Istantanea Pier Vittorio Buffa

Un torto a Mussolini

Un amico, che ha seguito Raiperunanotte, mi ha telefonato questa mattina presto per dirmi che il paragone Mussolini-Berlusconi non gli è piaciuto.

"E sai perché non mi è piaciuto? Perché, in fondo, si fa un torto a Mussolini, almeno, diciamo, al Mussolini ante 1938".

Un paradosso mattutino, una freddura che ci ha fatto fare una risata.

Però, prima di chiudere la telefonata, abbiamo smesso di ridere quasi nello stesso istante e ci siamo lasciati senza aggiungere altro. E non è stato bello.

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82 commenti 8

  • Mognol scrive:

    Il paragone con il Cav. Benito Mussolini è impresentabile per chiuque, nel ventennio sono state Costruite oltre 150 città, la Socializzazione ha prodotto alberi da frutto dei quali ne godiamo ancora oggi i frutti, l'aquedotto piugliese disseta più di cinquemilioni di persone.
    Per le guerre se i soliti detrattori si scomodassere saprebbero che il bel paese non aveva ancora una Capitale che già i barbari massoni Savoia erano in Africa alla conquista dell'impero sempre i banditi savoia nel volgere di una generazione hanno costretto un popolo a rivolgere dall'oggi al domani le armi contro l'alleato nel periodo temporale di una generazione.
    Meglio imparare la storia per apprendere che i primi campi di concentramento della storia i massono savoia li hanno costruiti per gli oppositori dell'"unità d'Italia" un olocausto subito da persone per lo più inermi travolti da una delle più barbare colonizzazioni dopo quella dei coloni americani contro i nativi di quel continente costato cinquattroquattromilioni di morti, alla faccia della democrazia e della libertà!
    Per parlare di politica al di la del tifo da stadio occorre guardare alle proprie radici, rileggendo e collocando al gisto posto ogni pagina di storia negata ad un popolo ancora oggi diviso dalla falsità di pochi usurai e massoni.

  • ulisse scrive:

    Caro polifemo, altro che cappello con la scritta asino, qui c'è poco da scherzare. In questo bello quanto sciagurato paese, sta per chiudersi il disegno piduista di Licio Gelli. Le prossime mosse saranno: assoggettare il potere giudiziario a quello politico (alias i procuratori nominati direttamente dall'esecutivo) e il presidenzialismo. In altre parole, un uomo solo al comando. Quanto al cappello con la scritta asino, calzerebbe a misura alla trota. La testa di asino c'è già.

  • polifemo_01 scrive:

    cari ulisse e maria,
    inutile arrampicarsi sugli specchi. Questa è la democrazia, che permette ad ogni essere umano di esprimere la sua preferenza, magari condizionato da TV e giornali, magari rincoglionito, magari spaventato da anatemi papali, etc.. ma è la democrazia.
    Bisogna rispettare il voto della maggioranza ( e che maggioranza !!!) ed è inutile parlare del figlio di Bossi ( condivido le vostre perpressità).
    Chi non è andato a votare vuol dire che è poco interessato al governo di dx o di sx, anzi li ritiene equivalenti.
    Perchè non fate come ha detto Di Pietro, onestamente ieri sera " Abbiamo perso, la destra esce rafforzata e la sinistra indebolita."
    La conquista di regioni popolose ed importanti ( Lazio e Piemonte), significa che il popolo sovrano, vuole la destra al governo.
    Provate a lottare senza offendere per ricostruire la sx, ma se pensate di ricostruirla con le idee ed i sentimenti espressi nei due scritti sotto, cari ulisse e maria, la dx vincerà sempre...
    P.S. risparmio ad ulisse di portare il cappello con la scritta " sono un asino" ( come avevo proposto ), perchè io non sparo mai sui vinti.

