Istantanea Pier Vittorio Buffa

Quel confine doloroso

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La notizia diffusa dal chirurgo-senatore Ignazio Marino (nella foto) è semplice: nel 62 per cento dei casi di "fine vita" i medici praticano la desistenza terapeutica, ma in segreto. Smettono cioè di curare il proprio paziente senza dichiararlo, parlando con la propria coscienza e, magari solo attraverso un cenno, con i familiari della persona a "fine vita".
Io so di cosa si tratta perché ho avuto accanto a me persone care a "fine vita". So cos'è il cenno del medico che dice, magari abbassando lievemente gli occhi, di non dare più una certa medicina. Conosco i suoi silenzi. Mi sono trovato sul confine di cui ha parlato Marino.

Un confine non definito e doloroso sul quale non è giusto trovarsi.
Non è giusto per i medici. Non è giusto per chi è vicino al malato. Non è giusto per il malato.

Un confine che una legge non basterà mai a definire del tutto perché ci sono stati d'animo e sensibilità che nessuna norma può cristallizzare. Ma passi avanti sono possibili, un quadro di riferimento potrebbe essere costruito. Quella del testamento biologico è una strada. Anche solo iniziare un serio e pubblico dibattito nelle aule parlamentari potrebbe essere il primo paletto capace di circoscrivere quel confine doloroso.

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2 commenti 8

  • med052 scrive:

    E' capitato anche a me di dover prendere una decisione. L'ho fatto da solo, sentendo il parere del medico e decidendo con lui il momento. Ma tutto su di noi, senza regole. E' un dolore enorme che porto dentro di me e ce lo terrò per sempre perché ho dovuto decidere quello che non avrei voluto decidere

  • polifemo01 scrive:

    sono perfettamente d' accordo con Lei,
    ma fino a quando questo paese non si sarà liberato dalle interferenze del Vaticano, purtroppo i medici ricorreranno a questi escamotages.
    Mai il Parlamento approverà una legge che possa dispiacere al Vaticano ( aborto e divorzio sono le vecchie eccezioni che confermano la regola).

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