Istantanea Pier Vittorio Buffa

I fucilati dimenticati

Stuppia_D8E1987Nelle ultime settimane mi sono occupato di un qualcosa, molto brutto, accaduto un secolo fa. Le fucilazioni dei soldati italiani accusati, durante la Grande Guerra, di diserzione o codardia. Ne è nato un ampio servizio per l'Espresso in edicola questa settimana e che lo ha pubblicato, insieme a un certo numero di documenti, sul sito.

Il senso di un lavoro del genere è presto detto.

Conoscere, sapere, rimettere a posto le cose della nostra storia aiuta a costruire un memoria condivisa del nostro passato. E, quindi, aiuta a costruire meglio il nostro futuro.

Oggi i 750 soldati fucilati dopo i processi, più i mille e mille uccisi per decimazione dei reparti o sommariamente, in trincea, non sono nemmeno considerati vittime di guerra. Semplicemente, non esistono: negli elenchi dei caduti, negli albi d'oro, sui monumenti.

Eppure venivano uccisi soprattutto per dare l'esempio, perché la loro morte servisse di incitamento ai compagni per andare avanti, a combattere e morire. E quindi anche loro, i fucilati, hanno contribuito, con il loro sacrificio, alla "vittoria finale". Sono anche loro, a pieno titolo, vittime di quella terribile guerra.

Riconoscerlo ufficialmente, vuol dire, per uno Stato e per una comunità, mettere un importante mattone alla costruzione comune.

E questo, anche se si parla di vicende di un secolo fa, non è cosa da poco. Perché quella dei fucilati è, come tante altre, una questione che ancora divide, che è ancora irrisolta nella coscienza nazionale. Non è ancora, appunto, una memoria condivisa. E dopo un secolo, come è già successo in altri paesi, è proprio tempo che lo diventi.

(l'immagine del documento è stato concessa dall'Archivio centrale dello Stato, ne è vietata la riproduzione)

 

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65 commenti 8

  • roberto scrive:

    Ho letto e mi sono vergognato di essere cittadino italiano.
    Queste persone sono gia' state dimenticate dalla maggioranza di noi e forse non saranno neppure ricordate fra 100 anni, ma che nazione e' questa? Che cittadini siamo diventati?

  • Da LIFE scrive:

    UCCISI DALLO STATO

    Questa pagina è dedicata ai 132 imprenditori veneti che hanno deciso di lasciarci, morti non suicidi come si vuole far credere, ma uccisi dal sistema Italia alla stessa stregua dei soldati morti nella grande guerra: non caduti per amore della patria ma mandati al massacro da criminali mitomani a capo di un’Italia, perfida matrigna.

    Ricordiamoli con una preghiera, questi nostri colleghi ed amici e vigiliamo perché il loro sacrificio non venga un giorno strumentalizzato e mitizzato per “beceri fini patriottici” dalla Stato italiano che quasi sempre, in queste tristi vicende, ha rivestito il ruolo di impietoso aguzzino.

    Meritano tutto il nostro rispetto le vittime e la nostra solidarietà le loro famiglie, perché testimoni imperituri delle condizioni disumane a cui spesso, noi imprenditori, siamo condannati nella più completa solitudine.

    Daniele Quaglia

    Questo è il triste elenco, sicuramente incompleto per l’ostracismo mediatico imposto da una politica che ha interesse di tenere nascosta la verità per evitare allarmi sociali. Ci appelliamo ai lettori perché segnalino i casi che non compaiono nell’elenco.

    16 dicembre 2014, C.P., 63 anni di Vescovana (PD). Rappresentante di materiale idraulico si toglie la vita impiccandosi nel garage. A trovare il cadavere, ancora appeso, è stata la figlia. La preoccupazione di non riuscire a pagare mutuo e debiti, la motivazione del gesto.

    21 novembre 2014 G.S., 65 anni di Montebelluna (TV), consulente di Marketing si è impiccato con una corda legata alle staffe dello scaldabagno. A ritrovarlo, ormai esanime, la figlia. Ignote le cause del gesto.

    2 novembre 2014, B.P., 50 anni di Castelfranco Veneto, gestrice di un bar ha scelto il suicidio per porre termine alla sua esistenza. A trovarla impiccata in casa, il suo compagno. Non sono chiare le cause dell’evento.

    25 ottobre 2014, N.N. 35 anni di Bastia di Rovolon (PD) titolare di un negozio di toelettatura per cani si è suicidato impiccandosi con un guinzaglio per cani alla grata di una finestra del negozio. A trovarlo il padre. Ha scritto su un biglietto: “Chiedo perdono”. Lascia mogli e due bambini piccoli.

    18 ottobre 2014, N.N., 64 anni di Maserada sul Piave (TV) ex barista in pensione molto conosciuto in paese, si è sparato un colpo di pistola rimanendo ucciso sul colpo. Il fatto è avvenuto in casa sua. Due anni fa ha perso la moglie ma restano sconosciute le cause del gesto.

    18 ottobre 2014, Gianfranco Boscari, 65 anni di Grisignano di Zocco (VI) allevatore si è suicidato tagliandosi la gola nel bagno della sua azienda a Gazzo Padovano. Era provato per la morte del fratello e per la situazione economica dell’azienda stessa.

    15 ottobre 2014, N.N. donna di 57 anni di nazionalità serba, abitante a Chiuppano (VI) titolare di un’impresa di pulizie che dal 2012 non riusciva più ad ottenere un appalto si e suicidata all’interno dell’auto, davanti al municipio, tagliandosi la gola. Ad accorgersi è stato un passante. Ha lasciato un biglietto: “Non ce la faccio più, non posso più vivere così, non ce la faccio con i soldi”.

    16 ottobre 2014, Alessio Guidetti, 43 anni, edicolante, di Padova si è tolto la vita impiccandosi in bagno. A dare l’allarme, il padre che non riusciva a contattarlo. Viveva da solo, sembra che all’origine del gesto ci siano problemi di tipo economico.

    12 ottobre 2014, C.C., 57 anni di Portogruaro (VE) imprenditore. Ha scelto di morire così: si è steso sui binari della linea ferroviaria pochi attimi prima che il treno arrivasse rendendo inutile qualsiasi manovra del conduttore. Problemi economici e famigliari sembrano la causa di questa scelta.

    30 settembre 2014, N.N., 61 anni di Mira (VE) dopo la chiusura della sua pizzeria al taglio “Al Borse” ha tentato di resistere aprendo un’agenzia immobiliare ma i debiti hanno continuato a salire e intaccare la solidità della famiglia. Si è impiccato nel garage. Ha lasciato dei biglietti chiedendo scusa ai famigliari.

    30 settembre 2014, Ado Costantini, 67 anni di Buttrio (UD) imprenditore del mobile viene trovato privo di vita in un capannone dismesso. Causa del suicidio sembrano essere le difficoltà lavorative ed economiche nelle quali versava la sua azienda.

