Istantanea Pier Vittorio Buffa

Ticket da deputato

Ici, una tantum, eurotassa, pensioni, feste accorpate, liberta' di licenziare...
Tutto e il contrario di tutto per portar via soldi essenzialmente a chi lavora ed e' in regola con il fisco.
Manca un cosa pero'.
Una norma semplice, forse dallo scarso impatto economico ma che avrebbe una grande rilevanza etico-politica.
Una norma che stabilisca la percentuale che verra' trattenuta dallo stipendio di ciascun membro del Parlamento, del governo e delle assemblee regionali.
Che raddoppi, almeno, il prezzo dei ristoranti di Camera e Senato destinando l'aumento alle casse dello Stato.
E che, infine, fissi un ticket (si, un ticket come quelli che si pagano per una medicina o un'analisi) per ogni volo gratuito di un parlamentare.
Piccole cose? Certamente. Ma nessuno prendera' decisioni come queste.

PS. Sarebbe di grande rilevanza etico-politica anche un codicillo "ad personam" in cui si inviti il presidente del Consiglio (il cui reddito superi ecceterra eccetera...) a indicare la percentuale dei propri profitti personali che versera' al fisco in aggiunta a quello che le leggi gli impongono

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268 commenti 8

  • William scrive:

    Gabions are baskets, usually now of zinc-protected steel (galvanized steel) that are filled with fractured stone of medium size. These will act as a single unit and are stacked with setbacks to form a revetment or retaining wall. They have the advantage of being both well drained and flexible, and so resistant to flood, water flow from above, frost damage, and soil flow. Their expected useful life is only as long as the wire they are composed of and if used in severe climates (such as shore-side in a salt water environment) must be made of appropriate corrosion-resistant wire. Most modern gabions are rectangular. ?http://www.liveleak.com/c/arielsa7

  • Alberto Gasparetto scrive:

    Signor Vigilante,

    "fan delle privatizzazioni" è semplicemente un'etichetta. Io non sono ideologicamente schierato contro il pubblico, al contrario di Lei e di molti altri che invece dimostrate di esserlo contro il privato. Liberalizzare non vuol per forza dire privatizzare; grazie alle campagne di demistificazione che sono state fatte da una fazione politica, questa cosa gli italiani non l'hanno capita molto bene.
    Premesso che, comunque, il settore privato dà migliori risultati in termini di efficienza e di costi, il principio dovrebbe essere quello della concorrenza: vince l'appalto chi offre il migliore servizio al prezzo più conveniente. Se la legge è fatta bene ed è in grado di funzionare (cioè ci sono gli organi di garanzia nominati e dipendenti comunque dalla politica, cioè dal settore pubblico), non dovrebbe importare la natura del soggetto. Femminile o maschile. Juventina o interista, Bianca o nera. Pubblica o privata. E' anche vero - e Lei non può negarlo - che privatizzare tutte quelle società municipalizzate che esistono sul territorio italiano servirebbe almeno per due scopi: a) aumentare il grado di democrazia, altrimenti soffocato dalle logiche clientelari; b) risparmiare un bel po' di milioni di euro. Senza contare che in presenza di una regolamentazione funzionante, il privato può apportare le dovute migliorie alle infrastrutture (che perdono il 37% in media dell'acqua potabile: un vero insulto a chi muore di sete) adeguando semplicemente la tariffa (come previsto dalla legge affossata), mentre invece una gestione pubblica deve ricorrere anch'essa o ad un aumento della stessa tariffa (ma allora dov'è la differenza?) oppure aumentando le tasse, cioè comprimendo ulteriormente le libertà dei cittadini.
    Poi possiamo pure ammettere che con la gestione dei privati i prezzi aumentino, ma non è detto che col pubblico avvenga necessariamente il contrario,come i dati dimostrano. Lei per caso, prima di recarsi alle urne, ha dato una rapida occhiata al rapporto sullo stato dei servizi idrici in Italia? Soltanto la demagogia dei faziosi può portare qualcuno a sottoscrivere l'idea secondo cui con la gestione dei privati (e solo con quella) i prezzi si sono alzati.
    Dovrebbero essere concetti così semplici. Eppure...

  • polifemo_01 scrive:

    x Janko,
    "il mare verticale" del 73" è, a mio avviso, il più rappresentativo. Libro ostico e difficile, ma affascinante...

