimismo e` quello che ci vuole per andare indietro non certo per andare avanti. Mi auguro che i giovani italiani sappiano fregarsene di tutte queste sue osservazioni distruttive e coll' entusiasmo proprio della giovane eta` sappiano trovare il loro posto nel mondo che si meritano. Se poi questo posto dovesse trovarsi fuori dai confini italiani, poco importa. Sono sempre stato dell'avviso che per insegnare il nuoto al pargolo il metodo migliore sia quello di gettarlo nell'acqua alta standogli vicino ovvio per evitare sorprese.

  • Lavandaia scrive:

    Quanto alla guerra, se ne parlerà bene o male, anche a casa della lega, a seconda di come ci andrà, di quanto ci perderemo o guadagneremo e delle vittime civili, Polifemo se ne faccia una ragione, il primo a fregarsene è Bossi. A lui importa che restino sepolte nel dimenticatoio del deserto, meglio se ignote, come furono i migranti fatti sparire, per nostro conto e a nostre spese, dall'amico Gheddafi.
    Certo, nei fatti l'intervento è guerra, la guerra è sempre inaccettabile e frutto di errori a cui, alla fine, non si trova altro rimedio. Ma anche le motivazioni e i retroscena di certe forme di pace sono inaccettabili, disumane, vergognose. Sempre per chi sia in grado di provare vergogna per qualcosa, dote rarissima nell'Italia dei responsabili e dei pacifisti, giustizialisti, fautori del sacrificio altrui per il tornaconto proprio.

  • Lavandaia scrive:

    Lavandaia non si infischia di nulla, semplicemente non perde tempo a mettere bandiere, che tanto non servono, né a fare proclami in cinque o sei o cento punti, che nessuno rispetterà. Si dà da fare, nel suo piccolo, per battaglie che possono essere portate avanti da parte di chi, come comune cittadino, ritiene di potere e dovere dare il suo contributo in difesa di quel po' di democrazia che ci rimane. Se no faremo la figura di chi fa la guerra per difendere a casa d'altri ciò di cui s'impipa a casa propria.
    Sono molto, ma molto più preoccupata, sinceramente, dei tassi di disoccupazione che crescono, delle bugie che ci raccontano sul'economia, e si vedrà a settembre, la stangata che arriverà e l'entità della "manovrina". E sono anche arrabbiata, se devo dirla tutta, perché ho sentito che lo Stato italiano pagherà quattro milioni di euro per le spese derivanti dalla festa di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II.
    Con quello che hanno tolto all'istruzione pubblica e già regalato alle scuole confessionali, mi pare una vergogna.

  • polifemo_01 scrive:

    se ci sono degli accordi ( fra persone, società o stati) e questi accordi non vengono rispettati unilateralmente e senza preavviso e repentinamente
    chiamiamolo come credete,... io lo chiamo tradimento e non faccio distinzioni fra matrimonio, amicizia o politica.

  • alessandro vigilante scrive:

    Umilmente vorrei ribadire che gli accadimenti politici sono dei processi storici determinati da questioni socio-economiche e culturali e NON da specifiche date o nomi di re e condottieri. Non si spiega la Storia dicendo che un giorno un Mussolini o un Hitler si é svegliato e ha tradito la sua precedente bontà d´animo, cambiando cosí tragicamente il corso della storia.
    Nei primi decenni del 900 l´effetto della tremenda crisi del capitalismo del ´29 ha determinato il sorgere dei nazifascismi in Europa. I vari "tradimenti" di singoli personaggi non hanno niente a che vedere con la politica, questi fantocci - come oggi Berlusconi - sono stati solo degli strumenti del potere reazionario che é prevalso - in occidente - alla concretizzazione di governi popolari sull´onda delle lotte dei lavoratori del secolo passato.
    Gli ipocriti confondono l´OPPURTUNISMO politico con il TRADIMENTO, per distogliere le responsabilitá di classe e rivolgerle su singoli individui. La politica é un processo collettivo di cambiamento costante, non un contratto matrimoniale o un´ultima cena tra religiosi.

