Istantanea Pier Vittorio Buffa

Il vento del capitano

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Un capitano dei carabinieri (Fabio Muscatelli, nell'istantanea tratta dalla Stampa), un procuratore della Repubblica, il comando generale dell'Arma, la squadra mobile.

La storia l'ha portata fuori dai confini del Molise un articolo della Stampa ed è così riassumibile. Un capitano si dà molto da fare, indaga e denuncia, fino a toccare un ex sindaco, sua moglie e un colonnello suo diretto superiore. Da Roma arriva l'ordine di trasferimento per "incompatibilità ambientale". La procura della Repubblica di Larino, per la quale il capitano aveva indagato, reagisce con durezza spedendo poliziotti della squadra mobile nelle caserme dei carabinieri con un ordine preciso: sequestrare la documentazione sul trasferimento del capitano.

Non ho elementi per entrare nel merito della storia, non conosco gli atti, come si dice in questi casi. Ma, con gli anni, ho imparato a guardare con grande rispetto persone normali che svolgono il loro lavoro con grande impegno, mettendosi completamente in gioco. Il capitano Muscatelli potrebbe essere una di queste persone. Talvolta uomini così soccombono, in altri casi riescono ad arrivare sino in fondo portando con sé un bel vento fresco.

Ecco, io spero che il capitano sia una persona normale capace di regalarci, alla fine di questa brutta storia, una bella folata di vento fresco.

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4 commenti 8

  • cesar scrive:

    Non credo sia la fretta la ragione del silenzio. Chi apre un blog non lo fa solo per leggere i post, ma soprattutto per parteciparvi: se avesse fretta, non avrebbe neppure il tempo di aprirlo! Forse, è più probabile, l'assuefazione a fatti del genere, che si ripetono troppo spesso, forse anche la rassegnazione nel pensiero che, tanto, le cose non cambiano lo stesso, e, quindi, a che vale?... Il fatto è anche che la nostra sensibilità è cambiata, ci siamo supinamente assuefatti a tutto, e le nostre coscienze non rispondono più neppure alla sollecitazione per un parere. Siamo soffocati, poi, dai dibattiti televisivi, cui supinamente assistiamo, non potendo esercitare la possibilità, e forse non avremmo neppure la voglia, di partecipazione. Se fosse così, il quadro sarebbe davvero sconfortante ed avvilente! Mi domando cos' è che potrebbe attivare oggi le nostre coscienze relaziomnali. Siamo tutti forse caduti, per interessamento, al livello de "Il grande fratello"?...Impensabile!

  • Devo dire, Cesar, che sono rimasto sorpreso anche io. Quando ho letto del capitano mi sono detto: ecco una bella storia, di quelle che, appunto, portano aria fresca, che dovrebbero essere raccontate, che dovrebbero diventare dei "casi".
    Io ho cominciato a fare il mestiere del giornalista molti anni fa quando l'Espresso mandava in giro per l'Italia ragazzi come me a scovare e raccontare storie come questa. Un capitano Muscatelli (fatte le necessarie verifiche) diventava un esempio, una piccola o grande bandiera da sollevare e sventolare. Mi chiedo perché oggi non sia più così.
    Perché siamo migliorati? Perché siamo peggiorati? Forse un po' per tutte e due le ragioni ma anche perché la capacità collettiva di triturare informazioni è aumentata a dismisura. E quando si ha fretta non si ha tempo di approfondire. Quando non si approfondisce ci si sofferma sulle cose più semplici. Le cose più semplici non sono necessariamente le più rilevanti. Anzi
    Ma su questo ragionamento mi piacerebbe andare avanti.

  • cesar scrive:

    Caro Piervittorio, forse ho già detto tutto io? Non è possibile. O forse c'è in tutti rassegnazione, e sarebbe terribile! Od ancora l'argomento non sensibilizza gli animi e le menti, e sarebbe davvero grave! Non capisco la mancanza di partecipazione a questo post. Che ne pensi? Saluti. Cesare.

  • cesar scrive:

    Il caso del Capitano Muscatelli non è il solo: ce ne sono e ce ne saranno tanti altri!... Quando un uomo di legge o delle Forze di Polizia va a toccare certi personaggi o certi ambienti, ecco che si scatena la bufera, fatta anche di inchieste e di provvedimenti disciplinari, il più diretto dei quali, per un militare, è senza dubbio il trasferimento. "Docet" anche il caso del Gen. Speciale, ex Comandante Generale della Guardia di Finanza, e così via dicendo. Probabili "legami" fra i Poteri e certe persone od Istituzioni, attivano i nostri dubbi. Ne consegue un'azione punitiva verso coloro che cercano di indagare su dette persone od Istituzioni.
    Vogliamo sperare che la storia del Capitano volga a buon fine, e lo stesso auspicio vale per tutte le altre, in onore della trasparenza e dell'onestà, non certo incoraggiate in questa nostra attualità.
    Che termini la bufera scatenata sul Capitano Muscatelli, e che al suo posto spiri una bella folata di vento fresco, invocata da Pier Vittorio, come iniezione di futura fiducia per gli uomini che desiderano compiere il loro dovere. Le conosciamo ormai bene queste "incompatibilità ambiental" o simili!...

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