  • polifemo_01 scrive:

    cari signori,
    poichè la pubblicità è un mezzo per vendere di più, non si deve boicottare il mezzo, mai il fine.
    Mi spiego meglio :
    non comprare quei prodotti pubblicizzati...
    anzi la pubblicità va vista per sapere ....quali prodotti non comprare.
    Mi sembra semplice...
    P.S.
    per i meno svegli : la pubblicità De Sica Belem è stata bocciata da TIM, non perchè non vista, ma perchè le vendite non erano cresciute.
    P.S.
    x Janko
    cerca Giorgio Saviane in Wikipedia, che è molto più esauriente di Polifemo

  • Sven scrive:

    L'idea, in particolare, di boicottare la pubblicità mi piace moltissimo!

    La pubblicità - almeno quella di un certo tipo - è una delle maggiori prese per i fondelli mediatiche che ci possano essere.

    In una società libera, la TV sarebbe senza pubblicità; e la TV la cittadinanza se la farebbe e gestirebbe da sé - altro che lobby/caste giornalistiche, Rai e Mediaset...

    Idem per le altre forme di comunicazione, compresi i trasporti.

    Comunque, è ovvio che le manifestazioni di piazza ormai hanno fatto il loro tempo...

  • alessandro vigilante scrive:

    Sono andato a "sbirciare" - adesso, adesso - in un altro blog con argomento "manovra economica" e "critiche alla manovra". Ecco cosa cominciano a dirsi altri bloghisti...

    giuliag - 29 agosto 2011 alle 21:37
    spero che di pietro convochi una gigantesca manifestazione contro questa gente che continua a prendersi gioco di noi

    Replica: flavio63 - 29 agosto 2011 alle 22:58
    Non credo sia sufficiente una manifestazione, come è vetusto lo sciopero… Dobbiamo trovare nuove forme di lotta. Che li colpiscano nel portafoglio. Cominciamo a fare lo sciopero Mediaset: per un giorno non vediamo nessun canale Mediaset. meglio, nessun canale televisivo. Gli introiti pubblicitari crolleranno, e invece di avere meno soldi in tasca noi a causa dello sciopero, ne avranno meno loro. Andiamo tutti con i servizi pubblici al lavoro, un giorno. Meno soldi all’ENI, un trecentesimo del fatturato dalla vendita di carburanti… ma intanto colpiamo interessi che invece non sono toccati. Ne possiamo pensare molte, ma dobbiamo pensarci…

    Replica: ANTONIO - 30 agosto 2011 alle 01:27
    Sono perfettamente d accordo con te, penso che il popolo ha in mano il potere d acquisto (anche se questo periodo e proprio brutto).
    Attraverso la rete creiamo gruppi che boicottino qualsiasi cosa li riguardi dai giornali alle tv, mandiamo mails in massa agli sponsor televisivi delle reti di B. con la minaccia di non acquistare i loro prodotti, e una strada percorribile e illimitata.
    che ne pensate ??

  • alessandro vigilante scrive:

    x janKo che cambia idea rapidamente:
    Penati è stato nominato (2009) nel coordinamento nazionale del PD da Walter Veltroni.
    Lei che ha votato Veltroni, che ne pensa?
    Lei ha affermato e scritto di "onorevoli" di sinistra con conti all´estero. Penati al massimo è stato presidente di Provincia. Potrebbe essere più chiaro?
    E poi parliamo di gente di "sinistra" ma veramente! Nel PD pochissimi onorevoli e pochi dirigenti sono veramente di sinistra, la maggior parte la si trova tra i militanti e di più negli elettori.

  • Janko scrive:

    Grazie polifemo per la citazione di Giorgio Saviane. Di lui nulla mai lessi ma so che fu amico di Montanelli, colui che mi piace indicare come mia guida e quindi cerchero` un suo libro. Puoi indicarmi quello che piu` lo rappresenta? Grazie in anticpo

  • alessandro vigilante scrive:

    polifemo, poi, un consiglio letterario: lascia perdere l´epopea dantesca e torna subito al mare verticale di Saviane, molto più filosoficamente compassionevole rispetto al genere umano...

  • alessandro vigilante scrive:

    polifemo controlla la data di scadenza della camomilla...