    23 settembre 2014, NN 43 anni di nazionalità iraniana gestore di un ristorante etnico a Mestre (VE) si è impiccato all’interno dell’esercizio che gestiva. Sembra che i debiti, a cui non riusciva a far fronte, siano la causa del gesto.

    20 agosto 2014, M.R., 49 anni di Volpago del Montello (TV), artigiano carpentiere è stato trovato dalla moglie impiccato nella sua officina. Non si conoscono i motivi del gesto.

    12 agosto 2014, E.C., 68 anni di Gorgo al Monticano (TV), imprenditore agricolo è stato rinvenuto esanime, nella sua camera, dal figlio. Attorno al collo la cintura dei pantaloni. Sembra che la causa del gesto sia stata la preoccupazione per il futuro dell’azienda.

    30 luglio 2014, Gianfranco Jeroncic, 71 anni di Mirano (VE), imprenditore di successo nel trattamento dei rifiuti ha scelto di morire sparandosi un colpo di pistola. Da poco aveva perso la moglie ed era ammalato.

    30 luglio 2014, Mario Lo Re, 69 anni ristoratore di Cormons (GO) si è impiccato nel suo ristorante. In un biglietto ha rivelato le cause economiche del suo gesto.

    28 luglio 2014, B.A., 41 anni di Quarto d’Altino (VE) gestore di una pizzeria per asporto si è suicidato in garage con i gas di scarico della sua auto. Difficoltà economiche e di lavoro sembrano essere le cause del gesto.

    22 luglio 2014, Moreno Bugno, 48 anni di Vigonovo (VE) ex titolare di una ditta di ponteggi , Europonteggi srl, fallita 5 anni fa. Non ha retto al fallimento anche della sua vita famigliare decidendo di farla finita con una corda al collo nel garage di casa.

    21 luglio 2014, NN, 50 anni di Boara Polesine (RO) gestiva una piadineria; è stato ritrovato impiccato nella sua abitazione. Ignote le cause del gesto.

    13 luglio 2014 Bruno Campeol, 57 anni di Susegana (TV) è stato rinvenuto impiccato con una corda legata alla doccia dell’appartamento dove viveva a Santo Domingo. Qui era riparato dopo una condanna e procedimenti a suo carico ancora in corso per il fallimento di due sue aziende. Lascia moglie e figlio.

    2 luglio 2014, R.A. 33 anni di Jesolo (VE), titolare con la fidanzata di una pizzeria per asporto a San Michele è stato ritrovato, ormai dissanguato, nei boschi di Fielis, vicino a Tolmezzo. Sembra trattarsi di suicidio di cui rimangono ignote le cause.

    16 giugno 2014, N.N., 57 anni di Castelmassa (RO), artigiano, dopo un litigio con la moglie si è eclissato. Lo hanno trovato i Carabinieri, impiccato ad un albero nei pressi del ponte di Ostiglia (MN). Lascia la moglie ed un figlio che su Facebook ha scritto: “Eri un papà fantastico, pieno di vita, con le tue battute riempivi di gioia, mi manchi tanto…”

    12 giugno 2014, N.N., 39 anni,titolare e gestore di un bar di Ponterotto, Padova, si è suicidato all’interno del suo locale a due passi dalla Basilica del Santo. Lascia la moglie e tre figli. Inspiegabili le ragioni del gesto.

    27 maggio 2014, Nicola Bertolini, 33 anni di Mestre (VE) ex artigiano a Treviso si è impiccato nell’azienda presso cui lavorava come operaio a Mestre (VE). Era ossessionato dai debiti che aveva accumulato come artigiano e dal pensiero di non riuscire ad onorarli.

    14 maggio 2014, Lorenzo Meggetto, 67 anni di Mestre (VE) titolare della catena di negozi di calzature “Galuchat”. Si è impiccato mercoledì pomeriggio all’interno del magazzino vicino alla sua abitazione, in via Castellana a Mestre (Zelarino). Il corpo senza vita è stato trovato dalla moglie. Era oppresso da problemi economici, stretta creditizia, cartelle Equitalia.

    9 Maggio 2014 Dario Bormioli, 70 anni concessionario d’auto è morto all’ospedale di Padova. Il 25 aprile, si era sparato un colpo alla testa davanti alla tomba del padre al cimitero maggiore di Padova. Era preoccupato per l’azienda, colpita dalla crisi economica.

    30 aprile 2014 Alessandro Rigotto, 37 anni, commerciante di Porto Viro (RO) è stato ritrovato impiccato all’interno della sua azienda, un negozio di articoli per la pesca sportiva. Ignote le cause del gesto.

    14 aprile 2014 Giuglielmo Dolci, 48 anni, di Rubano (PD) titolare di un’azienda che si occupa di prodotti per pasticcerie e bar si è impiccato nella sua casa, sembra, per motivi economici. Ha lasciato due lettere, una per la moglie, l’altra per la ditta. L’uomo lascia un figlio.

    3 aprile 2014 Giovanni Ponzio, 55 anni rivenditore articoli per l’edilizia di Rovigo ha deciso di attaccare il cappio a un muletto su cui sarebbe salito grazie a una sedia. Così ha posto fine alla sua esistenza senza dare alcuna spiegazione del gesto.

    24 marzo 2014 C.P. 48 anni di San Fior (TV) artigiano edile è stato rinvenuto dalla moglie impiccato in magazzino. Da mesi era senza lavoro e questa sembra la causa del gesto. Lascia la moglie e una figlia.

    12 marzo 2014 N.N. titolare di un laboratorio orafo a Mira (VE) si è impiccato. A scoprire il suo corpo, la compagna. Stava passando un periodo difficile, legato anche alla crisi di settore. Ha lasciato scritto alla moglie e alla figlia di 12 anni “Scusate, vi voglio bene”.

    11 marzo 2014 Galliano Moro 69 anni di Aviano (PN) titolare di un’azienda di componenti per mobili è stato trovato morto suicida dentro un capannone. La crisi economica sembra essere la causa del suo gesto.

    7 marzo 2014 Gigi Marconi, 51 anni di Bergamo commerciante di calzature rimasto solo per la chiusura pomeridiana del negozio si è impiccato. A scoprire il corpo, il suo socio. Ha lasciato una lettera alla maglie e ai due figli.

    3 marzo 2014 G.G. , 42 anni impresario edile di Travagliato (BS), da due anni senza lavoro è stato trovato, impiccato in casa, dai carabinieri nel corso di un controllo. Era ai domiciliari per una tentata rapina al distributore del paese. Era aiutato dalla Caritas ma non si dava pace per non poter offrire una vita migliore alle sue tre figliolette.

    24 febbraio 2014, Sileno Bedin, 49 anni di Musile di Piave (VE) artigiano edile è stato rinvenuto suicida per impiccagione, nel garage di cada. Problemi familiari sembrano la causa del gesto. Lascia moglie e due figli.

