Istantanea Pier Vittorio Buffa

Braccialetti e milioni

severino1

La neo ministro della Giustizia Paola Severino rilancia, per sfoltire le carceri, l'utilizzo del braccialetto elettronico. Nel 2001 fu il governo Amato (Piero Fassino alla Giustizia) a introdurre questa possibilità, ma da allora è stata utilizzata davvero poco ed è costata molto, 110 milioni di euro. Undici milioni a braccialetto usato, ha calcolato Panorama.

Ha senso tornare su qualcosa che in dieci anni non ha funzionato?

Probabilmente si, perché in alcuni paesi il braccialetto elettronico è stato la chiave di volta per alleggerire la pressione sul sistema carcerario. Senza, per questo, provocare evasioni di massa.

Ma prima bisogna capire, e bene, cosa, nel nostro paese, non ha funzionato in dieci anni. E porvi rimedio in modo concreto.

O vogliamo buttare dalla finestra un altro centinaio di milioni?

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16 commenti 8

  • Sven scrive:

    Quel che non capisco è perché "dobbiamo" (quali "noi"? boh!) sacrificarci per un'Europa che poi non c'è proprio (c'è solo per le solite beghe economico-finanziarie e di potere, a quanto pare: non per i liberi cittadini, le regioni ed i popoli!)...? Deliri finali di una gerontocrazia autoreferenziale di tipo manageriale (alla imposizione dall'alto, e sia a destra che a sinistra), che ha perso ormai ogni prospettiva, sia presente che futura?

    Correre dietro come un gregge di pecore ai "mercati" (creazione immaginaria di menti malate): ma che senso ha?!?

    Una situazione patetica, a dir poco: sembra proprio quella della fine dell'ex unione sovietica, con una casta di burocrati del tutto autoreferenziali, ormai senza alcun senso.

    Forse il capitalismo prima o poi imploderà, esattamente come il cosiddetto comunismo "reale" (sic!)...

  • alessandro vigilante scrive:

    Comunque il Professore la ha stoppata subito, calcolando che suo mercati la lacrimuccia della ministra ci è costata un 50 punti di spread...

  • alessandro vigilante scrive:

    Stangata Lacrime e Sangue.
    Certo: Lacrime della MInistra e Sangue dei Lavoratori.
    Di chi è la colpa?
    Per chi lo facciamo?
    Non è chiaro, ma l´alternativa è la Catastrofe (twitta Passera...)

  • Lavandaia scrive:

    Npn si dirà "preservativo" né profilattico... Ma quando ti comunicano che hai l'AIDS te lo scrivono bello chiaro, e allora magari, caro ministro, certe parole che potevano sembrare "parolacce" le rimpiangi... I nostri giovani sanno che il numero di sieropositivi nel Paese è enorme e in costante aumento? E il ministro sa che per proteggere la popolazione sana quelle che a lui sembrano "parolacce" sono l'unica via? Anche perché capita che certi sieropositivi, abbastanza in..azzati col mondo intero, siano i primi a proporre ai malcapitati e ignari partner rapporti non protetti, tanto per avere buona compagnia... Sicché sarebbe bene farle diventare parole sante, come "salute", "igiene", "ordine", "educazione" e l'ottima e mai abbastanza lodata "sobrietà".
    E' molto sobrio, il nuovo governo, per dirla con l'ottimo Travaglio, molto asettico in tutto quel che dice e fa. Ma si può essere anche disonesti e in malafede, pur sobriamente, si può sobriamente fregare chi non può difendersi..Anzi, se si fa gli indifferenti la fregatrura, in genere, riesce meglio.

