Istantanea Pier Vittorio Buffa

Vietato castrare

Si torna a parlare di castrazione chimica, la Lega la propone per stupratori e pedofili con un emendamento al decreto sulle ronde e la sicurezza.

Vorrei dire alcune cose molto semplici.

1. Lo stato non può imporre, o barattare, alcun tipo di pena "corporale". Non si possono fare distinzioni né per tipo di pene, né per tipo di reati. E' un principio che ha impiegato millenni e millenni per essere riconosciuto e, per me, resta intangibile, non disponibile, intoccabile.

2. Lo stato deve farsi carico della neutralizzazione di soggetti pericolosi con gli strumenti che la legge gli fornisce: il carcere per isolare dalla società e, contemporaneamente, rieducare.

3. Se un cittadino, cosciente dei propri problemi, chiede che si intervenga sul proprio organismo è giusto che la sua richiesta venga esaudita. Ma in cambio di niente.

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18 commenti 8

  • polifemo01 scrive:

    caro jaio,
    ricordo la tragedia del Cermis e mi spiace che sia commemorata con questa poesia che è veramente sentita, ma poteva anche risparmiarcela visto il basso contenuto poetico.

  • cjamoz scrive:

    Questo intervento soltanto per dare risalto alle parole scritte quà sotto dal Signor Polifemo il 18 marzo e che sono il migliore commento sul tema. Infatti, se si applicassero sul serio le leggi che già ci sono, se il cittadino potesse avere un minimo di fiducia nella giustizia del suo Paese, le proposte demagogiche o deliranti di certi politici non troverebbero spazio, e addirittura sarebbe più facile attuare il reinserimento del detenuto.

  • iaio scrive:

    Come mi dispiace amico Lin 1501, purtroppo siamo nel 2009 e soltanto i cechi o gli addestrati non ne hanno ancora preso coscienza! Mi dispiace enormemente di essere frainteso. Alle volte penso che non c'è più cieco di chi non vuol vedere! Io, purtroppo non sono un letterato e non ho il dono della dialettica e... per certi versi ne vado fiero! Termino con quest versi, per mia sfortuna dialettali che, dieci anni fa ho scritto per la "Tragedia del Cermis"... La ricorda, spero, o la gia relegata anche lei all'oblio?
    “IVSTITIA”

    I urla …..i ciga,
    demò mi i sento;
    l’è lori vinti,
    ma ’l par i sie ’n zènto.
    I dis orazion,
    ma a voze bassa
    negùn che li scolta,
    entant, i passa.
    I canta ’n latin,
    l’è ’n rèquiem da mòrt,
    con voze risentida
    par aver subì ’n tòrt.
    I crìda: “ivstitia”!
    No ghe nè, su stà Tèra!!
    Chì se core la Vita,
    se fa statue de cera.
    Po’ ariva quel dì,
    l’ ariva par tuti.
    Sarà el “ redde rationem”
    che ne farà restar muti.
    No ghe sarà scuse
    par embroiar Quel de sora.
    Chi no sarà degno
    resterà, serà…. fòra.

    Giustizia- Urlano….gridano,/ solo io li sento;/ sono loro venti,/ ma sembrano cento./ Recitano orazioni, / ma a voce bassa/ nessuno che gli ascolti,/ e intanto, passano…passano./ Cantano in latino, / è un “rèquiem” di morte,/ con voce risentita/ per aver subito un torto./ Gridano “giustizia”!!/ Ma non c’è, sulla Terra!!./ Qui si corre la Vita, / si plasmano statue di cera./ Poi arriva quel giorno,/ arriva per tutti./ Sarà la “resa dei conti”/ che ci farà rimanere ammutoliti./ Non ci saranno scuse/ per ingannare il Signore./ Chi non sarà degno/ resterà, chiuso…. fuori.

