Sangue e divieti
Due cose mi hanno colpito durante le ore in cui si è votata la mozione di sfiducia al governo Berlusconi.
La prima è questa foto scattata intorno ai luoghi simbolo del potere, palazzo Madama e Montecitorio, difesi come non si vedeva da anni. Una visione plastica, e drammatica, del divario che separa ogni giorno di più il paese reale da chi governa.
La seconda è una voce fuori campo udita mentre in aula deputati della destra davano vita a una vera e propria rissa durante la seduta pubblica. La voce fuori campo ha intimato all'operatore di Sky di chiudere e andarsene, di smettere di riprendere. E qua, davvero, non serve nessun commento. Oppure è necessario dire che quello che fanno deputati eletti in una seduta pubblica non può essere nascosto ai cittadini?
PS. Integrazione a tarda sera. Quello che è successo a Roma dopo il voto non ha nulla a che fare né con il paese reale (che aveva fatto sentire pacificamente la sua voce durante la mattinata, a Roma e in tutta Italia), né con normali manifestazioni per quanto vivaci possano essere. E' guerriglia. Resterebbe da capire perché, sapendo che i black bloc erano in marcia verso il cuore della capitale, nessuno li abbia fermati per tempo. Ma ragionando su questo ci si infilerebbe, per il momento, solo nella dietrologia.