Istantanea Pier Vittorio Buffa

Non posso scioperare, ma...

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Il 30 ottobre la scuola sciopera. Io non ho più figli in età scolare e non ho parenti che insegnano a cui dare diretta solidarietà. Ma se potessi sciopererei anche io.

E non entro nemmeno nel merito della riforma, ne abbiamo già discusso nelle scorse settimane (vedi i post Signora ministro merita un bel tre, Divise alle maestre, non ho capito, Le maestre hanno ragione)

Sciopererei perché mi sembra abnorme riformare per decreto un organismo delicato e importante come la scuola e perché la scuola non è una questione che riguarda solo gli insegnanti, gli alunni e le loro famiglie.

Ma non potendo scioperare realmente, sciopererò idealmente.

Se il 30 ottobre sarò a Roma parteciperò al corteo. Se sarò da un'altra parte farò un piccolo gesto di disobbedienza civile o di discontinuità.

Quanto all'istantanea con cui aprire queste righe non mi è venuto in mente niente di meglio che un bel quadrato nero

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36 commenti 8

  • polifemo01 scrive:

    caro rdtan,
    accetto il paragone con un personaggio che non ricordo ma se per Lei è valido lo sarà anche x me.

  • rdtan, quell'"uso obbedir tacendo" mi è familiare, mio padre faceva quello che fa lei. E aggiunge sale ai suoi interventi.

  • rdtan scrive:

    Non credo che PVB possa darti questa soddifazione, polifemo01, troppo divertente sei. T'immagino come "l'omo grullo" del film "Nuovo Cinema Paradiso", col suo grido di battaglia: "la piazza è mia! la piazza è mia!".
    * *
    Sono molto contento, Annalaura, che tu abbia gradito il mio commento. Non lo ritengo, tuttavia, meritevole di sì tanta attenzione: volli solo "dipingervi" due episodi diversissimi della mia vita di scolaro. Puoi far ciò che credi di quelle due ciane (chiacchiere: Palazzeschi), magari togli quei.....puntini di sospensione. Quindi, te, del Miche: quante cenciate a pallone vi rifilammo. Un caro saluto.
    * *
    Non è necessaria la nostra presenza fisica, ad una manifestazione come quella che tra due settimane si svolgerà. Basta la nostra partecipazione e il vivo interesse. A modo mio, in questo momento che rubo due minuti al mio lavoro, in qualche modo sto scioperando; nessuno lo sa e mi pagheranno pure, per il tempo "rubato". Pareggerò i conti dando un 2€ al primo sfortunato che incontrerò.
    Uno dei peggiori ministri della P.I fu, purtroppo, Luigi Berlinguer col suo raffazzonato e mal attuato riordino dei cicli, il 3+2 alle università, l'abolizione degli esami di riparazione, i debiti didattici, il 6 rosso.
    La signora, adesso sullo scranno, non è propriamente un ministro: solo un'esecutrice di tagli, 9 miliardi di e euro, il braccio armato di Tremonti.
    Tra poco un'altra sberla al sistema sanitario, indi a quello previdenziale e della sicurezza dei cittadino. Le pulitissime e lucenti Gazzelle che vedete, hanno spesso un cuore vecchio e malato: anche 300.000 km. A volte non hanno nemmeno di che mangiare, dai conti accumulatisi dai benzinai......e fu subito sera (S. Quasimodo)
    Un saluto caro a PVB, e la sua comprensione se ogni tanto mi lascio andare. "Noi", poi, non possiamo nemmeno scioperare, solo qualche brontolio al COCER e null'altro.
    USI OBBEDIR TACENDO E TACENDO MORIR, è il nostro motto, ma non è che ne sia molto convinto, anzi per niente.
    Una buona giornata a tutti.

  • polifemo01 scrive:

    caro Pier Vittorio,
    è la seconda volta che noto del nervosismo da parte sua.
    Comunque io frequento questo blog perchè ho piacere di scambiare le mie idee con le Sue e quelle altrui, non offendendo, ma solo criticando.
    Ripeto, poichè è la seconda volta che Lei mi tratta da "disturbatore" o "persona non gradita", Lei può tranquillamente censurare i miei scritti o le mie parole (come ha giustamente fatto quando ho offeso un bloggista).
    Se poi vuol censurare anche i miei interventi perchè Le pongo domande alle quali non sa o non vuole rispondere, faccia come crede.
    La saluto distintamente.

  • Polifemo, ho già risposto: "Se il mio lavoro mi porterà altrove compirò un piccolo atto che ricorderà a me e a chi sta con me che la scuola non si riforma per decreto. Tutto qui". E se lei non ha capito che questo "piccolo atto" avrà solo un valore totalmente simbolico non so davvero cosa farci. Da parte mia le prometto che, se dovrò compierlo, glielo racconterò.
    Comunque non si preoccupi, il 30 ottobre penso proprio che sarò in giro per le strade di Roma.
    PS In tutta franchezza: se lei ritiene che le mie possano essere "parole buttate lì tanto per sembrare un contestatore" non capisco perché frequenta questo blog

  • polifemo01 scrive:

    caro Pier Vittorio,
    la sollecito a illuminarmi quale possa essere una disobbidienza civile o discontinuità,
    oppure le sue sono soltanto parole buttate lì tanto per sembrare un contestatore?
    grazie

