Istantanea Pier Vittorio Buffa

Bandiera e no

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Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, spiega, in una lunga intervista a Repubblica, l'astensione del suo partito sull'eliminazione dalla Costituzione delle Province. Argomenta che "il ruolo e la soppressione delle province fanno parte di un tema che si chiama riorganizzazione dello stato non del tema costi della politica". E che "Le nostre proposte sono di sopprimere o accorparle su scelta delle regioni. La proposta dell´Idv era una proposta puramente di bandiera".

Il ragionamento, da un punto di vista dei contenuti e della serietà, non fa una grinza. Quello che non torna è l'attribuzione di una valenza negativa al concetto di "proposta di bandiera".

Le bandiere servono, eccome. Nascono per tenere uniti gli eserciti e per incitarli alla battaglia. Servono oggi per indicare a tutti la strada che si vuol prendere.

Oggi il Partito democratico dovrebbe far capire che è capace di guidare il paese verso la vera Seconda Repubblica. Quella che dovrebbe trarre la propria forza dalle scelte della gente, da valori forti e condivisi, dalla messa al bando della politica intesa come privilegio.

Ecco, le province non saranno forse una decisiva chiave di volta, ma una loro soppressione-riorganizzazione sarebbe un passo importante nella giusta direzione.

Per questo sono una bandiera da tenere alta. E per questo il Pd ha sbagliato ad astenersi.

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92 commenti 8

  • William scrive:

    The pattern of headers and stretchers employed gives rise to different bonds such as the common bond (with every sixth course composed of headers), the English bond, and the Flemish bond (with alternating stretcher and header bricks present on every course).

  • Lavandaia scrive:

    La nostra bandiera? Bianco, per le morti sul lavoro, le pagine di Storia mai scritte, le verità coperte, i troppi libri che, inascoltati, le raccontano; rosso per la vergogna, che è generale, pluripartisan, condivisa e incontrovertibile; verde, il poco di speranza che ci resta.
    Una ben triste bandiera, ma è la nostra e dobbiamo difenderla e onorarla. Starà a noi dare ai tre colori un più degno significato.

  • polifemo_01 scrive:

    che i politici siano quasi tutti ( mai generalizzare) degli approfittatori del potere loro dato, dai cittadini, ( tramite i partiti, non direttamente), mi sembra un dato oggettivo.
    Che il loro numero vada diminuito, anche.
    Ma io aumenterei loro la pena , nei casi di corruzione, concussione, illeciti, etc... e quindi Berlusconi in primis, perchè il reato è , oltre che nell' esercizio delle loro funzioni, anche da considerarsi una truffa nei confronti dei cittadini tutti, i quali in loro avevano riposto fiducia.

  • alessandro vigilante scrive:

    É bene ricordare che la RAI (pubblica) sta investendo risorse per una verifica interna sul perché del forte calo di spettatori del TG1...

    Cioé, oltre ai danni di Minzolini e cagnolini peruviani, la beffa di perderci tempo e soldi per fare uno studio di mercato diretto a scoprire il perché del calo di audience!

  • alessandro vigilante scrive:

    Il PdL ha fatto ricorso alla Commissione Parlamentare di Vigilanza contro il TG3 perché ha dato come prima notizia il caso Papa. Il direttore del telegiornale ha giustificato la scelta ricordando che é il primo caso di autorizzazione delle giunta all´arresto di un parlamentare da piú di 15 anni.

    Ora vediamo una lista (vera!) dei titoli di alcuni servizi dell´ultimo mese del TG1:
    - Celebrato matrimonio di cani in Perù
    - Il cammello caduto nel pozzo mongolo
    - Gara di hot dog a Coney Island
    - 20 Kg di Fish&Chips in un pub dello Yorkshire: è guinness!
    - La coppia francese che ha adottato (come figlio) un gorilla
    - Nuovo record mondiale: in migliaia vestiti da Puffi
    - Canada, corso di cucina reale con Kate e William
    - Zola, il gorilla che balla l'hip hop
    - Norvegia, acrobazie in montagna
    - Il salvataggio del pangolino
    - Bimbi e anziani: come difendersi dal caldo
    - Giappone, ecco un sushi da 36 metri
    - L'orango che ha salvato un cucciolo di gallinella d'acqua
    - Zac, il mago dello yo-yo
    - La corsa delle donne in tacchi a spillo
    - Cina, arcobaleno circonda un aereo
    - Il ministro Brambilla gioca a palla con la tigre
    - Brasile, l'impressionante e fenomenale "bimbo-calamita"
    - Il piccione che rovina il sonno al gatto
    - Condizionatori: istruzioni per l'uso
    - Riapre la funivia del borgo di Pigra
    - Genova, cinghiali nei giardini universitari
    - Avetrana, la verità della fioraia
    - Intervista ad Anna Tatangelo, ecco il nuovo video: "Sensi"
    - Gattino intrappolato nel tubo: si salva
    - Rivoluzione robot: ecco il manichino multitaglia
    - Un ombrellone per Fido
    - Il gabbiano reporter per una notte
    - Il cane più brutto del mondo
    - Il pinguino Happy Feat operato d'urgenza
    - Giro del delfinato, mucche a due ruote
    - La pipì che costò 25 mila euro
    - Il principe Carlo incontra Shrek
    - Droga nella cappella di Padre Pio
    - Lo scoiattolo kamikaze

