Istantanea Pier Vittorio Buffa

Se a Roma c'è la ministra Lewinski

Questa è un'istantanea senza immagine e, in parte, senza notizia. Almeno fino a questo momento.

Scrive Il Riformista di oggi, 2 luglio 2008, in un lungo e, sembra, informato articolo sulle intercettazioni. "La telefonata di... (segue nome e cognome del ministro) è quella più forte. Roba da paura. Uno scandalo. C'è lei che spiegherebbe a un'altra come trattare il premier... ( segue descrizione di una pratica già causa in un altro paese occidentale di impeachement)".

Tutto chiaro? Penso di sì. Anche il riferimento alla vicenda Clinton-Lewinski mi sembra abbastanza esplicito.

Così come sembra proprio che il contenuto delle intercettazioni che stanno mettendo a soqquadro la vita politica nazionale sia ormai prossimo ad essere rivelato.

Ma da chi? Ed è giusto rivelarlo?

Senza tanti discorsi facciamo una semplice simulazione. Se ciascuno di noi fosse il direttore di un giornale al quale un redattore mette sulla scrivania l'intercettazione (sempre ammesso che esista davvero)  a cui fa riferimento Il Riformista cosa farebbe? La pubblicherebbe? E come?

Io do la mia risposta.

Se la telefonata è la prova che un premier ha nominato ministro una sua amante occasionale che non ha nessun altro merito politico o sociale, non v'è dubbio che trattasi di notizia di prima grandezza. Di quelle che in un paese normale, da qualunque parte provengano, fanno cadere le teste con un colpo secco. Perché saremmo di fronte a un uso spregiudicato e personalistico della cosa pubblica. E a un abuso dei poteri ottenuti con un voto popolare.

Quindi pubblicherei sicuramente il contenuto della telefonata facendone capire compiutamente, e senza possibilità di equivoci, il significato. Avrei solo qualche riserva sulla divulgazione del testo integrale, ma è una decisione che potrebbe essere presa solo conoscendolo.

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11 commenti 8

  • janko01 scrive:

    Se la telefonata e` una prova...
    Il guaio sta nel fatto che finora questa non e` una prova ed allora per favore, asteniamoci dal pubblicarla e dal dibatterla.
    Berlusconi poi accettando l'incarico di uomo politico, diventa uomo pubblico e deve quindi sottostare a tutto cio' che riguarda un uomo al servizio di tutti, meno che delle calunnie infondate. Quand'era uomo Mediaset, vent'anni fa, pochi s'interessavano della sua vita privata che non attirava commenti di sorta. Oggi e' diverso. Ad Agnelli contavano tutt'al piu` il numero degli abiti gessati e quello delle cravatte, del Silvio nazionale interessa invece sapere il numero degli incontri casuali colle varie vallette e madame di grido. Naturalmente non per sapere il nesso dei loro conversari, ma per immaginare l'esito delle loro prestazioni. Lasciamo la gente sognare o invidiare.

  • Caro Sinidi,
    lei ha ragione e io, se ha ben letto, in questo post volevo solo ragionare se sia giusto o no pubblicare eventuali intercettazioni. Non ergermi a giudice.
    E ha ragione anche per quanto riguarda l'eterosessualità del NOSTRO premier Silvio Berlusconi. Evviva il politico al quale piacciono le belle donne...
    Se vuole che si rispetti la vita sessuale del suo premier lei, però, rispetti quella degli altri, onorevole Luxuria compreso.
    Anche se, come lei sa, quello di cui si discute in questi giorni non è con chi fanno sesso Berlusconi o Luxuria.

  • sinidi scrive:

    Ammesso e non concesso che questa patetica campagna denigratoria corrisponda a realta',non e' certo lei che si puo' ergere a giudicare il fantomatico caso,non vedo nessuna anomalia,anzi cio' che risulta lampante e' che al NOSTRO Premier piacciono le donne,le belle donne!
    Almeno e' eterosessuale,molto meglio del Carnevalesco organico del Governo precedente(vedi Luxuria,uno a caso).In quanto a meriti e capacita' dell'interessata,onore alle scelte di Silvio anche esteticamente parlando,siamo stufi di pannoloni e rincoglioniti in aula.