    21 febbraio 2014 Luca Martinolli, 53 anni, ristoratore di Adria (RO) si è tolto la vita nel suo magazzino in centro ad Adria. A vegliarlo il suo cagnolino. Che non voleva lasciare avvicinare nessuno. Continuava a proteggere il suo padrone. Difficoltà economiche sembrano la causa del gesto.

    13 febbraio 2014 Giorgio Zanardi, 73 anni di Padova contitolare dell’omonima casa editrice con 100 dipendenti, arrivato in azienda di prima mattina ha messo in atto il piano suicida impiccandosi. Difficoltà economiche sembrano la causa del gesto.

    5 febbraio 2014 Giovanni Zampieri, 54 anni di Due Carrare, (PD) gestore di un distributore di carburante a Padova è salito al 10 piano dell’ospedale e da lì si è lanciato nel vuoto schiantandosi al suolo. Sembra che vantasse molti crediti e avesse problemi per pagare l’affitto del distributore. Ha lasciato un biglietto: ” La crisi mi ha tolto il sorriso”.

    11 gennaio 2014 N.N., 42 anni di Romano d’Ezzelino, Commerciante, agli arresti domiciliari per stalking nei confronti dell’ex moglie da cui non accettava la separazione, si è ucciso impiccandosi nella sua abitazione.

    1 gennaio 2014, Vanni Zorzenone, 55 anni di Cividale del Friuli (UD) commerciante è stato rinvenuto carbonizzato nella legnaia. La scoperta di un testamento scritto qualche giorno prima fa propendere l’ipotesi di suicidio originato dalla morte del padre e dalle difficoltà del lavoro.

    23 dicembre 2013, Gabriele Cibin, 39 anni di San Donà di Piave, negoziante avrebbe deciso di farla finita gettandosi nelle acque del Piave. Il suo corpo è stato ripescato a Eraclea. Ha lasciato un biglietto di scuse senza spiegare i motivi del gesto. Lascia moglie e due figli.

    14 novembre 2013, Massimiliano Calore, 40 anni di Rubano (PD) titolare di un’agenzia viaggi è stato rinvenuto dai suoi genitori, impiccato nell’autorimessa della sua abitazione. Ha lasciato diversi biglietti di addio e di scusa. I motivi del gesto sembrano le difficoltà economiche. Lascia la moglie.

    16 ottobre 2013, Ettore Dal Pos , 51 anni agricoltore di San Vendemiano (TV) è stato trovato da figlio maggiore impiccato ad una trave di una stanza soprastante la stalla. Lascia mogli e due figli. Non si conoscono le ragioni del gesto.

    15 ottobre 2013, Patrizia Lazzarini, 53 anni di Salzano, (VE) titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche di Spinea è stata trovata impiccata nel bagno di casa. La causa del gesto sarebbero due mutui divenuti insostenibili. Lascia una figlia

    28 settembre 2013, Ausonio Toffolati, 49 anni di Follina (TV) è stato trovato impiccato ad una trave di un rustico di sua proprietà. Soffriva da tempo di depressione, per anni aveva gestito un’attività commerciale a Pieve di Soligo attualmente era disoccupato, lascia la moglie e una figlia.

    17 settembre 2013, Maurizio Bertin, 57 anni di S. Angelo di Piove di Sacco (PD), titolare di un’azienda artigiana che produce ruote di biciclette, dopo aver avvertito i suoi due dipendenti che avrebbe chiuso l’attività per mancanza di lavoro, è uscito per prendere del materiale nel cortile. E’ stato trovato lì, impiccato al ramo di un fico. Mancanza di lavoro e paura di indebitarsi sarebbero all’origine del gesto.

    16 settembre 2013 N.N., 78 anni, ex artigiano in pensione di Mareno di Piave (TV) si è gettato dal secondo piano della sua abitazione.

    5 settembre 2013, Cesare Toffanin di Rubano (PD), 55 anni, titolare di una tipografia si è suicidato, impiccandosi, nel magazzino della sua azienda. L’azienda era in difficoltà, ma non ha lasciato alcun scritto. . Lascia moglie e quattro figli.

    28 agosto 2013 A.L., 39 anni di Castelfranco Veneto (TV), imprenditore è stato rinvenuto dai dipendenti della sua azienda impiccato ad un paranco. Non si conoscono i motivi del gesto.

    30 luglio 2013, Simone Milanese, 36 anni architetto di Ponte San Nicolò (PD) si è lanciato con la sua auto a tutta velocità contro il muro di recinzione di un capannone industriale a Legnaro. Quello che poteva sembrare un incidente si è rivelato un suicidio dopo il rinvenimento in casa di alcuni biglietti nei quali spiegava la volontà di farla finita a causa della mancanza di lavoro. Viveva con la fidanzata

    10 giugno 2013, R.C. 50 anni di Ponte di Brenta (PD), padroncino autotrasportatore è stato ritrovato da moglie e figlia riverso nel suo ufficio in una pozza di sangue. In mano teneva una pistola. Sembra che difficoltà economiche e scarsità di lavoro siano le cause del gesto.

    6 giugno 2013, Stefano Da Fies, 62 anni imprenditore edile di Mareno di Piave (TV), attivo nel volontariato ed in politica impossibilitato a pagare dei debiti perché non riusciva ad incassare i crediti, pressato dalle banche non ha retto allo stress e si è sparato un colpo alla tempia. Lascia la moglie e due figli. In un biglietto chiede scusa del gesto.

    21 aprile 2013, Daniele Pollesel, 58 anni di Gorgo al Monticano (TV), architetto, è stato rinvenuto impiccato alle travi di una dipendenza a casa dello suocero. La crisi del settore edile che ha coinvolto l’attività del professionista, sembra essere la causa del gesto. Lascia moglie e due figli.

    18 aprile 2013, Fermo Santarossa, 74 anni di Mansuè (TV) industriale del mobile con circa 600 dipendenti. La necessità di licenziarne 100 lo preoccupava profondamente. Il suo corpo è stato ritrovato dalla moglie nel laghetto della sua villa.

    10 aprile 2013, Franco Dalla Zanna, 52 anni di Castelcucco (TV) artigiano edile, è stato rinvenuto impiccato nella camera da letto. Disperato perché da tempo non aveva più lavoro: sembra questa la causa più plausibile del gesto.

    4 aprile 2013, P.V. 46 anni di Spinea (VE), termoidraulico costretto a chiudere 3 anni fa non riusciva a recuperare i crediti che vantava. Casa pignorata per debiti, il nuovo lavoro incerto per la crisi e non ha retto alla situazione. E’ stato trovato impiccato nel garage della sua vecchia casa. Lascia la moglie e una bambina di tre anni.

    28 marzo 2013, Fortunato Rubli, 57 anni di Treviso contitolare con il fratello di un’azienda di Fiume Veneto. Mancanza di lavoro e difficoltà economiche lo avrebbero spinto al suicidio avvenuto nel magazzino dell’azienda. Lascia moglie e una figlia piccola.

