Istantanea Pier Vittorio Buffa

Non è giusto

priebke.jpg

Erich Priebke libero di andare a lavorare nello studio del suo avvocato. Una decisione astrattamente e giuridicamente corretta, l'ex ufficiale delle SS ha 93 anni, è difficile che possa far male a qualcuno e resta, tecnicamente, un detenuto perché deve tornare a dormire nella casa dove sconta gli arresti domiciliari.

Eppure è una decisione sbagliata, anzi, sbagliatissima. Ci sono casi in cui un uomo si trova a ricoprire un ruolo che va oltre se stesso e oltre le proprie azioni. Priebke è uno di questi. Oggi non è solo l'ex ufficiale delle SS che ha partecipato, sparando di persona, al massacro delle Fosse Ardeatine. Si potrebbe sostenere che, per quello che ha fatto come uomo, Priebke abbia già pagato con l'esilio, la condanna, la prigione, il pubblico ludibrio. Ma sicuramente non ha pagato, e mai pagherà abbastanza, per quello che rappresenta.
Priebke è uno delle centinaia di migliaia di uomini che con il teschio sul bavero e sulla testa massacrarono i loro simili. Tutti responsabili in solido, di fronte all'umanità, dell'incommensurabilità dei delitti commessi da ciascuno. Sono delitti per i quali il "fine pena" non esiste e non deve esistere non per sete di vendetta ma per giustizia.
Perché non è giusto che una sola vittima di quegli anni (un bimbo di allora che ha visto scannare la propria madre o una bimba che ha visto il proprio padre ucciso contro un muro) patisca la sofferenza di vedere libero un uomo condannato da un tribunale e responsabile in solido di quegli atti.
Perché non è giusto che i nostri figli vedano libero un uomo condannato da un tribunale e responsabile in solido di quegli atti. Noi, che lo abbiamo messo in libertà, non potremmo più suggerirgli la lettura di "Se questo è un uomo".
Perché non è giusto, infine, calpestare la memoria di chi per combattere gli uomini con i teschi, o anche soltanto per non essere con loro, se ne è andato troppo presto da questa terra.

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21 commenti 8

  • LVCVLLVS scrive:

    Gentile Annmarie, grazie per il suo commento.
    Lei chiede chi è lvcvllvs ? ma è un uomo della strada, che usa un nickname come tutti sulla rete.
    Pensi che falsari, finti nobbbili, lecccapreti, pataccari e simili si sono attorcigliati le viscere per anni prima di farsi svelare da altri ,( da soli non ci arrivavano poveretti…) l’identità di lvcvllvs. Ah ! l’ignoranza crassa, qual disprezzo suscita tra i colti !
    Per Lei, gentile Annmarie 80 (ha trentanni giusti ? che invidia…), faccio eccezione e ripeto che di opinioni personali c’è ben poco nel mio scritto. Ho citato chiaramente dati e circostanze, tratti da documenti, veda così: il processo a Herbert Kappler del 1948 con numero e data della sentenza; il Regolamento di disciplina militare italiano e tedesco con i suoi articoli; la Convenzione dell’Aia con l’articolo sulla rappresaglia; le parole di Montanelli e di Scalfaro; il nome di chi dal Vaticano (buoni quelli…!) fornì il passaporto a Priebke; i proclami di Kesserling affissi per Roma; e da tali dati ho tratto un ragionamento. Lo faccia anche Lei lasciando perdere la storiografia di parte
    Ma scusi, perché non contesta l’eventuale falsità delle voci che ho citato ? Forza, carte alla mano, un po’ di acume e buona volontà ! Ma soprattutto, si cali per un momento in panni maschili e risponda al volo alle ultime tre righe dei mio scritto.
    Eh…qui la voglio gentile Annmarie…cosa risponde ?
    Ricordi comunque, giovane Annmarie, che quanto a criminali di guerra anche noi italiani non fummo da meno e insieme ai nomi nazisti vi erano anche Graziani, Badoglio, Roatta, con i loro massacri di nativi africani, gas asfissianti e impiccagioni. Quanti furono ? Non lo sa nessuno…
    Si abbia un cordiale saluto da lvcvllvs.

