Istantanea Pier Vittorio Buffa

Vendersi

prostituta.jpg

Una istantanea come tante, scattata lungo la strada di una grande città. Una ragazza che si vende mettendosi in mostra.
Probabilmente è minorenne o quasi. Probabilmente viene da un paese dell'Est europeo. Probabilmente è arrivata in Italia con la promessa di un buon lavoro. Probabilmente c'è chi la costringe a prostituirsi con violenze e minacce.
Ma potrebbe anche essere una ragazza maggiorenne. Una donna arrivata sulla strada senza violenze e minacce. Una donna che ha scelto di vendere il proprio corpo per guadagnarsi da vivere.
Ecco, soffermandosi a guardare la foto di una prostituta senza volto, a immaginare la sua vita, le sue aspirazioni e la sua storia si può riuscire a fissare qualche punto fermo nel serrato dibattito su sicurezza e decoro. Partendo, appunto, dalla prostituzione.
Non v'è dubbio che se la nostra ragazza è una minorenne le chiacchiere, come si dice a Roma, stanno a zero. Va tolta dalla strada. Punto e basta.
Se la nostra ragazza è maggiorenne ma è lì a mostrare e vendere se stessa perché costretta il discorso è simile, se non identico. Inutile parlare di zone o aree riservate, di parchi dell'amore. Bisognerebbe solo aiutarla a uscire dalla morsa della costrizione. Difficile, anzi, difficilissimo. Ma è una partita che va giocata con grande energia. Non per il decoro delle città, non per la sicurezza dei cittadini, ma per il bene della nostra ragazza.
Se invece la nostra ragazza è una donna maggiorenne, capace di agire liberamente e che liberamente ha scelto di diventare una "sex worker" si può cominciare a parlare di zone organizzate dove il mestiere possa essere esercitato in tutta sicurezza. Chi vuole potrà andare lì a comprare il proprio quarto d'ora di sesso senza essere criminalizzato. Chi non vuole girerà per le altre strade della città senza vedere corpi nudi e senza rischiare di tamponare le auto dei clienti.

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12 commenti 8

  • Malachai scrive:

    Ma andate a cagare popolo di bigotti

  • sardo.! scrive:

    la hai scattata a cagliari la foto?

  • Maria scrive:

    Gabriella ha COMPLETAMENTE ragione! Il 90% delle prostitute nn saranno italiane ma potrebbero benissimo starsene nel loro paese a prostitursi!!!

  • Alice scrive:

    Secondo me è minorenne ma è ank probabile ke sia maggiorenne xk sta fumando! Ke gonna cavolo almeno coprisse il fondoskiena!! Se è stata costretta l' avrebbero minacciata magari ke le hanno dtt ke le offrivano lavoro invece doveva prostitursi...se invece x scelta ha scelto di mostrarsi nuda agli uomini è proprio stupida nn è un lavoro è una scemata!!!

  • terrible scrive:

    la foto mi ha colpito. si, perche' mi e' capitato di vederla, questa ragazza, personalmente, cosi come si vede nella foto, mkntre passavo sulla via salaria,. proprio il giorno dopo la retata fatta dalla polizia, circa 5o ragazze,, finite in questura..per lo piu' minorenni, come quella della foto,probabilmente. la sua immagine mi e' rimasta impressa nella mente. mi ha fatto pensare. si parla tanto di turismo sessuale in cambogia o in vietnam o i cuba, ma noi ce l'abbiamo in casa lo sfruttamento sessuale delle minorennni e avviene sotto i nostri occhi, mi sono detta e ha opensato a tanti padri che vanno con lei che ha la stessa eta' delle loro figliolette.. impossibile non pensare di poter fare qualcosa per intervenire, . ma cosa potrei fare, mi sono chiesta, mentre intanto qualcunosi e' fermato e l'ha fatta salire in auto...

  • Bruno Canu scrive:

    come il sig. Cesar,e quei signoroni che ci governano,siete tutti bravi a scrivere belle parole ma di fatti neanche l'ombra.

