Istantanea Pier Vittorio Buffa

Un regalo di dieci minuti

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Bisogna dedicare dieci minuti del proprio tempo a vedere e ascoltare quest'uomo che decide della propria vita.

Alla fine si può arrivare a qualunque conclusione.

Che quest'uomo ha sbagliato perché non siamo noi i padroni della nostra vita.

Che quest'uomo ha fatto una cosa comprensibile ma non condivisibile.

Che quest'uomo, decidendo della propria vita, ha compiuto un atto giusto e umano.

Io propendo a ritenere che ciascuno di noi abbia il diritto di accettare o meno l'alimentazione e la respirazione artificiale. Negli anni ho cercato di riflettere molto prima di arrivare alla coscienza di questo diritto anche se la spinta decisiva me l'ha data quello che è accaduto accanto a me, alle persone più care.

Per questo Paolo Ravasin va ascoltato. Ci regala dieci minuti che, se lo vogliamo, possono farci capire molto della vita. Poi, naturalmente, restiamo liberi di pensarla come vogliamo.

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9 commenti 8

  • [...] - bookmarked by 6 members originally found by kim4321 on 2008-09-21 Un regalo di dieci minuti http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/07/22/un-regalo-di-dieci-minuti/ - bookmarked by 3 [...]

  • polifemo01 scrive:

    chiarisco:
    ma mi rappresenta (purtroppo) il papa in quanto cittadino italiano,
    Il soggetto della frase è "io"
    cioè, io che sono cittadino italiano sono rappresentato ( o meglio spesso identificato, accomunato ) dal papa, (cittadino del Vaticano), in quanto si parla sempre del papa di Roma e di Roma in quanto centro della cristianità. Il papa si esprime sovente nella mia lingua, etc..
    Spero di aver chiarito.
    comunque grazie delle tue annotazioni e per aver appreso il termine "picky" = schizzinoso, difficile.

  • janko01 scrive:

    Caro Polifemo, non voglio essere come dicono in America, picky, pero il papa non e neppure cittadino italiano, il suo passaporto e della Citta del Vaticano, quindi non ti rappresenta proprio.

  • polifemo01 scrive:

    ammetto l'inesattezza della lingua,
    ma era voluta e spero che venga interpretata come tale.
    Non mi rappresenta quel papa che va in vacanza,
    ma mi rappresenta (purtroppo) il papa in quanto cittadino italiano.
    Comunque è un diritto andare in vacanza, come faceva anche Madre Teresa di Calcutta, oppure i missionari comboniani, oppure a suo tempo san Francesco.
    Spero solo che possa trovare posto, visto che siamo nel periodo estivo, ma forse avrà prenotato in largo anticipo oppure avrà usato "last minute".

  • janko01 scrive:

    Polifemo mi permetto di farti un'osservazione: se affermi il VOSTRO papa, non puoi concludere con ABBIAMO un grande papa. Inoltre non vedo che male ci sia andare in montagna. Vogliamo proibire a tutte le persone che possono, di andare in vacanza? Mi sembra una richiesta assurda. Personalmente, pur non essendo affatto una persona religiosa, non trovo nulla di male che quelli che vivono di religione, rabbini,preti e mullah per citarne quelli piu vicini alla nostra cultura, si diano momenti di riposo in localita montane. Sono sempre stato dell'avviso che parlare contro la religione alla maniera goffa di un pseudo premio Nobel come Dario Fo, sia uguale a quella becera di Beppe Grillo contro la politica. Est modus in rebus si diceva una volta.

  • polifemo01 scrive:

    comunque il vostro papa è andato a riposarsi in montagna.
    Ma ha mandato un pensiero a tutti coloro che non se lo possono permettere.
    Abbiamo veramente un grande papa.

  • polifemo01 scrive:

    per i credenti
    la vita è un dono di Dio, giudice ultimo di vita e morte.
    per i non credenti,
    la vita è proprietà del singolo, che può serenamente decidere di disporne.
    Evidentemente il nostro ordinamento legislativo è succube del papato romano e della fede cristiana.
    Peccato !!!

  • janko01 scrive:

    chiedo scusa, non potesse piu` alzarsi i piedi.

  • janko01 scrive:

    Sono dell'avviso che nella civilta`moderna ognuno di noi debba essere l'arbitro del proprio destino, del decidere, in casi estremi, se continuare a vivere sperando o sapendo di farlo solo per aggiungerre un giorno di piu` al proprio martirio. Lo stato che dev'essere indipendente dai voleri delle credenza religiose, e' obbligato a darmi questo arbitrio. La chiesa cattolica per esempio una volta negava il funerale religioso ai suicidi. Avrebbe il diritto di continuare a farlo, ma ha cambiato idea; come mai?
    Che sia un passo avanti verso la comprensione di chi soffre?
    Come si comporterebbe un prete se il suo cavallo azzoppato, non potrebbe piu alzarsi in piedi? Lo aiuterebbe a morire oppure lo lascerebbe in mezzo ai dolori fino a che morte non lo soprafacesse?

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