Istantanea Pier Vittorio Buffa

L'ignoranza

124211148-9c5ad0be-a599-4551-b3a5-5c5fbfc4dfc5Guardiamo bene la foto del giovane calciatore che esulta dopo un gol alzando la mano destra nel saluto fascista e mostrando una maglietta con le insegne della Repubblica di Salò.

Guardiamola bene perché non siamo in uno stadio qualunque, ma nello stadio di Marzabotto, nello stadio del paese dove quasi in ogni famiglia c'è stato qualcuno che ha visto e raccontato quello che i nazifascisti fecero in quella zona 74 anni fa. Uccisero quasi 800 donne, vecchi, e bambini che avevano la sola colpa di vivere tra quelle montagne.

Dopo aver visto quella foto e lasciato scorrere le immagini del filmato leggiamo cosa ha detto il calciatore: "Ho agito con leggerezza senza pensare alle conseguenze che da questo mio gesto sarebbe scaturito tanto a livello personale quanto comunitario. Ho lasciato passare un terribile messaggio di cui, ribadisco, sono totalmente pentito e dispiaciuto... la maglietta era normalissima".

Leggerezza, dispiaciuto, maglietta normalissima... A credergli sono parole di chi non sapeva. Non sapeva dei nazisti e dei fascisti, non sapeva quello che era successo in mezzo a quei boschi. Pensava di fare una goliardata, una cosa simpatica. E questo, a credergli, è ancora peggio che se avesse saputo, se avesse deciso, con un lucido disegno criminale, di fare quel gesto e di indossare quella maglietta. Così, a credergli, la colpa di quello che è successo va data alla peggiore malattia che possa affliggere una comunità: l'ignoranza.

Ignoranza delle proprie radici e del proprio passato, ignoranza del bene e del male che ne hanno caratterizzato l'esistenza. Una comunità ignorante rischia di non spezzare mai le terribili spirali della storia, di tornare sempre indietro, di riproporre a se stessa gli errori e le nefandezze del passato, di non saper guardare al futuro con gli occhi limpidi e densi di un saggio che ha vissuto a lungo.

La lezione che viene da quella maglietta e da quel braccio teso è quindi una sola. L'ignoranza è un nemico da combattere con tutte le nostre forze. Deve cominciare la scuola e deve continuare ciascuno di noi studiando, sapendo, ricordando, raccontando, trasmettendo. Con un obiettivo molto semplice: che nel prossimo futuro non ci possa più essere un venticinquenne che dica "Non sapevo".

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68 commenti 8

  • fausto scrive:

    Sicuramente il primo fallimento è quella di Vigilante, che di nuovo non ha proprio niente, anzi è ancorato agli scheletri del passato. Molto aggiornato con la cultura di stato che sta portando l'Italia in Africa. Le soluzioni di Vigilante sono quelle da dottrina comunista fallita, ma niente di nuovo all'orizzonte.
    Se ci sono gli skin che prendono forza, è perché chi governa fa politiche ideali perché si formino questi gruppi.
    La solidarietà, fatta per dare fondi alla finta solidarietà , ma che in realtà, finisce in tasca ai grandi speculatori, che usano le onlus per lucrare, porterà un sacco di guai (tra cui l'aumento del razzismo).
    La prova? L'abbandono di assistenza agli anziani, l'aumento dei ticket, il menefreghismo rispetto alle pensioni minime, il degrado che sta aumentando nella sanità e i tagli alla sanità stessa.
    Ma a partire dagli 11 000 euro di carburante giornaliero che costano ogni nave ong , più le altre spese per i volontari(!?) e mezzi che più che salvataggi e solidarietà, servono ad ingrassare un sacco di magnati di governo (mafia compresa) i quali a loro volta fomentano una sradicazione di massa.
    Chissà perché questo succede solo in Italia?

  • alessandro vigilante scrive:

    Un fallimento della politica. Tutta, anche dei nuovi. Che evidentemente non hanno nulla di nuovo.