    13 marzo 2013, Antonio Brunoro, 61 anni di Valdobbiadene (TV) titolare di una ditta che realizzava cartongesso, da tempo senza lavoro. Soffriva per questa situazione a cui, gran lavoratore non era abituato. Dopo un caffè al bar se ne è andato salutando tutti, il suo corpo è stato trovato appeso ad un albero nel bosco che sale verso Pianezze.

    11 marzo 2013, Alessandro Crivellaro, 47 anni di Zugliano (VI), titolare di una società informatica ha trovato morte gettandosi dal 9° piano di uno stabile a Schio. Lascia moglie e un figlio di 6 anni. Ignote per ora le cause del gesto.

    7 marzo 2013, Elia Marcante, 65 anni di Schio (VI), noto industriale per 5 anni presidente dello Schio Calcio si è impiccato nel suo ufficio. A trovarlo la figlia. Aveva confidato ad alcuni amici di non riuscire più a pagare i fornitori e che si vergognava di girare per la strada.

    5 marzo 2013, Stefano Busato, 47 anni è stato trovato impiccato nel capannone della sua azienda a Quinto di Treviso. La crisi di lavoro che l’azienda stava attraversando sembra essere la causa del gesto

    27 febbraio 2013, Gianfranco Mazzariol, 58 anni di Paese (TV), ristoratore e produttore di birra, ex rugbista, ossessionato dalla banca per il rientro del fido, ha deciso di risolvere il problema sparandosi una fucilata all’interno della sua abitazione.

    10 febbraio 2013, Albino Mazzaro, 54 anni di Cadoneghe (PD) titolare di un’azienda meccanica costretta a sospendere l’attività per carenza di lavoro. Il suo corpo è stato trovato in ufficio con accanto un biglietto:” Scusate, non ce la faccio più”.

    07 febbraio 2013 Fabio Frittelli di Udine, 48 anni imprenditore dello spettacolo è stato trovato morto suicida in casa: a scoprire il fatto è stata la polizia intervenuta su chiamata di amici

    31 dicembre 2012, Antonio Tamiozzo, 54 anni di Montecchio Maggiore (VI) noto imprenditore edile, viene ritrovato privo di vita nel capannone/deposito della sua azienda. Sembra fosse preoccupato per l’andamento del settore edile.

    28 dicembre 2012, Rodolfo Tomasi, 53 anni di Conegliano (TV) si è impiccato alla balaustra della scala del condominio che porta ai garages. Discendente di una nota famiglia di impresari aveva da poco intrapreso l’attività di rappresentante con scarsa fortuna. La causa del gesto sembrano essere le difficoltà legate al nuovo lavoro.

    27 dicembre 2012, Luca Rossi, 30 anni, ingegnere elettronico di Treviso, sposato e padre di due bambine ha deciso di farla finita gettandosi dalla diga del Vajont. Problemi di lavoro e chiusura dell’attività sono la causa del tragico gesto.

    22 dicembre 2012, Bruno Di Lenardo, 52 anni di Padova, titolare di un’impresa per il commercio di frutta esotica non ha retto all’incendio che ha distrutto l’azienda e li, tra le ceneri ha deciso di morire per soffocamento con un sacchetto di plastica. Lascia la moglie e due figli.

    16 dicembre 2012, Renato Bernasconi, 50 anni di Pianzano (TV) originario dell’Argentina da dove era partito dopo il crac della sua azienda, sposato e padre di due figli. Disperato per non riuscire a trovare un qualsiasi lavoro ha ingerito acido solforico. Muore dopo una settimana di sofferta agonia.

    4 dicembre 2012, Manuele Barbisan, 35 anni gestore di un bar in Piazza San Vito a Treviso si è impiccato nel retrobottega. Aveva messo in vendita l’attività per far fronte ai debiti. Su di un biglietto ha scritto: “W l’Italia, dopo otto anni sono finalmente libero“

    21 novembre 2012, Flavio Loreggia, 61 anni di Maerne di Martellago (VE), artigiano verniciatore, si è impiccato nell’autorimessa della sua abitazione. Mancanza di lavoro e difficoltà a pagare il mutuo sarebbero la causa del gesto.

    20 novembre 2012, Pierpaolo Boetto, 39 anni di Monselice (PD) titolare di un’azienda di impianti elettrici è stato rinvenuto impiccato nel capannone dall’impiegata. Vantava crediti che non riusciva a riscuotere da due comuni e aveva ricevuto un decreto ingiuntivo dai fornitori. La preoccupazione di non farcela sembra essere la causa più plausibile.

    27 ottobre 2012, Franco Boaro, 54 anni di Montebelluna (TV) gestore di un bar. si era tolto la vita gettandosi sotto un treno. In alcuni biglietti ha lasciato scritto: scusatemi, non ce la faccio più

    22 ottobre 2012, Vittorio Ceotto, 62 anni di Colfosco (TV) titolare della Old Beton, azienda di escavazione ghiaia e trattamento inerti e rappresentante del settore in Unindustria, notissimo imprenditore, è stato trovato dalla moglie, ormai privo di vita, appeso ad una corda in casa . Ha lasciato una lettera di scuse ai famigliari

    27 settembre 2012 Antonio Maria Pedrazzoli, 49anni, di Bassano del Grappa contitolare di una importante azienda che produce macchinari per la lavorazione di profilati si è recato in ufficio alle 4,30 del mattino, ha scritto alcune righe di addio e si è sparato un colpo di pistola alla testa. E’ stato trovato esanime alle 7,30 da un’impiegata.

    26 settembre 2012, F.L. 58 anni di Padova, odontotecnico, si è sparato un colpo al cuore per strada. Aveva un mutuo impegnativo da pagare e il lavoro in forte calo. In un biglietto si scusa con i famigliari per il suo gesto e raccomanda ai figli di non fare mai il passo più lungo della gamba.

    25 settembre 2012, Raffaele Rubinacci, 52 anni originario di Pomigliano d’Arco (NA) falegname da anni residente a Noale (VE) sconvolto da un debito di 50.000 euro decide di farla finita impiccandosi allo stipite della porta della cucina di casa sua. Lascia la moglie ed un figlio quattordicenne.

    24 settembre 2012, Livio Andreato, 47 anni impresario edile di Campagna Lupia (VE) si è sparato un colpo di fucile al petto sconvolto dal dover lasciare la casa dei genitori, venduta per far fronte agli impegni economici.

    21 settembre 2012, Giovanni Meneghe,l 25 anni di Roncade (TV), laurea in ingegneria collaborava alla ditta paterna di materiali per l’edilizia. E’ stato ritrovato dal fratello, impiccato alla forca del muletto in magazzino. Ignote la cause del gesto.

    17 settembre 2012, N. N., idraulico di San Giuseppe di Cassola (VI) a causa di un netto calo di lavoro e incapace di saldare i debiti accumulati, si è tolto la vita, impiccandosi nella casa disabitata dell’anziana madre.

    21 agosto 2012, Luigi Guerra, 45 anni di Rovigo titolare di un’azienda di manutenzioni stradali si è ucciso impiccandosi in un capannone attiguo l’abitazione. Difficoltà di lavoro e problemi sentimentali sembrano le cause del gesto. Il suo ultimo sms: “la faccio finita”.