  • polifemo_01 scrive:

    sono tutti ladri,
    a dx ad a sx, e nel mezzo. Tutti pensano per sè.
    Tagliamo loro la testa, mettiamoli alla berlina nelle piazze, mandiamoli ai lavori forzati o almeno, espelliamoli dal Parlamento.
    Qui si fanno chiacchiere da salotto,
    ma nella realtà si approfitta del proprio incarico ( cioè della fiducia dei cittadini) per arrcchirsi.
    Credo che la pena di morte sia giusta...lo stesso Dante metteva nel girone più profondo coloro che tradivano chi dava loro fiducia...
    Giustiziamoli...un atto di civiltà..

  • alessandro vigilante scrive:

    "L'albero svedese sarà abbattuto".
    [da un telegramma di Licio Gelli (P2) a Philip Guarino (direttore dei comitati elettorali di Reagan e di Bush)]
    (Fonte: Atti della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia)

    Grazie Sven per aver ricordato. L´omicidio di Olof Palme è un altro di quegli assassini politici eseguiti dalla CIA e dai poteri forti di destra europei che oggi dopo 25 anni è ancora un "mistero".

    Come mistero lo è da un anno l´assassinio politico di un altro uomo - più a sud del grande Palme e di un comune più piccolino della grande Svezia: un anno fa il Sindaco Pescatore Angelo Vassallo veniva assassinato nella sua Pollica in provincia di Salerno.

    Ambedue i personaggi si erano distaccati per il "modello" socio-economico alternativo e di successo implementato e sono stati eliminati "misteriosamente".

    Se esecutori e mandanti di questi delitti restano ancora un mistero, il motivo di quegli assassinii è ben evidente. Angelo Vassallo è stato ucciso perché era il simbolo della buona politica del Sud. La politica della legalitá e dello sviluppo a costo zero per l’ambiente. La politica dell’ascolto e del darsi da fare per risolvere i problemi. La politica che piace alle persone oneste e dá fastidio ai potenti e ai farabutti.

    "Il sindaco pescatore". Edito da Mondadori (144 pagine, 17 euro), è stato scritto dal fratello di Angelo, Dario Vassallo, presidente della fondazione dedicata al primo cittadino, e da Nello Governato e Ivan Zazzaroni, con prefazione di Riccardo Iacona. Uscirá nelle librerie domani 30 agosto e sará presentato il 5 settembre ad Acciaroli, proprio nel primo anniversario di quello che resta un misterioso delitto...

  • Sven scrive:

    L'altra sera, per caso ho visto (mi pare su TV2000) un documentario televisivo dedicato alla Svezia di oggi, quella del welfare che sembra resistere nonostante numerosi tradimenti, sia esterni che interni: beh, si parlava ovviamente anche dei socialdemocratici e di Olof Palme, ma purtroppo si definiva "utopia" la sua idea (mi pare negli anni '70, ma forse era più tardi, non mi ricordo...) della cogestione.

    Se si definisce utopia la cogestione, allora figuriamoci l'autogestione - pura fantascienza!

    Una società messa davvero male, quella che definisce "utopia" ogni cosa fuori dalla sua limitatissima - causa anche mentalità neo-economicista demenziale - portata.

    Una società purtroppo intellettualmente pigra (vi ricordate la canzone di Ivan Graziani? "Pigro!"), incapace ormai di pensare ed ideare nuovi obiettivi futuribili: no future.

    Incredibile...

    Mah - senza un nuovo rinascimento, non usciremo più da questo circolo vizioso economico-finanziario...

  • alessandro vigilante scrive:

    Se si è consapevoli ed entusiasti del proprio percorso, lottare non è semplicemente piacevole e gratificante, ma è l´essenza della vita.

    Se lottare le è di peso, riveda i valori ed i motivi per cui lo fa.

    La consapevolezza non diminuisce l´incazzatura, nè l´asprezza della lotta, ma alimenta il dubbio e quindi la disincantata ironia, alleviando l´insostenibile leggerezza dell´essere...

  • polifemo_01 scrive:

    certo la lavandaia ( ed anche vigilante) ne hanno tempo a disposizione... scrivono e scrivono...mostrano la loro erudizione, che non sempre coincide con una visone corretta delle cose, comunque..
    beati loro..
    evidentemente non devono, come molti ( fra cui io) lottare per arrivare fine fine..