  • lin1501 scrive:

    Sign. Iaio, mi pare proprio che lei non abbia capito proprio nulla di quello che ho scritto. Io non divido il mondo in buoni e cattivi e non ritengo di essere dalla parte dichi è nel giusto.Vedo che ha le idee un pò confuse in materia di giustizia, di diritto, perchè quanto lei scrive è davvero fuori del mondo. Non occorre avere la laureainlegge per capire certe cose, io non ce l'ho, le pene esistono in base ai vari tipi direato , cosa c'entra la condizione sociale del colpevole? Non facciamo del sociologismo un tanto al chilo o del vetero-marxismo.

  • polifemo01 scrive:

    mi sembra che il caro janko01 parli per paradossi , perchè dire che la giustizia non esiste in questo mondo è un paradosso.
    Io direi + propriamente che ci sono tante e troppe ingiustizie, che la giustizia spesso è al soldo del ricco e del potente e che spesso commette errori per colpa di giudici con + o - buona fede.
    Comunque gli uomini devono giudicare altri uomini che hanno offeso la società e che quindi vanno puniti. La redenzione non ci interessa, ma casomai si parla di trattamento umano e rinserimento nella società dei delinquenti.
    Personalmente, per alcuni reati confessati ed efferati e coscienti, sono favorevole alla pena di morte, che almeno dà la certezza della pena.
    Se a jaio piace la giustizia divina, si rechi o viva nei paesi teocratici ( ad esempio Iran), dove appunto si applica la giustizia divina, ma non è quella del perdono e della indulgenza.

  • janko01 scrive:

    iaio simpatico, partiamo da due punti di vista antitetici, il tuo religioso, il mio laico, pertanto per me la giustizia divina non esiste, anche se non nego l'esistenza di Dio. I dieci comandamenti sono una grandisssima proposta di Mose` uomo, non com'egli suggeri`di Dio che lo ispiro` parlandogli da un cespuglio.
    Concordo colla chiesa che la giustizia non esiste in questo mondo ma non per affermare ch'essa esista in un altro mondo di cui nulla sappiamo.
    Restiamo coi piedi per terra ed esaminiamo se l'applicazione dei 10 comandamenti possa essere il metro per una buona giustizia. Soffermiamoci sul comandamento di non dire falsa testimonianza. Come fai ad affermare che uno, magari in buona fede non sia convinto di non dirla? Soffermati sul caso recentissimo dei due rumeni accusati dalla falsa testimonianza della coppia poveretta che subi` la violenza.
    Credimi la giustizia non esiste , nonostante i 10 comandamenti ed anche se un bravissimo avvocato ti provera` il contrario.

  • iaio scrive:

    Caro Janko
    Io non sono mai stato così categorico! Ma quando la giustizia permette l'impunità, quando arbitrariamente ne rallenta il suo corso, quando lascia dei colpevoli impuniti - non possiamo affermare che proceda dirittamente. Gli esempi in questo senso non mancano. Mi preme inoltre far notare che la giustizia degli uomini è la giustizia di Dio (non della chiesa) dovrebbero essere complementari. Non esiste giustizia umana se non si rapporta alla giustizia divina. I cardini della giustizia dovrebbero sostenere lo stesso portone. Non sono forse i comandamenti le tavole della legge? O sbaglio? Scindere le due cose potrebbe diventare pericoloso, ne abbiamo già avuto delle testimonianze.

  • janko01 scrive:

    Lin1501 hai tutta la mia comprensione, jajo la giustizia non esiste in questo mondo afferma la chiesa, ma solo nell'al di la`. Ora siccome nessuno puo` dimostrami che l'al di la` esiste, sono propenso a valutare solo l'espressione che la giustizia non esiste in questo mondo, qundi ad affermare categoricamente ch'essa non esiste.

  • iaio scrive:

    Signor/a Lin
    questo dividere il mondo tra buoni e cattivi è fondamentalmente la base di quella che voi, erroneamente chiamiate " YUSTITIA". Il solo fatto di elevarvi a giudici è di per se mera presunzione... Quando poi ad ogni reato accostate una pena, che spesso è correlata allo "stato sociale" del condannato, che in determinati casi potrà anche patteggiare. Spesso non sono le/gli aggrediti, i derubati ... a chiedere la somma giustizia, che corrisponde al massimo della pena; ma l'accanimento maggiore proviene da quelli che si ritengono sempre, e comunque nel giusto!