  • alessandro vigilante scrive:

    Italia, Germania, Giappone, Spagna, Stati Uniti e Cina
    E' questa la classifica dei leader mondiali nel settore solare fotovoltaico, stilata da IMS Research. (Si! Siamo i primi)
    A fine anno il fotovoltaico mondiale installato nel 2011 si attesterà sui 24 GW contro i 19 del 2010.
    (Fonte: Qualenergia.it)

  • alessandro vigilante scrive:

    Se Lucio Magri avesse avuto la possibilità di leggere ciò che scrivi, Sven, di sapere che ci sono giovani come te, forse non si sarebbe suicidado.
    Riascoltare negli scritti di uno più giovane di me pensieri che rimuginavo sempre più solitario, mi dà la forza di respingere qualsiasi recriminazione e rimorso.

  • Sven scrive:

    In una società libera ed evoluta, beh, non esisterebbero nemmeno, gli operai: sarebbero tutti ingegneri (in senso lato) ed i lavori ripetitivi li farebbero integralmente le macchine.

    Purtroppo, quello status quo che chiamiamo capitalismo o neoliberismo (mah: dov'è la libertà? boh...) impedisce tutto questo, dato che storicamente si basa anche e soprattutto sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e sulla divisione rigida del lavoro (a compartimenti stagni: assurdo).

    Cose da ribadire, ogni tanto, perché sembra che la maggior parte delle persone se ne sia incredibilmente dimenticata e "pensa" (sic!) che quella già esistente sia l'unica realtà possibile.

    (OK, un discorso sempre un po' filosofico e psicologico, come al solito.)

    Ovviamente, di realtà migliori se ne possono creare, eccome: *volendo* (e qui casca l'asino: senza libertà, solidarietà, cultura e futuro, non c'è poi molta volontà)...

  • alessandro vigilante scrive:

    Vi avevo avvisato.
    Un buon governo democristiano e cerchiobottista sta facendo la manovra prendendo un po´ qui e un po´ li. Certo senza grandi patrimoniali e novità nella lotta all´evasione fiscale. I veri ricchi e la casta non si toccano!
    Alla fine la cosa più brutta è stata la decisione del Ministero della Salute di vietare di pronunciare le parole "preservativo" e "profilattico" alla RAI, al Servizio Pubblico TV, proprio nella Giornata Mondiale contro l´AIDS.
    Il resto credo che lo dovremo ingoiare...

  • alessandro vigilante scrive:

    Marchionne: "Non possiamo essere le vittime di una minoranza. La FIOM mi fa gli scherzi. Mi mette le coccinelle nelle orecchie e mi attacca biglietti ASINO! sulle spalle del maglione".

    Ben venga il palese conflitto, sembrava che la lotta operaia e gli operai fossero scomparsi.

    I padroni della FIAT, dopo essere stati allattati a fior di miliardi dallo Stato Italiano per anni, adesso vogliono andar via e lasciare i nostri connazionali senza i posti di lavoro previsti dai finanziamenti pubblici ricevuti. CONFISCHIAMOGLI LE FABBRICHE E DIAMOLE A COOPERATIVE DI OPERAI E INGEGNERI.
    Poi vediamo quante e soprattutto quali auto produciamo e vendiamo...

  • alessandro vigilante scrive:

    Bravo Sven: "certi paesi nordici".
    Sarà che qualcuno ha scritto qualcosa sulla profonda differenza con cui una comunità affronta un gesto di violenza inaudita e tragica?
    Nessuno fa osservare la differenza con la quale gli USA trattano chiunque sia sospettato di avere a che fare con il terrorismo - in carcere senza processo per anni a Guantanamo (per poi accusare Cuba di essere uno "stato canaglia"!).
    Nessuno ricorda le torture ciniche dei militari USA in giro per il mondo arabo e non solo? E la pena di morte?
    Aggiungerei anche la recente "fine" di Gheddafi...

    Nessuno fa un raffronto con la decisione del tribunale norvegese di considerare praticamente innocente Anders Behring Breivik che ha ucciso 77 persone, perchè considerato incapace di intendere, sará condannato alla privazione della libertà per un massimo di 20 anni e sconterà la pena e la cura in strutture penitenziarie e sanitarie con altissimo livello di conforto umano.

