Istantanea Pier Vittorio Buffa

La medaglia di Pistorius

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Pistorius non ha bisogno che qualcuno lo ammetta a partecipare a una gara e che, eventualmente, gli consegni una medaglia. La sua gara l'ha vinta da tempo e la medaglia che ha al petto è di quelle che nessuno consegna ma che nessuno può togliere. E' la gara contro le avversità della vita e per la vita. La gara della volontà contro la rassegnazione. E la medaglia del coraggio. Punto.

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6 commenti 8

  • [...] Pistorius ha vinto la sua battaglia. La medaglia che questo piccolo blog gli aveva già assegnato è diventata più grande e di metallo più pregiato. Se facesse il tempo necessario per andare a [...]

  • adolmar scrive:

    Con tutto il rispetto per la tenacia che Pistorius ha certamente dimostrato coi risultati raggiunti.
    E se si scoprisse che il suo obiettivo principale é raggiungere la notorietà planetaria da potere poi investire in contratti pubblicitari.
    So che può sembrare un ragionamento cinico ma, mi sembra così palesemente giusta la scelta di non ammetterlo alle olimpiadi per la palese disparità (non superiorità o inferiorità ma, sostanziale differenza) che sussisterebbe tra lui e gli atleti normodotati, e mi pare così improbabile per lui raggiungere l'obiettivo delle olimpiadi che mi viene da pensare che in realtà, possa mirare ad altro.
    Basterebbe avere seguito le ultime paralimpiadi, penso, per accorgersi che Pistorius non é certo unico ad avere superato handycap notevoli senza per questo inventarsi di volere partecipare alle gare olimpiche.
    A volte rompere gli schemi può può avere più effetti negativi che positivi.
    Questo mi sembra uno di quei casi.

  • alessandrovig scrive:

    Sono diviso a metá, come Pistorius.

    In cima, la testa mi dice che la ragione comanda e mi viene di darla, la ragione, a soraman: Nobel, Si. Olimpiadi, No.

    In basso, ben in basso, la nel fondo dell´anima, la mia voglia di esplorare l´inedito mi stimola, mi spinge a fuggire dalla gabbia assurda della "normalitá" e mi viene voglia di dare le ali - o in questo caso gli "stivali delle sette leghe" - a quelle "fantasie cui potrebbe dar la stura un simile gesto".

    Chiudo con Joao Guimaraes Rosa, grande scrittore brasiliano:

    Il correre della vita imbroglia tutto.
    La vita é cosí: riscalda e raffredda,
    costringe e rilassa, acquieta e poi inquieta.
    Quello che pretende da noi é CORAGGIO.

    Coraggio, quello che non manca al "non-normale" Pistorius, quello che manca spesso a noi "normali".

  • soraman scrive:

    La Fondazione per il Nobel dovrebbe istituire un premio speciale "per la Vita" ed assegnarlo a Pistorius. Il premio sarebbe strameritato e riceverebbe plausi a volontà!
    Ma le Olimpiadi no. Le Olimpiadi sono un'altra cosa. Data la enorme vivacità della mente umana e le depravazioni da essa derivanti, chi potrebbe por fine a tutte le fantasie cui potrebbe dar la stura un simile gesto?
    Diamo a Cesare ciò che gli compete ed a Pistorius ciò che compete a Lui.

  • cesar scrive:

    Dei tecnici sportivi hanno dichiarato che Pistorius in una competizione olimpica sarebbe avvantaggiato, nelle prestazioni agonistiche, dalle sue protesi, rispetto agli altri atleti partecipanti.Amara ironia di compensazione (diciamo così) della vita, che di fronte ad un "handicap", avvantaggia, in una gara, colui che lo porta rispetto a colui che ne è privo!
    Ma Pistorius, comunque il caso della sua partecipazione olimpica vada a finire, visto che su questo lui non vuol mollare, è per tutti un alto esempio di valore umano, di volontà di reagire alla sua condizione di diversamente abile, di non sentirsi, comunque, nelle competizioni, inferiore a nessuno! Scusatemi se è poco!!! Lui, davvero, la medaglia più significativa ed importante l'ha già vinta, ed è quella della sua corsa nella vita!...

  • med052 scrive:

    Secondo me la federazione ha fatto bene a escluderlo dalle Olimpiadi. Chi ha visto correre Pistorius sa perfettamente che in dirittura è come se volasse. Ma ciò non toglie davvero nulla alla straordinaria prova di questo ragazzo che, come dici lei, la sua Olimpiade l'ha vinta. Eccome se l'ha vinta

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