  • esedra14 scrive:

    Se avessi i testi delle intercettezioni li pubblicherei senza dubbio. D'accordo sul fatto che la vita privata è, appunto, cosa privata. Ma se fosse vero che un incarico di governo è stato assegnato per ragioni che nulla hanno a che vedere con l'interesse pubblico credo che sarebbe giusto saperlo. Anche se il fatto sfugge a qualsiasi sanzione penale, non è detto che debba per forza sfuggire a quella morale. Ammesso che questo paese ne riconosca una, cosa di cui talvolta dubito

  • polifemo01 scrive:

    no cara Lucia,
    un rappresentante del popolo , liberamente eletto, non può e non deve avere la vita privata che vuole. Mi spiego meglio:
    chi critica il divorzio e poi è lui stesso divorziato,
    chi deplora l' aborto e poi invece lo permette x sè ed i suoi cari,
    chi lotta contro la droga e poi ne fa uso,
    chi vuol mettere al bando le prostitute e poi usufrisce delle loro prestazioni,
    etc..
    riassumendo,
    chi dai banchi del Parlamento propone e si oppone i disegni di legge che si stanno discutendo in aula,
    non può e non deve avere una vita privata contraria a quanto lui professa.

  • lucia scrive:

    mi scandalizzano molto di più le telefonate fra saccà e berlusconi... le "oscenità" di questo paese sono ben altre.
    se poi, in queste telefonate, come dice lei, ci sono gli estremi per capire che in virtù di particolari prestazioni sessuali ci siano stati favori o violazioni delle leggi questo è un altro paio di maniche.
    ma credo che ognuno possa avere la vita privata che vuole, il guaio con berlusconi è la sua vita pubblica...

  • rick scrive:

    In Italia, diversamente che nei paesi anglosassoni, la vita privata dei politici è sempre stata ben disgiunta dall'immagine pubblica e non ha mai (*) costituito motivo di attacco personale. Raramente, en passant, se ne occupa il gossip. D'altro canto non vedo perchè un rapporto, per quanto particolare (ved. Max Mosley, per dirne uno recente), tra adulti consenzienti debba essere oggetto di critica a livello pubblico.
    Diverso è il caso di uno scandalo sessuale connesso ad un preciso reato come può essere, per esempio, la presenza di droga o la violenza, ma anche "un uso spregiudicato e personalistico della cosa pubblica" oppure (è l'accusa mossa a Clinton) la menzogna in sede di deposizione o, ancora, il fare carte false o leggi ad hoc al fine di impedire che venga fuori una imbarazzante verità che, di per sè, riguarderebbe la sola sfera privata.
    Ecco: anche in quest'ultimo caso un giornalista non dovrebbe avere esitazioni a squadernare ciò che ha tra le mani. Non per dovere professionale, ma per coscienza civica.
    (*) Ogni tanto qualcuno ci prova, però.

  • polifemo01 scrive:

    se il GIP avrà sbagliato, il provvedimento sarà cassato,
    ma il rom sarà già scappato (rima involontaria).
    Purtroppo ogni GIP esce con sentenze originali, come aveva già ben detto De Andrè nella sua vecchia canzone "Il gorilla" e nessuno potrà certo affermare che il grande Fabrizio non stesse dalla parte delle minoranze, dei deboli e degli emarginati e non contestasse il potere sia poliziesco, sia della magistratura.
    p.s anche "Un giudice" è molto didattica
    p.s. spero che le conosciate, altrimenti sarò ben lieto di inviare i testi.

  • lawfox scrive:

    E' dura come domanda, ma condivido la posizione di Pier Vittorio.
    A Polifemo vorrei far presente che prima di commentare un provvedimento giurisdizionale è bene leggerlo nella sua interezza. In ogni caso non si può sputtanare un codice di procedura penale con mille garanzie per gli imputati e poi lamentarsi quando i giudici lo applicano.
    E comunque c'è un Tribunale del Riesame ed una Corte di Cassazione: se quel GIP ha sbagliato il suo provvedimento sarà cassato.

  • polifemo01 scrive:

    caro Pier Vittorio,
    la Sua risposta è sensata e ragionevole, ma purtroppo non applicabile, in quanto la pubblicazione sarebbe soggetta alla discrezionalità dei giudici e, dopo l' esempio della scarcerazione di 2 dei 4 rom ladri-aguzzini di Verona (credo), ed invece la convalida di fermo degli altri (con un gip diverso in località diversa), converrà con me che anche un puro e "sano" e disinteressato atto sessuale potrebbe essere interpretato come nocivo al Paese .

  • [...] non necessariamente tutto ciò che si ha può o deve essere squadernato. Ne ragiona, per esempio, il mio amico Piervittorio. nessun [...]

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