Istantanea Pier Vittorio Buffa

Grazie, tenente Silvia

velo

Una foto dolce che viene dall'Afghanistan. Una soldatessa italiana, un tenente, con il velo e con in braccio una bambina.

Probabilmente l'avrebbe potuta prendere in braccio anche se non avesse avuto il velo. E probabilmente si potrebbe commentare che è ipocrita mettersi il velo tenendo la pistola alla cintura.

Questa foto, però, mi ha fatto pensare a come sarebbe emozionante vivere in un mondo pieno di soldatesse come questa e di veli che prendono il posto degli elmetti.

E' stato il pensiero di un attimo perché so che non lo vedrò accadere. Ma è stato un bell'attimo.

Grazie tenente Silvia Guberti.

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145 commenti 8

  • luca scrive:

    Allora da domani io mi vesto con la divisa americana, cosi'..giusto a titolo di collaborazione e di..."apertura" verso gli alleati....

  • maria scrive:

    buona sera sto seguendo su ski 1 buongiorno afganistan mi complimento x tutti i soldati che svolgono questa missione .ma un complimento particolare al ten Silvia guberti .un abbraccio sentito mary

  • kamerichard scrive:

    Il Ten. Guberti, artigliera alpina come me, con il buon senso e la flessibilità tattica che deve caratterizzare un soldato, ha indossato un velo per meglio raggiungere uno scopo pratico. Punto.
    Detto questo, preferisco le donne con l'elmetto a quelle col velo.

  • Alessandro Vigilante scrive:

    un essere umano che esprime le "idee" che esprimono i janko e i polifemi o é pagato (tornaconto personale) o sta ancora in uno stadio infimo dell´essere umano, violento, egoista, autoritario, bestiale.

    Avete il diritto di esistere? Si.
    Avete il diritto di esprimere quelle che chiamate le vostre "idee"? Si, ma solo se passate la vita ad accudire gli infermi, gli zingari ed i poveri in generale.

    Il fiele del razzismo che spargete inquina l´anima del mondo e questo lo pagherete ancora in vita, perché la giustizia universale vi fará capitare un episodio di violenza che vi punirá.

  • polifemo_01 scrive:

    caro janko,
    l' etichetta "fascista" e "razzista" viene appiccicata a chiunque non sia d' accordo con le di lui idee.
    Vigilante, Maria e tutta questa pseudo sinistra la usano comunemente.

  • TOMMASO scrive:

    SAREBBE ORA DI RIMUOVERE QUESTO ARTICOLO: È STRAVECCHIO!!!

  • polifemo_01 scrive:

    se Maria se ne va, il problema è suo.
    se Vigilante mi e ci chiama "fascisti", il problema è suo.
    Io sono qui per esporre le mie idee, che possono essere condivise o contestate.
    Chi si ritiene sempre dalla parte del giusto, pecca di presunzione e superficialità
    Evidentemente il concetto di democrazia è per Maria andarsene via e per Vigilante tacciare me e Janko di fascisti.
    Forse dovrebbero crescere un poco, a livello culturale.

  • Janko scrive:

    Non ho capito l'etichetta di fascista caro Vigilante e neanche perche` dovrei andare a svolgere lavori sociali a vita e cosa dovro pagare caro.
    Io non possiedo idee diverse dalle tue perche` tu di idee, sembra non ne abbia proprio. e quindi non mi sento proprio in obbligo di rispettarle. Io tengo in considerazione solo le idee contrarie alle mie, ma devono essere idee, non slogans da prima liceo.

  • Alessandro Vigilante scrive:

    janko e polifemo sono due fascisti che meriterebbero lavori sociali a vita.
    C´é anche il dubbio che siano pagati per infestare blog democratici.
    Maria non te ne andare. Pagheranno caro. Pagheranno tutto.

  • janko scrive:

    Caro PierVittorio non poteva essere piu `esplicito e chiaro. Maria se ne va perche non puo piu` rispondere con garbo e cortesia a quelli che pensano in modo diverso dal suo. Non voglio scomodare Voltaire ma la giustificazione di Maria mi sembra puerile, dovuta forse alla giovane eta`.
    Non sono il garbo e la cortesia importanti anche se preferibili in un blog come questo ed altri, sono invece le idee di ognuno di noi condivise o respinte che contano perche ci fanno pensare. La presunzione di essere sempre nel giusto e nel vero e` una cattiva consigliera. Siamo tutti soggetti ad errori di valutazione; solo quando non capiremo questo avremo il diritto ed il dovere di andarcene.