    1 agosto 2012, Lucio Quarantotto, 55 anni di Mestre (VE), noto autore e compositore musicale si è gettato dal terzo piano dell’appartamento in cui viveva. Aveva tentato più volte il suicidio, con la caparbietà tipica di chi vuole mettere fine alla fatica di vivere.

    26 luglio 2012, Andrea Perolo, 41 anni di Treviso, promotore finanziario è caduto dal settimo piano del suo appartamento. Per gli investigatori si tratta di suicidio e la causa sarebbe la difficoltà a trovare un lavoro.

    24 giugno 2012 Giampaolo Pighin, 62 anni di Zelarino (VE) architetto e impresario edile si è ucciso per la strada con un colpo di pistola. Il dolore per la morte della moglie, avvenuta qualche mese prima, è la causa del gesto.

    20 giugno 2012, Alessio Tardivello, 62 anni di Udine, co-titolare di un’armeria ha lasciato un biglietto “Vi chiedo perdono, ma non ce la faccio proprio più, troppi problemi economici”, uscito dall’armeria si è sparato su una panca al bordo strada.

    18 giugno 2012, Nerino Solera, 72 anni di Santa Maria Maddalena di Occhiobello (RO) titolare di un’azienda di produzione intimo donna. Costretto al concordato preventivo da una crisi di mancanza di lavoro, non ha retto al dispiacere e nel suo ufficio, ha posto termine alla sua vita con un colpo di pistola.

    8 giugno 2012, Renzo Menin, 60 anni di Rubano (PD), ex agente di commercio, dopo avere ricevuto una cartella di 117.000 € da parte di Equitalia decide di farla finita gettandosi nelle acque del fiume Brentella.

    5 giugno 2012, Umberto Pilat, 48 anni autotrasportatore di Tarzo (TV) è stato rinvenuto, dalla figlia quindicenne, impiccato alla scala di casa. Problemi di lavoro e di salute che avrebbero aggravato la situazione sono da ritenere le cause del gesto.

    25 maggio 2012 Giandomenico Zanini, 56 anni di Cologna Veneta (VR), titolare dell’omonima riseria si è suicidato mercoledì mattina, impiccandosi alle forche di un carrello elevatore. L’azienda non aveva problemi economici ma sembrava preoccupato per la difficoltà di rinnovo di alcuni contratti di vendita.

    24 maggio 2012, P.M., 54 anni di San Giuseppe di Cassola (VI), autotrasportatore artigiano si è impiccato in un ripostiglio della sua abitazione. Ha lasciato un biglietto con su scritto: “Ho grosse difficoltà economiche e la ditta mi ha rovinato”.

    12 maggio 2012, N.N., 71 anni di Abano Terme (PD), antiquario si è suicidato impiccandosi nel laboratorio al piano terra della sua abitazione. I due figli disabili, che accudiva dopo la morte della moglie e che erano la sua unica preoccupazione, non hanno potuto che vegliarlo attendendo per tre giorni che qualcuno arrivasse. Ha lasciato scritto: «non pensate a me, non voglio un funerale, abbiate solo cura dei miei figli».

    09 maggio 2012 Giuseppe Marcon, 77 anni, di Marostica (VI) artigiano titolare dell’omonima ditta di autotrasporti. A trovarlo, impiccato nel cassone di un autocarro, sono state la moglie e una figlia. Il declassamento della sua patente, il non poter più condurre quei camion che da una vita guidava, e un difficile momento economico lo hanno portato al gesto. Strazianti le grida della figlia: “Lo ha ucciso Roma, lo ha ucciso Roma”.

    7 maggio 2012 N.N., un agente immobiliare di 52 anni di Vicenza si è impiccato ad una giostra per bambini nel parco di via Adenauer. A segnalare la presenza del cadavere al 113 alcuni genitori che stavano accompagnando i figli a scuola. All’origine del gesto pare ci fossero problemi economici.

    6 maggio 2012 Federico Pierobon, artigiano-muratore di 40 anni di Martellago (VE). La fidanzata allarmata da un suo sms si è recata a casa sua con un amico ed hanno scoperto l’artigiano impiccato con un cavo elettrico. Una professione come muratore a chiamata e quel lavoro che non dava più le stesse garanzie di una volta gli procuravano la preoccupazione di non riuscire più a pagare il mutuo della casa. E ha ceduto.

    30 aprile 2012 Gianni Merlo, 52 anni di Volpago del Montello (TV), socio di un’azienda di allestimento stand, sconvolto per la difficile situazione finanziaria e di lavoro ha lasciato un biglietto alla compagna: “Non mi vedrai mai più”. Lei, preoccupata, lo cerca e lo trova morto con un foulard stretto al collo dentro il suo camion.

    12 aprile 2012 Paolo Tonin, 53 anni agricoltore di Altivole, (TV), padre di 4 figli. Uno dei figli ha fatto la macabra scoperta nel capannone attiguo all’abitazione. Il raccolto compromesso dalla siccità e la minaccia di nuove insostenibili tasse hanno sfiancato la sua forgia di uomo temprato dalla terra.

    09 aprile 2012, N.N., di Grumolo delle Abbadesse (VI) sconvolta dalla crisi che ha colpito l’azienda edile del marito ha deciso di farla finita impiccandosi all’altalena del giardino di casa. Lascia il marito e le tre figlie.

    19 marzo 2012, Giampietro Benvegnù, 53 anni imprenditore edile di Sospirolo (BL), sorpreso a guidare con patente ritirata, dopo il sequestro dell’auto si avvia a piedi verso casa. Problemi di lavoro e quest’ ultima disavventura sono le cause del suicidio. E’ stato trovato impiccato nella baracca dietro casa.

    08 marzo 2012 Ivano Polita, artigiano di San Donà di Piave (VE) sposato e padre di una figlia è stato ritrovato ormai esanime, appeso ad una corda, nella falegnameria che conduceva a Noventa di Piave. Sembra che, pur avendo lavoro, non riuscisse ad incassare i pagamenti del lavoro eseguito e che la banca gli avesse negato un prestito. Non avrebbe retto all’impossibilità di pagare i suoi due dipendenti.

    21 febbraio 2012 Remo Visentin, 51 anni, ristoratore di Cavaso del Tomba (TV) viene rinvenuto ormai cadavere dalla moglie. Sconosciute le cause del suicidio

    2 febbraio 2012 C.C. artigiano edile di Monselice (PD) viene trovato, dalla moglie, impiccato nella legnaia. Aveva chiuso la partita IVA a dicembre 2011 per mancanza di lavoro e il sentirsi ancora giovane ma inutile è stato per lui un peso insostenibile. Non ha lasciato motivazioni sul suo gesto.