  • janko scrive:

    Caro polifemo, il nostro, vivendo all'estero come il sottoscritto, forse non ha libero accesso ad un buon dizionario della lingua italiana; pertanto vediamo d'essere magnanimi e di scusarlo. Per la precisione il verbo Tradire deriva dal latino Trans-dare ma oggi giorno ha tutt'altro significato, in quanto equivale al concetto: mancar di fede altrui o usare frode contro colui di cui ci si fida. Si tratta di un atto nefando come quello che compi` Giuda nei confronti di Gesu`. Non esistono accezioni politiche, teleologiche o metafisiche di tale termine nonostante il buon Vigilante la pensi come Mussolini quando usci` dal partito socialista e battendosi per dichiare guerra agli imperi centrali, non credette di venir meno agli accordi della Triplice. Tanto meno credette di venir meno all'Asse Roma-Berlino sua maesta` Vittorio Emanuele III quando nel 1943 dichiaro` guerra alla Germania ma non certo da Roma, bensi` dai territori occupati gia` dagli Alleati. Sua eccellenza Berlusconi la pensa esattamente come Vigilante, gli accordi di Bengasi presi nel 2008 con Gheddafi, durante i quali l'Italia s'impegnava a non dare basi sul suolo italiano alla flotta statunitense per esempio, sono stati disattesi. Naturalmente sempre secondo il nostro non si tratta di tradimento perche` Berlusconi e Gheddafi non sono neanche marito e moglie. Se voleva farci ridere, vi e` riuscito perfettamente.

  • alessandro vigilante scrive:

    Ribadisco che tradire é tra moglie e marito, per esempio tra polifemo e la sua ex-moglie, non tra forze politiche o tra elettore ed eletto. Nella democrazia parlamentare rappresentativa l´elettore sceglie il suo candidato e se il candidato non attua secondo il volere dell´elettore, lo stesso non lo voterá nelle seguenti elezioni, perché i due non si erano sposati e non avevano firmato nessun contratto personale.
    La politica é determinata dai poteri, dai blocchi sociali, dalle lobby e dall´intreccio dei loro interessi. Voler far credere che invece la politica si basa sul tradimento é un gioco populista che piace a berlusconi, polifemi e janKi... ed anche a Grillo, altro populista, meno pericoloso degli altri citati...

  • polifemo_01 scrive:

    volevo tranquillizare ex caro Pier Vittorio,
    perchè, dopo avere visto Tg1, devo dire che al peggio non c' è mai fine e quindi si scala una posizione all' ex caro Buffa.... dopo il TG1

  • polifemo_01 scrive:

    il politico rappresnta coloro che in lui hanno creduto ..
    come sono traditori i parlamentari andati nel Pdl da altre forze politiche,
    così la storia ci ricorda che nell' italico suolo, molti tradirono, non solo per idea politica, ma per denaro, potere e tornaconto.

  • alessandro vigilante scrive:

    Non permettiamogli di sottrarci anche il diritto di votare
    appello lanciato da Articolo21
    per firmare: http://www.articolo21.org/86/appello/non-permettiamogli-di-sottrarci-anche-il-diritto.html

  • alessandro vigilante scrive:

    Al solito mistificatore janKo riaffermo che il tradimento non é una categoria politica, ma personale.
    In politica é legittimo cambiare posizione, non si tratta di matrimoni o amicizie tra singole persone ma di consensi di gruppi e classi sociali, che assumono la RESPONSABILITÁ di cambiare le coalizioni e formare nuove maggioranze e nuove alleanze di consensi.
    Chi parla di tradimento in politica é ingenuo o populista.

  • janko scrive:

    A Vigilante faccio osservare che in politica Tradimento non ha come sinonimo Responsabilita` e come giustamente osserva anche polifemo, esso da parte dell'italico DNA.
    Cara lavandaia fa bene a temere il governo le consiglierei di temere anche il parlamento assieme al nostro presidente, insomma di temere tutta la nostra classe politica. In fin dei conti dopo aver ascoltato ieri sera ad Anno Zero Beppe Grillo, concordo con lui, mandiamoli tutti a casa perche` sono strapagati, non fanno niente e la maggior parte d'essi non e` neanche stata eletta da noi cittadini.

