Istantanea Pier Vittorio Buffa

Ghetti e piscine

burkini.jpg

La notizia è semplice e viene da Bergamo. Una piscina, di proprietà della diocesi, riserva un'ora al giorno alle donne islamiche che, così, possono nuotare al riparo di sguardi maschili senza il burquini (nella foto) ma con un normale costume.

Giusto? Sbagliato? La Lega e l'imam di Milano dicono che è sbagliato.

Io penso sia giusto perché l'integrazione tra diverse culture vuol dire rispettarsi  profondamente e fare in modo che tutti possano seguire, se non violano la legge, le proprie regole di vita.

Questo non è ghettizzare, ma vivere insieme.

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22 commenti 8

  • marco scrive:

    INTEGRARSI :
    Significa entrare in armonia nel sistema sociale e lavorativo di una nazione, dando il proprio contributo per la crescita della stessa , essere accettati dalla gente come parte importante del tessuto sociale e non come pericolo.

    Esempi pratici :
    Un ragazzo torna a casa e dice alla mamma :<> *significa integrarsi?*

    Oggi una ragazza e' venuta a nuotare in vasca in piscina con un intero completo in tessuto che le ricopriva anche la testa (vedi foto) *e' integrarsi?*

    Oggi un ragazzo dell'ufficio con cui lavoro mi ha chiesto se potevo togliere il crocifisso che da tempo adorna la parete di fronte. *e' integrarsi?*

    Il tuo esempio e' quello di creare momenti, spazi o altro di separazione (vedi l'ora al giorno che riserva la diocesi per le donne islam) non integrarsi l'uni con gli altri ...
    sai qual'e' la realta ? che alla gente non gli interessano per niente di tuoi usi e costumi . Vogliono vivere qua allo stesso modo e nelle stesse identiche condizioni (se non ovvimante migliori) di come vivevano la.
    Se speri nell'essere umano ... e' una scommessa persa in partenza .

  • janko01 scrive:

    Caro polifemo01, di razzismo tu ed io parlammo in altri blogs ed avemmo idee contrastanti in proposito tanto che tu mi definisti razzista. Probabilmente lo sono e secondo la regola che oggi vige in tutto il mondo sono condannabile. Voglio pero` fare un distinguo.
    Il razzismo inteso come superiorita` di una razza su di un'altra non e` lo stesso di quello che propugna la purezza della propria razza non contaminandola con altre ritenute inferiori, discriminandole e magari perseguendole.
    E` secondo me una forma mentis che ti fa preferire la vicinanza di alcuni rispetto ad altri.
    Per esempio io ho sempre ritenuto gli ebrei, al contrario di Hitler, degli esseri superiori rispetto a noi gentili. Guardiamo gli ultimi 2000 anni di storia e consoliamoci col fatto di quanta parte essi abbiano avuto nella sua evoluzione, da Cristo ad Einstein. Non tutti sono Cristo ed Einstein logico, ma una gran parte si avvicina ad essi. Al contrario non ho mai ammirato la cultura africana, quella nera, anche se in essa e`maturato qualche spirito di valore divenuto un Nobel della letteratura.
    Sono certo che molti la pensano come me ma non hanno il coraggio di affermarlo perche` non e` politicamente correct.
    In conclusione ognuno di noi deve essere libero di vivere nell'ambiente che gli e` piu` consono e di pensare cio` che ritiene piu` logico, purche` le sue azioni non danneggino il prossimo ne` intacchi la sua liberta`.
    In America i neri si possono beffare di me apostrofandomi: Hey you! Old white man! Se io li chiamo negri, mi potrebbero condannare e cio` non lo ritengo giusto.
    Seguendo questo ragionamento perche` meravigliarsi se tra le varie etnie africane c'e' lo stesso modo di comportarsi? Che questo modo si tramuti poi in guerre intestine, questo non mi sta piu` bene. Ma la ragione e` da ricercarsi nell'ignoranza e nella mancanza di scuola soltanto.

  • polifemo01 scrive:

    vorrei sottolineare che il continente + razzista è sicuramente l' Africa, dove le guerre interne che si combattono sono, la maggior parte, per questioni etniche. Per noi somali, eritrei, tutzi, hutu, watussi sono tutti uguali, ma l' odio tribale e nazionale e razziale che scorre fra loro ha portato a genocidi indicibili sia da una parte che dall' altra.
    Poi vengono qui e si lamentano se vengono chiamati "negri" o "extracomunitari".
    Diceva Totò .
    "ma mi faccia il piacere..."