    La Norvegia è un paese europeo, nostro vicino. Ma ci sembrano extraterrestri. Gli USA: necessari, con gli arabi e i negri non si sa mai...
    Perchè nessuno apre dibattiti sulle caratteristiche sociali, culturali e di relazioni comunitarie virtuose insite nei popoli e nelle nazioni che riescono a non concentrarsi in folli megalopoli sul territorio e a gestire relazioni con l´ambiente e con le altre comunità in forma più armoniosa?

    Un "intellettuale" italiano che viene spesso portato ad esempio - Veronesi qui: http://video.repubblica.it/dossier/crisi-italia-2011/fame-nel-mondo-veronesi-gli-ogm-possono-aiutare/82665/81055 - ammette che la "colpa" è del necessario sistema di mercato capitalista egoista che si basa sul profitto e con i media condiziona il nostro sfrenato e nocivo consumismo sprecone. Ma poi, per risolvere il problema della fame nel mondo, suggerisce il proliferare degli alimenti transgenici. Attenzione però: gli OGM come alimento per i poveri affamati del terzo mondo e noi per noi europei e per lui...

    Differente cultura italiana: Veronesi suggerisce gli OGM per gli indiani, ma lui mangia maccheroni. Invece i dirigenti giapponesi di Fukushima, per dimostrare che la radioattività non è un problema si sono beccati la leucemia con la lattuga fosforescente...
    Norvegesi, Americani, Giapponesi, Italiani. Ognuno con i propri problemi... ma parliamone...

  • Sven scrive:

    Anch'io mi trovo sostanzialmente d'accordo con Franco Corleone...

    Anzi, direi di più: l'istituzione "totale" carceraria dovrebbe essere gradualmente superata da forme comunitarie di recupero e reinserimento nella società; società che ovviamente dovrebbe cambiare anch'essa, dato che è in parte essa stessa responsabile del crimine (in senso lato): il che, ovviamente, non vuol dire "è tutto colpa della società", ma è evidente che una società in cui non c'è giustizia sociale è potenzialmente - anzi praticamente - criminogena (tanto per mettere in evidenza il fattore principale della delinquenza, quello "economico", con le relative oppressioni materiali e psicologiche che ne derivano).

    Insomma, siamo sempre lì: bisogna (ri)creare una società profondamente solidale, dove l'individualità si possa esprimere in libertà reciproca e con pienezza di visioni per il presente ed il futuro.

    ... Per Lucio Magri, ecco una originale vignetta commemorativa, col ben noto Bobo di Sergio Staino:

    http://www.sergiostaino.it/images/edicola/11-11-30.jpg

    Anche se allora ero bambino (ma comunque attento alla realtà!), mi ricordo con piacere i tempi in cui c'erano anche partiti piccoli come PDUP, PSIUP, Democrazia Proletaria (una coalizione di partiti?), oltre che i Radicali (probabilmente ben più assertivi e seguiti rispetto ad oggi!): e forse c'era più pluralismo allora, invece del "bipolarismo" (sic!), odierno.

    A proposito (ed anche in tema di carcere e problemi correlati): perché dobbiamo sempre imitare degli spesso beceri ed antiquati - e comunque inadeguati - modelli di tipo anglosassone? Boh! Dovremmo, casomai, essere ben più avanti (tipo altri paesi "nordici")...

  • alessandro vigilante scrive:

    Ringrazio Franco Corleone per l´intelligente intervento e - come sempre - Lavandaia per la precisazione sulle pensioni e sul suicidio assistito.
    Quest´ultimo tema - evidentemente emerso dopo il suicidio di Lucio Magri - mi risulta molto doloroso.

    Nonostante concordo sulla libertà di scelta del suicidio assistito in generale, se avessi saputo per tempo delle intenzioni di Lucio Magri in particolare, credo che avrei fatto qualcosa di "speciale" per farlo desistere dalla decisione.

