Io, Berlusconi, sono come Moro
Come Aldo Moro.
Non c'è dubbio che un comunicatore come Berlusconi Silvio non abbia scelto a caso il 55° giorno dopo la sentenza Mediaset per comunicare le notti di sonno e i chili persi.
Cinquantacinque giorni sono quelli della prigionia di Aldo Moro. I giorni più terribili dell'Italia repubblicana che si conclusero con un evento lacerante e traumatico, l'assassinio del leader dc che aveva creato il dialogo tra la Democrazia cristiana e il Partito comunista.
Avvicinare se stesso ad Aldo Moro e le proprie notti insonni a quelle che l'allora presidente della Dc trascorse nella prigione delle Brigate rosse è una scelta precisa.
E' un cercare di legare ancora di più le sorti personali a quelle del paese. Di allontanare l'attenzione pubblica dalla realtà (una condanna per frode fiscale). Di trasformarsi con sempre maggiore virulenza in una vittima dei "comunisti", come Moro lo fu, appunto, delle Brigate Rosse.
C'è da sperare che nelle prossime ore i moderati che finora hanno sostenuto Berlusconi Silvio capiscano che è giunto il momento di separare le sorti dell'Italia da quelle personali di un uomo che sta arrivando al punto di non ritorno. Quello che ha indicato con i i 55 giorni di insonnia: "Non mi lascio uccidere da solo, porto tutti con me".
E in quel "con me" rischia di esserci ciascuno di noi. Comunque la pensi o l'abbia pensata finora.