Molto da capire
"Ero a comprare un paio di jeans nel negozio di una nota famiglia ebrea di Roma, mi ha squillato il telefonino e mi hanno detto che Alemanno aveva vinto. Ho chiuso la telefonata con un'imprecazione aspettando gli echi da chi era intorno a me. Invece, dopo un attimo di silenzio, mi è arrivato addosso un sonoro e inequivocabile 'E vaiiiiii...' del padrone del negozio, felice che un neo o post fascista diventasse sindaco della sua città. Ho lasciato perdere i jeans e me ne sono andato".
Questa piccola storia me l'ha raccontata un amico di antica militanza Pci-Pds-Ds-Pd, una persona schietta e perbene. Ma nella reazione di quel negoziante e nello stupore irritato del mio amico c'è una delle più chiare chiavi di lettura di quello che sta accadendo a Roma e nel nostro paese.
Gli schemi sono saltati, i ragionamenti a cui sono abituate le generazioni che hanno le loro radici nel secolo scorso non stanno più in piedi. Persino l'antitesi più netta del Novecento, odore-di-fascismo ed ebrei, non ha più un valore assoluto.
E quella che era la sinistra, compreso chi scrive e il suo amico, ha ancora molto da capire, forse troppo.