  • maria scrive:

    E comunque il lupo perde il pelo, ma non il vizio. E nelle regioni dove si voterà a breve, come la mia, il buon giorno si vede dal mattino. I partiti in difficoltà cominciano a tramare la rete delle alleanze, cercano candidati presentabili, ne sondano il gradimento, magari con primarie o vertici periodici di maggioranza (niente programmi, non diciamo parolacce). Chi stava a destra rinegozia a caro prezzo la sua fedeltà, in cambio di poltrone,o si butta a sinistra. Se si lanciano programmi sono immensi e, guarda caso, tutti al disopra di quanto in un'amministrazione regionale si possa ragionevolmente sperare di poter realizzare. Al livello del federalismo, della riforma della scuola e della Giustizia, per intenderci, almeno nelle apparenze. Perché poi si va a finire sempre al solito modo: vota me che ti faccio il favore, ti faccio fare la veranda, ti sano l'abuso, ti sistemo il figlio e, la promessa più sporca di tutte: ti difendo il lavoro. Come se dipendesse da loro... E resta sempre da fare il lavoro vero, dotare la Regione di strumenti efficaci per governarsi la sanità, le scuole, l'acqua, l'energia a vantaggio di tutti e non solo dei ricchi, potenti, raccomandati da chiesa o massoneria o da altro potentato meno nominabile.
    Si inventano mangiatoie fantastiche, grandi e grandissime opere, da offrire in premio ai più fedeli, e intanto i servizi peggiorano, scuole e università si svuotano. La sinistra se ne preoccupa, la destra ci marcia. Un po' meglio la prima, per me, ma basterà? Che ne penseranno i cittadini della mia..." Roccasecca"?

  • ulisse scrive:

    ...avevo scritto senza leggere maria..., siamo proprio in sintonia. Il primo pensiero non poteva che andare alla trota...

  • ulisse scrive:

    Tagliamo la testa al toro, abbandonando per una volta i pensieri profondi, con una considerazione terra terra, di quelle che capiscono tutti: ma l'avete vista la faccia del figlio di Bossi, la trota, eletto consigliere regionale in Lombardia? Bocciato tre volte all'esame di maturità, espressione da ebete, indennità di 14.000 euro al mese e pensione assicurata. Se mia figlia mi portasse a casa uno così mi getterei dal terrazzo prima ancora di aprire la porta. L'Italia è questa, rassegnamoci.

  • maria scrive:

    Non è una bella vittoria, checché ne dica Polifemo. é una vittoria di misura stretta, in alcuni casi strettissima e, sopratutto, è una vittoria in tempo di crisi, con un astensionismo forte e con un programma che, a parte il federalismo e la lotta all'immigrazione più o meno clandestina, non ha altri aspetti di proposta politica chiari. E per un'elezione che porta al governo degli amministratori della cosa pubblica questo è grave. Perdonami, Polifemo, ma mi viene sempre in mente la faccia del Trota, che gli faresti amministrare, a quello?
    Ha invece delle conseguenze chiarissime, e spero, ripeto, che siano volute e condivise da chi ha votato e dagli astenuti. La prima sarà la ripresa del pressing berlusconiano su Istituzioni e Giustizia. Le leggi ad personam andranno avanti spedite, con la convinta fiducia e l'appoggio della lega, se no il governo cade, Truffolo va a processo e Bossi non vuole.
    Spero che la lega abbia qualche asso nella manica per l'economia, almeno quella del Nord, altrimenti la crisi farà il suo corso, mangiandosi anche i sogni di federalismo fiscale. Spero anche che la lega abbia davvero voglia di metterci mano, al federalismo, perché vorrebbe dire, anzitutto, fare pagare le tasse a TUTTI soprattutto al Nord, non potendo più contare, in futuro, su Roma ladrona e sulle vacche meridionali da mungere. C'è uno scudo da togliere, chi glielo dice, a Tremonti?
    O non faranno come a Catania, che si va a Roma per ripianare i buchi della propria scassata poltrona a spese altrui? Spero anche che il Nord non si offenda se questa verrà letta, comunque, come una vittoria del grande Truffolo, malgrado il suo partito cali nelle percentuali.
    Personalmente, sono felice di non vivere al Nord. Perché a me questo tipo di politica, di programmi e di vittorie proprio non piace.
    E sono sicurissima che, purtroppo per l'Italia, non piace nemmeno ad un italiano su tre, come ben si è letto sulle schede nulle, piene di insulti e disgusto per TUTTA la politica, e nel silenzio degli astenuti, non innocenti, ma incapaci, per ora, di vedere una luce di speranza da qualche parte.