    23 gennaio 2012 Umberto Ventura, 46 anni di Padova socio della Conte srl di San Giorgio delle Pertiche, azienda che produce pannelli fono assorbenti viene trovato dai famigliari ormai cadavere nella sua abitazione a Padova. Non ha lasciato motivazioni sul suo gesto che sembrano legate al difficile periodo di dissesto economico che l’azienda sta attraversando.

    11 gennaio 2012 Franco Nardi, 47 anni titolare di un distributore di benzina a Montebelluna (TV) viene trovato impiccato nel deposito degli olii del suo distributore. Non ha lasciato scritti sulle motivazioni del suo gesto ma gli amici, fanno risalire le cause alla situazione famigliare ed alla grave crisi economica che stava attraversando.

    03 gennaio 2012 Angelo Barzan, 47 anni di Zero Branco (TV) scompare da casa. Il suo corpo viene ritrovato alle foci del fiume Sile. Soffriva di depressione causata da problemi economici.

    31 dicembre 2011 Antonio Tamiozzo, impresario edile 54 anni di Montecchio Maggiore (VI) è stato rinvenuto dai famigliari, in un deposito della sua azienda. Non ha lasciato scritti sulle motivazioni del suo gesto che sembrano legate più alla preoccupazione per l’andamento del lavoro che non a quelle economiche.

    30 dicembre 2011 Giovanni Schiavinato, 71 anni imprenditore edile di Montebelluna (TV) , il suo corpo, zavorrato da uno zaino pieno di pietre, è stato rinvenuto nelle acque di un bacino dell’Enel a Soverzene (BL). Si era allontanato da casa il 27 dicembre da dove era uscito per prendere il giornale senza farvi più ritorno.

    27 dicembre 2011 R.S., 54 anni di Campodarsego (PD), artigiano pittore edile sposato e padre, si è tolto la vita con una corda fissata alla grondaia di casa sua. La mancanza di lavoro e la difficoltà di recuperare i crediti per i lavori eseguiti sono le cause che hanno sconvolto il suo ultimo periodo di vita e lo avrebbero spinto all’estremo gesto.

    26 dicembre 2011 N.N. consulente finanziario di 41 anni sposato, padre di un bimbo di 10 anni e residente a Firenze, ma di origine trevigiana, si è tolto la vita gettandosi sotto un treno, nei pressi di Spresiano. Da tempo soffriva di depressione forse causata da una situazione finanziaria critica che lo avrebbe costretto ad ipotecare l’abitazione della madre per far fronte ai debiti. Prima del gesto ha telefonato ad alcuni amici per salutarli.

    12 dicembre 2011 Giusy Samogin, 43 anni di Ponte della Priula (TV), imprenditrice nel settore della ristorazione, aveva da poco ceduto le sue attività, per difficoltà economiche; gli stessi problemi sembrano la causa del gesto che l’ha spinta, dopo aver accompagnato a scuola i sui tre figli, a togliersi la vita, dilaniata dalle ruote di un treno. Non avrebbe lasciato alcun messaggio.

    12 dicembre 2011 Giovanni Schiavon, 59 anni, titolare dell’impresa Eurostrade 90 di Vigonza (PD), vantava crediti per 200.000 per lavori eseguiti con la P.A. che non riusciva ad incassare. La mancanza di liquidità e di lavoro lo avevano costretto a ripiegare per la cassa integrazione dei suoi 7 dipendenti «Perdonatemi non ce la faccio più». Ha lasciato un biglietto sulla scrivania prima di uccidersi con un colpo di pistola nel suo ufficio . Il suo corpo è stato scoperto da una dipendente al rientro pomeridiano in ufficio.

    18 novembre 2011 Giancarlo Perin, classe 1959, a capo di una impresa edile di Borgoricco (PD) ereditata dal padre; un’azienda storica .era giorno di paga per i suoi dipendenti, ma questa volta la banca ha deciso di non concedergli più credito determinando l’impossibilità di onorare il primo impegno di imprenditore nei confronti dei “suoi uomini”: la busta paga! Un’onta mai subìta in 60 anni di attività, nemmeno nei momenti peggiori del dopoguerra. Non ce la faccio più, ha pensato e scritto su un bigliettino lasciato ai familiari: il suo corpo è stato trovato appeso ad una ruspa.

    20 ottobre 2011 Fabio Albarello, 54 anni di Piazzola sul Brenta (PD) gestore di discoteca non ha retto al dolore per l’amico suicida e sulla sua tomba decide di farla finita con la testa avvolta in un sacchetto di plastica.

    13 ottobre 2011, Marco Tormena, 28 anni di Col San Martino (TV) collaborava nell’azienda di famiglia per la produzione del prosecco. Non rientra per il pranzo ed il padre impensierito lo va a cercare. Lo trova tra le viti, appeso ad un albero con la corda al collo. Inspiegabili i motivi del gesto.

    15 agosto 2011 Andrea Cabrele, 43 anni di Vigonovo (VE) gestore di discoteca, dopo una delusione sentimentale e problemi economici, telefona ai genitori sulle sue intenzioni e mette in atto il suicidio. Nulla hanno potuto i soccorsi allertati dai genitori.

    30 marzo 2011, R.P. 49 anni di Treviso, allevatore, dopo un litigio con la moglie fa perdere le sue tracce. Alcuni passanti segnaleranno la sua auto ai Carabinieri nei pressi del fiume Piave a Cimadolmo, con dentro il suo corpo esanime, avvelenato dal monossido di carbonio fatto entrare nell’abitacolo con un tubo. Ignote le cause del gesto.

    09 febbraio 2011 Roberto Mauro, di Mira (VE), artigiano viene ripescato annegato nel naviglio del Brenta. Soffriva di crisi depressive.

    22 dicembre 2010 Riccardo Rangan, 39 anni di Spinea (VE) socio amministratore di una ditta del settore plastica, è stato ritrovato in azienda appeso ad un carrello elevatore. Difficoltà economiche dell’azienda sembrano essere il motivo principale del gesto.

    14 novembre 2010 Sergio Santo Merlo, 71 anni di Caerano San Marco (TV)imprenditore calzaturiero estremamente preoccupato per non riuscire ad incassare un credito di 1 miliardi di euro, ha ceduto allo stress gettandosi nelle acque del canale Brentella.

    15 agosto 2010 Gianluca Furlan, 42 anni di Montemerlo (PD) fisioterapista, per una depressione causata da motivi sentimentali decide di farla finita impiccandosi alla ringhiera del vano scala di casa.

    28 giugno 2010 Fabio Barbazza, 38 anni di Altivole (TV) gestore di un bar appena avviato si è tolto la vita lì forse preoccupato per i debiti che aveva contratto. Lascia la moglie e due figlioletti.

    28 giugno 2010 Cristian Fabris, 35 anni di Silea (TV) titolare di un bar a Treviso, oberato dai debiti e dagli alimenti da pagare all’ex moglie l’hanno indotto ad impiccarsi ad una trave in casa dopo aver lasciato un biglietto di saluto ai famigliari.