  • alessandro vigilante scrive:

    «Il web 2.0 così considerato, questi social network sono quel tramite tra la gente e queste notizie, che magari sono notizie arrivate a livello nazionale o internazionale, ma danno la possibilità alla gente di poter esprimere una propria opinione».

    Renzo Bossi, Responsabile della Comunicazione della Lega Nord, soprannome: Trota

  • alessandro vigilante scrive:

    Milano, agente condannato a 10 anni: "Uccise un clochard in stazione"
    Il poliziotto era accusato di aver picchiato un senzatetto a settembre 2008, negli uffici Polfer della stazione di Milano, fino ad ammazzarlo. Un altro collega condannato a 3 anni per falso

    Dove sono gli alberto sordi, i bud spencer, i don matteo?
    Dicono che questo succedeva solo in brasile e altre repubbliche di banane...

  • janko scrive:

    polifemo i nostri parlamentari hanno solo una via di fuga per ottenere la ns considerazione: ridursi del 50% i loro emolumenti, andare in pensione dopo 35 anni di servizio, non prima, rinunciare alle auto blu ed ai viaggi di rappresentanza all'estero.

  • alessandro vigilante scrive:

    I politici sono tutti dei ladri. Quando vanno al potere, rubano i nostri soldi.
    Di destra, sinistra, centro e anche Berlusconi, tutti rubano. Sono tutti uguali.
    Quindi voto Berlusconi perché perlomeno lui va con le donne e non come quei finocchi della sinistra, comunisti e islamici. Un po´ di decenza, per dio! Cosa dovrebbero diventare i nostri figli, dei Che Guevara Almodovar? No, io preferisco il batman figlio della Moratti...

  • polifemo_01 scrive:

    , comunico la notizia ( naturalmente tenuta accuratamente nascosta e non pubblicata da nessun quotidiano), che i nostri amabili parlamentari, per mettersi al riparo dalla manovra di 70 miliardi, si sono aumentati lo stipendio, gli emolumenti, le entrate ( chiamatele come volete) di 1.200 ( milleduecento) € netti al mese.
    Destra, sinistra e centro hanno repentinamente alzato la mano per l' approvazione.
    Verificare quanto scritto perchè la notizia mi viene da un esponente di partito.
    Se ciò fosse vero.. beh, che dire... sarebbero tutti una massa di farabutti..( ma questo lo sapevamo già..)
    P.S. vorrei che anche il caro Pier Vittorio verificasse quanto ho scritto..lui sicuramente ha fonti e strumenti per farlo e smentire o confermare.
    Grazie

  • alessandro vigilante scrive:

    I politici sono tutti dei ladri. Quando vanno al potere, rubano i nostri soldi.
    Quindi voto Berlusconi perché é giá ricco di suo e non ha bisogno di rubare.

    Oggi scopriamo che l´Italia con Berlusconi é arrivata a 120 miliardi di euro di evasione fiscale.
    Oggi scopriamo pure che generali della Guardia di Finanza inviano e-mail di avviso alla Fininvest quando stanno per ricevere una visita "a sorpresa" della Finanza.

    Ma non era giá ricco di suo?

  • janko scrive:

    Gentile Menia io non so tutto, sono un emerito ignorante della destra moderata che se mi legge bene, si oppone a chi pretende d'insegnare alla povera gente di cui feci parte durante la mia infanzia, cosa debba acquistare per mangiare, che abbia le giuste etichettature e non il prezzo + conveniente.
    Per sua norma io sono vicino a quelle povere persone che vivono con 500 euro mensili e meno, purtroppo vivendo in un altro paese posso poco per alleviare le loro sofferenze.