  • polifemo_01 scrive:

    cari signori,
    Polifemo non è un profeta e neppure un indovino, ma un omino (al contrario del nick) piccolo piccolo che ha la peculiarità di vivere la vita di ogni giorno, ascoltare gli umori e le chiacchiere delle persone normali.
    Potrei dire ad ulisse e company "VE LO AVEVO DETTO...", ma non è mia indole proferire questa frase o sparare sulla Croce Rossa.
    Mi maraviglia che in questo blog ci siano solo simpatizzanti della sinistra ( chiamamola così) e nessuno ammetta di avere dato il voto a Berlusconi. Io ho votato Lega ed altri come me, ma qualcuno di voi ha la lingua biforcuta
    Voto giusto, sbagliato, di protesta, ma un voto, intanto, che ha rafforzato un partito all' interno di una coalizione.
    Basta con tolleranza, assistenzialismo e buonismo, ma "ordem et progresso" ( scritta sulla bandiera brasiliana). Questa è la mia semplice ed immediata lettura dei risultati elettorali.

  • emma5 scrive:

    Nel Lazio la Polverini, in Lombardia, un'altra volta, Formigoni, in Piemonte, la Lega, in Veneto, pure. Perchè? Le coalizioni di sinistra non hanno scelto le persone giuste? Ma è "la persona giusta", il figlio del Senatur che a Brescia ha stravinto? Fatico a credere che ci sia gente soddisfatta di essere rappresentata da un personaggio simile, eppure, non è un incubo, è realtà, ha guadagnato una gran manciata di voti. E gli astenuti? Come avrebbero votato, se si fossero recati alle urne? Perchè tanta reticenza verso il cambiamento? Perchè tanta voglia di "destra"? Francamente, m'aspettato qualcosa di diverso.

  • maria scrive:

    Buoni propositi per il dopo. Dice Bossi:" Adesso si devono fare le riforme, il federalismo". Il giornalista risponde "E la riforma della giustizia? E il presidenzialismo?". Risponde Bossi: "Certo, ci stanno tutti, col federalismo."
    Indovinate cosa faranno prima, cosa dopo, cosa forse e cosa mai?
    Chi ha notato il tassello mancante? A me pare manchi, e non a caso, la riforma della legge elettorale. Del resto, del porcello non si butta via niente...

  • maria scrive:

    Tra tante parole, ho notato, come mi aspettavo, che al momento della conta, l'astensione non conta. E infatti c'è chi afferma che al Nord si vota la destra e la lega perché non c'è alternativa credibile (si vede che Trota, l'igienista di papi e altri sono dotati di credibilità invisibili ai non padani). C'è chi se la prende col 3% di Grillo e gli dà la colpa, o il merito, della vittoria della destra. Ma degli astenuti non ha tenuto conto nessuno, perché in realtà, come già detto, chi non vota non conta nulla, non se ne tiene conto. Nelle analisi televisive del voto in Lazio si è festeggiato in piazza un miserrimo 0,5% di scarto come fosse stata una vittoria clamorosa, senza nemmeno guardare il 12% o giù di lì di astenuti, che certo non sono pochi.
    Domani, grazie anche agli astenuti, avremo sul trono i vincitori assoluti, padroni del Nord che conta e del Lazio, e, giorno dopo giorno, la loro vittoria sarà sempre meno discussa. Io spero solo, a questo punto, per il bene della democrazia, che tutti gli astenuti siano in cuor loro contenti di una vittoria della destra. Altrimenti sarebbe davvero una situazione paradossale, oltretutto uno spreco assurdo di pubblico denaro, un'elezione di gente che la gente non vuole... O che, quanto meno, un italiano su tre non avrebbe voluto.