  • Lavandaia scrive:

    Comunque, tranquilli, che arriva la manovra e taglierà le parole in bocca a tutti: ai Comuni e alle Regioni, che faranno il federalismo coi fichi secchi, ai cittadini che pagheranno le tasse come tasse, come Iva, come ticket, come costi dei servizi locali, come rincari dei carburanti e dei costi dell'istruzione...
    Ciascuno, ovviamente, resterà libero di farlo malvolentieri, sentendosi fregato, o felice, sentendosi cittadino della più bella delle Repubbliche democratiche nel migliore dei mondi possibili, con la classe dirigente più illuminata e le più ampie libertà... di continuare ad ammjirare la soave mimica di cotanti onorevoli, la delicata gestualità e il fine fraseggio di Bossi e company, le eleganti mises dell'immune in occasioni di gala, (basta non far caso a qualche pisolino fuori programma e altre inezie del tutto trasciurabili), le belle immagini di processi elegantissimi con raffinatissime signorine pagate per non prostituirsi ...Molto più degne d'apparire, certo, di quei poveracci di giovani precari, colti per colpa, che rappresentano, secondo l'alto sentire di uno dei più elevati spiriti dell'italico Parlamento, la parte più inutile e vergognosa di questo meraviglioso Paese... degli allocchi.

  • Lavandaia scrive:

    Bella la gara a chi è più ladro. Migliore ancora quella a chi se ne vergogna di meno. Per la destra è titolo d'orgoglio, perché così fan tutti e, se si trova buona compagnia. è miglior festa. Gasparri gongolava, infatti, saettando sguardi e saliva a 360° come solo lui sa fare.... A sinistra, ancora, ci si vergogna e si cerca, come si può, di fare pulizia.
    Montanelli disse, tempo fa, che in Italia non esiste più una Destra degna del nome, perché anticamente essere di destra significava, in primo luogo, astenersi dalll'approfittare, anche solo per ipotesi, della posizione politica per fare quattrini, per sé o per la propria parte. La Destra estinta era quella che conosceva la vergogna. Oggi abbiamo la destra dei nani e delle ballerine, degli arraffoni e dei faccendieri, dei trafficoni e dei raccomandati, degli ineleggibili al potere e degli incompatibili al timone di tv e giornali, dei nostalgici del manganello e dei perbenisti solo quando fa comodo.
    Mi permetto di aggiungere una nota personale: la Destra antica aveva l'orgoglio della cultura e il culto dell'intelligenza, quella di oggi è il monumento all'ignoranza, all'odio verso chi, evidentemente per sua colpa, ha studiato, sottraendosi all'imperativo categorico assoluto del mangiare senza alzare gli occhi dal piatto e senza chiedersi che si mangi, quando paghino altri e si sia ben comodi a tavola.

  • Lavandaia scrive:

    Ma certo che gliela chiedo, caro Janko. Per fortuna la lavatrice è nuova e l'ho cambiata dopo ben 13 anni, visto che la vecchia funzionava benissimo e, alla fine, mi ha lasciata, senza, purtroppo, possibilità di recupero.
    La chiedo quando si sfascia qualcosa e quando compro qualcosa. Se non me la fanno, in quel negozio non mi vedono più.
    Cosa c'entra la tragedia greca con le tasse? Era per parlare di clandestini e di reati contro l'umanità....
    Certo, che i clandestini pesino meno sul disastro Italia delle ruberie di politici ed evasori era corollario dell'argomento. Ma che colpa ho io se si parla con gente che dice che gli ambulanti incassano seimila Euro in nero al mese ciascuno?
    Quanto a Mussolini, stava scappando travestito, dopo avere semplicemente distrutto l'Italia, un conticino da nulla, certo, agli occhi di chi non pensa ai morti e alla distruzione come costi ma in termini di occasioni di lucrosi affari legati, magari, alle ricostruzioni. Se gli è andata male, non è stato certo merito suo. Certo, se avesse potuto aspettare qualche decennio, avrebbe potuto sperare nella sagacia politica di gente come i seguaci dell'immune, che si permettono di definire "esule" quel briccone ladro di Craxi, latitante fino alla fine, e magari avrebbe avuto l'onore di qualche via a lui intitolata...
    Si è parlato di clandestini semplicemente perché un certo Polifemo, quando vede nero, dà di matto....

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