  • menia scrive:

    Gentile Signor Janko, Lei che ha un cervello, che non è di sinistra, e che vive dunque in contatto con la vera realtà, ci spieghi invece perché c'è gente che in un paese "civile" e ultrasviluppato, membro del G7, deve vivere con 500 Euro al mese. Grazie di illuminarci su questo punto, dato che sa tutto.

  • janko scrive:

    Sul giornale di oggi: Poverta` assoluta per 3 milioni di italiani. Non e` invece maleducazione scrivere che gli italiani dovrebbero essere + sensibili all'etichettatura dei beni essenziali quali quelli dell'alimentazione? E poi da chi arriva la predica? Da colui che oso` definire fascisti il sottoscritto e qualchedun altro che scrive su questi blog? Ma mi faccia il piacere ed invece di trascriverci i testi del sommo poeta Tenco, legga meglio i quotidiani.

  • alessandro vigilante scrive:

    Io non capisco perché si debba essere cosí maleducati da considerare "fregnacce" le cose dette da altri.
    Non si opina sui contenuti, si squalifica la persona che non si condivide, oltretutto senza conoscerla.
    É molto brutto e credo che sia imbarazzante (spero) anche per l´ospite di questo spazio di confronto.
    Lavandaia ha giá detto che sorvola su queste scostumatezze, ma é triste vedere come i paladini delle libertá usano (abusano) male delle proprie.

  • janko 02 scrive:

    Lavandaia lei non vive con 500 Euro al mese, non ha mai provato a vivere in mezzo alla gente che non ha possibilita economiche, a quelli che per potersi acquistare un paio di scarpe fatte dai cinesi debbono rinunciare al cibo. Lei quando va in negozio sfamata, ha pure il tempo e la voglia di guardare le etichette di provenienza, il povero guarda invece solo il prezzo per sapere se puo` o non puo` acquistare. Lavandaia lei sta sul pero ricco di frutta e vive una realta tutta sua. Lei appartiene a quella categoria di persone radical-chic della sinistra impegnata, i Moravia,la Maraini, i Feltrinelli, i Bertinotti, i Dalema ( questi due ultimi farebbero parte della schiera se fossero + istruiti) , categoria che della miseria altrui si fa vanto per arricchirsi. Continui a scrivere fregnacce, non avra` il piacere d'essere letta da un occhio solo, ma di sicuro avra` l'onore di far ridere qualchedun altro.

  • janko 02 scrive:

    Pensi un po Vigilante a colui che purtroppo non puo` + usare il cervello, ma usa benissimo tutti gli altri organi, penso a un essere in coma irreversibile, quanto debba essere felice e quanto conforto dia ai suoi famigliari.

  • alessandro vigilante scrive:

    [Dopo che il Governo degli Stati Uniti aveva espresso l'intenzione di
    acquisire il territorio della Tribú Duwamish, nell'odierno Stato di
    Washington, il Capo Indiano Seathl scrisse la seguente lettera al
    Presidente nordamericano Franklin Pierce, nel 1855.]

    Il Grande Capo di Washington ci informa che desidera comprare la nostra
    terra. Il Grande Capo ci ha anche rassicurato circa la sua amicizia e
    benevolenza nei nostri confronti. Questo é gentile da parte sua, perché noi
    sappiamo che non necessita della nostra amicizia. Peró rifletteremo sulla
    tua offerta, perché sappiamo che se non lo facciamo, l'uomo bianco verrá
    con le armi e si prenderá la nostra terra. Il Grande Capo in Washington puó
    confidare in quello che il Capo Seathl dice, con la stessa certezza con la
    quale i nostri fratelli bianchi possono confidare nell'alternanza delle
    stagioni durante gli anni. La mia parola é come le stelle, esse non
    impallidiscono.

    Come potete comprare o vendere il cielo, il calore della terra? Quest'idea
    ci é estranea. Noi non siamo padroni della purezza dell'aria o dello
    spendore dell'acqua. Come potete allora comprarli da noi? Decidiamo solo
    sul nostro tempo. Questa terra é sacra per il mio popolo. Ogni foglia
    rilucente, tutte le spiaggie di fine sabbia, ogni velo di nebbia nelle
    foreste scure, ogni bagliore di luce e tutti gli insetti che vibrano sono
    sacri nelle tradizioni e nella coscienza del mio popolo.

    Sappiamo che l'uomo bianco non comprende il nostro modo di vita. Per lui,
    una zolla di terra é uguale all'altra. Perché egli é un estraneo che viene
    di notte e ruba dalla terra tutto quello di cui necessita. La terra non é
    sua sorella, semmai sua amica, e dopo averla esaurita, lui va via.

