Istantanea Pier Vittorio Buffa

Le chiacchiere stanno a zero

gentiloni_veltroni_renzi_lapresse_2017_thumb660x453La campagna elettorale è già cominciata, anzi, non è mai finita.

Saranno mesi duri, in cui il tripolarismo al quale ci stavamo abituando sembra destinato a sgretolarsi per ricomporsi in un bipolarismo dai contorni ancora indefiniti. Lo impone la legge elettorale (anche e soprattutto se venisse cambiata in senso ulteriormente maggioritario) per cercare di arrivare a una maggioranza capace di governare da sola. Lo dice la posta politica in gioco, così alta da far diventare le prossime elezioni una sorta di referendum sul nostro rapporto con l'Europa e sulla nostra permanenza nell'euro.

Cinquestelle e Lega si presenteranno insieme? Forse. Il centro destra resterà compatto? Forse. E il Partito democratico?

Il Pd ha una sola strada, di cui si comincia a parlare ma che, per il momento, sembra più che altro un'utopia. Mettere da parte le tristi beghe interne e fare uno scatto in avanti. Di qualità e di contenuti. Di forza e chiarezza politica. Il Pd dovrebbe probabilmente mettere da parte se stesso per diventare il volano di una più ampia forza di centro sinistra che creda nel futuro dell'Europa, nell'euro, nell'equità fiscale...

Se fossimo in un bar, in questi casi, si potrebbe dire: "le chiacchiere stanno a zero". Che, tradotto, vuol dire non c'è più tempo per parole e distinguo, personalismi e vendette. Chi oggi "sta con Mattarella", chi ha letto preoccupato il contratto Lega-M5S, chi ha visto nella "tassa piatta" la più iniqua delle riforme fiscali, chi è convinto che l'uscita dall'euro metterebbe in ginocchio il nostro paese e i suoi abitanti dovrebbe avere un'unica forza politica di riferimento. Con un leader credibile ed efficace, un programma semplice e chiaro, una comunicazione aggressiva e convincente.

Ecco perché "le chiacchiere stanno a zero".  Per far diventare questa utopia una realtà bisognerebbe discutere poco e agire molto, da subito.

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62 commenti 8

  • fausto anghi scrive:

    Se sei razzista per una pettinatura, come possiamo pensare che non sei razzista per altre cose?

  • fausto anghi scrive:

    Se pago troppe tasse, come cittadino o come industriale ,cercherò qualche sistema per eluderle.
    Se sono ricco manovrerò all'estero dove è più conveniente (vedi paesi dell'est) e porterò la cittadinanza all'estero. Di conseguenza i posti di lavoro caleranno , i contributi caleranno e i ricchi diventeranno sempre più ricchi .
    Da ciò i servizi pubblici andranno in crisi e mangeremo coi contributi di Vigilante!

  • alessandro vigilante scrive:

    A parte il fatto curioso di votare un sindaco della Lega alle pendici dell´Etna.
    A parte il fatto che il candidato si fa la foto di propaganda con Salvini.
    A parte il fatto che il candidato è nipote di Mario Montagno Bozzone, condannato a due anni e nove mesi per associazione mafiosa e all´ergastolo in primo grado per concorso in omicidio.
    A parte tutto ciò, ma voi votereste uno che porta i capelli in questo modo?
    http://espresso.repubblica.it/polopoly_fs/1.323381.1528276870!/httpImage/image.jpg_gen/derivatives/articolo_648/image.jpg

  • alessandro vigilante scrive:

    Un ripasso per chi ha studiato sociologia e non ricorda bene la materia...

    Dopo aver fatto la propaganda elettorale dicendo “prima gli italiani”, Matteo Salvini adesso dice “prima i ricchi”.

    Sulla Flat Tax, la tesi di fondo è che se i ricchi hanno più soldi fanno più investimenti e quindi più posti di lavoro. Questa tesi è completamente falsa. Vediamo perché.

    Com’è noto un imprenditore investe se pensa di poter vendere le merci che produce. Se uno pensa invece che le merci gli rimarranno in magazzino, difficilmente farà un investimento e – in ogni caso – anche se lo facesse, nel giro di tre mesi licenzierebbe tutti coloro che ha assunto. In altri termini è chiaro che l’investimento viene fatto non solo perché l’investitore ha i soldi in mano ma viene fatto perché l’investitore pensa di poterci guadagnare, di poter vendere quello che produce. Questo vale anche nei servizi: un ristoratore assumerà un cameriere se pensa che qualcuno vada a mangiare la pizza al sabato sera. Altrimenti, anche se ha i soldi per farlo non assumerà nessuno.

    In altri termini gli investimenti privati vengono fatti solo se esiste una domanda solvibile in grado di valorizzare gli investimenti stessi. Solvibile vuol dire che la domanda non solo si deve esprimere come bisogno (mi piace la pizza) ma che il soggetto desiderante deve anche avere i soldi per pagarla la pizza...