  • gabriella di bella scrive:

    ci sono le leggi , ci dovrebbero essere le leggi...........ma chi le fa rispettare? la tolleranza, la comprensione e il rigore lei dice giustamente
    la tolleranza c'è, la comprensione anche, manca il rigore
    mancano le regole del gioco caro direttore
    è inutile illuderci dietro false speranze , ci prendiamo in giro e basta
    forse è giunta l'ora di iniziare veramente un nuovo capitolo per il ns vecchio e decrepito paese
    lei ha figli? io si e tutto questo non mi piace
    cordiali saluti
    gabriella

  • Non penso che la questione si risolva rimandando a casa un po' di persone. La migrazione verso il cosiddetto nord del mondo è un fenomeno della nostra era al quale non ci si può semplicemente opporre con muri ed espulsioni. Va gestito e controllato, capito e assorbito. Ci sono le leggi, ma ci sono anche i comportamenti dei singoli e delle comunità che spesso contano molto di più. Davvero, restando alla questione prostituzione, pensa che prendere un bel po' di ragazze dalle strade e metterle sugli aerei possa servire a qualcosa? Cosa vogliamo fare, innalzare un muro lungo i nostri confini e vivere tra italiani puri? Non è ripugnante soltanto l'idea? La strada, non c'è dubbio, è lunga e difficile ma passa solo attraverso la tolleranza, la comprensione e il rigore. Rigore che si deve chiedere a chiunque nel rispettare le leggi e le regole della convivenza civile.

  • gabriella di bella scrive:

    purtroppo il problema sta nella ns societa'. penso che il 90% delle prostitute non siano italiane. siamo alle solite.......tutti arrivano nel belpaese e fanno i loro porci comodi e noi a subire!!!!!
    basta sono stufa come la maggior parte egli italiani
    riconquistiamo il ns paese.che ne pensa direttore non sarebbe il caso di rimandare a casa un po' di persone
    gradirei un suo commento
    grazie gabriella

  • Lea Zafred scrive:

    sono completamente d'accordo con te!

  • cesar scrive:

    Come descritto nel post, ognuna ha la sua storia. Storia, comunque di squallore e di degrado. Si tratta della professione più antica, che regge nel tempo finchè madre natura farà attrarre l'uomo dalla donna, e non soltanto per l'Amore, sentimento nobile, che ha ispirato poeti, pittori e scultori, ma anche per il sesso, che è necessario all'amore, ma che spesso è solo "usato", a precindere dal sentimento. Per prostituirsi non è necessaria una laurea, non occorre intelligenza: è alla portata di tutti! Viene venduto il proprio corpo per il piacere altrui, per una notte o per pochi minuti, indifferente. Non c'è poesia, ma non c'è nemmeno impegno di conquista: un semplice accordo verbale con una mano al portafoglio, e via! La prostituta incassa in ogni senso, in quello del sesso, ma soprattutto in quello che le interessa veramente, il denaro. Quelle indipendenti sembrano fare ottimi affari, le altre sono schiave, ricattate, costrette in una spirale da cui, se lo vogliono, è difficilissimo uscire. Un mercato che ha per bancarella un marciapiede poco illuminato di una città, o il limite di un parco i cui alberi sono avvizziti dallo smog. Inquinamento comunque, dell'animo e della natura circostante. I clienti si fermano, consumano, pagano e se ne vanno, fin che ne arriva un altro, come una giostra di burattini svuotati.
    Mi chiedo, in un mondo così permissivo ed aperto come quello attuale, come è ancora possibile esista ancora questa realtà? Le donne sono tutte libere ed indipendenti, il sesso non è più tabù, anche i gentil sesso palesa pure le sue esigenze in materia sessuale, come anche dichiarato in qualche talk-show televisivo, ed allora? Il sesso, in sostanza, è diventato più facile, lo si voglia o no, lo si approvi o no. Come si spiega la prostituzione sulle strade? Forse la facilità della cosa o l'impossibilità della donna di trovare (?) un'occupazione onesta, pur umile che sia. Ma non ci credo, pur considerando il frequente doppio fine maschile di assunzione a certi, e non solo, medio- bassi livelli di occupazione. Molto di più propendo per la svogliatezza dell'uomo ad impegnarsi comunque, anche nella ricerca sessuale, una volta vanto maschile, ora segno di pigrizia e smidollamento diffuso! E' più comodo così!...
    L'aspetto della massa di giovani straniere che giungono in Italia con allettanti promesse di onesti lavori e che poi finiscono, sfruttate da organizzazioni di malavitosi sui marciapiedi, è un altro discorso, di non facile se non impossibile risoluzione. Un fatto rimane sempre e immutabile: l'umiliazione, voluta o non voluta, della dignità femminile.

  • antonio vergara scrive:

    sottoscrivo ogni parola.

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