  • polifemo_01 scrive:

    complimenti..
    Vigilante assolve Napilitano e condanna Berlusconi,
    la Lavandaia invece manifesta contro il nucleare e se ne impippa della guerra e dei morti civili.
    Questi due opinionisti ( anzi anche l' ex caro Pier Vittorio), hanno una visione talmente limitata della realtà, che non ho parole....
    Propongo a Pier Vittorio di scrivere sul matrimonio inglese oppure sullo scudetto del Milan... argomenti su cui sicuramente è ferrato e profondamente interessato...

  • Lavandaia scrive:

    A proposito di clandestini, l'Europa ha bocciato la Bossi-Fini sul carcere per il reato di clandestinità. Non si può fare finta di non capire, per affrontare i problemi di oggi non vanno bene gli strumenti del passato, gli steccati di legno e la faccia feroce. Ci vogliono pianificazione, programmazione anche a lungo termine di interventi seri e ben studiati, competenza, serietà e umanità. E anche spese, che compensino almeno in parte i guadagni fatti per decenni a spese di popoli interi, con buona pace degli egoismi e localismi, delle fobie e dei razzismi di tutti i colori. Ma per un popolo che ancora non ha imparato a pagare le tasse e a rispettare le leggi e pretende di cambiarsele a proprio comodo, di volta in volta come più conviene, il ragionamento è ostico

  • Lavandaia scrive:

    Scrivo e parlo di fatti, quelli che non piacciono perché fanno fare figuracce a chi ne ha la paternità. Non credo si possa dire che la colpa di ciò che è successo sia della sinistra, al governo non c'era, né al momento del baciamano, che ci ha messo fuori dalle simpatie di tutta l'Europa, né al momento del tete-a tete con Sarkò. Certo, i rapporti buoni con la Libia sono antichi, ma calate di braghe come quelle del nostro immune non se n'erano mai viste.
    Parlo dei fatti anche quando scrivo che l'unico motivo per cui Bossi teme le bombe è spenderci soldi e che arrivino i clandestini, cosa che fino a qualche mese fa auspicava, dicendo che facevano bene al governo e alla lega.
    Le capriole governative sono i fatti. Il resto, cioè le chiacchiere, stanno a zero. le prese di posizione leghiste pure, tanto è vero che hanno già detto che i bombardamenti andranno benissimo, basta che il governo non cada.
    Ascoltando radio Padania e la rabbia degli elettori, mi pare che la mia lettura dei fatti sia largamente condivisa dal popolo padano. E non è colpa mia se le cose stanno così. Quanto al manifestare, stia tranquillo: per quest'anno mi accontenterò di scendere in piazza a favore dei referendum, questione su cui, in quanto briciola di popolo, ritengo di avere maggiore voce in capitolo e urgenza di fare valere i miei diritti, che ritengo violati dai giochetti governativi. Il resto verrà di conseguenza. Solo se cadrà questa maggioranza fasulla di cialtroni potremo sperare di avere una politica estera più decente e impegnarci con coerenza a favore dello sviluppo vero dell'Africa, l'unica strada, a mio parere, per uscire dalla miseria e dall'oppressione che ha portato, anche col nostro appoggio, a quel che vediamo.
    Un altro fatto: a quel che so, è ancora in essere un trattato che ci impedirebbe di attaccare la Libia, qualunque cosa oggi essa sia, e anzi a combattere contro chi l'attaccasse... Su questo, silenzio. Anche dai pacifisti dell'ultimo minuto, che, francamente, meglio farebbero a stare zitti. Un tempo si diceva "lasciamola stare, che a rimestarla si fa peggio". Oggi Bossi si augurava, tra i denti, di farcela, a quadrarla, cioè a tenere insieme capra e cavoli. Se lo dice lui, vuol dire che la cosa è seria. E son fatti.

  • alessandro vigilante scrive:

    Sven, con tutto il rispetto per la Svezia e gli svedesi, ma questa storia di re e regine nel 2011 é un poco ridicola... vedi il matrimonio dei reali inglesi...