    24 giugno 2010, Emanuele Andrea Cattaruzza, 44 anni di Nervesa della Battaglia, titolare del ristorante “da Dametto” suicida con il gas di scarico della sua auto: il tubo di scarico era stato collegato con l’abitacolo. Inspiegabili le cause del gesto.

    13 maggio 2010, Giancarlo Canevese, 68 anni di Motta di Livenza (Treviso), commerciante di materiali edili si è cosparso il corpo di liquido infiammabile dandosi fuoco in mezzo alla strada.

    Inutili i soccorsi. Il gesto sembra originato da una crisi depressiva.

    28 febbraio 2010 Oriano Vidos, 50 anni di Camposampiero (PD) artigiano edile, ditta fallita, soffocato dai debiti ha approfittato dell’assenza dei congiunti e si è impiccato nel magazzino. Lascia moglie e figli.

    21 febbraio 2010 Paolo Trivellin, 45 anni di Vò (PD) titolare di una ditta di intonaci, oberato dai debiti e impossibilitato a pagare la mensilità dei suoi 22 collaboratori per il diniego al credito delle banche, ha pensato di porre fine alle sofferenze impiccandosi ad una trave del suo mini appartamento .

    19 gennaio 2010 Giuseppe Nicoletto, 40 anni fornaio di Vigodarzere (PD) dopo aver ceduto l’attività, senza più un lavoro e oberato dai debiti si è impiccato nel suo ex panificio di Cadoneghe (PD).

    4 gennaio 2010 Pietro Tonin, artigiano edile di Mortise (PD), scomparso da giorni, il suo corpo viene ritrovato nel Piovego. La preoccupazione dei debiti e della scarsità di lavoro lo avrebbero indotto al gesto. Lascia moglie e tre figli.

    7 dicembre 2009 Danilo Gasparini, 61 anni di Istrana (TV), artigiano del legno dopo aver scritto un biglietto agli amici è andata davanti al cimitero di Istrana e li ha collegato il tubo di scarico della sua auto, all’abitacolo. In un biglietto ha lasciato scritto: gli affari vanno a rotoli.

    3 settembre 2009 Lorenzo Guglielmi, 55 anni di Rosà (VI), promotore finanziario e Assessore al comune si è impiccato in casa dopo aver perso un’importante occasione di lavoro. Era anche oberato dal fisco.

    19 maggio 2009 Walter Ongaro, 58 anni di Fontanelle (TV) artigiano del legno si è impiccato nel capannone. Era preoccupato dalla crisi di lavoro e dalla necessità di licenziare alcuni degli 8 addetti della sua azienda. Lascia moglie e due figli.

    23 dicembre 2008, Graziano Menegazzo, 62 anni artigiano di Cavaso del Tomba (TV) militante storico e attivo di LIFE Treviso ha deciso di togliersi la vita stringendo al collo una fettuccina di plastica nell’ufficio di quella che era stata per anni la sede della sua attività. Era già in pensione, ma pieno di energia si sentiva inutile senza il lavoro. Con due soci riparte per una nuova avventura produttiva, ma presto, problemi di organizzazione e di liquidità hanno il sopravvento sul suo entusiasmo, grande ma non più da ventenne e la depressione lo avvinghia nelle sue spire fino alla tragica conclusione. Ci ha lasciati sgomenti e increduli, noi suoi compagni di tante lotte e nel dolore più profondo, la moglie e i due suoi figli.

    13 ottobre 2008 Corrado Ossanna, 60 anni di Montegrotto (PD) impresario edile soffocato dai debiti ha puntato la pistola al petto facendo fuoco e morendo all’istante.

    10 marzo 2008, Fabio De Paoli, 40 anni di Maser (TV), consulente finanziario si è suicidato chiudendosi nel bagagliaio dell’auto con testa avvolta da un sacchetto di plastica. Lascia moglie e due bambine. Ignoti i motivi del gesto.

  • fausto scrive:

    Renzi, se avesse fatto un decreto anticorruzione invece che un disegno di legge, sarebbe stato più credibile. Invece i decreti li fa solo per tagliare le pensioni ed aumentare le tasse.
    Con un decreto anticorruzione fato bene si sarebbe ridotto automaticamente il numero dei parlamentari.

  • fausto scrive:

    Semplicissimo (teoricamente), I dipendenti pubblici devono prendere stipendi standard, in linea con gli altri dipendenti (e quando dico pubblici vale anche per i gradini più in su).
    Banco lavoro per i disoccupati che devono iscriversi per ottenere offerte di lavoro. Sussidio nel periodo dell'attesa e sospensione del sussidio al terzo rifiuto. Raddoppio delle pene per reati (corruzione innanzitutto per i dipendenti pubblici e coloro che hanno contratti con enti pubblici). Individuazione del responsabile(persona fisica) della ditta privata che ha appalti pubblici (cioè colui che finisce in galera in caso di reati, corruzione sempre in primo piano).
    Introduzione del lavoro coatto a cottimo per i carcerati (valore impostato dal giudice in base alla condanna, cioè se un carcerato non lavora non riuscirà mai a pagarsi le spese per uscire, ma se uno lavora e guadagna oltre che a pagarsi le spese potrebbe uscire anche prima). Interdizione dai pubblici uffici per coloro che sono stati condannati per reati penali e fiscali(condanna che dovrebbe valere soprattutto per chi è più in alto nei pubblici uffici).
    Questi sono solo alcuni, di una ventina di punti necessari. Ma senza complicare troppo queste cose in modo che sia chiaro per tutti ciò che bisogna e non bisogna fare. (naturalmente sono stato molto sintetico, ma le idee le ho ben chiare).Questo naturalmente solo per togliere sotto i ponti quegli sfortunati che sono stati vittime della crisi e del sistema speculfinanziario.
    E naturalmente l'abbassamento drastico (10%) delle tasse con l'appesantimento delle pene d'evasione ed elusione fiscale.

  • sant'one scrive:

    Giusto Fausto quello che dice è verità,allora una proposta per far tornare a vivere queste persone ridando loro dignità e non carità(quella peggiore dell'obolo-offerta basta che non rompi i..)cioè un lavoro,personalmente di proposte ne ho fatte,le faccia pure lei poi ci confrontiamo

  • roberto scrive:

    FAUSTO se dici la verita' SICURAMENTE non tutti ti apprezzano.
    purtroppo in un mondo pieno di ipocrisia e di gente che delinque gli onesti vengono visti come fumo negli occhi.

  • fausto scrive:

    Purtroppo non esagero, perchè sono cose tangibilissime. Purtroppo i giornalisti si riferiscono spesso al passato , ma se fossero coerenti avrebbero un sacco di cose da raccontare nel quotidiano. Basta guardarsi intorno. Ma no è che i giornalisti abbiano paura di essere chiamati eversori dai loro padroni? Si può chiamare libero giornalismo?
    Io scrivo ai giornali e loro censurano, eppure vi assicuro non insulto nessuno, espongo solo cose reali!

  • roberto scrive:

    FAUSTO ho paura che tu non esageri affatto, anzi oso dire che probabilmente al peggio non c'e' limite, specialmente di questi disgraziati anni.