  • ulisse scrive:

    E' finita 7 a 6 per il centrosinistra, che senza Grillo in Piemonte e la sciagurata candidatura della Bonino nel Lazio avrebbe stravinto, e non vinto, le regionali. I numeri sono questi, e il 3,5% di consensi raccolti dalla lista del comico in Piemonte è stato sottratto alla sinistra, come commentano tutti gli analisti. I fatti sono fatti, ora teniamoci lo Psiconano per altri tre anni. Tanto non si sarebbe mai dimesso neanche se avesse perso 13-0. Poveri milanesi, con Bossi che si è già autocandidato a sindaco del capoluogo lombardo...

  • janko02 scrive:

    Caro ulisse io sono del Nord e nel Nord che conta, Piemonte,Lombardia, Veneto e Friuli VG, c'e` solo la destra. Quel Nord che produce ricchezza e che mantiene il resto dell'Italia.
    A sinistra non c'e la persona giusta, tutto qui. In Italia si continua a votare per chi conosci, vedi Zaja in Veneto, Formigoni a Milano.
    Fin quando la sinistra si vantera `di aver donne come la Bindi e Finocchiaro e uomini come Dalema e Bersani, perdera` sempre di +.
    Quando la nave non tiene il mare ci vuole il nocchiero giusto altrimenti essa affondera`. Inutile prendersela coi marinai ed imprecare alla nave che veleggia accanto alla tua con tranquillita` e destrezza.

  • Alessandro Vigilante scrive:

    Comunque la critica a Grillo ha il sapore di un comitato centrale del secolo scorso. Chi ti assicura che il 3% che ha votato grillo sarebbe andato a votare un´altra sigla (di pseudo-centro-sinistra)?

  • Alessandro Vigilante scrive:

    Ma caro Ulisse, in questa valle (padana) di lacrime, cosa te la prendi con il comico?
    Tanto se il Piemonte - come dici tu - lo regalava a bersani o se lo regalava a lui stesso cosa cambiava?

  • ulisse scrive:

    Complimenti a Beppe Grillo che ha regalato il Piemonte a Berlusconi, quello che lui chiama lo Psiconano. Quando si dice un c.......e!!

  • Alessandro Vigilante scrive:

    Questa é il massimo della sfacciataggine, del voltagabbana e della evidente dimostrazione che gli schieramenti si equivalgono e si alleano contro i futuri possibili nemici che minacciano le sedie...

    Bortolussi: "Lega-Pdl, primo o poi l'incantesimo finirà"

    Secondo il candidato del centro sinistra Giuseppe Bortolussi "l'onda anomala" della Lega che sorpassa il Pdl,
    (UDITE, UDITE!)
    "apre la possibilità di dialogo tra Pd e PdL."

    All'inizio diranno di no, ma poi col tempo l'onda anomala del Carroccio apparirà preoccupante. La Lega è il rifugio dell'antipolitica - dice Bortolussi - quando uno è scontento di tutti vota Lega anche se è scontento del governo di cui la Lega fa parte. Ma prima o poi questo incantesimo finirà".

    Adesso anche la favola del compromesso superstorico PD e PdL INSIEME!

    Vergognatevi piuttosto che ci siano tanti ingenui cittadini che votano il figlio di bossi!

  • Alessandro Vigilante scrive:

    "Mio figlio è entrato in politica perchè ha lavorato tanto", ha detto Umberto Bossi. "Adesso a Brescia è il primo degli eletti della Lega".

    Vivere in un paese,
    se é razzista non si puó.
    Accettare la Lega,
    senza l´accetta non si puó.

    La politica di Brescia, della Lombardia e dell´Italia sará decisa dalla rappresentanza di meno di 1/5 della popolazione, facendo i conti con astensioni, schede nulle, visto che con queste percentuali il 30% di bossi e figlio equivale ad un 16/17% dei votanti.
    E la chiamano democrazia...

  • ulisse scrive:

    Stando alle prime proiezioni il centrodestra è in vantaggio schiacciante solo in quattro regioni: Lombardia, Veneto, Calabria e Campania. Le prime due dominate dalla Lega, le seconde da 'ndrangheta e camorra.