  • alessandro vigilante scrive:

    In politica non esiste il concetto di "tradimento", ma quello di "responsabilitá".
    Di fatto, Scilipoti e compagnia non si chiamano "I Traditori", ma "I Responsabili".
    Questa é la politica cosí come é concepita nelle "democrazie occidentali".
    Un concetto comune nei politici di destra e dei loro seguaci (come polifemo) é invece l´IPOCRISIA.
    Chi comanda in Italia é il presidente del consiglio, é lui "il Responsabile" della politica italiana.
    Ma la destra attacca sempre Napolitano, che non conta quasi niente. Se interviene per redarguire, non puó, non gli compete. Se interviene per approvare, é il responsabile delle atrocitá della guerra. Se non é ipocrisia questa...
    I leghisti - falsi pacifisti - facciano cadere questo governo, se sono coerenti, se no la smettano di semplificare attaccando Napolitano, che se non ci fosse lui in questo momento l´Italia sarebbe in mano alla mafia e alle escort.

  • polifemo_01 scrive:

    cara Lavandaia,
    ma cosa scrive? di cosa parla? tutto il parlamento ( tranne Di Pietro e la sx vera) sono favorevoli al bombardamento e quel signore di nome Napilitano, ex comunista e presidente della Repubblica, si è inchinato alle richieste USA.
    Lei non scrive perchè non le interessa niente dei morti civili o militari, perchè è troppo occupata ad attaccare Berlusconi.. e la sua cecità è quella di la maggior parte del paese è malata : tutti i nostri capi di Governo hanno osannato Gheddafi ed ora lo tradiscono.. ma tradire fa parte del DNA della nostra storia...
    Metta una bandiera alla finestra, cara Lavandaia, ed il primo maggio lo passi a manifestare contro la guerra.
    Ma come possiamo sperare tanto se anche i giornalisti ( come il caro Pier Vittorio, del quale avevo stima ed ammirazione) glissano sull' argomento, proponendoci mielosi esempi di buonismo...
    Poveri noi.....

  • Lavandaia scrive:

    Se non abbiamo scritto contro la guerra in Libia, caro Polifemo, è perché la questione è complessa e, oggi, ci sono stragi di civili ad opera del dittatore foraggiato dal nostro governo, il che, a noi che siamo persone normali, suscita la necessità di un attimo di riflessione, prima di partire lancia in resta a difendere il dittatore perché , magari, non ci spedisca qualche clandestino in più, come fa la lega. Alla quale lega, ribadiamo, sono andati benissimo i baciamano e le zingarate, finché c'era l'interesse, e andava benissimo il "non disturbate Gheddafi" di qualche tempo fa, e altrettanto bene il larussiano'"Interverremo ma senza bombardare". E andrà altrettanto bene, potete scommetterci, il "bombarderemo con intelligenza" degli ultimi giorni e, magari, se arrivasse presto,. un "dobbiamo intervenire con forze di terra"... Tutto purché regga la mangiatoia governativa, tutto purché non si perdano troppi soldi o troppi voti. La base, per fortuna, è un po' diversa, cominciano a mollarli.
    Anche a me è piaciuta la posizione di Di Pietro, ma non nascondo che tutta la faccenda mi pare molto critica, per tanti e validissimi motivi, e mi sembra che questa gente che ci governa non sia assolutamente all'altezza di assumere una qualunque posizione che non sia ridicola, ambigua, controproducente, pericolosa. Li temo, li temo assai...

  • Sven scrive:

    Il darsi tutti del tu sarebbe un'ottima cosa: per esempio, in Svezia è la norma, fin dagli anni '70 (tranne che col re, che però invece di "vostra maestà" viene chiamato semplicemente "il re", in modo impersonale).

    C'entrano niente gli USA col darsi del tu: poi, in inglese tu e voi coincidono ed il lei non esiste, guarda un po'...

    E' ovvio che oggi, come nazione, gli USA hanno aspetto positivi (per esempio, la Apple in California: scrivo da un Mac) e negativi (per esempio, l'immobilismo e consevatorismo politico e sociale). Piuttosto, erano molto più interessanti ai tempi delle lotte per le libertà civili, quando il popolo era molto più assertivo di oggi: ma questo riguarda anche l'Europa, ovviamente.

    Comunque, non si dica che gli USA sono il non plus ultra della democrazia e della libertà, perché semplicemente non è vero (e lo si capisce al volo); in quanto all'uguaglianza, poi, la situazione spesso è disastrosa, con mostruosi squilibri tra ricchi e poveri; il che, poi, riguarda anche il mondo intero.

    Molto meglio un'Europa che sia veramente Europa (politica, non solo economica): ma purtroppo ancora non esiste...