  • andrea scrive:

    Quelle mer.e fasciste che hanno fatto irruzione a Como andrebbero rispediti nelle fogne della Storia.. l'ignoranza genera nuovi mostri e demoni mai del tutto sopiti

    sono dei pericolosi falliti un fallimento delle loro famiglie e della scuola

  • alessandro vigilante scrive:

    Dell'intromissione degli skin nella onlus ne sono venuto a conoscenza stamattina, perciò niente relazioni con skin.

    Dite e fate le stesse cose.
    Anche nel ventennio cominciò tutto così. C´era chi diceva e chi faceva. Responsabili entrambi, anzi chi solo dice è peggio, perchè pensa di avere la coscienza pulita.

    Dizionario italiano
    infausto[in-fàu-sto] agg.
    • Di cattivo augurio Sinonimo: funesto. presagio i.; connesso a sventure, dolori.

  • fausto scrive:

    Lo so che gli inquadrati come Vigilante vogliono far passare per fascisti tutti coloro che non la pensano come loro.
    Loro pensano di saperla lunga , di sapere una pagina più del libro, ma le realtà sono molte di più di quelle che loro pensano.
    In Corea del Nord (esempio di un paese comunista pieno d'inquadrati dove potrebbe andare benissimo Vigilante e trovarsi a suo agio) pensano che il oro capo li farà diventare molto potenti, e ne sono convinti.
    In realtà i vicini (tra cui Cina e Russia che sono paesi comunisti) nutrono qualche preoccupazione.
    Ora chiamare fascisti tutti quelli che la pensano diversamente , fa notare la presenza di uno pseudo Kim che di dittatore ha tutte le caratteristiche. Ameno ché pensa di essere Dio (e qui ho un forte dubbio), e allora tutto ciò che dice si trasforma in verità.
    In questo caso , editare una nuova bibbia e creare una nuova chiesa non sarebbe una cattiva idea.
    Dell'intromissione degli skin nella onlus ne sono venuto a conoscenza stamattina, perciò niente relazioni con skin.

  • alessandro vigilante scrive:

    Veneto Fronte Skinhead = VFS = Veneto che Fa Schifo

  • alessandro vigilante scrive:

    Fausto 28 novembre 2017 alle 13:34
    Quando quelli di sx dicono che certi italiani sono razzisti dicono solo ipocrisie.
    ...lo stato promuove le associazioni, laiche e religiose...

    È forse un caso che ieri è stato pubblicato - a parole - il su citato commento contro le associazioni di appoggio ai migranti e nelle stesse ore sia avvenuto - nella realtà - il blitz squadristico a Como dei fascisti?
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/29/como-skinhead-fanno-irruzione-una-riunione-di-associazioni-per-migranti-nessun-rispetto-per-voi/4008152/

    Quello che alimentate nella rete, succede nella realtà.
    State scherzando col fuoco.
    Rendetevi conto che il fascismo non passerà.
    Ora e sempre: Resistenza!

  • Boris scrive:

    Che fai Vigilante , adesso sfoderi Schopenauer ? Mi fai paura geniaccio !

  • Andrea scrive:

    Che spettacolo Vigy ci porta nel mondo di Quark adesso.. Che spettacolo Vigiiiii

  • fausto scrive:

    Quando quelli di sx dicono che certi italiani sono razzisti dicono solo ipocrisie. Il razzismo vero e proprio lo fa il governo italiano quando usa diverse misure tra gli italiani e gli stranieri.
    Invece di salvaguardare le risorse dell'Italia, pensano a riempirsi le tasche e a raccontare balle.
    Chi dice che Salvini ce l'ha con gli extracomunitari , non dice la verità ma Salvini ce l'ha contro chi vuole sfuggire ai controlli cui sono sottoposti giornalmente tutti gli italiani. ciò non vuol dire essere razzisti.
    Invece lo stato fomenta l'irregolarità e promuove le associazioni, laiche e religiose, che mandano in Italia (chissà perché non negli altri paesi) molta gente illudendola che sia il paese delle meraviglie.
    Come detto precedentemente, la mafia non è ne di destra ne di sinistra, ma fa gli affari suoi come diceva il Macchiavelli. Siccome è pure al governo tremate inquadrati!