  • lin1501 scrive:

    La giustizia umana non è redenzione. Che cosa c'entra? Essa deve punire, sanzionare e anche possibilmente rieducare. Non è una novità, risale all'illuminismo, cioè a Cesare Beccaria con il suo Dei Delitti e Delle Pene. Il concetto di redenzione attiene all'ambito della fede religiosa, non capisco perchè la si tiri in ballo.Certo, mi pare un pò più logico, sensato che prima si pensi alle vittime, a chi ha sofferto, subito; ciò non significa che il colpevole dev'essere lasciato "marcire" in cella, ma che in primis da lui dovrebbe manifestarsi il pentimento vero per quello che ha commesso. In teoria, anche il peggior delinquente può aprirsi al bene, si pensi all'Innominato nei Promessi Sposi, ma ciò non significa redenzione nell'ambito della giustizia umana.

  • polifemo01 scrive:

    caro iaio,
    invii questi versi alle donne che sono state stuprate, da italiani e da stranieri, a quegli anziani che sono stati aggrediti e derubati, a tutti coloro che hanno subito ingiustizie e soffrono ancora, mentre i delinquenti sono ...
    Pensi a Spaccarotella, l' omicida ( volontario o colposo di Sandri) che ha perfino snobbato lo sguardo dei genitori della vittima.
    Li invii a loro, i genitori, questi versi, e mandi il suo padre Forti a parlare con loro, invece di essere dalla parte dei carnefici.

  • iaio scrive:

    Caro Polifemo
    il progetto di P. Fabrizio si chiama: "Mi riguardo". Forse è bene che apriamo tutti e due gli occhi (non vuole essere una battuta) per avere una visione globale delle cose senza preconcetti... Riguardarsi non vuole dire guardare alle esteriorità, guardare all'esterno, ma bensì guardarsi dentro e... ti giuro che queste persone che tu chiami "sbagliate", hanno ancora tanto da dare, nonostante il male che hanno fatto, e questo lo sanno! E' la perseveranza nel vederli sempre uguali, l'unico male che ci attanaglia... e che ci porta a giudicarli talvolta erroneamente.
    Pensaci!
    Ti regalo questi versi:

    Catalessi...

    Al capezzale
    soluzione iodica
    rosso cardinale,
    nel vano tentativo
    di arginare l'infezione..
    Perché traslasti come salma
    in altro loco, la speranza?
    Perché irridesti
    impunemente l'ideale?
    Dimmi... perché?
    Tardivo impartisti il sermone
    al popolo infettato!
    Ora è tardi, ora al malato
    serve solo l'olio dell'estrema unzione!

  • polifemo01 scrive:

    mi spiace, caro iaio,
    ma io non sto mai dalla parte degli offensori, casomai degli offesi.
    Non mi intressano i racconti di vita vissuta di persone che hanno fatto del male alla società e che sono assistite dal clero.
    La mia etica mi impone di prestare voce prima all' offeso e dopo all' offensore, invece in questo mondo alla rovescia, vogliamo sempre scusare, perdonare e giustificare chi ha fatto del male ed invece dedichiamo poco tempo a chi lo ha ricevuto.
    Mi farebbe molto piacere se padre Forti dedicasse almeno lo stesso tempo x confortare coloro che, fuori dal carcere, hanno subito, probabilmente con ferite non rimarginabili, ciò che i "poveri" carcerati hanno commesso e poi vogliono redimere.

