Istantanea Pier Vittorio Buffa

Il campione senza gambe

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Nella foto qua sopra c'è Oscar Pistorius. E' sudafricano, ha diciannove anni, gli hanno amputato le gambe a undici mesi e lui ha fatto dello sport la ragione della sua vita. Ma non solo dello sport per disabili ("Io non sono un disabile ma semplicemente una persona senza gambe") ma di quello, diciamo così, del mondo normale. Sui cento metri ha un personale di 10.91, sui duecento di 21.34 e su quattrocento di 46.34. Il 13 luglio corre, fuori gara, al Golden Gala di Roma. Ma punta di mondiali di Osaka e alle Olimpiadi di Pechino. Qui non importa discutere, come si sta facendo, se sia giusto o meno che, con quelle protesi in carbonio, possa gareggiare accanto a chi ha gambe di muscoli e ossa. Importa solo soffermarsi sull'istantanea di Oscar che corre e immaginare la forza, la determinazione e il coraggio che animano quella falcata agile e veloce.

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10 commenti 8

  • [...] ma che nessuno può togliere. E’ la gara contro le avversità della vita e per la vita. La gara della volontà contro la rassegnazione. E la medaglia del coraggio. [...]

  • tanjag_3 scrive:

    ..ok Cesar..hai ragione anke tu..sappi xò..ke non mi riferivo ai commenti di qst post-immagine..anzi tutti meravigliosi..
    il fatto è ke ki vive, sulla propria pelle, il disagio dell'handicap..mal sopporta gli sguardi della pietà...(soprattutto al mare)..Una cosa ho imparato da Oscar..a sfidare...col mio arto (parte integrante di me)..gli ostacoli della vita...ora penso:..Se mi guardono è xè sono bella donna...Hei..!!..nonno Gino 6 dìaccordo?..Grazie anke a te Cesar...con l'ammorbidente..il mio cuore è+soffice baci a tutti voi Tanja

  • cesar scrive:

    E' notizia attuale che Oscar potrà correre, venerdì 13 luglio, allo Stadio Olimpico di Roma, i 400 m., con atleti "normodotati", di valore tecnico vicino al suo. Gli organizzatori Golden League di Atletica Leggera hanno accolto,infatti, la sua richiesta. Questa è già, per Oscar, una grande vittoria!

  • nonno gino scrive:

    evito assurde polemiche, concordo, invece, ed approvo quanto già scritto rispettivamente da cesar, grazia, antonio e luigi.

  • cesar scrive:

    "taniag 3", non mi pare che i commenti finora ricevuti a questo post-immagine, anche se pochi, lascino pensare alla estrema conclusione negativa, verso i "Diversamente Abili", che tu dai. Mi sembrano anzi, non contenere segni di "pietà o di ribrezzo" come tu categoricamente affermi, ma di grande solidarietà, di ammirazione, di plauso e di incoraggiamento! Non dico, con ciò, che tutti la pensino così, naturalmente, ma non credo che siano in tanti a spingersi ai livelli che tu hai esposto. Solo i cinici, i crudeli, o esseri che non saprei umanamente come definire, potrebbero rientrare in quello che è il tuo pensiero! Ma, credimi, per la maggioranza non è così! Forse tu avresti potuto avere degli episodi che ti hanno spinta a simili affermazioni, non lo so, ma queste non possono certamente far testo per una regola generale che ritengo assolutamente diversa. Certo, per i "Diversamente Abili", la società potrebbe fare molto di più. Quante barriere ancora esistono per le strade od in certi edifici, ma su questo punto, semmai sarebbe da valutare l'assoluta priorità di abbattimento delle stesse, e non l'inefficenza, che è purtroppo, denominatore comune a tante altre cose che esistono nella vita, anche per quelli che tu hai definito "Normodotati"! Quindi, ti prego, alla luce di quanto esposto, rivedi le tue posizioni, e sii più morbida e serena. D'accordo?

  • tanjag_3 scrive:

    ...la cosa ke+ mi rattrista è:.. ke i "Diversamente Abili" vengono..considerati solo di fronte ad eventi eccezionali...Sono certa ke i NormoDotati.. ke ti guardano con pietà..e -diciamolo, pure, anke con ribrezzo-..sono dei poveri di cuore..quindi... tolleriamoli anke questi poveri handiccapati...Auguri a tutti gli "Oscar" del mondo..ma vi prego nn ghettizzateci..!!..TanjaG

  • luigi scrive:

    L'importanza dello sport, di ogni tipo di sport, sta nel dal fatto he ciascuno , praticandolo, ha modo di misurare le proprie capacità, di verificare i propri limiti fisici e mentali.Qualunque prova non é contro un avversario ma serve a valutare se stessi. Ne deriva che dovrebbero cadere le barriere tra gli atleti sani e quelli con handicap.Se il giovane sud africano vuole cimentarsi con gli atleti " sani" perché non può farlo?C'é il rischio di vada meglio di chi , " sano", usa sostanze dopanti per ottenere migliori risultati, barando con se stesso? Non possiamo difendere la nostra " normalità" costringendo nei " ghetti" i diversamente abili. Lo sport é la vita : ciascuno si confronti con se stesso e con gli altri, con coraggio e senza pregiudizi.

  • Antonio Marchi scrive:

    Fantastico! Come ho da sempre sostenuto fare sport non serve nessun aiutino, solo poterlo fare. NESSUNA PATENTE particolare, solo il rispetto per quello che ognuno riesce ad esprimere e lo dimostra sul campo. Ho perso l'uso del braccio sx a 18 anni e non ho mai smesso di fare sport a buoni livelli sia nel ciclismo, sci da fondo e corsa su strada, giungendo a portare a termine la 100 km del Passatore in 12 ore e senza mai chiedere sconti a nessuno. La disabilità è oggi usata politicamente per fare businees, esiste come comodo paravento alle difficoltà e come alibi per ottenere vantaggi .
    Sono contento di questo atleta che sfida gli altri sullo stesso piano.
    Complimenti
    Antonio Marchi

  • grazia scrive:

    bravo bravo bravo
    qualcuno avrebbe bisogno delle protesi nel cuore per capire che Oscar corre con tutto il corpo e non solo con le gambe !!!

  • cesar scrive:

    Questi esempi servono, e come! Servono a chi disabile non è, ma è debole, rinunciatario, poco reattivo, quando dalla vita ha tutto! La volontà di reagire, di lottare, di cimentarsi alla pari di chi ha le gambe di questo atleta, è davvero commovente, e suona di monito a tutti noi, che preferiamo starcene comodamente seduti sulle nostre poltrone. Lottare per un ideale, reagire alle gravi limitazioni determinate nel fisico da un destino avverso, combattere caparbiamente, per realizzare il proprio intento, al di là di ogni ostacolo, mi sembra essere la più alta testimonianza che vale la pena vivere, al di sopra di ogni menomazione che possa esistere. Oscar ci insegna e ci dà una grande lezione, fisica e morale! Alziamoci tutti in piedi e tifiamo per lui!

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