  • No Maria, non ci saluti. Non ho bisogno di fare citazioni banali per ricordare che democrazia è anche tolleranza e comprensione, capacità di ascoltare e capire, determinazione nel consentire a tutti di esprimere la propria opinione, anche quella più lontana dalla nostra o che ci pare la più assurda.
    E' solo dandole ogni giorno tutto questo che si nutre una vera democrazia. E quindi cara Maria se ha a cuore il futuro del paese, come ogni suo intervento ribadisce con forza e passione, continui a dare il suo contributo in tutti i modi possbili, anche partecipando a blog come questo. Se lei si chiude in se stessa (e altri come lei la seguiserro) in campo restano solo quelli che lei critica così aspramente. Otterrebbe l'effetto contrario, cadrebbe in una palese contraddizione. Con affetto

  • maria scrive:

    Saluto gli amici di blog, con affetto, perché non leggerò né scriverò più in questa sede. Un grazie al dottor Buffa, che mi ha ospitata e sopportata con pazienza. Il motivo è uno solo: non riuscirei più a rispondere con il garbo e la cortesia indispensabili a gente che scrive che la democrazia non è più degna di essere difesa.
    Per me lo è. Ma forse perché ho la metà dei settanta anni di età, a quanto pare la media del blog, non vivo di pensione, non ho mai evaso un euro di tasse in vita mia, sono donna, amo il mio Paese e devo ancora pensare al futuro di qualcuno che non sia io.
    Il problema dell'Italia, per me, povera imbecille, non è la democrazia: sono i delinquenti che la governano, i manutengoli che reggono il sacco e gli aspiranti delinquenti e manutengoli che danno loro il voto, i figli, la dignità, la fede e, magari, la figlia, in cambio di un pugno di soldi zozzi. O, magari, in cambio di nulla. perché c'è pure gente che è leccapiedi così, per il gusto di fare come fanno gli altri e sentirsi, almeno politicamente, maggioranza.

  • polifemo_01 scrive:

    caro janko,
    concordo perfettamente che alcuni paesi abbiano bisogno di un dittatore ed il nostro errore è volere esportare il nostro modello di società in ogni parte del mondo ed imporlo ed applicarlo ad ogni popolo e cultura.

  • Janko01 scrive:

    caro polifemo tu fosti in Libia quando Gheddafi prese il potere ma non ci sei stato forse recentemente come il sottoscritto. Ti assicuro non esiste il consenso di cui tu scrivi, bensi la paura come in tutti i regimi dittatoriali. Se non ti garba il monarca il suo nome e meglio sia l'innominato, non si sa mai. Comunque io sono d'accordo colla politica di Berlusconi perche l'economia ha le sue esigenze; se vogliamo migliorare le considizioni dei nostri operai, dobbiamo favorire queste nostre espansioni commericlali/industriali in paesi bisognosi di tutto.
    D'altra parte in tutti i paesi arabi se non c'e la dittatura, esiste il caos.

  • polifemo_01 scrive:

    sSe un dittatore ( Gheddafi) regna da 41 anni, ininterrottamente, una ragione ci deve essere..
    Il paese è contento del suo operato ed i suoi connazionali lo venerano, perchè ha creato uno stato ed una nazione ed un popolo.
    Certo, ha dovuto infrangere determinati principi ( per noi irrinunciabili), ma oggi abbiamo una Libia fiera di essere tale.
    La domanda è semplice:
    siamo proprio sicuri che tutte le dittature siano malsane e tutte le democrazie siano la massima espressione del progresso di un popolo.?
    Una Cina sotto dittatura è la seconda (?) potenza mondiale, mentre noi, che ci beiamo della nostra democrazia, siamo retrocessi...
    Coloro che, per istinto, diranno che la democrazia è un bene irrinunciabile, ci pensino un attimo, prima di scrivermi contro, solo un attimo...
    grazie

  • maria scrive:

    Caro Janko, il problema dei soldi credo sia stato risolto col vecchio sistema, sempre valido, della tratta. Chi paga non sono loro, anche se così dicono, per salvarsi la pelle e avere la speranza di durare in vita il tempo necessario a lasciare i centri di identificazione.
    Più che di pagamento si dovrebbe parlare di investimento di capitale; allora il mistero tenderebbe a chiarirsi, certo non dal punto di vista probatorio, ma almeno a livello di logica terra-terra. Quel tipo di logica che permette anche all'ignorante di cavarsela, a naso, dove il colto si perde, cercando di seguire la mente confusa...

  • maria scrive:

    Per Gheddafi, se anche gli rimandassimo indietro mezza Africa, non sarebbe un problema. Perché a casa sua non c'è possibilità che nasca una stirpe di leghisti in grado di protestare se ci sono troppi vicini rumorosi, o troppo neri, o troppo sporchi, o troppo delinquenti... Lì la gente deve stare zitta e applaudire, perché se no si fa presto a tirare su un lagher in pieno deserto e sistemarci i più schizzinosi.
    Il che comunque è meramente ipotetico, stante la nostra abdicazione alla soluzione del problema clandestini, che da anni tamponiamo senza una vera politica dell'immigrazione di livello europeo, di cui ci sarebbe bisogno. Ma è più facile dare un mazzettone di soldi nostri al peggior personaggio del Mediterraneo, facendoci criticare dal resto d'Europa e dando dell'Italia un'immagine tale per cui, le nostre parole, in certi contesti, hanno ormai, al massimo, la dignità di una bella battuta.
    Perché, da anni, ormai, il vero problema dell'Italia è cercare una legge ad personam talmente ad personam da salvarne davvero solo uno lasciando nelle pestre le centinaia di altri che, disgraziatamente per quell'uno, hanno avuto la pessima idea di commettere i suoi stessi reati, negli stessi anni e con modalità analoghe... Vittima dell'altrui mancanza di fantasia, l'uno ha scatenato tutta la propria e si batte come un leone; noi, da brave pecorelle, aspettiamo brucando gli ultimi filetti rinsecchiti, per accodarci al vincitore della pugna.