  • polifemo_01 scrive:

    silenzio, solo complice silenzio...
    tutti questi blogghisti, pronti a scrivere a piene mani di ogni argomento, ad attaccare me e janko ( come razzisti o fascisti o criminali),
    NESSUNO e sottolineo NESSUNO ha scritto una riga di protesta contro i nostri bombardamenti intelligenti, in terra straniera e, fino a pochi mesi fa, terra nella quale avevamo imprese, industrie, contratti edi cui tutti bi partisan osannavano il dittatore.
    Invece Vigilante sottolinea che la clandestinità non è reato ( se si mettono in carcere, non si possono espellere; ma Vigilante lo interpreta.. libera immigrazione)
    Sven sogna un mondo diverso, dove sono tutti buoni e bravi e non ci sono prigioni, ma solo alberghi a 5 stelle
    la Lavandaia vive con l' incubo che Berlusconi sia il vaso di Pandora ( ma contenete tutti i mali universali)
    il giornalista Buffa dice " lo spazio è mio, scrivo cosa mi pare e me ne impippo di voi.. e soprattutto della guerra. Perchè se scrivo di guerra, dove lo trovo lo spazio per attaccare Berlusconi ?" Dimeticando che il suo blog sopravvive grazie a noi...un negozio senza avventori.. chiude in poco tempo.

  • alessandro vigilante scrive:

    Per l´imprenditore janKo "i grandi lavoratori non reclamano alcun diritto ma si adeguano alle leggi senza protestare".
    Poi insiste che il comunismo é finito, che la lotta di classe non esiste più, che chi la rivendica é un ideologo utopista.
    Ma i grandi lavoratori latini in USA sono 50 milioni di 350 totali, prima o poi qualche diritto in più lo pretenderanno...
    Vedremo quando saranno sconfitti i neo-schiavisti della post-modernitá.

  • alessandro vigilante scrive:

    Sulla questione della guerra, tra i partiti in parlamento, condivido la mozione presentata da Di Pietro.

  • alessandro vigilante scrive:

    Sono stato a Fortaleza ad un convegno nazionale brasiliano sul bioma caatinga (tipo di foresta della regione semi-arida) per presentare il risultato di un progetto socio-ambientale di agro-ecologia, che ho coordinato per l´Istituto dell´Ambiente dello Stato di Bahia.

    In un intervento al convegno, un rappresentante del MInistero dell´Ambiente brasiliano ha informato che - a partire dalle più recenti scoperte - il petrolio sul pianeta sará sufficente per altri 100 anni, ma ha aggiunto che la sicurezza del fabbisogno USA é garantita attualmente solo per i prossimi 10 anni.

    Pure questa Libia, proprio adesso, non sará un caso?

    Oppure il concetto di IMPERIALISMO non é ancora chiaro?

  • alessandro vigilante scrive:

    ... e continuavano a chiamarlo LIBERO mercato....

    capitalismo = concentrazione = monopoli = imperialismo = olocausto per fame e malattie curabili = nazismo

  • alessandro vigilante scrive:

    E lo chiamavano LIBERO mercato...

  • alessandro vigilante scrive:

    Allo yankee janKo domando:
    perché c´é la possibilitá per le banche USA di aprire agenzie in altri paesi del mondo e gli USA invece vietano l´apertura di sportelli di banche straniere in territorio USA?

    In Brasile, per esempio, ci sono varie banche USA attuando con sportelli che racimolano soldi brasiliani che poi investono fuori dal Brasile.
    In USA questo non é permesso, il Banco do Brasil non puó aprire uno sportello in USA.

    Questo si chiama IMPERIALISMO.

  • alessandro vigilante scrive:

    Una grande vittoria della civiltá europea, per la pace, contro la xenofobia ed il razzismo scellerato.

    Bruxelles, 28/04/2011

    La Corte di Giustizia Europea ha bocciato la normativa italiana sul reato di clandestinità.
    Essere clandestino non potrá essere considerato un reato e non si potrá incarcerare i clandestini per questo motivo.