  • iaio scrive:

    Caro Polifemo
    è vero non ci sono mai stato ma... leggendo le esperienze di chi in carcere c'è stato , e ancora ci sta - e questo grazie a Padre Fabrizio Forti, Cappellano del Penitenziario Circondariale di Rovereto, che con grande pazienza ha suggerito di scrivere ai detenuti, le proprie esperienze di vita, stimolandoli ad un analisi interiore per... ricominciare, ho capito molte cose! - Lo consiglio anche a te! Sono cinque racconti, per cinque esperienze di vita vissuta. Potrai reperirli contattando Padre Fabrizio che si occupa anche della “Mensa dei Frati Cappuccini” a Trento (Zona delle Laste).
    Forse, per tutelare l'incolumità dei cittadini è opportuno non calpestare la dignità dell'uomo, a qualsiasi nazionalità, o posizione sociale appartenga. La vera giustizia non è nell'uomo che pecca di troppa razionalità, ed è sempre pronto a scagliare la prima pietra. La Pietà è il risultato di una Giustizia incontaminata, perché in simbiosi con quella che io, definisco redenzione, che a sua volta è la massima aspirazione alla quale dovrebbe aspirare la Giustizia umana... Questo mondo è in definitiva come noi lo vogliamo!

  • polifemo01 scrive:

    belle queste parole, stimolanti e suggestive.
    Ciò detto torniamo alla quotidianità :
    carceri piene,
    mafia e nonnismo carcerario,
    avvocati furbi e truffaldini, al soldo dei ricchi e delle bande criminali e mafiose e camorristihe,
    si esce peggio di come siamo entrati,
    si cerca di sopravvivere, non di essere redenti.

    probabilmente quanto sotto è stato scritto da chi in carcere non c'è mai stato e cerchiamo di proteggere molto di + il comune cittadino, invece di pensare di proteggere i delinquenti.

  • iaio scrive:

    Quando una società ha la presunzione di risolvere i problemi che l'attanagliano, usando la giustizia ne più ne meno come una forbice: cioè sezionandola, i risultati che ne scaturiranno, saranno dei coriandoli di giustizia trasportati dal vento. La giustizia, quella autentica, deve dare la possibilità al condannato, di espiare gran parte delle colpe sulla terra. L'espiazione non è accanimento, non è prevaricazione. La giustizia non è la suola che calpesta la dignità del condannato. La giustizia è redenzione!
    Corrado Zanol

  • polifemo01 scrive:

    Lo stato deve proteggere i cittadini che abbiano subito violenze di qualsiasi tipo ( stupri, omicidi, rapine e furti e soprusi etc..).
    Oggi il cittadino non si sente protetto ed ha addirittura l' impressione che abbia quasi + diritti l' offensore dell' offeso.
    Vedere stupratori rimessi in libertà per decorrenza deitermini, rapinatori prosciolti o ladri amnistiati e quindi di nuovo in libertà, rendono il cittadino insicuro, spaventato e quindi portato a proporre aberranti condanne ( dalla castrazione chimica alla pena di morte).
    I poliziotti italiani sono spesso presi a sputi da teppisti (sportivi o politici)
    Posso dire che conosco l' Asia e la Cina e se una persona si permette di sputare al poliziotto per ualsivoglia motivo, se la passa veramente male.
    Anche gli USA mi sembrano abbastanza severi ( il caro janko mi potrà confermare o smentire).
    Se permettiamo che la polizia nazionale sia trattata in tal maniera, se permettiamo l' impunità del malfattore, un garantismo eccessivo ( le manette di Battisti), un quasi chiedere scusa che la società punisca chi delinque.
    il comune ed anonimo ed onesto cittadino, purtroppo, e dico purtroppo, diviene cattivo ed ingiusto e sommario.

  • janko01 scrive:

    Oltre a non essere un avvocato non sono neppure u medico, tuttavia mi e` dato di sapere che la castrazione non fa sparire la libido, vieta soltanto di avere un rapporto sessuale. Pertanto se per assurdo la legge dovesse imporre la castrazione a chi si macchia di delitti sessuali, il risultato non sarebbe all'altezza di quanto essa si propone.
    Forse potrebbe addirittura per vendetta divenire piu` obbrobrioso.

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