La rotta del professore
Istantanea per Gustavo Zagrebelsky , ex presidente della Corte costituzionale, uno dei più autorevoli giuristi italiani, punto di riferimento di schiere di magistrati "democratici". Ha parlato con Maria Antonietta Calabrò, del Corriere della Sera, per quella che lui stesso ha definito non un'intervista ma uno "sfogo" (Corriere della Sera, 3 dicembre 2008, pagina 12).
In estrema sintesi il professore sostiene che la questione morale "sta corrodendo il centro sinistra" e che il partito democratico ne è la causa per due motivi. Per "il mancato ricambio generazionale che era la speranza e la scommessa dei democratici" e per "la debolezza del partito, dell'organizzazione del partito, la mancanza di comuni linee di condotta". "Al centro del Pd oggi come oggi non c'è nulla e così a livello locale i cacicchi si sono scatenati", ha detto.
E' un'accusa dura, durissima
Ma sia per la qualità della persona che l'ha formulata che per la solidità delle argomentazioni dovrebbe essere presa come un monito a cui dare seguito immediatamente. Forse sarebbe anche bene ritagliare le parole del costituzionalista torinese e attaccarle in più stanze possibili. A Roma e non solo.
Perché quella indicata da Zagrebelsky è una rotta precisa per la sinistra italiana. O, meglio, l'indicazione del tratto di strada che va percorso prima di qualunque altro progetto.
Non domani, né dopodomani. Ma oggi, ora. Ed è già tardi, tardissimo.