Istantanea Pier Vittorio Buffa

No, non è la Dc

Il Partito democratico è la nuova Democrazia cristiana? E' il nuovo grande partito dell'italiano medio un po' cattolico, un po' conservatore, un po' pauroso del cambiamento, un po' di sinistra ma poco poco, un po' di destra ma poco poco?

Senza avventurarsi in paralleli storici complessi, e anche inutili tanto sono differenti le situazioni, penso si possa rispondere tranquillamente no, il Pd non è la nuova Dc.

I progetti del segretario-presidente del consiglio hanno un così forte contenuto di cambiamento, in Italia e in Europa, che è difficile trovare qualcosa di appena simile nei decenni di dominio dc.

Matteo Renzi non difende l'esistente, ma indica cosa e come va modificato con precisione e con grande energia. Viene addirittura accusato di fare programmi troppo densi e con tempi impossibili, esattamente l'opposto di quello che faceva la Dc. E non è, almeno fino a questo momento, il terminale di interessi consolidati che devono essere protetti.

Certo, tra chi ha votato Pd ci sono sicuramente uomini e donne che l'ultima volta hanno fatto il segno sul nome di Berlusconi o anche di Grillo. E questa capacità dimostrata da Renzi di attrarre voti dai settori più disparati è uno degli elementi principali a favore della tesi Pd=Dc.

Ma invece dimostra l'opposto. Dimostra cioè che una buona fetta di elettorato si sente rassicurata e da fiducia a chi vuole mettere mano alla costituzione, combattere i privilegi, incidere radicati bubboni, lottare per una diversa Europa.

Non è un ritorno della Dc, ma una stagione nuova dove tutto è rimescolato e che è stata aperta da un voto inequivocabile: la maggioranza del paese vuole davvero cambiare le cose. Sembra una frase generica e retorica, ma non lo è.

 

 

Condividi:
  • Facebook
  • Twitter
  • Google Bookmarks
  • FriendFeed
  • LinkedIn
 

101 commenti 8

  • Boris scrive:

    Ricordate,il primo suicidio? Il poveraccio che si diede fuoco in piazza Montecitorio? Ricordate l'effetto che ci fece? Beh, la gente continua ad ammazzarsi e nessuno ne parla più, è diventato normale. Ricordate il primo scandalo? L'effetto che ci fece? Beh ,stiamo imparando a considerarli normalità. Di quest'ultima storia già da domani nessuno ne parlerà più. Ricordate la farsa della condanna di Berlusconi? L'effetto che ci fece? Beh, Berlusconi è qui e cerca di riorganizzare il suo partito. E noi? L'analisi del voto, tutti a dire la propria sugli errori di Grillo dimenticando che le grida sono niente considerato il comportamento criminale degli infami. Eppure tutti smarriti a chiederci: dove abbiamo sbagliato? Sapete qual è la verità? Loro si sono evoluti ,si sono adattati ai tempi, ci hanno preso le misure la notte che fu rieletto Napolitano. Li, hanno capito che potevano passare, tranquillamente, dal furto con destrezza alla rapina a mano armata a viso scoperto tanto, non avremmo reagito. Il problema siamo noi, siamo rimasti fermi. Non ci siamo evoluti (niente organizzazione, niente validi strateghi). La massa non ci seguirà più di tanto, la massa guarda, osserva non agisce (purtroppo è cosi) e, se non ha la sensazione che vinceremo non ci seguirà mai. Insomma, spero che Grillo lo capisca: abbiamo bisogno di un bel po’ di salti di qualità. Si può essere amati da qualcuno,a volte da molti ma,mai da tutti.

  • Lascia un commento