    Lascia dietro di sé la tomba di suo padre, senza rimorsi di coscienza. Ruba
    la terra dei suoi figli. Non rispetta. Scorda la sepoltura dei suoi
    antenati e il diritto dei propri figli. La sua sete di possesso impoverirá
    la terra e lascerá dietro di sé i deserti. La vista delle tue cittá é un
    tormento per gli occhi del pellerossa, un selvaggio che non capisce niente.

    Non si puó incontrare la pace nelle cittá dell'uomo bianco. Né un luogo
    dove si possa udire lo sbocciare delle foglie in primavera o il tintinnare
    delle ali degli insetti. Forse per il fatto di essere un selvaggio che non
    capisce niente, il fracasso delle cittá é per me un affronto alle orecchie.
    E che specie di vita é quella in cui l'uomo non puó udire la voce del corvo
    notturno o il dialogare dei rospi nella laguna, di notte?

    Un indio preferisce il soave sussurro della brezza sullo specchio d'acqua
    ed il proprio odore del vento, purificato dalla pioggia di meggiogiorno e
    dall'aroma dei pini. L'aria é preziosa per il pellerossa. Perché tutti gli
    esseri viventi respirano la stessa aria: animali, alberi, uomini. Non pare
    che l'uomo bianco si interessi all'aria che respira. Come un moribondo egli
    é insensibile al cattivo odore.

    Se io mi decidessi ad accettare, imporrei una condizione: l'uomo bianco
    deve trattare gli animali come se fossero suoi fratelli. Io sono un
    selvaggio e non capisco che possa essere certo in un'altra forma. Ho visto
    migliaia di bisonti imputridendo nelle praterie, abbandonati dall'uomo
    bianco che li abbatteva con tiri di fucile sparati dai treni in corsa. Sono
    un selvaggio e non capisco come un fumoso cavallo di ferro possa aver piú
    valore di un bisonte che noi, gli indiani, uccidiamo solo per sostenere la
    nostra propria vita.

    Che cos'é l'uomo senza gli animali? Se tutti gli animali non esistessero
    piú, gli uomini morirebbero di solitudine spirituale, perché tutto quello
    che succede agli animali puó attingere anche gli uomini. Tutto si
    relaziona. Tutto quello che ferisce la terra, ferisce anche i figli della
    terra.

    I nostri figli vedranno i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri
    guerrieri soccombono sotto il peso della vergogna. E dopo la sconfitta
    passano il tempo in ozio, avvelenando il loro corpo con alimenti, dolci e
    bevande ardenti. Non ha molta importanza dove passeremo i nostri ultimi
    giorni: non sono molti. Alcune ore in piú, forse solo qualche inverno, e
    nessuno dei figli delle grandi tribú che vissero in questa terra o che
    hanno vagato in piccole bande nei boschi, resterá per piangere sulle tombe,
    un popolo che un giorno fu tanto potente e pieno di fede in sé come il
    nostro.

    Una cosa sappiamo che l'uomo bianco forse un giorno scoprirá: il nostro Dio
    é lo stesso Dio. Egli pensa forse che lo puó possedere alla stessa maniera
    di come desidera possedere la nostra terra. Ma non puó. Egli é Dio
    dell'umanitá intera. E vuol bene ugualmente al pellerossa come all'uomo
    bianco. La terra é amata da Lui. E causare danno alla terra significa
    dimostrare disprezzo al suo creatore. Anche l'uomo bianco scomparirá, forse
    piú in fretta delle altre razze. Continua inquinando il tuo proprio letto e
    morirai una notte, soffocato dai tuoi propri rifiuti! Dopo aver abbattuto
    l'ultimo bisonte e domato tutti i cavalli selvaggi, quando i boschi
    misteriosi puzzeranno di gente e le ripide colline si riempiranno di
    vociferanti donne, cosa resterá delle savane? Non esisteranno piú. E le
    aquile? Saranno andate via. Rimarrá solo di dire addio alla rondine della
    torre e alla caccia della fine della vita e comincerá la lotta per
    sopravvivere.

    Forse capiremmo, se conoscessimo con che sogna l'uomo bianco, se sapessimo
    quali speranze trasmette ai suoi figli nelle lunghe notti invernali, quali
    prospettive di futuro offre alla sua mente perché possa formare i desideri
    per il giorno di domani. Ma noi siamo selvaggi. I sogni dell'uomo bianco
    sono occulti per noi. E siccome sono occulti, dobbiamo scegliere il nostro
    cammino. Se acconsentissimo, sarebbe per garantire le riserve che ci
    prometteste. Lá, forse, potremmo vivere i nostri ultimi giorni come noi
    desideriamo.