  • alessandro vigilante scrive:

    A volte la vita riserva strane sorprese...

    Napoli, un attivista di ‘Noi con Salvini’ ha malore in auto: a salvargli la vita è un giovane extracomunitario

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/27/napoli-un-attivista-di-noi-con-salvini-ha-malore-in-auto-a-salvargli-la-vita-e-un-giovane-extracomunitario/4004276/

  • alessandro vigilante scrive:

    I porcospini

    C´erano una volta, all´inizio dei millenni della vita sul pianeta Terra, i porcospini. Vivevano in pace fino a che non arrivò l´era glaciale.
    L´intenso freddo fece sí che alcuni si accorsero che lo sostenevano meglio se si approssimavano ai propri simili: vicini il calore scambiato da uno con l´altro mitigava le sempre più basse temperature.
    Il freddo aumentava e frotte di porcospini cominciarono velocemente a stringersi ad altri per acquisire un poco di calore indispensabile per non morire di freddo.
    Questo veloce accalcamento cominciò a creare problemi - soprattutto con i porcospini nel mezzo, i cui vicini cominciavano a pungerli con i loro aghi; così cominciarono a rivoltarsi e tutti si spinsero lontani di nuovo uno dagli altri, per non poter sopportare le punture dei vicini che li stavano uccidendo.
    Ma - di nuovo lontani, senza il calore dei compagni - i porcospini ricominciavano a morire di freddo.
    Così nel mezzo dell´era glaciale i porcospini a poco a poco, con pazienza si riposizionarono, vicini alla giusta distanza per non pungersi e non morire di freddo.
    L´era glaciale è passata da tempo e i porcospini sono sopravvissuti e sono sempre là.

  • fausto scrive:

    Ieri sera in un documentario, ho visto che un leone ha assalito un giovane gnù in mezzo ad una mandria di centinaia di capi. Se fossero stati coesi, travolgere il leone sarebbe stato facilissimo, ma nessuno ha agito per solidarietà. In un altro si è vista una iena che voleva fregare il cibo a dei cani del deserto. Un cane del deserto è debole e perdente verso la iena se è da solo, ma in gruppo si sono avventati sulla iena e questa è fuggita piena di morsi di quei pochi cagnetti. Il primo caso può essere paragonato al popolo italiano. Il secondo potrebbe essere la soluzione!

  • andrea scrive:

    Già Sven però ipse dixit.. l'unica forma vera e pura di autogoverno, di democrazia fu quella ateniese, ma dovuta ai contenuti numeri in ballo di popolazione e di rappresentanti, tra eletti ed elettori che come in una vera democrazia partecipativa (ma donne e schiavi ne erano esclusi) potevano quasi dialogare quotidianamente gli uni con gli altri (ne parla bene Bobbio ne Il futuro della democrazia).. invece nella fattispecie della democrazia moderna in una società complessa come la attuale è evidente che tu elettore devi delegare la tua rappresentatività politica a terzi - gli eletti - tuttavia si devono mettere in atto sempre e comunque i pesi e contrappesi per evitare una eterna lotta tra elite per il controllo del Potere, quello che è nel percepito comune

    troppo spesso non abbiamo coscienza che siamo elettori e consumatori e che con i nostri atti collettiv,i critici dissenzienti e costruttivi potremmo cambiare radicalmente tutto.. ma prevale il "particulare"

  • Sven scrive:

    Beh, che la democrazia non sia mai stata tale (almeno, nel senso di autogoverno dei popoli), purtroppo è vero (vedi sistemi di potere calato dall’alto, ecc. ecc.): ma da qui ad auspicare l’oligarchia (in cui peraltro siamo già)... sembra che si sia un po’ “rincojonito”, il buon vecchio (insieme al suo neo-amicone del nord)...

  • andrea scrive:

    "Capitalismo e Comunismo sono i due estremi tra l´egemonia dell´individualismo e quella del collettivismo. Dittature individuali contro dittature pseudo-collettive."