  • maria scrive:

    Polifemo...ha due fegati! Forse anche due anime e due cervelli, viste le cose che scrive, contraddicendo se stesso in libertà. Prima scrive "Meglio Gheddafi", poi ci spiega, qualora non lo sapessimo, come si comportano i personaggi come lui e farnetica di "togliergli i fondi"...MA SE LA LOTTA AI CLANDESTINI GLIELA PAGHIAMO NOI! E questo, grazie alla Bossi-papi, ossia agli accordi fraterni che hanno portato l'Italia a vincere il premio di unico Paese d'Europa abilitato ad accogliere il circo di cui sopra.
    Il personaggio ha parlato: "O pagate, o vi inondo di clandestini.". Il che, tanto per chiarire subito, avverrà puntualmente ad ogni ritardo di pagamento, quando, secondo il Principe del deserto, il prezzo dovrà cambiare... o, semplicemente, se gli converrà, magari per facilitare la conversione di tutta l'Europa all'Islam.
    Facciamo figuracce, a caro prezzo, e non solo in termini circensi. Perché, non dimentichiamolo, circola ancora la leggenda secondo cui, per tenerci stretto il bel Gheddafi, potrebbero averci lasciato la pelle le povere vittime di Ustica.

  • polifemo_01 scrive:

    il colonnello Gheddafi si comporta come i governi del centro e sud America, nella lotta al narcotraffico.
    Questi governi ( e Gheddafi) prendono tangenti da i trafficanti ( droga o uomini) e poi mostrano al mondo qualche sequestro di droga o qualche campo di detenzione di clandestini( possibilmente orribile, per commuovere noi, animi teneri, ad accoglierli in Europa).
    E' una tattica che dura da decenni e che arricchisce tutti.
    Sappiamo che Gheddafi è un terrorista autorizzato ( io ero a Tripoli, giovane viaggiatore,quando prese il potere il 1° settembre 1969 e vi rimasi "chiuso" circa 20 giorni, nonostante il mio passaporto italiano).
    Come fanno gli emigranti a mettere insieme cifre così rilevanti?
    Il gruppo familiare si unisce ed investe tutto su colui che deve venire in Europa ed il legame familiare fa sì che l'emigrante, mai si dimenticherà della famiglia.
    Oppure si impegna con i trafficanti a pagare dopo, ma quando arriva in Europa è nelle loro mani, perchè sarebbe ingenuo pensare che gli scafisti non abbiano una rete anche sul territorio nazionale, che controlla, smista e taglieggia i clandestini.
    Quindi questo flusso si può solamente fermare rimandando al mittente barche e barconi, stroncando quindi le rendite del colonnello e dei trafficanti, perchè se li accogliamo, allora facciamo il loro interesse.

  • janko scrive:

    polifemo chiedo scusa ma non posso essere d'accordo con te su come Gheddafi sappia trattare l'accoglienza dei clandestini nel suo paese, se e` vero come e` vero che la maggior parte d'essi salpano dalle sue coste. Se sapesse trattare il problema dei clandestini probabilmente dalle sue parti essi non si troverebbero ne` potrebbero salpare.
    Quello che mi chiedo + volte e` come mai questi morti di fame che affrontano viaggi miserrimi per arrivare da noi paghino cifre cosi elevate ai maledetti trafficanti. Con quelle cifre potrebbero avviare un esercizio o un negozio nei loro paesi d'origine. Chi glieli da` i soldi? E come fanno a restituirli? Passi per le avvenenti ragazze condotte poi alla prostituzione, ma non sono tutte cosi. Quindi?

  • maria scrive:

    Ah, be', se è meglio Gheddafi, allora sto più tranquilla. Il fegato di Polifemo e della lega tutta è più al sicuro di quanto credessi. Da ingenua, ovviamente, dimenticavo le lunghe serate al bar, che, di sicuro temprano il fisico e rendono duttile il carattere. A forza di fare finta di non capire, di mandar giù , preferibilmente alla salute di qualcun altro, si riesce a non capire veramente...
    A me che non bevo fa invece molto dispiacere vedere l'arroganza di questo individuo e l'acquiescenza dei nostri leader che, con rispetto parlando, gli fanno da tappetini. Scendiletto nostrani, non tappeti berberi.
    Scherzi a parte, il tutto è piuttosto disgustoso. Ma a paragone di quel che accade nei nostri palazzi del potere, in fondo, poco rilevante: tenda più, tenda meno, sempre circo rimane.

  • polifemo_01 scrive:

    Gheddafi sa almeno come trattare i clandestini che vengono nel suo Paese, mentre da noi si permettono di incendiare e fuggire e picchiare gli agenti dei centri di identificazione ed espulsione.
    Meglio Gheddafi.