  • janko01 scrive:

    Caro harun inizio dalla fine del suo commento: la Cina non parte da zero. Lei e` stato in uno stabilimento tessile in Cina; mi dica che macchinari e che tecnologia ha visto che non fosse stata acquisita dagli occidentali. Grazie a loro tedeschi, giapponesi ed italiani hanno fatto fior di quattrini negli ultimi 10 anni, proprio perche` l'industria tessile cinese prima era non esistente. Lo Yemen ed il Nepal non sono l'Africa. Vada in Somalia e si guardi in giro per vedere quanta gente abbia i telefonini, i computer, l'internet e la TV satellitare. Lo sfruttamento delle risorse c'era durante il colonialismo e c'e` ora colla differenza che durante il primo, i soldi restavano in Europa, ora rimangono li` e vengono spesi dai loro dittatori nel peggiore dei modi, acquistando le armi e scatenando le guerre. La nostra colpa e`proprio quella di vender loro le armi anziche imporre l'attivita` manifatturiera ele scuole.
    Obama e' figlio di un kenyot, nato e vissuto in USA ma educato da bianchi. Collo studio e` arrivato ad essere presidente degli USA. Cio` significa che coll'educazione, non colle armi si possono raggiungere tutti i traguardi per il bene proprio e quello delle comunita` in cui vivi.

  • harun scrive:

    Gentile Janko,negli anni che l'Italia era in Somalia l'emigrazione era italiana,il nostro era un Paese povero e contadino e la gente se ne andava in cerca di una vita migliore.I miei genitori mi raccontavano che in quel tempo giravano solo cinesi vendendo cravatte per 5 lire.Il mondo e' diventato piccolo,la tv satellitare,i telefonini ed internet ci permettono a tutti di vedere e conoscere in tempo reale cose che accadono in ogni angolo del mondo.Nel deserto dello Yemen una bambina di 10/11 anni mi ha detto in italiano che avrebbe voluto andarea scuola a Parigi,dei piccoli incontrati vicino ad uno sperduto villaggio del Nepal mi hanno mostrato orgogliosi quasi fosse un tesoro i loro quaderni di scuola.Episodi simili ne potrei raccontare molti , questo per dirle che non credo alle razze piu' o meno dotate o ai popoli eletti . Il male in Africa lo abbiamo portato con lo sfruttamento coloniale la deportazione degli schiavi le conversioni forzate, e oggi che molti hanno raggiunto l'indipendenza vengono governati da dittatori prezzolati dalle potenze occidentali , non e' cambiato nulla , lo sfruttamento delle risorse deve continuare , la manodopera non ci serve ma abbiamo bisogno delle loro risorse e se fossero in grado di gestiri da soli per noi sarebbe la fine della nostra bella vita.Un esempio e' la Bolivia che possiede grandi giacimenti di litio,questo minerale piu' prezioso del petrolio che ci consente di costruire le pile che alimentano ogni apparecchio elettronico che noi utilizziamo ed in futuro anche le auto elettriche.Bene, oggi la Bolivia vuole estrarre da sola e vendere questo prezioso minerale , per loro sarebbe come aver scoperto il petrolio.Le fabbriche in Cina poi ... ho visitato qualche fabbrica tessile , sono dei lager dai quali non si puo' fuggire nemmeno in caso d'incendio,la gente e' sfruttata non ci sono protezioni e chidere migliori condizioni di vita vuol dire essere picchiati o rischiare mesi di galera,altro che "clima di completa tranquillita' sociale". Comunque la Cina non parte da "zero" , questo e' un grande Paese con una cultura antichissima alla quale noi occidentali dobbiamo molto.Mi scuso per la lunghezza della risposta e La saluto cordialmente.

