Istantanea Pier Vittorio Buffa

L'università normale

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Una delle prime immagini di questa giornata romana dedicata all'università, venerdì 14 novembre, per introdurre una ministoria.

Me l'ha raccontata, ieri sera, un mio amico docente universitario.

"Io, da anni, quando ho bisogno di un neo laureato che mi affianchi nel lavoro di ricerca, metto un piccolo annuncio nella bacheca della facoltà. Finora ho lavorato con quattro giovani. Tre sono diventati ricercatori, il quarto è con me da poco. Bene, gli ultimi due venivano da normali famiglie della piccola borghesia italiana che nulla avevano a che fare con il mondo universitario. E tutti e due mi hanno raccontato, sia quello diventato ricercatore che quello agli inizi, che hanno fatto molta fatica a convincere i genitori che erano entrati nel mondo universitario così, rispondendo a un semplice foglietto, senza raccomandazione e senza dover dare nulla in cambio".

Ecco, a me piacerebbe che nella università italiana del prossimo futuro sia normale entrare senza raccomandazione e senza dover dare nulla in cambio.

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5 commenti 8

  • david04 scrive:

    Ci sono università in cui vanno avanti solo le donne. Proprio ieri ho fatto l'esame di chimica a ingegneria. Su 200 studenti, di cui 180 uomini e 20 donne, vanno avanti 8 donne e 8 uomini, con delle differenze abissali, sulle correzioni agli scritti, tra maschi e femmine!
    A conferma di quello che dico, nel dipartimento di ingegneria chimica ci sono soprattutto ricercatrici donne!
    Oltre alle racc non si deve dimenticare il cazz...

  • guisito scrive:

    Per fortuna ci sino ancora persone oneste in questo paesaccio e la nostra speranza è che prendano il sopravvento con le nuove generazioni; ma con questi individui che attualmente ci governano, non è che le mie speranze godano buona salute.

  • itinerari scrive:

    Se si parlasse un po' meno per sentito dire ed un po' più per esperienza diretta, sarebbe un'ottima cosa.
    Il mondo universitario è molto variegato, ma a nessuno fa comodo distinguere.
    Tutti baroni, tutti raccomandati, tutti figli o nipoti o amici.

    Io sono professore associato, e si dà il caso che sia convinto di essermelo meritato. Ho vinto due concorsi in cui non avevo alcun "compare" in commissione, e conosco molti colleghi che hanno fatto lo stesso.

    Sostenere che nell'Università nessuno è competente ha lo stesso effetto di sostenere che tutti lo sono: cioè l'Università si lascerà com'è, o si azzererà, ma non si farà mai funzionare.

  • publio scrive:

    Ma la Gelmini e quelli del PDL ci sono o ci fanno? Oggi ho sentito al TG un intervento di Quagliariello che sosteneva che vogliono eliminare "i privilegi dei baroni"...sapete in che modo? andate a leggervi il dl Gelmini sulle commissioni...per posti da ordinario, da associato, da ricercatore, le commissioni saranno composte tutte da ordinari...cioè dai baroni...alla faccia della rappresentanza democratica dei diversi ruoli...Si potrebbe essere d'accordo sul sistema misto (votazioni di tre volte il numero dei commissari e sorteggio) ma almeno ci sia per ordinari una commissione di soli ordinari, per associati di ordinari e di associati, per ricercatori di ordinari, associati e ricercatori...Altrimenti i baroni potranno decidere del destino di aspiranti professori e della occupazione delle cattedre..Un barone

  • polifemo01 scrive:

    caro Pier Vittorio,
    piacerebbe anche a me e lo estenderei ad ogni assunzione, promozione
    e mantenimento del posto di lavoro, cominciando dalle fabbriche per arrivare alle veline.
    Ma purtroppo non è così e non lo sarà mai.!!!

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