  • Janko01 scrive:

    Sentita un paio di settimane fa in Libia. Gheddafi ha solennemente proclamato d'essere il padrone di tutto cio` che la Libia ha sottoterra, mentre ttutto quello che vi sta sopra appartiene ai suoi figli. Comunque come ebbe modo di dire all'ONU in Libia chi comanda e il popolo.
    Farsi convertire da un simile personaggio diventa un must perche ha l'ardire di tracciare un esempio.

  • maria scrive:

    Dopo il disgusto, un brivido: e se, putacaso, la gara tra cavalieri berberi e carabinieri che si prepara... la vincono i berberi? Chi glielo dice, a Polifemo?

  • maria scrive:

    Può darsi, anzi, è quasi certo che io sbagli. Tuttavia penso che lasciare che a cambiare la Costituzione sia il governo con il maggior numero di condannati, inquisiti e sospettati, anche ad altissimo livello, di collusioni con le mafie, sia un grave errore. Ritengo pertanto che, oggi, difenderla ad ogni costo, abbia un senso. E non è solo un ragionamento, ma anche una sensazione vivissima di pericolo, quella che si avverte all'idea che il destino dei "nostri" processi sia nelle mani di un Alfano. O, peggio ancora, che domani i nostri figli dovranno considerare propri padri costituenti un Papi, un Bossi, un Calderoli, una Gelmini... Sarebbe un incubo. Naturalmente secondo me, che quasi certamente sbaglio.
    E che io sia molto indietro rispetto ai tempi me lo fa capire il conato di disgusto che mi ha colta all'idea del bel Gheddafi, tra cavalli berberi e cavallone nostrane, intento ad operare folgorazioni sulla via di Tiffany, con conseguenti conversioni a suon di carati, se non donati, senz'altro balenati agli occhi stupefatti delle pulzelle. Poverine, si possono capire. Vuoi mettere la sensazione di conversione ad u della vita che ti dà scappare nel deserto col più ricco dei re? Altro che andare malinconicamente alla solita messa del solito prete di parrocchia, a sentire le solite chiacchiere che non cambiano di un voto il disastro totale della tua solita esistenza!

  • polifemo_01 scrive:

    capisco che la mia analisi sia controcorrente, poichè, fortunatamente, la resistenza ha trionfato.
    Ma se avesse vinto il nazifascimo, i partigiani sarebbero stati dei ribelli e traditori.
    Intendo sottolineare che il popolo italico è un popolo cialtrone, inoperoso, inaffidabile e dove ognuno pensa per sè.
    Un popolo dove un essere indegno come Corona è sulla cresta dell' onda, dove i politici ( di ogni parte) sono SEMPRE trovati ad operare manovre truffaldine, forti del loro incarico. Dove il cittadino normale non ha il senso della comunità, ma solo il suo tornaconto personale, etc...
    Ecco perchè chi ci governa è di tal fatta.

  • la formica (sergio) scrive:

    Polifemo,ma che analisi stai facendo? Forse sarebbe meglio che ti facessi un'analisi del sangue: sarebbe più produttivo per te.
    Oppure un consiglio migliore : darti all'ippica !

  • polifemo_01 scrive:

    ma vogliamo renderci conto che popolo siamo?
    nella seconda guerra mondiale abbiamo cambiato bandiera, traditi da un re in fuga e da un Badoglio. Poi la abbiamo chiamata guerra di liberazione, ma in un giorno, abbiamo voltato le spalle all' alleato e ne abbiamo preso un altro. Coloro che sono rimasti fedeli alla parola data sono stati oggi definiti nel peggiore dei modi e coloro che invece hanno gettato la divisa e si sono dati alla macchia o all' imboscamento ( vedi "Tutti a casa") sono divenuti eroi.
    Ecco perchè i nostri rappresentanti politici sono tali.

  • Janko01 scrive:

    Maria, stai chiedendo l'impossibile. La Costituzione Italiana e` il pretesto di molti per non andare avanti quando cio che si propongono di cambiare gli altri non fa comodo. E questo vale per Berlusconi quando vorrebbe cambiarla per aggiornare la Giustizia e/oper Luxuria quando si propone di modificare lo Stato di famiglia.
    Inoltre mi sembra inutile argomentare sulle persone che non vanno bene nel nostro Parlamento, la maggior parte e` da buttare, a meno che per l'estetica non si vogliano salvare alcune ministre. Piuttosto diamoci da fare per suggerire chi, per qualita` morali e capacita intellettuali e di prestigio possa essere in grado di rappresentarci in Italia ed all'estero.
    E non pensiamo al suo partito bensi` alle sue idee. Per me una Tatcher sarebbe potuta appartenere a qualsisi partito, l'avrei sempre votata.