    In questo caso, infatti, non riesco a mandar giù il suicidio di un uomo che ha marcato profondamente la mia formazione politica fin dai primi anni ´70.
    Magri, insieme a Pintor e alla Rossanda, sono stati i miei maestri e nel corso del tempo rare sono state le volte che dissentivo dalle loro analisi politiche.

    La notizia del suicidio assistito di Lucio Magri mi ha intristito e indebolito, ma - dopo un primo colpo ricevuto - mi sta alimentando l´indignazione ancora di più, perchè ora so che Lucio non potrà aiutarci più con nuovi scritti.

    Sono andato a rileggermi alcuni articoli "recenti" suoi: uno del 2002 sui giovani dei movimenti (allora erano no-global) e un altro del 2004 sulla necessità di una forza politica di sinistra in Italia. Sono due articoli interessantissimi.

    Peccato che Magri non abbia retto a dei passaggi tragicamente negativi della vita politica e personale. Mi dispiace molto, ma io vado avanti - colpito, ma per adesso non affondato.
    Lavandaia, Sven, non ci resta che vendere cara la pelle.

  • Lavandaia scrive:

    Quando c'è da spendere per cose che servono a poco, in Italia siamo velocissimi. Invece le soluzioni gratuite che risolverebbero molti problemi, vedi la depenalizzazione degli stupefacenti, che toglierebbe affari alle mafie e svuoterebbe le galere in un biz, non arrivano mai. Si vede che, più che risolvere i problemi, importa dare l'impressione di volerli risolvere.
    Arrivano in fretta, oltre a quelle dispendiose, le soluzioni inique. Vedi la pensione con oltre 40 anni di contributi ( il che significa di fatto, per i precari d'oggi, MAI).
    Se mai arrivassi ad ottanta anni di età temo dovrò prendere in serissima considerazone il suicidio, perché non penso avrò i mezzi per vivere decentemente e considero contrario alla dignità della persona dipendere da altri per il proprio sostentamento. Suicidio classico, beninteso: quello assistito, nel nostro ipocrita, iniquo, sfacciato Paese, è considerato immorale e, pertanto, illegale (perché il Paese del "far finta" ha una sua morale...tutta da ridere).

  • Terrible scrive:

    Anche io sono rimasta molto perplessa di frontea questa proposts, speriamo che venga ben ponderata, prim a di passare ai fatti..visto che annni fa dopo una sperimentwzione difficoltosa , rivelatasi poi quasi inutile quanto ai risultati, io direi che in quewto moomento d crisi porterebbe ad un ulteriore aggravio di spese da parte dello stato,.. Servirebbe slo a lavare le coscienze di problemi reali delle carceri, sovvraffollate e disumane, incoraggiamo la severini A portare avwnt un progetto di riforma atteso da tempo, e anzi perche' non solecitare quewta istanza con una petizione, una raccolta di firme?

  • Franco Corleone è, in qualche modo, parte in causa di questa vicenda. Era sottosegretario alla Giustizia quando la norma sui braccialetti venne approvata e già allora si espresse pubblicamente contro il loro utilizzo. Adesso, tra le altre cose, è Garante per i diritti dei detenuti del Comune di Firenze.

  • Franco Corleone scrive:

    Il carcere richiederebbe una "grande riforma", a partire dai nodi della giustizia. Il sovraffollamento non nasce dal caso, ma da leggi criminogene, come quella sulle droghe che riempiono le carceri di tossicodipendenti. Se invece di buttare soldi nei braccialetti arricchendo la telecom si fosse investito per l'inserimento in Comunità terapeutiche o di accoglienza, non si sarebbe arrivati a questo punto.
    Il braccialetto è una misura costosa e di difficile gestione per il controllo. Se un detenuto merita una misura alternativa (semilibertà, affidamento o detenzione domiciliare) è assurdo accompagnarla da questo strumento. Oppure ci si dica a chi si vuole destinarlo. Il rischio è che sia un alibi "tecnico" per non fare le scelte politiche necessarie.

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