    Dopo che l'ultimo pellerossa sia partito ed il suo ricordo non sia piú che
    l'ombra di una nuvola che passa sulle praterie, l'anima del mio popolo
    continuerá a vivere in queste foreste e spiagge perché noi le amiamo come
    un neonato ama il battito del cuore della sua mamma. Se ti venderemo la
    nostra terra, amala come noi la amavamo. Proteggila come noi la
    proteggiamo. Non ti scordare mai come era la terra quando ne prendesti
    possesso. E con tutta la tua forza ed il tuo potere, e tutto il tuo cuore,
    conservala per i tuoi figli. Una cosa sappiamo: il nostro Dio é lo stesso
    Dio. Questa terra é amata da Lui. Neanche l'uomo bianco puó evitare il
    nostro comune destino.

  • alessandro vigilante scrive:

    Se si usa il cervello non si é etici, si punta al sodo. Il sodo é il libero lucro d´impresa. L´unica salvezza, l´unico Dio. Se si usa il cervello appunto. Il cervello é staccato dal cuore, dall´anima, dalla pancia, dalle emozioni, dalle sensazioni, dai sentiment(alismi). Il cervello deve restare anch´esso libero da lacci e lacciuoli e conquistare trionfalmente la razionalitá assoluta: compra tutto.
    Il cervello intelligente non si fa impietosire dall´etica, lui compra. E gode. Gode di autorevolezza razionale.

    Auguri ai figli e ai nipoti dei cervelli, sará dura pagare il conto.

  • alessandro vigilante scrive:

    Le foreste tropicali sono disboscate dalle imprese multinazionali agro-alimentari e agro-combustibili e non dai cittadini dell´Amazzonia. Quelle imprese che ingrassiamo ogni giorno come Nestlé o Bayer e che distruggono il pianeta.
    E poi non é vero che a trattar male i propri dipendenti si fa piú lucro e si abbassano i prezzi dei prodotti. Anzi, chi ruba (legalmente) ai propri dipendenti, vuol dire che ruba (legalmente) anche ai propri clienti. Brunetta chi li compra...

  • janko scrive:

    Non ho capito il lamento di lavandaia circa la poverina in stato vegetativo. Il suo datore di lavoro cosa avrebbe dovuto fare? Tenerla a libro paga? Crede davvero che questo sia un problema italiano? Per favore davanti a certe umane calamita`, cerchiamo di usare il cervello non qualcosa d'altro

  • Lavandaia scrive:

    Consumare è una scelta che si può fare ad occhi aperti o chiusi, così come si può scegliere di votare responsabilmente o fare un po' come conviene al momento, e senza troppo pensarci sopra. Il bello delle scelte, consapevoli o meno, è che poi arrivano le conseguenze, che conviene sopportare, senza lamentarsene troppo. O meglio, si ha meno diritto di lamentarsene quanto più si è stati incoscienti al momento della scelta.
    In poche parole, se al pensionato a 500 Euro può convenire comprare il prodotto di lavoro degli schiavi, non dovrà lamentarsi se a suo figlio, una volta grande, toccherà...fare lo schiavo. E se la terra sarà sempre più malata, non dovrà sentirsi sfortunato, qualora si ammalasse anche lui, a causa di un ambiente sempre meno a misura d'uomo. Né potrà pretendere cure a buon mercato, vigendo la legge del più forte che consente di lucrare anche sulla morte altrui. Personalmente preferisco fare attenzione a quel che compro, marchio compreso. Polifemo, naturalmente, ha tutto il diritto di chiudere un occhio. Il che , se lo mette al riparo dal rischio d'essere radical chic, non lo assicura contro le capocciate...:)

  • polifemo_01 scrive:

    vede caro vigilante,
    la scelta del consumatore di scegliere i prodotti, penalizzando le aziende che mal trattano i dipendenti, è molto radical chic ( abusiamo del termine), come i verdi condannano i nativi di disboscare foreste tropicali.
    Lei forse dimentica ( anche la Lavandaia e molti altri) che un amazzonico deve mangiare ed in Italia ( ricorda, Vigilante, quel paese fatto a forma di stivale, separato da un oceano da Bahia e poi un mare) un pensionato deve andare avanti con 500 € / mese ed il pensionato cercherà la mercanzia meno cara e l' amazzonico disboscherà la immensa foresta per sopravvivere.
    Per cortesia, evitiamo sermoni dai pulpiti, a pancia piena..
    grazie

  • alessandro vigilante scrive:

    Penso a Sven, che con la TARDIS (una specie di macchina del tempo) si ritrova nel 2311 a chiacchierare con qualcuno dei nostri pronipoti a cui tenta di spiegare che nel 2011 un gruppo di POLITICI nominati dai PARTITI hanno deciso pomposamente che i DOTTORI decideranno COME possiamo e dobbiamo MORIRE.
    La risata intergalattica del nostro pronipote in questione sta risuonando in tutto l´universo passato, presente e futuro.