  • polifemo01 scrive:

    l' intervento di harun fa solamente piacere e quindi mi permetto di rispondere.
    Concordo pienamente quando si accusa noi occidentali (USA in testa) di volere esportare il nostro modello politico democratico e di vita, in paesi nei quali le tradizioni e la religione impongono ben altro.
    Io avrei lasciato al loro destino Iraq ed Afghanistan perchè anche loro devono fare un percorso per arrivare dove vogliono.
    Non tirerei in ballo la dittatura ed i diritti umani( allora dovremmo invadere anche la Cina) e neppure il petrolio, che a noi necessita ed agli arabi necessita venderlo.
    Ciò detto, vorrei dire espilicitamente quello che janko dice fra le righe :
    gli africani non sono un popolo in grado di gestirsi, sono popolazioni diverse da noi ( per usare un eufemismo), e cercare di impiantare fabbriche nei loro paesi sarebbe come fare lavorare alla Fiat Miafiori intere famiglie rom. Impossibile.
    L' africano è vagabondo, servile, abituato alla dominazione, ed alla frusta. Questo non è un bene, sicuramente noi occidentali abbiamo colpe, ma non tutte.
    I viet hanno combattuto e vinto gli USA, non si sono lasciati dominare.
    I paesi arabi lottano contro l' invasione ingiusta dell' occidente ( Irak ed Afghanistan).
    Domando ad harum :
    se Viet Nam, Irak, Afghanistan si trovassero in Africa nera, crede lui che gli USA non li avrebbero sottomessi ed obbligato la popolazione a lucidare i loro stivali?

  • janko01 scrive:

    Egregio harun lei non deve chiedere scusa per intervenire su questo blog nel dialogo tra me e polifemo. Lei e` il benvenuto e quanto lei scrive e` oggetto della mia miglior attenzione, parlo per me, non per polifemo. Quando lei cita noi, razza superiore, che andiamo nei paesi del terzo mondo a portare la democrazia, lei non dice una menzogna. Soffermiamoci sulla Somalia per esempio. Questa verita`, per usare un'iperbole, assomiglia all'affermazione portare le perle ai porci. Ovviamente non intendo offendere nessuno nel definire la democrazia come la perla ne` i somali come i porci.
    Ma se lei considera che dalla Somalia nessuno senti` mai il bisogno di uscire quando essa fu una colonia italiana o fu soggetta all'amministrazione dell'Italia per dieci anni dopo la seconda guerra mondiale, cio` dovrebbe dirle qualcosa. Oppure anche a quei tempi in Somalia la gente moriva di fame, le donne di stenti e gli uomini non si guardavano piu` allo specchio per la mancanza di specchi?
    Il male in Africa non lo abbiamo portato noi occidentali insegnando la democrazia, lo hanno arrecato ai loro sudditi i satrapi che hanno preso il potere colle armi , una volta liberi dal colonialismo, ed essi non sono certo arrivati dai nostri paesi ma sono nati e cresciuti in Africa.
    Purtroppo l'errore fu quello di dare l'indipendenza a chi non era in grado di usarla come si conviene. Troppo analfabetismo in Africa, troppa ignoranza del vivere civile per pensare che una volta liberati dal colonialismo sarebbero potuti arrivare agli standard di un paese occidentale.
    Quando pensiamo che in Somalia sono spuntati persino i pirati, abbiamo detto tutto.
    Circa i delitti compiuti a Guantanamo, condivido cio` che lei dice, ignobili, credo che essi tuttavia esulino dal nostro discorso, quello di considerare il perche` arrivino cosi` tanti emigranti in Europa sopra tutto dall'Africa.
    Le voglio altresi` ricordare che noi non calpestiamo nessuno di loro, vogliamo solo che i nostri governi si diano da fare per trattenerli nei loro paesi d'origine aiutandoli colle scuole e colle offerte di lavoro anziche` soccorrerli presso di noi.
    E` mai possibile che in Cina ed in India siano stati capaci di arrivare a dove sono arrivati partendo da zero ed in Africa no? La spiegazione e` semplice, una fabbrica puo` essere spostata in Cina perche` ci sono le opportunita`di trovare manodopera e fabbriche a basso costo ed in un clima di completa tranquillita`sociale. In Somalia si potrebbe dire altrettanto?
    Se ci fossero le fabbriche in Somalia e vi lavorassero gli operai anziche` il rumore delle armi, i locali fuggirebbero ancora?
    E da ultimo concludo sfidando tutte le grandi potenze ad astenersi dal vendere le armi in tutto il continente africano. Sono esse che generano l'impossibilita di vivere decentemente.
    Non basta lottare contro la pena di morte che in tutto il mondo comportera` forse qualche migliaip di vittime all'anno e poi permettere che si vendano i mezzi che ne promuovono migliaia ogni settimana.