    Vigy ho le lacrime.. davvero.. ma parli male del Comunismo? ti redimi? altro che Scalfari yuppiiiiiii

  • andrea scrive:

    eheh l'ignoranza e la perdita di memoria.. il cerchio si chiude quando pochi mesi fa lo stesso Direttore Scalfari auspicava una politica come governo di pochi, oligarchico.. e che dire del suo "sostegno" televisivo a Berlusconi piuttosto che a Di Maio : ma non bastava astenersi? stiamo parlando di Eugenio Scalfari fondatore e Direttore di Repubblica del Gruppo L'Espresso-Repubblica in mano a Carlo Debenedetti - tessera numero 1 del PD - che in quanto a conflitti di interesse e strapotere mediatico non è secondo a nessuno nemmeno a Berlusconi.. uno può anche redimersi ed ha il diritto di cambiare idea nel corso della propria vita ma se poi in tarda età pronuncia simili bestialità allora vale tanto quanto il giovane idiota calciatore del Marzabotto anzi persino peggio considerato il suo ruolo.. così si riabilitano demoni accompagnati oggi da fascio-leghismi e vien da dire che a 94 anni sia ancora rimasto un po' uguale ai suoi allora 18.. buona lettura :

    di Fabrizio d’Esposito | 28 ottobre 2017 Il Fatto Quotidiano

    Era il 1942, un anno e mezzo prima della caduta del Duce. A Roma, a giugno, nasce il Partito d’Azione, ma in quel mese Eugenio Scalfari è ancora mussoliniano e firma articoli per Roma Fascista, giornale del Guf, gli universitari in camicia nera che annoveravano anche Giorgio Napolitano. Scalfari ha 18 anni e in quel tempo si scambia lettere con il coetaneo Italo Calvino, che gli scrive pure: “Nella merda fino a quel punto non ti credevo. Ti conoscevamo come uno disposto a tutto pur di riuscire, ma cominci a fare un po’ schifo”.

    La corrispondenza con il futuro scrittore – di cui solo le sue lettere sono note, pubblicate nel Duemila per Mondadori, ma non quelle del giornalista – torna d’attualità per lo scoop storico rivelato ieri da MicroMega: due articoli inediti di Scalfari giornalista fascista. Uno apparso su Gioventù Italica, l’altro su Conquiste d’Impero. L’autore della scoperta è Dario Borso, professore della Statale di Milano, che sta effettuando una vasta ricerca su una delle questioni più dibattute in questa epoca repubblicana, al centro di libri, convegni e migliaia di pagine di giornale: gli intellettuali italiani prima del 25 luglio 1943. Tra cui, appunto, Eugenio Scalfari, direttore e fondatore di Repubblica.

    Gli articoli ritrovati da Borso hanno innanzitutto un valore cronologico non secondario. Il Fondatore, infatti, ha sempre sostenuto di aver cominciato a scrivere per Roma Fascista nella seconda metà del 1942. Ma come si evince da due lettere di Calvino (21 aprile e 21 maggio), Scalfari già firmava su Gioventù Italica e Conquiste d’Impero nella prima parte del 1942. Borso ha quindi scavato e riportato alla luce i due articoli inediti.

    Il primo è intitolato L’elemento “tragedia” nell’animo umano, sul numero di marzo-aprile del 1942 di Gioventù Italica, organo della Gioventù Cattolica Italiana diretto da Luigi Gedda. Sei anni dopo, nel 1948, Gedda sarà il mastino democristiano dei famigerati comitati civici che si mobiliteranno, vincendo, alle elezioni politiche contro il fronte socialcomunista. MicroMega riporta uno stralcio dell’articolo, che si conclude così: “Noi vogliamo un Uomo migliore fra altri Uomini migliori, e fidiamo nella forza della tragedia (s’intenda: della tragedia non del dramma) per giungere a questo risultato. La tragedia come concertazione scenica deve rinascere e rinascerà. Essa sarà essenzialmente religiosa e avrà compito religioso: scoprire Dio nell’Uomo”.