  • alessandro vigilante scrive:

    Cara Lavandaia, la Termostampa é un´azienda privata e, se ritiene di trattare in questa maniera i suoi dipendenti, ha tutto il diritto - nell´ambito della legislazione del lavoro - di farlo.
    Invece, o meglio, allo stesso modo, chi fa contratti e compra da Termostampa ha tutto il diritto di scegliere di non farlo se la stessa non modifica il suo codice di comportamento e le relazioni mortificanti con i propri lavoratori.
    Quello che voglio dire é che qualsiasi individuo consumatore dovrebbe scegliere i prodotti a partire anche da come le aziende trattano i propri lavoratori. Sotto la spinta di questa domanda etica il mercato potrebbe mitigare i suoi effetti devastanti sul sociale.
    Altro discorso meriterebbe la questione della legge approvata che dà ai medici il potere di decidere come dobbiamo morire. Una legge etica questa ma dettata dal pulpito sbagliato - lo Stato. Gli stessi che starnazzano per paura dell´invasione degli stati coranici, poi impongono una legge etica di questo tipo. É evidente la loro ipocrisia sponsorizzata dall´immancabile vaticano...

  • Lavandaia scrive:

    Licenziata perché in coma, in stato vegetativo, dopo avere dato alla luce, già in quelle condizioni, la quarta figlia. Nelle motivazioni "La discontinuità evidente della sua prestazione lavorativa risulta di intralcio alla produzione. " Alla luce delle recenti sentenze sul fine -vita, dovrà restare in quella condizione a tempo indeterminato, anche se la sua dignità di persona dotata di diritti è ben sintetizzata dai toni della lettera di licenziamento. Che bel Paese, l'Italia!

  • polifemo_01 scrive:

    cara Lavandaia,
    non me ne voglia, ma io non la leggo, solo e soalmente perchè Lei "tradisce" il blog, che dovrebbe essere conciso, mentre Lei è prolissa.
    Devo dire che i Suoi scritti mi annoioano ( dopo poco infatti li abbandono) e li ritengo fonte di qualcuna che, avendo tempo a disposizione, tipo radical chic, lo dedica a riempiere, sempre e comunque gli spazi vuoti con noiosi caratteri neri.
    Sicuramente non Le interessa la mia opinione, ma, essendo un paese democratico, ognuno può scrivere come crede (Lei) e ognuno può criticarla come vuole ( Io).
    grazie

  • Lavandaia scrive:

    Molto meglio i contratti brevi, a tempo determinato, per tutti i politici: meno ci stanno, meno danno potranno fare. E se sono capaci di costruire un sistema decente, non sarà difficile che continui a funzionare, anche con persone di volta in volta diverse.
    Sorattutto in Paesi come l'Italia, dove è in sommo grado auspicabile che i sistemi dell'anti-stato facciano fatica a trovarsi interlocutori stabili ed affidabili, come invece troppo spesso si sono rivelati gli uomini di potere di lungo corso, laici o clerici che fossero.
    A proposito di clerici, il funerale della povera Elisa Claps è stato officiato in piazza e, naturalmente, in assenza del vescovo. Un tempo determinato anche per incarichi di tal fatta, forse, non sarebbe una cattiva idea, per il bene della Chiesa.

  • Lavandaia scrive:

    Ma quale uomo solo? Ancora con l'unto della Provvidenza? Non ci è bastato l'unto che abbiamo? A proposito di unto e bucati e stirature, il difficile, in certi casi, più che lavarli, è,..stenderli. E, una volta stesi, magari si scopre che non sono nemmeno ben lavati, e tocca rifare tutto daccapo...