  • Annmarie scrive:

    Ma chi è questo Lucullus che scrive queste cose ? Ormai la storia si è consolidata con il processo a Erik Priebke, il tribunale ha riconosciuto la colpa e il resto sono parole vuote, prive di senso e il signor Lucullus farebbe bene a starsene zitto. Le sue opinioni personali se le tenga per se invece di suggestionare noi giovani che non abbiamo bisogno di soloni specie se vogliono farci vedere la storia capovolta ! Annmarie 1980

  • raffaele scrive:

    Priebke era da condannare ma cmq non dimentichiamo che questa strage cmq e stata anche opera della resistenza si sapeva benissimo la legge attuata dai tedeschi ......( ogni tedesco ucciso dovra morire 10 italiani ) quindi grazie alla resistenza che ha fatto piu vittime delle camice nere .senza contare delle FOIBE un delitto dei partigiani comunisti che togliatti ha pure dato l'armistizio quindi ....quella di Priebke non e la sola ingustizia italiana

  • lvcvllvs scrive:

    L’ultimo fantasma di un esercito sconfitto e di un disgraziato periodo storico porta ancora con sé il pesante bagaglio del capro espiatorio. Assolto dal Tribunale in prima istanza, fu riprocessato per volere del popolo e condannato a vita alla veneranda età di ottantatrè anni. E la sua condanna l’a porta avanti ancora oggi, con dignità militare, bisogna ricooscerlo Tutti abbiamo visto la folla scalmanata al processo. Al pubblico prudevano le mani dalla voglia di linciare, squartare, quel vecchio signore “colpevole” di avere eseguito gli ordini. Oggi dopo quasi settantenni si può tentare una critica storica sul “quantum” è stato addebitato, a torto o a ragione, sull’ex capitano Priebke, questo antico simulacro,unico sopravvissuto di un tragico passato romano e sul quale vennero malignamente riversate le immagini di tutti gli orrori del nazismo,al punto che la stampa lo definì “responsabile”… (!!) delle Fosse Ardeatine”; e che ripetè più volte al processo la parola “Disziplin”. Chi ha dimestichezza di gerarchia militare sa benissimo che in presenza di un capitano (Kappler,) gli ufficiali di grado inferiore (allora tenente Priebke) sono parzialmente monchi di autonomia decisionale e devono, appunto, osservare disciplina e subalternità.. (cfr.” Regio Regol. di disc. militare” ,art. 12 e 25) ..
    Sorte bizzarra quella di Priebke . Secondo Montanelli (uomo che non parlava mai a caso) “Il processo a quest’uomo non aveva alcun senso poiché il caso era già stato risolto una cinquantina di anni fa, quando il Tribunale Militare stabili che l’unico responsabile dell’eccidio alle Fosse Ardeatine era il capitano Herbert Kappler, che se n’era assunto l’intera responsabilità dichiarando “L’ordine l’ho dato io. I miei subalterni non hanno fatto altro che eseguirlo com’era loro dovere”(cfr. atti del processo e sent.. n. 631-20.7.1948). E il dovere del giovane, subalterno, tenente Priebke, era quello della spunta dei prigionieri. (cfr.idem) Gli era stato ordinato,è vero, come a tutti gli ufficiali, di sparare a due prigionieri per dare l’esempio e per caricare i soldati di truppa del coraggio necessario per compiere la carneficina. Ma il suo compito era solo la spunta e la storia ci racconta che rimase perplesso allorché si accorse che dal totale degli elenchi dei fucilandi eccedevano cinque prigionieri, e correttamente lo fece subito notare a Kappler. Vennero uccisi anch’essi poiché, disse Kappler al P.M. “..ormai erano lì…” e per lui scattò l’ergastolo..Anzi,in verità meritava il cappio a Norimberga. Non è così che si contano i fucilandi…” La pratica della rappresaglia prevista dalla Convenzione dell’Aja, (art.42) ( pazzi furiosi e miserabili coloro che scrissero queste norme, ed esseri inetti coloro che finsero di ignorarle, ) fu infatti invocata dalla difesa, e accettata come legittima (!!) dalla Corte. Ma poi fallì. Tali gli atti del processo. Priebke invece fuggì in Argentina grazie al passaporto Vaticano/C.R.I. fornitogli da Don Krunoslav Draganovic. (cfr.)
    E il saggio Montanelli sul Corriere della Sera rispose così ad una lettera di Priebke…”Lei Priebke,poteva non eseguire l’ordine e suicidarsi. Questo avrebbe fatto di Lei un martire. Invece quell’. l’ordine lo eseguì, ma questo non fa di lei un criminale.”
    Condivisibile o non condivisibile, non fa una grinza. L’allora presidente Scalfaro, che passerà alla storia come il magazziniere di stolti luoghi comuni e di stantìe e inutili parole retoriche, all’epoca disse,ieratico e ispirato che “…su certi fatti avvenuti cinquant’anni fa, è bene si esprima la storia e non la giustizia.” Un concetto nobile, da scolpire sul marmo. Peccato che Scalfaro non lo abbia esteso a Priebke. Questi marcisca pure all’ergastolo…ma sarebbe invece “aberrante” (parole sue…) l’ipotesi che i bombaroli di Via Rasella di allora siano oggi imputati…. E l’uomo della strada si chiede: ma allora una pena spetta anche ai semplici soldati,( parecchi ancora viventi,vegliardi e conosciuti ) che materialmente spararono sulle vittime ? No, Nulla. Disziplin. Appunto….Anche perché l’art.. 25 del Regio.Cod.Pen. Mil. di Guerra Italiano prevedeva la pena capitale sul posto per chi rifiutava un ordine…figuriamoci poi il Cod .Penale Militare Tedesco…E allora chiunque oggi può chiedersi: “ …Ma io, militare nazi con moglie e figli a casa, avrei sparato a quei civili o mi sarei rifiutato affrontando la pena capitale ? “.....Mah, proviamo in tutta coscienza a rispondere…. Il punto è tutto qui...