  • maria scrive:

    Invece della sparata lunga, chi non è interessato, può sintetizzare così: la mia posizione si ispira alla condotta dell'eroica Rita Levi Montalcini, che rimaneva al suo posto in Senato per impedire, col suo voto di senatore a vita, porcherie tipo lo scudo fiscale, che tutto il Pd non è stato in grado di arginare.
    Vigilanza, memoria, attenzione, senza arrendersi mai. In difesa della Democrazia, che è sempre una cosa grande.

  • maria scrive:

    Semplicemente riconosco che viviamo in tempi molto difficili, in cui la democrazia è in crisi, ma che questo non ci autorizza, almeno per come vedo io la vita, ad esimerci dal cercare di difendere, comunque, ciò che di buono e importante i nostri genitori ci hanno regalato, anche a prezzo della vita e della libertà. Di conseguenza, sebbene si veda chiaramente la difficoltà di sceglierci, oggi, chi ci rappresenti con un minimo di dignità, è molto facile vedere chi ci stia rappresentando in modo indegno, con l'intento di toglierci quello che, ancora, non è perduto.
    Pertanto ritengo necessario un impegno ancora più forte nel contrastare, anzitutto con la conoscenza delle persone e il controllo delle loro opere, la permanenza al potere di personaggi che ci hanno rovinato, che siano della maggioranza o dell'opposizione. Grazie all'informazione, alla memoria, siamo ancora in grado di guardarli tutti da vicino, senza complessi di inferiorità né timori reverenziali. Se ci sarà concesso da una legge elettorale decente, non sceglieremo quelli sporchi. Se non ci sarà concesso, la speranza è che la gente comune, se davvero non ne potrà più, faccia scelte sorprendenti, coraggiose, abbandonando i paraocchi pseudo- cattolici, pseudo-federalisti, pseudo- tutto e mandandone a casa quanti più possibile, di tutte le parti. E, naturalmente, rirtengo ci si debba guardare più che mai dagli " uomini forti", che mirando al potere individuale e senza limiti, non possono che esprimere, per forza di cose, la parte dominante dell'Italia di oggi, cioè, alla luce dei fatti, la peggiore. Governabilità e assenza di democrazia, per me, non sono, grazie a Dio, sinonimi. Se no, resta l'accettazione del servaggio, della perdita di coscienza, dell'annullamento. Lo zero, appunto. Ma chi, come me, ha la sfortuna di ricordarsi ancora le scelte passate di D'Alema, di Martelli, di Napolitano, come le sparate di Bossi, e non solo quelle d'oggi, e le gravissime vicende di Berlusconi, all'assevimento e al silenzio non si potrà rassegnare mai. Scusandomi per la lungaggine, riconosco che non siano posizioni sintetizzabili in "voterei tizio", ma, allo stato attuale, già dire "starò attenta al momento del voto" mi pare una cosa decente... o no?

  • Janko01 scrive:

    Maria ho letto con interesse il tuo penultimo commento e con preoccupazione l'ultimo. Come fai a conciliarli?

  • maria scrive:

    E' da quando ho 18 anni che ho imparato a decidere per me stessa. Non sento assolutamente il bisogno di un capopopolo che decida per me.
    Forse perché, ancora, rinuncio a sentirmi uno zero. Per me la democrazia è un valore assoluto e irrinunciabile. Non mi stupisco, peraltro, che oggi, senza potersi nascondere dietro una facciata di cartone piena di buchi, i miei connazionali comincino a confessare di pensarla diversamente, che si stava meglio quando si stava peggio, che se nessuno suona la marcetta, da soli, non sono capaci di ballare...
    Mi stupisce invece che, ahinoi, non esista più nessuna forma di rispetto, almeno formale, per una Costituzione ancora in vigore, per un sistema ancora formalmente democratico.
    Comunque, è importante che le parole vengano dette. Così chi le ascolta non le dimentica, capisce, si attrezza a "passà 'a nuttata" e si prepara al dopo che, come la Storia insegna, necessariamente verrà.
    Una cosa da dire, per esempio. è che siamo in piena Tangentopli, come prima e peggio di prima, e che la Lega, stavolta, invece di tirare monetine, regge il sacco. Magari non serve, ma è meglio dirlo, così chi vuole, legge, ricorda il passato, riflette e, come dire, si attrezza come meglio crede.

  • la formica (sergio) scrive:

    cambiando argomento: DUE SOLI CETI ( ne padroni,ne operai )

    più che un salto di qualità a me pare il salto della quaglia verso un ritorno al passato,quello dove c'erano due sole categorie i Mettanculi ed i Piglianculi

    ,Ho letto,con lo sforzo necessario ad lettore medio come il sottoscritto,oggi 26 Agosto 2010 L’intervento dell’ AD Fiat ,Marchionne forseKeinesiano, che la fine progressiva del Taylorismo che tutto teneva,in un sistema di protezione sociale diffuso, ha fatto crescere un mix di attese messianiche ed esasperazioni corporative in ogni ceto. Allora grande pensata,non ci sono più ceti,ne padronali,ne operai,ha sentenziato il grande gurù dell’auto: si quello che ne vuole fabbricare tante azzerando tutti i diritti (ma chi le comprerà poi ) possibile che non si sia accorto che il mondo si,sta rapidamente cambiando,ma non nel senso che paventa lui.