  • Alessandro Vigilante scrive:

    Il tema del XVIII Congresso dell´allora (ancora per poco) Partito Comunista Italiano - nel 1989 - era: il rinnovamento della FORMA PARTITO, con Occhetto e Napolitano in testa.

    Da allora si é scatenato un vero “rinnovamento”, hanno smontato e svuotato l´esperienza della partecipazione dei compagni nel partito ed hanno costruito una serie di club degli amici per la promozione di alcuni personaggi che si candidano e vanno nelle istituzioni a fare... il nulla o il loro comodo.

    Anche in Rifondazione, dopo i primi tempi pionieristici, si é riprodotto lo stesso schema, visto che i “posti” politici disponibili sono diminuiti alla grande.

    Le autentiche politiche alternative si svolgono fuori dalle sedi di partito. Mentre la maggioranza spera ancora l´arrivo di un berlinguer/vendola salvatore della patria. Le elezioni sono una farsa e sempre piú italiani le diserteranno, senza che si rischi, piú di quanto non lo si faccia ora, l´arrivo di una dittatura. Lo dimostrano anche gli USA dove la percentuale di votanti non arriva al 50%, ma lí non si parlerebbe mai di avvento della dittatura...

    Il futuro delle nostre generazioni a venire sará determinato da quanto riusciamo a praticare ora e non dai risultati delle odierne elezioni. Quando saremo prossimi alla partenza ci chiederemo se avessimo potuto FARE di piú ed osare di piú quando eravamo in vita, non ci rattristeranno gli errori che abbiamo commesso, ma TUTTO CIÓ CHE AVREMMO POTUTO FARE E NON ABBIAMO AVUTO IL CORAGGIO O LA FORZA DI FARE.

  • la formica (sergio) scrive:

    Io sono convintissimo che qualcosa ha cambiato in peggio gli Italiani con la "cura" impostagli dal famoso piano rinascita e con l'avvento del "piazzista" soprattutto con le sue televisioni,delle quali tutte le forze politiche di allora,compreso il PCI hanno dato un giudizio con la puzza al naso.
    E' evidente però che la "cura" ha ottenuto i suoi effetti,basti vedere gli Italiani di oggi con gli Italiani ante piazzista.
    Risultato ; è sconvolgente !
    E per recuperare? Non sarà indolore,purtroppo e non so neppure se sarà possibile ormai

  • Alessandro Vigilante scrive:

    I "mezzi" NON giustificano MAI i fini.

    Se non cambia la forma di fare politica, esclusiva agli addetti, non illuderti che i "contenuti" siano rilevanti: quando si va a governare ti ritrovi i soliti marpioni a picchettare.

    E poi i "contenuti" dei programmi partitici in campagna elettorale sono tutti bellissimi...
    É nella forma che si costruisce un progetto differente.

    Oggi "democrazia" significa qualcosa solo se ci riappropriamo della partecipazione concreta alla costruzione dei progetti di societá che ci interessano.

    I leader buoni di contenuto, ma identici nella forma non ti salveranno se con una NUOVA FORMA non gli indicherai i veri bisogni della gente.
    Per cui vai pure a votare vendola o bersani, non ti biasimo, ma non illuderti che sia il trionfo della "democrazia" e nemmeno una parvenza, visto i risultati penosi raggiunti nelle due esperienze di governo dallo pseudo-centro-sinistra.

  • la formica (sergio) scrive:

    Caro Alessandro,complimenti per la tua Pugliosità.

  • la formica (sergio) scrive:

    Hai scritto che nei contenuti Niki è il massimo,sono sicuro ce deve essere così,io purtroppo non lo ho conosciuto di persona ma ho visto che nonostante tutto,sia la prima volta,ma addirittura questa volta anche non con il consenso iniziale del PD è riuscito a trascinare moltissimi Pugliesi che come hai detto tu hanno apprezzato il suo massimo nei contenuti e questo per me conta moltissimo;io giudico molto a fiuto.