  • simone scrive:

    oggi nel mondo ci sono cose molto ,molto più urgenti da fare che pensare al passato!!! Credo la "guerra" o le "guerre",abbiano creato solo et esclusivamente confusione , odio e ...nessuno vincitore .Nessuno uomo E' OBBLIGATO A TOGLIERE LA VITA ALL'ALTRO !! Le nostre vite appartengono a DIO e non all'uomo , quindi ciò che in passato è succes so , dovrebbe servire alle generazioni future di EVITARE ALTRI ERRORI, ORRORI ,GUERRE ect. E' cambiato qualche cosa da ieri ad oggi....Dite voi.

  • lopry70 scrive:

    io non so se lo ha fatto , ma a me piacerebbe vedere priebke alle fosse ardeatine a depositare una corona di fiori e a meditare in silenzio davanti al mausoleo!!! come un giorno sogno di vedere un presidente degli stati uniti andare in giappone e commemorare i caduti delle bombe atomiche, perche' si puo dimostrare che e' vero che la storia e' storia, ma ci si deve pentire di fatti cosi' brutti !!!!

  • ergosum35 scrive:

    Quando si è chiamati a esprimere un giudizio bisognerebbe costringersi a
    esaminare i fatti e gli avvenimenti con il cervello e non con il cuore: il primo
    elabora ragionamenti, il secondo esprime emozioni.
    Trovandoci di fronte a comportamenti aberranti diventa facile considerare
    colui o coloro che li hanno commessi non degni di appartenere al genere
    umano e di coseguenza esprimere una giusta condanna.
    Altra cosa è infierire sul colpevole a scopo di vendetta, ma non è con la
    pietà che si amministra la giustizia.
    Tutto facile in apparenza, la difficoltà è nel mantenere un giusto distacco e una esterma lucidità.

  • Caro FG (al secolo Franco Giustolisi),
    mi chiedi perché non scrivo sulle intercettazioni. La risposta è semplice e immediata, sta nelle stesse righe di presentazione di questo blog. Uno spazio che mi sono preso per staccarmi dal quotidiano e vorticoso fluire delle notizie per riflettere su un particolare, o su una storia, che mi sembra valga una pausa per meglio essere compresa. O, anche, per cercare di coglierne la lezione. Quindi nulla mi ha "impedito" di scrivere di intercettazioni, solo che in quei giorni la mia attenzione è stata attratta da altri temi sui quali "scattare" la mia istantanea. E la scelta non la faccio in base all'importanza che attribuisco alle singole notizie ma seguendo i criteri che ti ho riassunto.
    Ecco, questo è un blog, almeno secondo me. Uno spazio libero in cui con semplicità e giorno dopo giorno scrivere di quello che si vuole. Delle proprie passioni o della propria vita, di argomenti specifici o di politica, di storia o di geografia. Io ho scelto di condividere, con chi ha la pazienza di seguirmi, le istantanee che l'attualità mi offre. E tu sai, avendo fatto tanta televisione, che l'obiettivo, di fronte a un grande avvenimento, può scegliere la visione di insieme o soffermarsi sui particolari. Io ho scelto, se mi passi il parallelo non molto ortodosso, la seconda strada.
    PVB (al secolo Pier Vittorio Buffa)