    Mi sono sentito perso,prima di tutto pensando al ceto;quale era quello mio ? Poi successivamente,quale esasperazione ?

    Corporativa e con chi caso mai? Giuro che non ho mai giocato in borsa !

    Pensandoci un pò sopra,rivivendo anche il mio passato di 70enne,l’unico ceto di cui sono sicuro di far parte è uno dei due che dividono l’umanità (così dicevano i miei vecchi) e cioè: o mettanculi o piglianculi,messi poi mirabilmente in satira da Altan. Non credo che vi siano dubbi su questo,sono pronto a scommetterci; anzi dirò e farò di più,farò un’esempio pratico e cioè questo: per tentare di fare una Europa unita e forte,il primo atto è stato quello della introduzione dell’euro come moneta unica per tutti i paesi componenti (l’Inghilterra però si è smarcata) niente da eccepire per i detentori dell’economia,ma,ed ecco l’esempio pratico che dicevo,il ceto dei piglianculi si è trovato tutto ad un tratto dimezzato la sua mercede fatta di reddito fisso; questa è l’unica corporativvizzazine(alla rovescia) che possiamo aver fatto;cioè per dirla alla Altan,preso l’ombrello si,ma aperto.

    Forse c’è il caso che ora,la politica nuova,da chiunque verrà fatta,rimedierà a questo sconcio?Nell’attesa messianica,questa volta si, che tutto questo si compia;inviterei tutti i gurù del passato,presente e futuri a non prenderci più per i fondelli; non si sono ancora accorti che i fondelli sono già slacciati in terra ?

  • la formica (sergio) scrive:

    Una testa,un voto,nessun comandante,nessun uomo solo,questa è la soluzione per me. Su questo sarei pronto a ragionarne all'infinito,su altro no.mi dispiace.
    Se questo non sarà possibile,non intendo suicidarmi saluti a tutti e tanto più a polifemo.

  • polifemo_01 scrive:

    mi spiego meglio:
    quando un popolo è un popolo di corrotti, cialtroni, vagabondi ed inetti,
    se si pensa di governarlo con la democrazia ( un voto a testa), allora si peggiorano solamente le cose, perchè i peggiori corrotti, cialtroni, vagabondi ed inetti andranno al potere, con tutte le nefaste conseguenze.
    Se invece il popolo venisse educato e dominato e legiferato da una persona ( o da un gruppo di persone) che pensano veramente al bene del paese e del popolo ( poteva essere il Castro dei primi tempi, la Cina di Mao, il Mussolini agli esordi, Ho Chi Minh durante la guerra contro gli USA..), allora si può sperare che il popolo cresca e possa veramente diventare un popolo moderno.
    Una nave è nelle mani di un comandante e lui decide ....

  • maria scrive:

    Ho provato, a casa, a discutere con la polvere e la spazzatura, perché si mettessero d'accordo loro, a fare pulizia. Niente da fare, ho dovuto usare il sistema classico, scopa e straccio. Faticoso, ingrato, ma efficace.
    Noi abbiamo un governo di spazzatura e un'opposizione maggioritaria specialista nei polveroni salva-monnezza. Non credo che dare il potere solo ai grandi numeri, nel Paese di mafia, camorra, 'ndrangheta, nel Paese che ha dato i natali all'eroe Mangano, allo statista Craxi, all'immortale Poggiolini e ai loro epigoni sia cosa saggia.
    Ricordo che la stabilità più solida regna, da noi, dove comandano i padrini, le cricche, le logge. Che, giustamente, se ne fregano delle parole della propaganda più o meno elettorale, badando ai numeri.
    Hanno imparato da piccoli, alle elementari, che uno è il numero più piccino, ma che quando tanti zeri gli vanno appresso diventa il più grande di tutti, una forza della matematica, che manco si riesce a immaginarlo, quanto diventa potente. Da noi gli zeri, purtroppo, abbondano...

  • la formica (sergio) scrive:

    polifemo_01 scrive:
    24 agosto 2010 alle 10:24
    ok, andiamo a votare..
    sono d’accordo.
    Una testa un voto
    Bene,oer quel che conta sembrava fatto,poi invece comincia la storia da parte di polifemo: una testa,si! ma una ghigliottina.
    Una continua miscellanea che rimette tutto in discussione;cosa c'entra il voto di fiducia con la Costituzione e cosa c'entra uno eletto dal popolo con la Costituzione? Alla base di tutto ripeto che ci dovrà essere la buona politica,mancando quella non ci potrà essere sistema elettorale convincente.

  • polifemo_01 scrive:

    proviamo a ragionare in modo diverso.
    Una maggioranza parlamentare che chiede il voto di fiducia, non è dittatura.?
    No, direnno i miei lettori, perchè c' è l'opposizione.
    Ma se il dittatore fosse eletto dal popolo e si confrontasse con il capo dell'opposizione ( ma non avviene ciò anche ora...?), rispettando la Costituzione, dove sono i problemi della dittatura.?
    La stampa deve continuare a poter scrivere e l'opposizione ad opporsi.
    Solo che, una persona sola decide per tutti.
    Siamo sicuri che sia un male?