  • harun scrive:

    Chiedo scusa se mi intrometto nel dialogo tra Polifemo01 e Janko,ma non posso sopportare le gravi offese rivolte a persone che rischiano la vita per cercare di trovare un modo per sopravvivere, loro e i loro famigliari lontani.E' scandaloso,stiamo qui a parlare di braghe piu' o meno attilate o corte che offenderebbero il pudore di quelle "sante" donne americane,e calpestiamo la vita di bambini innocenti che muoiono di fame,di madri che muoiono per gli stenti e le violenze e uomini che non sanno piu' guardarsi allo specchio perche' non sono in grado di badare alla loro famiglia.E noi "razza superiore" andiamo la' nei loro Paesi seminando violenza e morte pretendendo di insegnare loro a vivere portiamo la "democrazia" questa parola ormai fa' tornare alla mente Abu Graib , Guantanamo e molti altri posti dove la grande democrazia americana ha torturato,violentato e ucciso.STIAMO ATTENTI PER FAVORE A CHI DIAMO DEL DELINQUENTE !!! Conosco anch'io, Janko, il suo bel Paese adottivo e lo trovo particolarmente bello da un punto di vista turistico , ma molto ipocrita e poco sensibile alle necessita' dei suoi cittadini.In quanto ai paesi Arabi ne ho visitati molti ma non ho mai subito processi per aver passeggiato con una signora del luogo.

  • polifemo01 scrive:

    Chi diede loro i soldi x acquistare il biglietto?
    credo che la risposta sia che il biglietto non costava necessariamente in proporzione quanto nel 1955 e si pagava in Lire, non in dollari e naturalmente era la terza classe.
    La tratta Genova -New york lavorava molto su queste emigrazione e quindi lo Stato incentivava i flussi migratori, che erano legali, consentiti e controllati.
    Altra risposta è che i primi emigranti inviassero i soldi necessari agli Italiani rimasti a casa, perchè li raggiungessero.
    No, caro Janko, credo che il mio ragionamento, se non del tutto giusto, non sia neppure completamete errato.
    Però sono disposto a ritirarlo dinanzi a prove inconfutabili.

  • janko01 scrive:

    polifemo01, la tua conclusione mi sembra piuttosto pretestuosa. All'inizio del ventesimo secolo molti meridionali italiani intraprendevano dal porto di Napoli quello che sarebbe stato per la maggior parte di loro , un viaggio senza ritorno per le Americhe. Se decisero di emigrare lo fu perche`non avevano un lavoro in patria e stavano morendo di fame. Chi diede loro i soldi per acquistarsi il biglietto? Pensa quanto dovesse costare uno per le Americhe all'inizio del 1900 se nel 1955 un biglietto di III classe solo andata, Genova-Montevideo per l'esattezza valeva ben US$ 693.15. A quel tempo il cambio era di 1$ per 625 Lire.
    Che anche tra gli emigranti italiani del primo novecento ci fossero pure i mafiosi lo posso credere, ma non lo erano proprio tutti.

  • polifemo01 scrive:

    mi farebbe piacere che consideraste questo ragionamento :
    riassumo :
    coloro che hanno pagato migliaia di € per il proprio viaggio ( deserto + mare), non sono poveri disgraziati e porto come esempio
    redditto medio annuo pro capite
    Senegal 1.600 $ = 1.200 €
    Sudan 1.000 $ = 750 €
    Niger 1.000 $ = 750 €
    Eritrea 710 $ = 532 €
    Somalia 600 $ = 450 €
    poichè 1$ = 0,75€

    ora poichè i viaggi “della speranza” costano 2.000-3.000 € (almeno), e quindi
    pongo 2 domande :
    1) con quei soldi nel loro paese potrebbero avere un buon tenore di vita
    2) chi dà loro questo patrimonio?

    se ne deduce che i migranti non sono “poverini”, ma persone che possono disporre e mettere a rischio un capitale molto consistente e la domanda è :
    COME SE LO SONO PROCURATO?
    RISPOSTA :
    certo non in maniera onesta e risparmiando, quindi coloro che vengono da noi, cioè i migranti, sono DELINQUENTI o DISONESTI.