  • Lavandaia scrive:

    Allora avevo capito bene: invece di controllare quel che si fa, si mira a controllare l'informazione, più o meno affidabile, fornita dal rating, che sarebbe una previsione fondata solo sul rapporto deficit-Pil. E' così?
    Insomma, si fa finta che basti una previsione , della cui affidabilità relativa tutti sono a conoscenza, per cui non dovrebbe davvero avere l'influsso devastante che ha, e si dà ad essa la colpa di ciò che invece accade per la speculazione senza controllo, che tale si vuole che resti, per la debolezza e inaffidabilità delle misure prese da Governi, oltretutto non in grado di garantirne l'applicazione effettiva.
    Grazie delle spiegazioni.
    Aggiornamento sulla bandiera, per restre in argomento: oggi Bossi compare sui giornali mentre le fa il saluto...col medio alzato. Per fortuna nella foto si vede anche il suo volto, la cui espressione rende appieno l'idea dello spessore umano e civile del personaggio e del livello di esternazioni che da lui ci si può aspettare. Comunque, per me, un ministro non dovrebbe avere il diritto di fare certi gesti, così come certi personaggi non dovrebbero fare i ministri. Se un cittadino avesse fatto lo stesso durante una cerimonia pubblica di fronte alla bandiera, avrebbe rischiato qualcosa? Me lo chiedo perché ogni giorno scopro di non essere aggiornata sulle novità della nostra Repubblica. Credo comunque che, per gli investitori stranieri vedere un ministro italiano che così si esprime, dopo aver letto le novità sulla situazione giudiziaria di tanti suoi colleghi anche illustri, le ultime sull'entourage di Tremonti, dia più di ogni altra cosa l'idea di un Paese allo sfascio, guidato da guitti irresponsabili e molto poco civili, privi di competenze, consapevolezza del momento e capacità decisionali. Guitti, si aggiunga, alla guida di un Paese che sembra ancora tutto sommato poco consapevole di quel che si prepara, inerme e fiaccato davanti alle continue offese al senso della Giustizia e del decoro, anche istituzionale. Un Paese di pecore stanche, che andranno al macello in silenzio, senza belare. Le agenzie di rating sono innocenti, l'Italia si sta massacrando da sola.

  • Sven scrive:

    ... E se, per disgrazia, il potere fosse in mano ad un uomo solo, o dovrebbe essere un santo od un illuminato (estremamente improbabile), oppure - più banalmente terra terra - un volgare e corrotto dittatore da strapazzo (come certi folli del passato): nessuna delle ipotesi è interessante, né auspicabile.

  • Sven scrive:

    Correzione: [...] molto *meglio* [...].

  • Sven scrive:

    ... In quanto, invece, alle deleghe, è ovvio che in una certa misura ci vogliono, ma bisogna vedere come: per esempio, gli anarcosindacalisti spagnoli (vedi prima) praticavano una democrazia di tipo bottom-up, dal basso verso l'alto e dalla periferia verso il centro, e con delegati revocabili in qualsiasi momento dalle assemblee popolari; insomma, niente corruzione e potere per il potere (alias sindrome da incollamento alla cadrega), come invece inevitabilmente è nelle "democrazie" di tipo top-down, dove la delega equivale oggi - anche con sistemi elettorali assurdi - ad una vera e propria abdicazione della cittadinanza al suo potere diffuso. E niente politici di professione, ovviamente, nel modello democratico diretto: gli incarichi sono sempre temporanei, "a progetto", per così dire.

    Insomma, una democrazia a rete e dal basso sarebbe molto negli di quella attuale; IMHO, naturalmente: YMMV*, per dirla con linguaggio da web...

    * Che piuttosto dovrebbe essere, col sistema metrico, YKMV: Your Kilometrage May Vary.

  • Sven scrive:

    Nessuna intenzione di fare il radical chic: ma dato che si parlava di bandiere, tanto valeva citare anche una di quelle "rivoluzionarie". Poi, è ovvio che oggi difficilmente si può parlare di rivoluzione sociale come in quegli anni, ma è stata comunque un'esperienza storica molto interessante, che magari se non ci fosse stata la guerra avrebbe potuto dare i suoi frutti per un più lungo periodo.

  • polifemo_01 scrive:

    vedi Sven,
    fa tendenza cantare canzoni o scandire motti rivoluzionari è molto chic, da pseudo rivoluzionario.
    Bene, il popolo fa la rivoluzione e la fa col cuore, con coraggio ed a giusta ragione.
    Ma spero che tu comprenda che il popolo non può governare ( se per assurdo tutti potessero votare ad alzata di mano), perchè, estremizzando, alcuni non sanno leggere, scrivere o non comprendono cosa sia il rating o lo spread o dove si trovi Pechino. Il popolo va istruito, giusto, ma poi il popolo ( quello italiano attuale), passa le giornate davanti alle soap opera, al calcio, etc..
    Allora si delegano dei rappresentanti che devono tramutare in leggi il volere di questa massa di pecoroni, non per colpa altrui, ma perchè vogliono esserlo ( soap opera e partite, appunto).
    Ciò detto, per cortesia, comprendi che non è con con la volontà popolare, ma con la rappresentazione della volontà popolare che si governa un paese.
    Se volessimo estremizzare, se una persona sola riuscisse a rappresentare la volontà popolare, beh, .. potrebbe guidare il paese.