  • la formica (sergio) scrive:

    Va bene,giusto discuterne (proporzionale.maggioritario,.Bipolare oppure in tutte le salse) Oggi noi abbiamo un governo e pochi partiti in Parlamento;nonostante esso abbia maggoranze cha fanno vergognare i Bulgari,esso non è riuscito nell'intento di governare.
    Allora non è vero che se ci sono i numeri ad iosa ma se non c'è un pensiero unico,oppure si governa ad uso proprio e non del paese la storia non funziona.
    Sarebbe preferibile un sistema dittatoriale? No di certo,la democrazia va salvaguardata così come è stato per oltre 40anni con il proporzionale.
    Dunque il sistema elettorale,qualunque esso sia,se c'è volontà di governare in democrazia va benissimo.
    Il sistema maggioritario o bipolarismo sembrava ad alcuni la soluzione per governare,ma la gestione pratica ha dimostrato che così non è.
    Se la politica si riapproria dei suoi mezzi e ritorna ad essere al servizio dei cittadini elettori,il sistema proporzionale è l'unico sistema rappresentativo per noi Italiani

  • polifemo_01 scrive:

    credo che riproporre il sistema proporzionale, sia sbagliato.
    1) si possono creare una serie di partiti regionali e minori
    2) si possono avere i voti degli elettori che si disperdono in quei partiti
    3) la maggioranza, quindi, per essere tale, deve essere una coalizione di tanti partiti, ognuno con la propria identità.
    4) facili quindi le crisi e le incomprensioni nella colalizione.
    5) vedremmo Bertinotti ed altri penosi sbandieratori politici ( anche di dx), raccogliere voti e poi andare al Governo e poi metterlo in minoranza.
    No, mi spiace, non ci sto.
    Il Paese ha bisogno di un Governo che duri, legiferi e venga giudicato, ma che possa mostare ai cittadini quanto sa fare e come.
    Alle prossime elezione si conferma o si cambia.

  • la formica (sergio) scrive:

    Caro Vigilante hai colto nel giusto,una testa un voto richiama al proporzionale.Credo che non si debba aver paura di percorrerlo perchè tantissima acqua è passata sotto i ponti... e non credo invano.Una testa un voto a parer mio è il metodo più idoneo a noi Italiani e lo sfilacciamento istituzionale trascorso ci dimostra che non dobbiamo cadere negli errori e farci abbagliare da sistemi elettorali che ci fregano in partenza,quindi occhio ai partiti,comunque sia chi ci dovrà rappresentare lo dovremo decidere noi e non le segreterie de partiti divenute sempre più colpevolmente autoreferenziali.
    Di seguito uno scritto che ripercorre il "passato"
    Considerazioni di fine Agosto

    Avendo vissuto per oltre 70anni,comincio a trovare difficoltà a,come si dice, a raccapezzarmi in questo mondo dove anche io ho vissuto; per esempio nella mia gioventù, a circa 10/12anni vedevo e valutavo con i miei occhi che coloro che,studiando,avevano preso un diploma,erano ai nostri occhi di popolani usciti da una guerra recente,un vero e proprio mito e già a quel tempo si vagheggiava che coloro che riuscivano a prendere un diploma,non avrebbero avuto problemi ad inserirsi nel mondo del lavoro;anzi dirò di più,prima che essi arrivassero a conseguire il diploma,erano già contattati da ditte e aziende varie;forse erano” leggende metropolitane” ma tant’è.
    Poi piano,piano,il sistema si è assestato fino a che anche il valore oggettivo del diploma scolastico,per tantissimi che il sistema scolastico aveva sfornato,è arrivato al valore zero.
    Prontamente sostituito dalla Laurea,ed anche su questo è passato un periodo felice nel quale la Laurea era il Top e laurearsi voleva dire di essere arrivati,essere chiamati dottori è stato per molto tempo lo “status simbolo” della nostra epoca.
    Purtroppo anche in questo caso c’è stata come si dice “l’inflazione” fino a che il valore del titolo pian piano è andato scemando,qualsiasi fosse l’indirizzo della Laurea.
    Il top è stato quando anche nei concorsi,per spazzini prima,operatori ecologici poi,per bidelli,è stata vista la partecipazione a questi concorsi di laureati.
    Dopo che è stato appurato che a livello sociale c’è stata una destrutturazione che ha scardinato i punti fermi del nostro vivere sociale e civile,passiamo ora a narrare i cambiamenti istituzionali che ci hanno coinvolto;una prima fase,che pareva positiva è stata quella della concretizzazione del dettato Costituzionale relativo alla istituzione delle Regioni che completava le Regioni a statuto speciale,parificando tutto il nostro paese.(probabilmente l’inizio della fine per i Partiti )
    Ricordando la figura e la valenza dei Deputati e dei Senatori, il ricordo corre verso i grandi uomini chiamati a ricoprire tali incarichi,ricordo Giuseppe Di Vittorio indimenticato rappresentante delle classi operaie e contadine,poi Giorgio La Pira anch’esso rappresentante del dialogo con le altre culture e poi tantissimi altri che il nostro popolo fecondo sfornava e che i grandi partiti popolari,Comunista,Socialista;Democristiano,operavano per inviarli al Parlamento e al Senato perché essi rappresentassero ,le loro istanze.
    Purtroppo poi è sopravvenuto un logoramento politico che ha investito tutta la politica e tutti i partiti fino a far divenire le rappresentanze politiche slegate dai problemi reali del nostro paese e adesso vediamo che partecipano a competizioni elettorali,elementi non proprio in linea con ciò che le leggi prevedano per partecipare allo scontro elettorale,vediamo allora “nascere” rappresentanti non del “popolo sovrano” ma delle segreterie dei partiti che li nominano con il risultato che oggi dirsi Onorevole oppure Senatore,essi sono soggetti che a volte hanno a che vedere con problemi di giustizia più o meno gravi.
    Onorevole “inquisito”,Onorevole condannato in primo grado,oppure Senatore “colluso con la Mafia”.Insomma il Titolo non è più garanzia di probità,anche se debbo dire è ancora ambito,sia come sia. Dunque siamo giunti ad un punto tale che lo sfilacciamento sociale e civile è ormai di routine è da credere che non ci possa venire più niente di buono.
    Ma allora “il popolo sovrano ?”,la risposta alla maniera del Principe del Grillo : “ sto c…. ! “

