Polifemo e il burqa
Istantanea per una simpatica interpretazione di Polifemo di Daniloff Alexander. E questo per richiamare l'attenzione di Polifemo01 che ha commentato il post "Il burqa della Rosy". La sua tesi è lineare: è vietato non farsi riconoscere, quindi il burqa è vietato e discuterne è inutile. Tesi di tutto rispetto, utilizzata con frequenza e che ha un preciso e serio fondamento. Ma del burqa, o del velo, si parla in un senso più generale perché da simboli di oppressione della donna giustamente combattuti, diventano, in determinati contesti, esattamente l'opposto.
Se io, donna musulmana che vive in un paese occidentale, voglio liberamente indossare il burqa dovrei poterlo fare senza altri ostacoli se non quelli delle leggi del posto dove vivo.
Noi dovremmo poter dire alle fedeli di Allah: nel nostro paese la tua religione è rispettata e i suoi simboli non sono vietati. Ti chiediamo però di rispettare le nostre regole e di farti riconoscere nei casi fissati dalla legge.
Legge che va ancora scritta, con serenità e tolleranza. Altrimenti bisognerebbe proibire anche i caschi integrali dietro i quali si sono nascosti e si nascondono assassini e rapinatori.