Istantanea Pier Vittorio Buffa

Le parole che ci vorrebbero

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Lo so, non è molto fantasioso chiudere il 2007 con un'istantanea di sessant'anni fa. Eppure questo scatto in bianco e nero, con il capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola che firma il testo della Costituzione italiana, sarebbe da tenere incorniciato sul comodino o sul tavolo.

Alle parole contenute in quel libro dobbiamo molte delle cose buone degli ultimi sessant'anni. Soprattutto, direi, l'insieme di garanzie, diritti e contrappesi istituzionali che ha garantito la crescita di una società fondamentalmente giusta.

Alle parole contenute in quel libro dobbiamo anche le difese immunitarie impiantate nelle nostre istituzioni il 1° gennaio 1948. Il sistema messo a punto dai costituenti è sopravvissuto alle tempeste politiche ed è riuscito a non soccombere, proprio per le sue difese immunitarie, al gioco quotidiano dei partiti.

Oggi, che compiono 60 anni, non voglio fare l'elenco delle parole di quel libro che andrebbero cambiate per rendere più moderna e stabile la nostra democrazia. Voglio festeggiarle e basta.

Semmai solo rimpiangere quelle che non ci sono. Le parole che avrebbero dovuto fissare con più precisione i confini del sistema elettorale. Che avrebbero dovuto impedire che i partiti contrattassero una riforma così delicata e importante sotto il ricatto di un referendum, di formazioni dalla consistenza irrisoria e pensando soprattutto al proprio tornaconto immediato.

E da qui nasce l'augurio per il 2008. Che alla fine veda la luce una legge elettorale sana, capace di dare stabilità e serenità politica per un bel po' di tempo. Proprio come, nel 1948, fecero le parole della Costituzione con la neo-democrazia italiana.

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4 commenti 8

  • alessandrovig scrive:

    Grazie Pier Vittorio per le sue parole costruttive in questo mare di lacrime.
    Agli "uccelli del malaugurio" che finora hanno commentato rispondo con le parole di Oscar Wilde: "Lasciamo il pessimismo per tempi migliori".
    In ogni caso, visto il caos politico dilagante, rimane lo sconcerto di fronte alla immaturitá di grande parte dell´attuale classe dirigente politica (e sto parlando dei lider che si presume abbiano con un minimo di luciditá, non di Bossi, Berlusconi, Binetti, o di un Beppe Grillo per capirci).
    Forse il problema é che, siccome si é ritardato per troppo tempo il lavoro di costruzione congiunta di un vero progetto concreto e articolato per l´Italia, soprattutto da parte dell´attuale maggioranza, purtroppo i problemi adesso sono cosí intrecciati e molteplici che affrontare la sola riforma elettorale non basta per venirne a capo, nonostante stia alla base del sistema democratico borghese con cui ci ritroviamo a fare i conti.
    Nei momenti difficili, bisogna avere maturitá, forza ed il coraggio della pazienza, un insieme di valori che mi sembrano piú femminili che maschili. La mia unica proposta é che mettano su una commissione con maggioranza di donne per discutere e tentare di sciogliere il bandolo della matassa. Altrimenti in poco tempo gli "uccelli del malaugurio" si trasformeranno in "salici piangenti" ed un nuovo fascismo li poterá ben bene...

  • cesar scrive:

    Sono piuttosto pessimista. La differenza è che allora c'erano dei politici che pensavano al bene dell'Italia, mentre quelli di oggi pensano solo a salvare la propria poltrona e, dell'Italia, importa loro ben poco!... Sanno solo parlare e promettere, mostrandosi e inflazionando i "media". A Trieste, città a me cara, dicono:"Ciacole no fa fritole", vale a dire " Le parole non fanno frittelle", in pratica non portano a niente!!!. Comunque auguriamoci lo stesso qualcosa di buono... dovessero ravvedersi! A sperare non costa nulla!...

  • polifemo01 scrive:

    democrazia? certo.
    la democrazia è quel sistema dove se 29 persone dicono cazzate ed 1 dice la cosa giusta si fa la cazzata. ( naturalmente nei limiti costituzionali).
    Ci sono sistemi migliori? Quello democratico è il meno peggio.
    Ci sarebbe il comunismo( ma quello vero), ma la popolazione è troppo stupida x applicarlo ed i governanti troppo ingordi x esercitarlo.
    L' unico stato che non conosce crisi di governo è Città del Vaticano, dove uno solo comanda e guai a contraddirlo.
    Credo proprio che non ci sia nessuna speranza...

  • med052 scrive:

    Democrazia moderna e stabile? Ma stiamo scherzando? Qui il paese va a rotoli e lei dice che la Costituzione ci ha garantito? Auguriamoci che il 2008 mandi tutti a casa, faccia un bel repulisti e che si cominci tutto daccapo.

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