  • alessandro vigilante scrive:

    bellissimo: ma forse ci vorrà ancora un po’ di tempo…

    I sufi, forse il settore piú ecumenico e meno integralista della religione islamica, suggeriscono che: "la meta é il viaggio".

    In effetti, gli umani sono di passaggio, e a piedi o con la macchina del tempo fanno necessariamente solo un pezzo del percorso di emancipazione, che a sua volta é senza limiti. Quindi "il limite", il nuovo mondo possibile, l´utopia che non arriverá mai, servono per... camminare. Chi li nega, chi vuol fermare la storia del riscatto dell´umanitá É UN MORTO, é la morte. La vita - come la pace, la giustizia, la libertá - é un viaggio, un processo e non un arrivo.

  • Sven scrive:

    E' vero: commenti simultanei, quasi à la distorsione spazio-temporale! :-)

    E se per egemonia intendiamo un libero percorso di coscientizzazione della cittadinanza (mondiale), un po' alla Paulo Freire, effettivamente sarebbe bellissimo: ma forse ci vorrà ancora un po' di tempo...

    ... Eh, magari avessimo il TARDIS (Time And Relative Dimension In Space) del mitico Doctor Who... :-)

    http://it.wikipedia.org/wiki/TARDIS

  • alessandro vigilante scrive:

    Sven, abbiamo sparato un commento contemporaneamente nello stesso minuto secondo!
    (Bello il video, alti gli ideali, la resistenza continua ad oltranza fino a quando non si arriverá all´egemonia degli ideali umanitari e libertari)

  • Sven scrive:

    ... A proposito, che "confederazione" - trasversale ai partiti (ormai abbondantemente obsoleti) - ci potrebbe essere, oggi? Che nuove forme di solidarietà sociale ed individuale ci potrebbero essere? Che futuro ci potrebbe essere, per tutti? Chissà...

  • Sven scrive:

    ... Testo (bellissimo, dati anche i tempi):

    "Negras tormentas agitan los aires,
    nubes oscuras nos impiden ver,
    aunque nos espere el dolor y la muerte,
    contra el enemigo nos manda el deber.

    El bien más preciado es la libertad,
    hay que defenderla con fe y con valor.
    Alta la bandera revolucionaria,
    que del triunfo sin cesar nos lleva en pos.
    Alta la bandera revolucionaria,
    que del triunfo sin cesar nos lleva en pos.

    ¡En pie pueblo obrero, a la batalla!
    ¡Hay que derrocar a la reacción!
    ¡A las barricadas! ¡A las barricadas
    por el triunfo de la Confederación!
    ¡A las barricadas! ¡A las barricadas
    por el triunfo de la Confederación!"

  • alessandro vigilante scrive:

    Lavandaia, in effetti non abbiamo nessuna garanzia dell´affidabilitá delle agenzie di rating.
    Purtroppo peró continuiamo a discutere su aspetti formali, dimenticando l´essenza del problema.
    1) Primo perché il rating - cioé il giudizio - si fonda su dati basati sul calcolo del PIL, con l´ossessiva obbligatorietà della sua crescita, fatto che é completamente fuorviante e che non ha niente a che vedere con il reale benessere sociale, visto che un incidente mortale o qualsiasi altra catastrofe distruttiva fanno aumentare il PIL.
    2) Secondo perché voler regolamentare l´esternazione del rating é ridicolo. Sarabbe piú logico regolamentare la speculazione che si puó realmente FARE e non quello che si puó DIRE sulle speculazioni che si fanno. Cioé dare regole all´azione della finanza internazionale, oltre che alla possibilitá di informare irregolarmente e strumentalmente sulla stessa; due operazioni - scommesse sui derivati e divulgazione di "suggerimenti" - spesso organicamente legate.

  • Sven scrive:

    A proposito di bandiere, oggi ho scoperto per caso su Google questa versione "moderna" della nota canzone storica del CNT (Spagna 1936 e dintorni) "A las barricadas":

    http://www.youtube.com/watch?v=-x-kASelyyU

    Eh, magari ci fosse una "bandiera rivoluzionaria", oggi: ma, purtroppo, non c'è nulla di tutto questo; ed il "popolo" se la pija sempre ed ancora "'nder posto", a quanto pare...

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