    Fonte: http://tv.repubblica.it/copertina/pdl-guerra-a-tremonti/67168?video=&pagefrom=1

  • Janko scrive:

    Caro polifemo le tue osservazioni sugli USA non fanno una grinza. Ovviamente pure qui ci sono delle cose sbagliate, vedi in passato la politica di Bush nei confronti dell'Iraq su tutte, o inconsistenti, nota rivolta a cosa abbia fatto fin qui Obama, osannato dall sinistra italiana solo perche` nero. Tuttavia qui non ci si vanta di non pagare le tasse come si usa a Napoli, ne` di non stare in fila ad attendere il proprio turno o passare col rosso.
    Purtroppo dagli USA in Italia si copia il rap o le braghe col cavallotto alle ginocchia, il turpiloquio che comunque qui sta lentamente scomparendo, il dare del tu a tutti, il McDonald e tante altre corbellerie delle quali si potrebbe fare volentieri a meno.
    E poi d'immigrati sfaccendati qui non ce ne sono o sono pochissimi. Tutti i messicani che continuano a venire da queste parti sono dei grandi lavoratori e non reclamano alcun diritto ma si adeguano alle leggi senza protestare. Lo scorso mese andai alla stessa banca a Trieste dove avevo gia` un conto corrente in valuta estera per la mia ditta americana, per aprirne uno personale. Mi dissero che non avendo la residenza in Italia non lo potevo fare. Misteri burocratici che qui non esistono.

  • polifemo_01 scrive:

    abbiamo bombardato un paese ..
    complimenti al Governo ed a Napolitano.
    Dove sono le vostre bandiere arcobaleno,
    Lavandaia, Emma, Vigilante, Pier Vittorio...?
    tiratele fuori, vergogna.. il vostro silenzio è imbarazzante per voi..
    neppure uno scritto, una protesta, .. niente,
    ma se invece io scrivo contro i clandestini,
    allora lo trovate il tempo per replicare...
    bravi... complimenti...dove è il vostro amore verso il prossimo..?
    ah... dimenticavo.. il problema principale è Berlusconi...
    P.S.
    è mai possibile che da un grande paese come gli USA noi dobbiamo importare solo le cose negative ( guerre e invasioni) e mai quelle positive ?

  • polifemo_01 scrive:

    grazie a janko per il link video, che ho potuto comprendere, perchè il mio francese è migliore del mio inglese.
    Che dire?..
    Sono stato di recente negli USA..( West Coast e dintorni) un paese degno di questo nome, con i suoi contrasti e le sue ingiustizie.
    Tornando in Europa mi sono sentito in un paese nettamente sottosviluppato, per cultura e sicurezza.
    In Europa ognuno fa come crede, comandano le minoranze immigrate.
    Negli Usa il cittadino è fiero di essere americano e l' immigrato ( che lavora e produce e paga le tasse) è altrettanto fiero.
    Niente senegalesi con cenci e tappeti, niente zingari elemosinanti, una polizia presente e degna di questo nome.
    E', se non giusto, almeno normale, che gli USA si sentano padroni del mondo.
    Noi, ripetenti di 3° B, seguami gli americani come cagnolini...

  • janko scrive:

    Se gli sconti di pena li stabilisce la legge allora cambiamo la legge. Circa l'interpretazione della Costituzione circa la pena da scontare, basta un buon giudice.

  • Lavandaia scrive:

    Gli sconti di pena a cui si ha o non si ha diritto li stabilisce la legge, non sta a noi discuterne. Leggere le parole di persone adulte e mature, che hanno imparato che col tempo si può cambiare, fa bene e aiuta a crescere.
    Quando tutti in Italia capiranno in che cosa consista, secondo la Costituzione, la pena, quali finalità abbia nel nostro ordinamento la custodia in carcere, avremo un Paese decisamente migliore.

  • janko scrive:

    France - watch this before it is pulled.

    http://www.youtube.com/embed/A3YQANdvvbY

    Questo messaggio e` rivolto a tutti gli uomini di buona volonta` sopra tutto all'amico polifemo che a Livorno teme avvenga lo stesso.

  • janko scrive:

    Sabina Rossa ha il diritto di perdonare chi le tolse a suo tempo il padre. Cio` non toglie che l'assassino debba scontare la sua pena senza sconti. L'unico che avrebbe il diritto eventualmente d'intervenire nella faccenda e solo la vittima, ossia il morto con tutti i distinguo del caso.

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