  • Alessandro Vigilante scrive:

    Ah! Mi ero scordato di dire che io sono di origini pugliesi: Sannicandro Garganico e San Marco in Lamis...

  • Alessandro Vigilante scrive:

    Guarda che dal 91 al 97 sono stato in Rifondazione ed ho conosciuto Niki di persona.
    Nei contenuti é il massimo.
    Nella forma, uguale agli agli altri: scissionista, personalista, e poi quando fa comizi (o pseudo-dibattiti) parla per piú di due ore di seguito (pur dicendo cose meravigliose!) senza dare la parola ai compagni: "non é previsto", mi sono sentito rispondere...

  • la formica (sergio) scrive:

    Caro Alessandro,la "scivolata" su Niki Vendola te la potevi risparmiare.
    Niki è un politico Pugliese come lo era ad esempio Giuseppe Di Vittorio e come lo erano tantissimi politici Pugliesi del passato.
    Studiando la Puglia e i suoi politici ne troverete molti altri e lo dico io che sono un Toscano di Livorno.

  • ulisse scrive:

    E' chiaro, occorre un mutamento radicale della società. Il consumismo sfrenato ha perso e ha solo illuso le nuove generazioni di essere l'anticamera della felicità. Ma lo strumento per cambiare le cose resta sempre la politica. La nuova politica, certo.

  • Alessandro Vigilante scrive:

    Concordo che Niki Vendola é il personaggio politico "meno peggio", ma...
    per risponderti alla tua maniera "non porta prorio da nessuna parte" ugualmente (ammesso che riesci a mettere d´accordo gli anti-berlusca italiani sempre devoti al vaticano che abbiamo bisogno di un capo omosessuale non ancora ex-comunista...)

  • la formica (sergio) scrive:

    Sennó perché quelli di destra inneggiano ognuno ai propri capetti – berlusconi, fini, bossi – mentre quelli che qui hanno espresso il loro dissenso alla destra si vergognano di nominare un lider o una sigla alternativa “sostenibile”?
    Caro Vigilante,per ciò che può valere io un leader lo avevo già indicato,tra le righe perchè non intendevo fare campagna elettorale sfacciatamente; colui che intendevo era Niki Vendola,ricordate (il Pugliese )
    Ripeto comunque che pur condividendo i comportamenti virtuosi da te citati,insisto a dire che è necessario il voto,perchè l'astensione non porta proprio da nessuna parte.

  • Alessandro Vigilante scrive:

    Giusto Sven, ci vorrebbe una 'rivoluzione" o almeno un cambiamento di tendenza A LIVELLO CULTURALE.

    Il mondo della "politica" é stantio. Il paradigma partitico risale al secolo/millennio scorso. Vi riempiono ancora la testa di "anti-comunismo", di "Libertá(s)", e i partiti non sono piú da tempo officine di progetti politici ma solo personali e lobbistici.

    Un nuovo mondo é possibile, lo stanno dimostrando varie esperienze di partecipazione, di reti sociali, di attitudini virtuose, come il commercio consapevole, la Banca Etica, il risparmio energetico, la cooperazione (contro la competizione sfrenata), l´ecumenismo religioso...

    Lo sta dimostrando anche il nuovo corso politico in America Latina, basato sulle politiche di partecipazione popolare come i bilanci partecipativi e le conferenze decentralizzate e capillari per sistematizzare le proposte che vengono dalla base della societá, attivitá alle quali ho la fortuna di praticare, vivendo - politicamente felice - in Brasile.

    Il processo di cambiamento in corso e che crescerá sará preminentemente CULTURALE (forse come nel ´68) e, per ora, alternative partitiche non ce ne sono.

    Sennó perché quelli di destra inneggiano ognuno ai propri capetti - berlusconi, fini, bossi - mentre quelli che qui hanno espresso il loro dissenso alla destra si vergognano di nominare un lider o una sigla alternativa "sostenibile"?

    É meglio una opposizione credibile o una INCREDIBILE OPPOSIZIONE?

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