  • polifemo01 scrive:

    invio a janko indirizzo e-mail al quale può contattarmi
    rossifranco87@yahoo.it .
    Ho approfittato troppo della gentilezza dell' host Pier Vittorio e quindi, se janko vorrà, potrà contattarmi a codesto indirizzo.
    grazie

  • polifemo01 scrive:

    ringrazio il gentile janko x la sua ulteriore convincente spiegazione.
    Certo che verrò a completare la visita USA, ( conosco solo NY, California e Utah, Nevada, Arizona).
    So che tu sei della Carolina, ma non ricordo la città.
    Comunque è mia abitudine, nei viaggi, rispettare le usanze ed i costumi del luogo e mai imporre i miei e non lo farei neppure se abitassi nel paese.
    Se decido di abitare in un paese, decido di prenderne il bene ed il male e mai penso di impormi, perchè a casa mia si fa così.
    Negli altri Paesi non sono a casa mia e quindi rispetto le loro usanze e ne posso dire alcuna per noi strana :
    1) in alcuni stati dell' India è vietato fumare in pubblico, perchè si dà un cattivo esempio
    2) nelle culture cinesi ed indocinesi, il saluto è dato senza contatto fisico;
    la stretta di mano è tollerata, ma guai a baciare una donna su entrambe le guance, come facciamo noi.
    3) negli stati arabi è severamente vietato che un occidentale passeggi con una ragazza locale ( arresto per lei ed allontanamento x lui)
    4) sempre in India, in alcuni stati, se volete mangiare e bere birra, dovete prima mangiare e poi andare in altro luogo a bere alcolico.

    ho vissuto in questi paesi, e la mia educazione, mi ha imposto di rispettare queste usanze e non imporre certo le mie.
    Ringrazio Janko dell' avviso -pantalocini, che farò mio, per rispetto verso janko e verso il paese che mi ospita.

  • janko01 scrive:

    Caro polifemo tu devi essere un amante della puntualizzazione e della linearita` descrittiva.
    Il colore delle banconote degli States fino a poco tempo fa era un misto di verde, crema, nero ed una piccolissima parte di rosso.
    Ora il colore e` cambiato leggermente per evitare possibili contraffazioni, naturalmente verde con macchie di rosso, arancione e giallo.
    Tieni presente che da queste parti essere al verde ha il significato opposto di quello in Italia, vuol dire avere tanti soldi.
    Hanno tutte lo stesso colore per un fattore economico. Variando gli importi, variano anche le effigi dei presidenti ma le presse e gli impianti per la relativa stampa sono gli stessi.
    Io opterei per cambiare le loro dimensioni, anche pe dar ragione ai ciechi, ma il mio parere conta meno che nulla dato che oltre tutto non lavoro al Ministero del Tesoro.

    A proposito di costumi da bagno, se mai dovessi venire da queste parti e saresti il benvenuto, portatene uno, tipo calzoncino, perche` quelli aderenti e minuscoli che gli italiani in generale usano metterebbero in imbarazzo le americane pudiche. E qui nel Sud la pudicizia ingrossa i Bible studies, il che e` tutto un programma...

  • cisare scrive:

    I passi di vera integrazione si fanno uno alla volta piano piano anche se occorrono molti anni. L'importante è rispettare gli altri per poter essere rispettati dagli altri , come a dire diritti e dovreri sia nel dare che nel ricevere. Occore buonsenso umanità rispetto degli altri a cominciare da se stessi dai propri cari e dalla società in cui si deve virere o si sceglie di vivere. Saluti Cesarino

  • polifemo01 scrive:

    ringrazio sentitamente il caro janko per la spiegazione circa la dimensione unica delle banconote USA.
    Lo pregherei anche di informarsi perchè abbiano tutte lo stesso colore e varino solo i presidenti.
    Grazie

  • janko01 scrive:

    Prima che lin1501 si senta offeso per la mia svista di grammatica nel testo piu` sotto scritto, non riletto come avevo promesso, chiedo scusa e correggo subito. Il ministero del Tesoro inoltre non aveva interesse neppure lui a modificare le sue apparecchiature di stampa nonostante i ciechi americani avessero piu` volte chiesto di cambiare...ecc.

  • janko01 scrive:

    Pier Vittorio le chiedo scusa per usare il suo spazio per rispondere a polifemo01 che a suo tempo mi pose la domanda del perche` tutte le banconote USA abbiano la stessa dimensione. Non me ne voglia, le prometto che la prossima volta saro`meno disinvolto.
    Nel 1800 le banconote USA stampate ed emesse dalle banche locali erano di diverse dimensioni a seconda del taglio. All'inizio del 20esimo secolo, la stampa delle banconote fu riservata solo a pochi centri. Nel 1929 fu introdotta la misura standard di oggi (6"x2.5") per risparmiare sui costi di produzione. Se le misure fossero state diverse, i costruttori di distributori automatici ed altre macchine avrebbero dovuto modificare le loro apparecchiature e subire i costi relativi. Il ministero del Tesoro inoltre non aveva interesse neppure leui a modificare le loro apparecchiature di stampa, nonostante i ciechi americani abbiano piu` volte chiesto di cambiare la dimensione deile banconote.
    Polifemo01, non ho trovato nel frattempo altre spiegazioni se non quella che sia piu` difficile contraffare banconote di taglio piccolo.
    Mi ci e` voluto un po' ma sono arrivato a risponderti ugualmente.

