Istantanea Pier Vittorio Buffa

Il cittadino Contena, di Orune

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La storia l'ha raccontata La Nuova Sardegna ed è di quelle che fanno accapponare la pelle. Un uomo sta trent'anni in galera e alla fine una sentenza lo dichiara innocente.

La Nuova Sardegna ha pubblicato la notizia domenica 16 novembre, Repubblica.it l'ha ripresa il lunedì mattina e fino ad ora, alle 13 di lunedì, nessuna agenzia di stampa le ha dato un seguito.

Come mai? Non fa notizia la sentenza che assolve un uomo che è stato in prigione trent'anni? Oppure è la complessità della storia a mettere sospetti?

No. Io penso che la notizia sia stata letta così: "Pastore sardo accusato di sequestro di persona e omicidio viene assolto dopo aver scontato trent'anni di carcere". E quindi archiviata automaticamente con un ragionamento di questo tipo: "Sì, va bene, ma è una storia complicata, lui è un pastore sardo, magari c'entrava comunque in quella brutta storia...".

Eh no, così non va, quest'uomo si è fatto un ergastolo da innocente e io mi sono indignato come non mi capitava da tempo. Anche perché ho pensato, per un attimo, che se in Italia ci fosse la pena di morte chi mai avrebbe potuto ridare un pezzetto di vita al cittadino italiano Melchiorre Contena, di Orune?

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8 commenti 8

  • profe01 scrive:

    Stiamo però attenti a non strumentalizzare la vicenda per attaccare ancora una volta la magistratura nel suo complesso. Non vorrei sentir dire che questo povero pastore, che si è fatto 30 anni di galera, è un po' come Berlusconi perseguitato dai giudici di Milano. Gli errori giudiziari non sono una prerogativa del nostro Paese; ne accadono ad esempio anche negli States, dove hanno talvolta portato sul patibolo persone risultate in seguito estranee ai fatti.

  • aurigadelfi scrive:

    Caro Angeloma
    mi viene da ridere se penso che per quelli come te il nuovo maitre a penser della sinistra italiana è Carlà Brunì....

  • janko01 scrive:

    Mi sono indignato anch'io alla notizia pensando ai brigatisti rossi con 5 omicidi sulla coscienza nella vicenda Moro, che da anni se ne stanno in panciolle a studiare cosa dovranno dire alla prossima intervista televisiva sulle Brigate Rosse. Noi stupidi a sentirli parlare ed a vedere sullo schermo i loro visi da assassini impuniti.
    Il pastore sardo invece non sara` mai intervistato perche` non sa parlare l'italiano ma se per calcolo lo sara`, assisteremo ad un'altra sceneggiata napoletana sollecitata da chi la usera` solo per definire il governo ladro.
    Non concordo coll'affermazione di angeloma sul fatto che la Bruni si vergogni d'essere italiana. Noi tutti siamo quello che siamo e proprio per che` siamo quello che siamo, e non per altro, abbiamo talvolta il privilegio d'essere anche mogli del presidente della repubblica francese.
    Vergognamoci piuttosto di avere una giustizia che proprio tanto giusta non e`e non scusiamola col fatto che anche altri paesi commettono gli stessi errori. Lavoriamo per migliorarla coi fatti non colle parole. Di Pietro aveva cominciato bene, poi e` scivolato pure lui per ambizione di potere nel nulla.

  • angeloma scrive:

    La legge è uguale per tutti? Non ho ancora sentito un commento di indignazione da parte di certi politici, specialmente dai "compari" del nostro Premier che, non appena la Magistrattura emette un avviso di garanzia nei confronti di qualche loro amico STRILLANO al complotto "politico". Considerato che questo Signore "INNOCENTE" è un "povero pastore", quindi non appartiene alla CASTA, non vale la pena perdere del tempo con le indignazioni e i garantismi. POVERA ITALIA, POI CI MERAVIGLIAMO SE LA BRUNI HA DICHIARATO CHE IN QUALCHE OCCASIONE SI VERGOGNA DI ESSERE ITALIANA.

  • freemind scrive:

    ed io ho sempre bisogno d'aiuto per essere perseguitata dai cosiddetti giusti.

  • grassman scrive:

    Inizio a maturare la convinzione che in Italia la Giustizia sia una specie di generatore pseudo-casuale di sentenze. Pseudo-casuale solo perché i potenti per lo più la fanno franca e gli amici degli amici vanno in prescrizione.

  • alebra1210 scrive:

    Sono un collega di una tv privata della toscana e sarei interessato a dare spazio alla notizia soltanto che vorrei rintracciare il signor Contena per sentire se fosse disponibile a rilasciare una testimonianza. Le sarei grato se lei mi potesse aiutare. Quanto al resto è ovvio che si tratta di una vicenda alquanto triste soprattutto perchè basata sull'inerzia di un sistema giudiziario tutto da rivedere soprattutto sul piano delle responsabilità dei giudici che francamente spesso sono inesistenti. Il processo di Kafka risulta alla luce di queste vicende poco più di un pamphlet.

  • polifemo01 scrive:

    caro Pier Vittorio,
    condivido il suo sdegno sia per l' errata sentenza sia perchè i mezzi di informazione hanno taciuto la notizia.
    Comunque non concordo con quanto afferma circa la pena di morte.
    Io sono favorevole quando le prove siano inoppugnabili, oggettive ed indubbie.
    Mussolini, Saddam, Stalin ed altri criminali non sarebbero certo risultati innocenti dopo una revisione processuale.
    In merito ai problemi religiosi, etici e sociali che può comportare la pena di morte, non mi pronuncio, in quanto ognuno ha la sua "religiosità".

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