  • maria scrive:

    Aggiungo: un Paese in cui, di fronte alla strage quotidiana di vittime del lavoro, un ministro Tremonti dice che la sicurezza sul lavoro è un lusso che non ci possiamo più permettere, che anche le leggi dovranno sparire, per dare agio alle imprese dei suoi amici di sterminare i nostri figli senza problemi, in cambio di un tozzo di pane...
    Sono amareggiata, Polifemo, e ti capisco, perché sento che sei amareggiato anche tu. Vorremmo tutti, in fondo, la stessa cosa, un po' di rispetto per le persone comuni, che vivono i problemi della famiglia, della casa, del lavoro. Ma il nostro è un Paese strano, dove un Tremorti può condannare impunemente i nostri figli, un Maroni viene attaccato con molotov se tocca il tifo violento. La lotta per il pane è diventata cosa immorale e vergognosa, si può legittimamente combattere solo per i circenses e il diritto a delinquere in santa pace, col privilegio della sovrana impunità.
    O forse, più brutalmente, un Paese normale, in cui la crisi è la grande occasione, per chi comanda, di schiacciare definitivamente i diritti di chi, da povero, va trasformandosi in servo. Per farsi proteggere, per sopravvivere, per andare avanti, a costo dell'onore proprio e dei figli, del nome. Con la benedizione dei frati mangioni, sempre assisi alla tavola del signore, a guardare con disprezzo e irrisione quei pazzoidi degli ordini mendicanti che, cosa singolare, vanno a cercare i poveri e gli ultimi, per fare, in questa terra di odi e sopraffazioni, un pezzettino di Paradiso.

  • polifemo_01 scrive:

    spero che si possa essere d' accordo che il problema italiano non è di chi mandare al Governo ( se non tutti uguali, almeno simili, tanto che le alleanze sembrano possibili di tutti con tutti), ma di modificare radicalmente il nostro modo di vivere e pensare.
    Finchè ci sarà il furbetto, l' evasore, il trasgressore, il carcerato rilasciato ed impunito, il pietista ed il buonista, il "penso solo per me", etc...
    finchè non avremo una idea di Stato, di ordine, di giustizia, di legalità, di rispetto delle leggi ( e, notate, anche io mi pongo fra l'italianità .. perchè anche io sono figlio di questo paese.. non fra i peggiori.. ma certo non senza peccato), non avrà senso parlare di dx o sx, ma solo di caos poltico ed istituzionale.
    Un paese nel quale i porti dei ricchi hanno le barche in rada per mancanza di ormeggio, una FIAT si rifiuta di applicare una sentenza del tribunale, i campi rom sono terra di nessuno, come le favelas brasiliane, i clandestini si moltiplicano, spacciano e si prostituiscono, le forze dell' ordine non hanno benzina per le auto, etc...
    inutile porsi il problema di chi mandare al Governo.
    SONO TUTTI UGUALI...(purtroppo..)

  • janko scrive:

    {La Padania ha sorpassato cosi tanto il resto dell'Italia colla sua saggezza e col suo potere di espressione che i suoi allievi sono diventati i maestri dell'intera penisola e delle isole. Questo ha fatto si` che Il suo nome va rivisto non piu` come un marchio d'origine razziale bensi` d'intelligenza tanto che i suoi cittadini sono chiamati padani, perche` hanno diviso con tutti gli altri la loro comune educazione piuttosto che la loro comune origine etnica}.
    Ho cambiato alcuni nomi Padania sta per Atene, l' italia sta per la Grecia.
    Come piacerebbe a Bossi avere tra le sue fila questo oratore allievo di Socrate...

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