  • Franco scrive:

    Caro PVB (al secolo Pier Vittorio Buffa),
    perché non tenti di spiegare a me e a chi leggerà il motivo che ti ha impedito sino ad oggi di scrivere delle intercettazioni sul tuo blog (per inciso: hai cercato di farmi capire cosa sia un blog, ma io non ho capito probabilmente perché da certe cose voglio restare lontano). Hai fatto benissimo a dire la tua su Priebke, ma c’è anche altro, come le intercettazioni, appunto. Sul tema ho scritto per Articolo 21, sfogandomi, in parte, perché l’accusa mia a Travaglio e Santoro di aver fatto qualunquismo in “Annozero” di giovedì 14 giugno doveva essere ancora più forte. Loro, mi risparmio di aggettivare quel loro, hanno messo tutti dalla stessa parte, sinistra e destra, dimenticando un dato essenziale: la comunanza, l’amore, la passione che la sinistra, non quella appena nata, ma l’antica, ha sempre avuto per le cooperative rosse, in una con Cgil, camalli e popolo di Reggio Emilia che contestò Scelba. Come mai? Elementare Watson: hanno rappresentato e debbono ancora rappresentare, mi auguro, lo spirito di rivalsa dei lavoratori. D’Alema e Fassino avevano il diritto e il dovere di tifare per la conquista di una banca da parte di Unipol. Hanno commesso reati giudiziari e politici? No. Accomunarli alla destra dei ladri di Stato che nella passata legislatura ha inondato il Parlamento di leggi ad persona, è stato un delitto. Hanno tuttavia commesso un errore gravissimo gli eredi (ma si può definirli ancora così?) del vecchio Pci, di non aver gridato al vento, di non gridare in ogni sede questi concetti. Se la sono presa invece con gli intercettatori, con chi ha passato le notizie, con gli le ha pubblicate, in questo, sì, accomunandosi alla destra, che, logicamente, invece ha tutto da perdere.
    Perché? Se quel che si dice non rappresenta estremi di un reato è completamente inutile battersi perché non venga pubblicato. Com’é assurdo stare a preoccuparsi per una virgola in più o in meno. Tra l’altro lancio un referendum: alzi la mano chi si è letto quei paginoni pieni di Fiorani, Fazio, Ricucci, Consorte. Tutt’al più i titoli. Ed allora, non proponete leggi che, queste sì, potrebbero produrre un ancora maggior distacco tra il popolo sovrano, che invece non regna, e chi lo serve, che invece governa. Che ne pensi PVB, non è un tema di cui non si può fare a meno?
    Cordialmente
    FG (al secolo Franco Giustolisi)

  • terriblel scrive:

    sentire l'avocato che lo portava in motorino affermare che farlo lavorare era un dovere per tenere il suo cervello inattivita' dopo tanta detenzione tra quattro mura mi ha fatto davvero a dir poco irritare.. pensavo a tanti anziani suoi coetanei che non hanno fatto male a una mosca costretti a starsene ad aspettare la morte in qualche ospizio o in casa in completa solitudine, isolati dal mondo, e per di piu' in misere condizioni...

  • aneirin scrive:

    uuuh guarda se mio nonno fosse vivo sarebbe felicisssimo di conversare con un nazista..

    *ironic mode off*

  • lucia scrive:

    vedere le foto di priebke in motorino fa quasi paura. sembrano immagini di un qualche film horror sui non morti. detto questo ha poco senso indignarsi oggi che al boia nazista viene data la possibilità di lavorare. era già ai domiciliani, il che significa già ammesso a benefini per detenuti.
    se un simbolo è un simbolo allora bisognava tenere priebke dentro o quanto meno costringerlo a ravvedersi non mettendo a posto carte in uno studio legale ma facendogli incontrare gruppi di gente che ha tanto ferito e che ancora cerca, giustamente, spiegazioni.

  • capitangonzalo scrive:

    ogni stato ha i suoi criminali, ogni tempo ha i suoi criminali.
    per essere diventati tali hanno avuto la possibilità di farlo.
    la possibilità gliela hanno data altri uomini, di ogni ceto e credo.
    si parla di grazia e perdono in ogni dove,
    quando ci fa comodo e ci conviene.
    si può perdonare?
    il perdono lo può dare solamente chi ha convissuto col dolore.
    il perdono lo può dare la fede. ma quale fede?
    ogni fede può essere giusta o sbagliata.
    dipende da noi e da chi ci "guida".
    e chi ci "guida" non sempre è esente da peccati.
    in nome della fede sono stati sterminati popoli.
    in nome della fede si tace su fatti vergonosi.