    Certamente più interessante è il secondo stralcio, stavolta da Conquiste d’Impero, mensile diretto da Corrado Petrone. Il numero del giugno 1942 è dedicato alla selezione dei quadri fascisti e alla formazione di un’aristocrazia di popolo.

    E qui è utile riportare il passo finale della nota di Paolo Flores d’Arcais che precede lo scritto di Borso. Il direttore di MicroMega dopo aver premesso che la sua rivista fa parte del gruppo editoriale dell’Espresso, oggi Gedi, dà questa chiave alla pubblicazione degli inediti: “Come Borso mi ha scritto nel biglietto di accompagnamento di questa scoperta storico-giornalistica: ‘Quello che mi premerebbe passasse come messaggio, è che tutti sbagliamo, soprattutto in gioventù, ma la maturità dell’adulto, per non dire dell’anziano, sta nell’ammettere i propri errori, e non per se stesso, ma per le generazioni a venire (altrimenti a tramandarsi è la finzione ecc.)’”.

    Ora, questo è un punto decisivo, perché si dà per scontata la maturità intellettuale dell’anziano Scalfari, classe 1924. Invece colpisce e sconcerta il filo unico che lega quel pezzo dell’ormai lontanissimo 1942 allo Scalfari azionista nonché renziano di due settimane fa su Repubblica. L’argomento è l’oligarchia contrapposta alla democrazia. Scriveva Scalfari: “Lo Stato moderno, non fosse altro che per ragioni pratiche, deve essere essenzialmente gerarchico e aristocratico, e in esso l’individuo deve sentirsi intimamente responsabile dell’incarico che gli compete. (…). Noi aborriamo da una società tutta allo stesso livello, composta di grandi steli d’erba e di piccole querce; (…) La battaglia spirituale è già stata iniziata, grazie all’opera e alle direttive precise del DUCE, fin dai primi anni del Fascismo. A noi spetta il condurla a compimento”.

    Ha scritto dunque Scalfari domenica 15 ottobre su Repubblica, difendendo il Fascistellum, la legge elettorale voluta da Renzi: “La democrazia non ha mai affidato i poteri al popolo sovrano e quindi la sovranità è affidata a pochi che operano e decidono nell’interesse dei molti. È sempre stato così nella storia che conosciamo”.

    Tra i due brani passano 75 anni ma la passione per il governo aristocratico non è mai passata. Dov’è la maturazione? Senza dimenticare i giudizi tranchant delle lettere di Calvino nel 1942, contro “il vivaio giovanile” fascista rivendicato da Scalfari:

    “Stai diventando un fanatico, ragazzo mio, stai attento. Ti stai esaltando di queste idee, tanto da montarti la testa. Curati. Distraiti”.

    “Quando la finirai di pronunciare al mio cospetto frasi come queste: ‘Tutti i mezzi son buoni pur di riuscire’ ‘seguire la corrente’ ‘adeguarsi ai tempi’? Sono queste le idee di un giovane che dovrebbe affacciarsi alla vita con purezza d’intenti e serenità d’ideali?”.

    “Me ne frego che tu ti offenda e mi risponda con lettere aspramente risentite (oltre che scemo sei pure diventato permaloso), quello che ho da dirti (e te lo dico per il tuo bene) si compendia in una sola parola: PAGLIACCIO!”.

    di Fabrizio d’Esposito | 28 ottobre 2017

  • s.one scrive:

    Da rockcoccodrillo di e.bennato:"ma che rivoluzione,la vostra aspirazione è diventare ne'piu'ne' meno come quelle persone serie,persone rispettate,che x scemenza guardate...ho scimiottato"....questo rende l'idea di quello che spinge dei rivoluzionari come molti ex sessantottini(i leader storici)volessero usare masse di giovani,ma composte da singoli individui x i loro scopi che erano quelli di sostituire una classe dirigente di cui facevano parte anche dei loro genitori,lasciando completamente fuori dal coinvolgimento la classe che doveva essere protagonista:la CLASSE OPERAIA...

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