Istantanea Pier Vittorio Buffa

Un ministro non deve


Sin dalle prime lezioni di educazione civica delle medie si insegnava che la separazione rigida e rispettosa tra i poteri dello Stato (esecutivo, legislativo e giudiziario) è la base di una sana democrazia.

E' una separazione rispettata in momenti drammatici della vita del nostro paese. Rispettata con sofferenza ma con grande rigore (penso, per esempio, a certe trattative con le Brigate Rosse o alla dignità di Giulio Andreotti nelle aule in cui veniva processato).

Per cui lascia l'amaro in bocca ascoltare un ministro dell'Interno che critica in Parlamento l'operato della magistratura.

Non entro nel merito della questione (giusta o no la scarcerazione). Affermo solo, con grande forza e senza nessun se in mezzo, che un ministro della Repubblica nell'esercizio delle proprie funzioni non deve commentare una decisione della magistratura. In nessun caso. Non deve. Ne va della stabilità di una democrazia.

E' la legge, solo la legge, a indicare all'esecutivo cosa fare se ritiene che un magistrato sia venuto meno ai suoi doveri. Punto

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152 commenti 8

  • Adam scrive:

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  • mariamo scrive:

    Il governo della Sicurezza si sente poco sicuro... Ha paura dei ragazzi in marcia o della figura che fa ogni giorno quando deve dichiararsi maggioranza in un Paese in cui la reale maggioranza delle gente, se potesse, manderebbe tutto il Governo a farsi benedire?
    Rispetto al Fascismo, questi signori hanno un problema di base: se si presentano al balcone senza scorta li centrno coi pomodori, anche sa la gente, trovandosi in basso, è fortemente svantaggiata nel prendere la mira.

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