    Il problema è proprio qui. Gli investimenti privati normali, non sono originati dal fatto che i ricchi abbiano più soldi ma dal fatto che la domanda solvibile si allarghi e quindi richieda nuove merci e nuovi servizi e quindi nuovi investimenti e nuovo lavoro. Non ci vuole un genio per capire che in Italia il problema è proprio questo: metà della popolazione ha difficoltà ad arrivare a fine mese e in ogni caso ha ridotto i propri consumi per mancanza di reddito.

    Per far ripartire l’occupazione in Italia servirebbe una drastica redistribuzione del reddito dal 10% più ricco verso il 50% più povero in modo da aumentare i consumi e creare una spazio per nuovi investimenti e nuovi posti di lavoro.

    Come se non bastasse, in Italia, dall’inizio della crisi, i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri più poveri: Salvini propone di accentuare questa diseguaglianza.

    Inoltre, come è del tutto evidente, se si tagliano le tasse ai ricchi, lo Stato non avrà più i soldi per far funzionare la scuola, il servizio sanitario, pagare le pensioni. In altri termini il taglio delle tasse ai ricchi distruggerà i servizi pubblici e ridurrà i posti di lavoro nel pubblico. Riducendo i dipendenti pubblici e quindi il monte salari complessivo, i consumi si ridurranno ulteriormente e conseguentemente aumenterà la disoccupazione anche nel settore privato. Quindi tagliare le tasse ai ricchi aumenta la disoccupazione, non i posti di lavoro.

    Non ci vuole un genio per capire questo, così come non ci vuole Einstein per capire che regalare più soldi ai ricchi significa unicamente gonfiare la speculazione finanziaria. Non avendo sbocco in investimenti produttivi, questa maggiore ricchezza concentrata nelle mani di pochi, finirà a gonfiare le famose bolle speculative, quelle da cui è partita la crisi e che fanno parte dei quel capitalismo finanziario contro cui il loquace razzista padano tuona ogni giorno. Quindi non solo tagliare le tasse ai ricchi non aumenta posti di lavoro ma piuttosto li diminuisce, oltre ad aumentare le ineguaglianze e le ingiustizie.

    Salvini vuole fare il contrario di quello che serve al popolo italiano.

  • fausto anghi scrive:

    Caspita abbiamo perso un cervello A. V.
    Senza ricchi, diventeremo tutti poveri. Se i ricchi invece di comandarci dall'estero e pagare le tasse all'estero restano in Italia puo darsi che le tasse le paghino qui (es: De Benedetti, Mina, ecc).
    Ma siccome i ricchi possono , vanno dove le condizioni sono più vantaggiose e investono dove hanno più interesse (e perciò, più lavoro per tutti).
    Trasformare l'Italia in un paradiso fiscale, sarebbe vantaggioso per tutti, anche per i migranti.

  • alessandro vigilante scrive:

    Caspita, siamo una potenza mondiale!
    Secondo l´ONU, l´anno scorso ci sono stati 258 milioni di migranti nel mondo, con un aumento del 50% rispetto all´anno 2000, e qui qualcuno afferma che "sicuramente chi muove i fili dei clandestini è italiano".
    Comunque, secondo i dati, il continente che sforna il maggior numero di migranti è l´Asia (106 milioni), poi c´è l´Europa (61 milioni) e l´Africa viene solo alla fine (36 milioni).
    http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2017/12/19/news/migranti_il_dossier_onu_nel_mondo_sono_258_milioni_aumento_del_49_per_cento_dal_2000-184550020/
    Un poco più di informazione eviterebbe affermazioni azzardate e percezioni errate dei flussi migratori.

  • fausto anghi scrive:

    Stanno facendo il pieno di clandestini prima delle mosse di Salvini.
    C'è qualcosa di strano?
    Ma ciò non vuol dire che sia razzista, anche perché sicuramente chi muove i fili dei clandestini è italiano.

  • alessandro vigilante scrive:

    La pacchia è finita, ma riprendono gli sbarchi...
    Riprendono gli sbarchi, ma la pacchia è finita...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/05/ricominciano-gli-sbarchi/4404472/

  • alessandro vigilante scrive:

    La pacchia è finita, ma riprendono gli sbarchi...
    Riprendono gli sbarchi, ma la pacchia è finita...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/05/ricominciano-gli-sbarchi/4404472/

  • fausto anghi scrive:

    Quando si vuole girare la frittata poi si dicono delle cazzate:
    se il sindacalista avesse alzato cosi la voce nel suo paese, ho avrebbe ottenuto ciò che voleva o finiva male (più o meno come è stato fatto qui in Italia nel 68). Qui invece dicono cose demagogiche fomentate dalla sinistra dei serpenti.
    Quando Salvini dice che la pacchia è finita, si riferisce agli scafisti e a chi fomenta il traffico di clandestini. Aprite le orecchie!

  • roberto scrive:

    Ciao ragazzi me ne rivado, non ho voglia di sprecare tempo con chi si diverte a scrivere fesserie, non ne ho piu' voglia, ciao a tutti.

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