  • Pierodellafrancesca scrive:

    A Trieste avete via Enrico Dandolo che vi sottopose a tributo, e piazza Venezia che più volte vi assediò e conquistò. E avete anche voia Cadorna, notissimo mandante delle *fucilazioni* di migliaia di italiani incolpevoli ( decimazioni o altro), al cui cospetto Priebke diventa un dilettante.
    Come vedi è palese che tutto il mondo sia paese. ;-)

  • PierodellaFrancesca scrive:

    A Trieste però avete via Enrico Dandolo che vi sottopose a tributo, e piazza Venezia che più volte vi assediò e conquistò. E avete anche voia Cadorna, notissimo mandante delle *fucilazioni* di migliaia di italiani incolpevoli ( decimazioni o altro), al cui cospetto Priebke diventa un dilettante.
    Come vedi è palese che tutto il mondo sia paese. ;-)

  • aneirin scrive:

    qui a trieste abbiamo la casa di riposo ' napoleone'.

    intitoleremo una via anche a priebke già che ci siamo.
    e perchè no? il prossimo ospedale infantile a mason e la prossima sede del fisco a tronchetti provera. un tribunale a cuffaro e una scuola a luca giurato.

  • george best scrive:

    Piero tu scrivi e parli e blogghi anche grazie a Dresda, ti piaccia o non ti piaccia. Quanto alla storia fatta dai vincitori è osservazione generalistica e un po' stanca: noi fummo tra i vinti e curiosamente i figli e i nipoti dei soldati tedeschi sono arrivati alle stesse conclusioni dei 'vincitori' e sono segnati da un senso di colpa che è in primo luogo 'individuale' piuttosto che 'collettivo' e perdura.
    Infine di italici costumi ce ne sono tanti di segno positivo e negativo: intatto dovrebbe rimanere l'amore di patria....non per un paese vagheggiato ma comunque anche per quello che abbiamo sotto gli occhi.
    tu non ami la patria e in questo rieccheggi la peggior destra, la peggior sinistra e il peggior qualunquismo.

  • PierodellaFrancesca scrive:

    Ha ucciso piùcivili inermi Priebke,soldatino agli ordini di altri, o i beatificati Churchill e Roosevelt ordinando la distruzione di Dresda ( 80.000 morti in una notte )?

    ps
    Mentre cerchi di rispondere a questa domanda percorri Corso Garibaldi partendo dal centro.Supera la farmacia Pedotti e alla prima traversa leggi il nome della via : c'è scritto via Alboino, noto massacratore di pavesi, come Napoleone Bonaparte. Il primo fu vincitore e quindi , secondo l'italico costume e ancor di più pavese, osannato e riverito nei secoli dei secoli, il secondo fu sconfitto e quindi vituperato e manco ritenuto degno, massimo tra i condottieri militari , di dare il proprio nome a un vicolo pavese.

  • aneirin scrive:

    quindi anche Hitler compiuti i 93 anni sarebbe stao libero di andarsene in giro? anche Mengele? e perchè non Globocnik?e Stalin? Ceausescu?

    stiamo parlando di un 93enne che in gioventu tirava sassi ai piccioni o di Priebke?

  • george best scrive:

    piero e Priebke: Aquila, Falco o vecchietto di 93 anni? Hai già optato per 'vecchietto', ma ieri, quel lungo ieri che andò dal 1933 al 1945? Fa una cosa leggi 'in ginocchio' Se questo è un uomo. E sempre in ginocchio leggiti Dovlatov o Soljenitzin. Ma ti devi mettere in ginocchio.... Talvolta mi chiedo perchè vi abbiamo fatto studiare, forse avreste fatto meno danni.

  • PierodellaFrancesca scrive:

    Un paese e degli uomini che non sono in grado di *graziare* un uomo di 93 anni, qualunque sia il crimine da lui commesso, non meritano il minimo rispetto. Che poi questi stessi uomini siano per lo più gli stessi che si riempiono la bocca additando, quando fa loro comodo , la società come responsabile dei crimini commessi dal singolo, la dice lunga sulla credibilità che questi possono avere presso chiunque ritenga di avere un pensiero libero.

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