Istantanea Pier Vittorio Buffa

#penadimorte

troy davis

Qualche giorno fa ero a Boston. Davanti alla grande e bella Public Library un gruppo di persone, soprattutto ragazzi, scandivano slogan contro la condanna a morte di Troy Davis. Fa una certa impressione, a un italiano come me che la pena di morte non l'ha mai vista da vicino, trovarsi tra chi cerca di cancellarla. Ti scuote. Ti porta fuori dai confini del tuo paese come solo un'esperienza, anche minuscola come questa, sa fare.
Forse è per questo che oggi mi sono fermato per un minuto e ho firmato l'ultimo appello aperto da Amnesty contro la pena di morte. Piccolissimo gesto poco più che simbolico. Ma dopo averlo compiuto mi è sembrato di aver affrontato le cronache quotidiane della nostra Italia con uno spirito diverso.
Ma forse è stata solo un'impressione.

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5 commenti 8

  • ?James scrive:

    Natural stones from quarries around the world are sampled and recreated using molds, aggregate, and colorfast pigments. http://ebookee.org/user/gustawce7

  • alessandro vigilante scrive:

    Pena di morte: il faccendiere deputato trafficante di rolex Papa si dichiara prigioniero politico. "Non so se uscirò vivo"...

  • Lavandaia scrive:

    Anche io ho firmato, ma non è che mi senta poi molto meglio... Perché c'erano tante altre richieste, come "Hai più di cinque minuti al giorno da dedicare ai diritti umani? Diventa attivista" o "Abbiamo bisogno del tuo aiuto"...
    Così firmare e basta mi è sembrata una cosa poco rilevante, una specie di sgravio di coscienza...
    E ho provato un grande rimorso, perché ci sono tante altre cose da fare, a cominciare dalla protesta per i nostri detenuti, che muoiono di carcere in violazione della nostra legge, che la pena di morte la vieta. Proprio in questi giorni è mancato un giovane a Sassari, nel carcere di San Sebastiano, uno dei tanti inferni d'Italia. Passarci davanti come capita tutti i giorni, a spasso, senza un pensiero, senza un soprassalto di vergogna, è cosa indegna di un Paese civile. E il mio deve essere davvero un Paese incivile, perché la gente passa e ride,come se nulla fosse successo... E ci sono palazzi che hanno le finestre con vista sul carcere, da dove si scorgono le bocche di lupo... Si vede che, in certi casi, per tacitare la coscienza, basta tirare una tenda..

  • alessandro vigilante scrive:

    Giovanardi è sempre sorprendente.
    L´ultima sua: "Studi seri collegano il crac di Wall Street all'uso di cocaina"!

    Cioè la crisi è colpa dei drogati, che - eccitati dalla cocaina - esagerano nelle scommesse e nelle speculazioni finanziarie.

    Wall Street è uno dei luoghi istituzionali dove si decide la pena di morte quotidiana distribuita tra i 2 miliardi di esseri umani che tentano di sopravvivere sul pianeta con un reddito di meno di un dollaro al giorno.

    Possiamo veramente pensare che questo sistema perverso che genera un genocidio di poveri (ne muore uno al secondo di fame) sia determinato semplicemente da quattro drogati?

    Ho utilizzato 30 secondi per rileggere il commento prima di inviarlo e nel frattempo sono morte per miseria e per fame altre 30 persone sulla Terra...

    Fonte: http://www.repubblica.it/economia/finanza/2011/10/10/news/giovanardi_troppa_cocaiana_tra_i_trader_facciamo_i_test_anti_droga_a_piazza_affari-22979638/

  • alessandro vigilante scrive:

    Il Sig. Buffa è una persona sensibile.
    Ha notato che polifemo si annoiava e gli cresceva la barba senza poter esprimersi al meglio e gli ha sottoposto un "piatto forte" dell´ideologia polifemiana: la pena di morte.
    Forza polifemo! È il tuo momento.
    Per me, uomini che si organizzano - in guerra o in pace - in istituzioni volte ad uccidere sono degli assassini.
    Chi inneggia alla pena di morte dovrebbe avere la possibilità di eseguire un´esecuzione in un paese che lo permette, in quel franfente si accorgerebbe se é un assassino o un fanfarone.
    Uccidere è errato sempre. Farlo secondo una legge è il peggio a cui sia arrivata l´umanità.

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