  • fausto scrive:

    La cultura dell'ottocento e degli inizi novecento, calcolava il popolo come carne da macello, manodopera da usare per i propri interessi, oggi invece la musica cambia solo nel dare un po' più di valore alla vita. Ma non illudiamoci troppo. La vita degli immigrati vale per voti di scambio e per magiate di denaro pubblico. La vita degli italiani senza lavoro, soprattutto quelli dai 50 in su non vale più niente, perchè nessuno li vuole a lavorare e non hanno l'età per la pensione e forse non ci arriveranno mai. Una casa per queste persone? Un illusione la casa la danno ai clandestini perchè valgono almeno 40 euro al giorno. Cosa vale la vita di un italiano fuori produzione? Forse solo se si ammala da essere ricoverato perennemente o da subire operazioni costosissime. Allora le cliniche e gli ospizi fanno a gara per tenerli in vita a tutti i costi (tanto paga pantalone). Se pensate che esagero, vi sbagliate, ho sottomano alcuni casi che fanno rizzare i capelli.

  • somatizzante scrive:

    Nessuna civiltà-cultura può permettersi di insegnare qualcosa alle altre,nemmeno quella occidentale può arrogarsi questo diritto,può solo esistere un'unica possibilità per la sopravvivenza dell'umanità ed è il confronto nel massimo rispetto senza doversi giudicare perché nessuno è esente da errori oltre che naturalmente di cose positive.

  • boris scrive:

    A proposito di Benigni, eccolo 30 anni fa. Credo che la pensi diversamente oggi su certe cose. Un frammento dello spettacolo TuttoBenigni del 1983 - YouTube /CorriereTv

    http://video.corriere.it/i-dieci-comandamenti-benigni-trent-anni-fa/e13e09b6-86a4-11e4-bef5-43c0549a5a23

  • lungimirante scrive:

    Il problema che Roberto ha sollevato sui talebani e isis è di rilevante e attuale importanza perché riguarda direttamente il nostro presente e futuro di poter vivere civilmente,pacificamente e democraticamente e come ogni problema che si presenta bisogna risalire alle radici e cause;la 1°cosa evidente è che durante la guerra afghana degli anni '80 i mujaidhin afghani erano alleati degli U.S.A contro l'ex U.R.S.S che ne volevano il controllo,poi la repubblica islamica degli ayathollà in Iran e qui gli U.S.A si allearono con l'Irak di S.H di cui divennero in seguito i nemici che eliminarono dopo l'attacco delle torri gemelle,ora qui vedo una bella"girandola"di alleanze da parte degli alleati d'oltreoceano con i musulmani che poi sono diventati all'occorrenza i nuovi nemici al crollo dell'U.R.S.S,ora questo è quantomeno"imbarazzante"per chi come noi crede in certi valori basilari,ma non per loro,il cui unico scopo a qualsiasi costo(il fine giustifica ogni mezzo)è dominare e controllare il mondo chiaramente per i propri interessi e utilità(dividi et impera)che è poi il vero fine ultimo del sistema capitalistico,ma finchè il nemico era l'ex U.R.S.S i metodi di contrapposizione erano simili perché comunque derivanti dalle comuni radici occidentali,da quando il nemico sono diventati i musulmani cioè l'islam con una civiltà e cultura di tradizione millenaria e al cui interno c'è una multiforme ramificazione che va dall'integralismo più assoluto a quelli più moderati e aperti al dialogo ecco aprirsi una realtà completamente non rispondente ai classici canoni precedenti,è stato quindi come tirare un grosso macigno in un enorme vespaio o alveare scatenando una reazione furiosa coinvolgendo anche purtroppo non solo quelli che erano i più moderati,ma anche molti di noi che dopo queste guerre e la grave crisi economica annessa che ci ha duramente messo alla prova e impoveriti hanno deciso di aderire a queste organizzazioni estremiste per questo tradimento trasformatosi in risentimento,non accorgendosi purtroppo di essere entrati in una spirale chiusa di interessi criminali di fabbricanti d'armi e trafficanti di droga sia dell'una che dell'altra parte che usando e utilizzando bestemmiando cosi' il nome di Dio invano per il loro becero e criminale interesse come ha enunciato molto bene R.Benigni nella puntata sui 10 comandamenti e l'iniziatore di queste brillanti trovate(guerre)non sono stati certo dei musulmani,islamici,ma presidenti repubblicani d'oltreoceano(padre e poi il figlio)con la complicità di un nostro ex presidente del consiglio ed ex cav rispondente al nome di Silvio B che ci ha portato in queste criminali contrapposizioni di cui noi cittadini onesti ne abbiamo pagate anche le spese tramite l'aumento di tasse,benzina,luce,gas e tutto il possibile e immaginabile che dopo questo disastro ci è toccato.

  • somatizzante scrive:

    Che lei santone abbia messo il dito nella piaga ovvero che ha colpito nel segno è riscontrabile da un paio di osservazioni inoppugnabili e cioè che quello che posta è storicamente dimostrabile perché è avvenuto e coincide con diverse osservazioni con altri in pieno accordo e poi la reazione"violenta-stizzita"di qualcuno sta ad indicare che"la lingua batte dove il dente duole",inoltre oltre che aver perlomeno individuato coloro che sono sempre stati i fautori dell'inesorabile declino e quindi se non verranno fermati in tempo della rovina di questa repubblica saltando gli stereotipi ormai antiquati di dx e sx o di prendersela con persone che non c'entrano almeno in maniera fondamentale come il p.d.r dimissionario ed altri come fa il m5s per evitare di mettere a nudo il..vero re,esattamente come fanno gli altri cioè il vero problema della ruberia-consorteria del bene pubblico sia attraverso la distrazione-sottrazione-ruberia-fottimento del medesimo con la partecipazione non secondaria degli avvoltoi della c.o e degli evasori fiscali e s qualcuno da in evidenti escandescenze se ne può dedurre che appartenga a una di queste caste-cosche che però mi permetto di suggerire che non sono le uniche,ce ne sono alcune altrettanto influenti e criminalmente pericolose,d'accordo sull'appello delle classi da unire per organizzare la lotta,comunque grazie davvero santone,credo che anche Fausto che non ha il paraocchi abbia apprezzato la sua analisi onesta e anche delle soluzioni alternative insieme ad alcuni di noi,quindi non solo critica gratuita fine a sé stessa o per coprire comunque degli interessi,spero che ci confronteremo ancora molto volentieri.

  • roberto scrive:

    Anche questo e' vero ma la eventuale colpa e' loro non nostra, mi piacerebbe che da parte dell'occidente si iniziasse a capire che davanti a certi comportamenti dei talebani sarebbe ovvio e opportuno agire in modo mirato e "aggiornato" altrimenti per noi sara' sicuramente la fine.

  • fausto scrive:

    Un esempio di una situazione passata l'abbiamo con i talebani. La situazione non cambia molta da quella di 100 anni fa.

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