    Per rispondere a Francesco nell' argomento in proposito, devo dire che riservare una piscina per alcune ore solo a donne che professano altra religione e costumi, non intacca affatto l'integrazione di cui egli parla ne` la immiserisce ne` prevarica gli usi e costumi di noi autoctoni. I nostri valori e le nostre regole, per usare le sue parole, non verranno di certo soppiantate per cosi` poco.
    Io non vivo in Italia, paese dove nacqui, tuttavia conservo i miei usi e costumi d'italiano senza che nessuno degli indigeni si senta offeso. Perche` non debbono fare altrettanto gli altri nel mio paese d'origine?

  • harun scrive:

    L'iniziativa della diocesi di Bergamo e' molto bella e non puo' che portare buoni frutti . Dimostra che la comprensione (non la tolleranza che e' alterigia... io sono superiore a te ma ti sopporto !)verso culture differenti dalla nostra, da noi e' possibile.Abbiamo palestre per sole donne e bagni (hammam)frequentati da signore italiane non musulmane e credo che nessuno parli di ghettizzazione.Se una donna per motivi religiosi o di pudore non desidera la promiscuita' mi sembra giusto rispettarla. Il razzismo di certi partiti politici e' scaduto in una volgarita' possibile solo in tempi di grande egoismo e ignoranza storica, non si vuol riconoscere quanto la nostra cultura deve alle culture orientali ed Arabe soprattutto.

  • polifemo01 scrive:

    io sono perfettamente d' accordo con questa iniziativa, perchè loro hanno le loro tradizioni.
    Quello he non capisco è perchè noi andiamo nei loro paesi, armati, (Irak ed Afghanistan) per imporre le nostre.

  • franco1972 scrive:

    Secondo il mio modesto punto di vista è errato, nella maniera più categorica.
    Tutto ciò non è sinonimo di maggior integrazione, bensì e quel buonismo che ci sta caratterizzando ormai da anni, e, che se continuiamo in questo senso vedremo che le nostre identità, le nostre regole, i ns. valori saranno soppiantati da gente non autoctona.
    Tutte le persone, sono degne di potersi integrare, ma ad una condizione invalicabile che rispettino le ns. leggi, le ns. regole ed i ns. valori.
    Sopratutto all'interno di enti, istituzioni italiane.
    L'integrazione, bisogna intenderla in maniera arricchente e non che prevarichi gli usi, i costumi degli altri soggetti.
    Saluti Francesco.

  • janko01 scrive:

    La Lega e l' Imam di Milano sono dei provinciali ed uso un eufemismo per non offendere quelli che votano la prima e seguono il secondo.
    Un paese civile deve offrire a tutti quelli che l'abitano, il diritto ed il dovere di professare le proprie tradizioni, fatto salvo il rispetto della sua legge.
    In Italia non possiamo imporre agli ebrei ed ai mussulmani il consumo della carne di maiale, il divieto a frequentare la moschea, di osservare il digiuno e di abbigliarsi alla loro moda, purche` a viso scoperto, chiaro, perche` la legge italiana lo esige.
    Pertanto se per motivi religiosi le donne islamiche non possono mettersi in bikini davanti agli uomini, offriamo loro la possibilita` di farlo separatamente lontano da occhi indiscreti.
    Non so se la Lega lo sa ma a Trieste, citta` di cultura mitteleuropea, c'e` sulle rive del mare un bagno pubblico diviso tra reparto uomini e donne. Sul solario del reparto donne queste si abbronzano al sole completamente nude, lontano dagli occhi maschili.
    Naturalmente oggi, data la moda degli slip a filo dentale e topless per le piu` giovani, esso viene frequentato solo da corpi inappetibili.
    Che vi si opponga l'Iman visto che la proposta e` della chiesa e tutte le donne servono solo da fucina per le future generazioni, e` comprensibile.

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