Due pilastri
Fa bene leggere, come si legge stamattina su Repubblica, che, all'interno del centro sinistra, si sta delineando un accordo sulle riforme istituzionali. Accordo che coinvolgerebbe sia la nuova formazione guidata da Alfano, sia Scelta civica e che quindi, sulla carta, potrebbe contare sulla maggioranza necessaria per procedere rapidamente.
E fa ancora meglio leggere che i due pilastri su cui si reggerebbe l'accordo sarebbero la scomparsa del Senato così com'è attualmente (e con lui, quindi, del nefasto bicameralismo perfetto) e una legge elettorale a doppio turno.
Superare l'attuale bicameralismo eviterebbe l'effetto "diversa maggioranza" tra due rami del Parlamento che hanno eguali poteri (con l'effetto paralizzante che ne deriva) e sarebbe un prerequisito per snellire, e di molto, il processo di formazione delle leggi.
Una legge elettorale a doppio turno consente, in linea di principio, una naturale ed efficace aggregazione tra forze politiche e una più chiara e inequivocabile individuazione del vincitore.
I due pilastri combinati insieme dovrebbero consentire alcune cose semplici, ma essenziali, che al nostro paese mancano da sempre: stabilità dell'azione di governo, rapidità dei percorsi legislativi, alternanza politica.
C'è solo da sperare che non siano, ancora una volta, fuochi fatui.