  • polifemo01 scrive:

    caro Pier Vittorio,
    concordo con quello che Lei ha scritto ( il decreto legge è quasi un atto dittatoriale della maggioranza), ma non mi (ci) ha spiegato in cosa possa consistere la sua disobbedienza civile.
    Le sarei grato se mi (ce) lo facesse sapere.
    Grazie

  • La ricchezza del dibattito e l'emozione che ho letto in molti dei vostri interventi è la conferma che la scuola non si può riformare per decreto. E quando dico che non si può riformare per decreto affermo, sostanzialmente, che un tema così vasto e dalle ripercusssioni così delicate non può subire modificazioni radicali senza che tutte le parti siano coinvolte in un aperto confronto.
    Chi governa ha il dovere di scegliere e decidere, anche quando le decisioni sono impopolari.
    Ma ha anche il dovere di ascoltare, tentare di capire, cercare soluzioni il più possibile condivise.
    E questo lo striminzito dibattito parlamentare che converte in legge un decreto partorito da un paio di uffici ministeriali a pochi mesi dall'insediamento del governo non è certo in grado di garantirlo.

  • annalaura scrive:

    M'associo commossa al plauso per rdtan. Un ten.te Drogo? Forse un ufficiale, sicuramente un gentiluomo che anche le scuole pubbliche hanno contribuito a plasmare.
    Sono qui per dirti che mi sono permessa di copincollare il tuo post che desidererei pubblicare su una rivista (per pochi intimi) di "scienze dell'educazione". Ti sarei grata, per un tuo consenso.
    Anch'io, toscana d'importazione (ma del contado), ho sofferto non poco nel mio triennio delle medie in una disastrata città del sud, e non solo per il carosello che ci racconti.
    Tanta fatica, poi, al classico Michelangelo; sì, proprio il "mitico Miche", vicinissimo al tuo che se non erro era sito in Viale Matteotti.
    Forse ci siamo incrociati, Drogo, che a occhio (dalle date che scrivi) ho uno o due anni di più; e per questo, forse, non mi "calcolassi" :-(
    Un ringraziamento al signor Pier Vittorio Buffa, che ha messo a dosposizione questo spazio.

  • ettamini scrive:

    Sono un'insegnante che lavora in una piccola scuola di montagna, dove non è mai esistito il famoso modulo 3 su 2; giustamente 5 insegnanti, 5 classi, visti i pochi bambini. Noi maestre però non abbiamo mai lavorato sole in classe, abbiamo scelto sempre di essere 2 su 2 o 3 su 3 perché riteniamo che la pluralità di interventi sia decisamente più proficua per i bambini. Ogni docente porta in aula con sè (oltre a ciò che deve per legge) le proprie passioni, i propri interessi, il proprio modo di rapportarsi agli altri, alla natura, alla cultura. Dire che "uno è meglio" è come affermare che un bambino cresce meglio solo con un genitore piuttosto che con entrambi. Questo decreto, che non ha alcun fondamento pedagogico, obbliga anche chi come noi ha già un organico ridotto come vuole la nuova normativa, ma lavora come team docente, ad operare in solitudine con una sola classe, entrando di prepotenza nella nostra libertà didattica e in un'organizzazione consolidata, proficua ed apprezzata da bambini e genitori. Questa è dittatura.

  • angaroi scrive:

    le colpe della gelmini sono evidenti;in fondo deve pur dare qualche cenno che esiste.Ma mi chiedo e chiedo a tutti voi: siamo sicuri che la classe docente non abbia qualche colpa?
    Ho fatto scuole medie e liceo negi anni settanta; ho cambiato docenti a iosa eppure ho imparato. Francamente non credo di essere un genio(per carità); la preparazione conseguita mi ha permesso di conquistare una laurea in medicina senza affanni e senza fuori corso.Sono figlio di un postino;nessuno mi ha mai raccomandato;ma quei docenti che pur si avvicendavano anno per anno avevano le palle.Ho imparato,davvero.
    Ma che dire del figliolo che l'anno scorso si è beccato un quattro in greco al quarto ginnasio,mentre il giudizio finale così iniziava: ha acquisito le conoscenze fondamentali del greco!!!
    Francamente non sapevo chi fosse l'imbecille: il figliolo oppure il docente.

  • polifemo01 scrive:

    Quello che a me dispiace è invece notare che in piazza scenderanno persone con redditi elevatissimi (i nostri parlamentari di sx), cariche pubbliche (ricche, corrotte e corrompibili) qualche snob ( se avrà tempo e voglia), qualche sindacalista ( anche loro benestanti e corrotti (vedi Del Turco)), qualche conduttore TV (magari Santoro o Floris, difensori della sx, ma con stipendi da menager industriali) e quei prof. che invece rimetteranno una giornata di lavoro della loro già esigua busta paga, arrivati con i pulmans o i treni, col panino.
    Io non andrò alla manifestazione, perchè queste accozzaglie di pseudo-difensori di sx e i lavoratori veri, quelli che non arrivano neppure al 20 del mese, mi nauseano.
    Comunque proporrei ai lavoratori di ogni manifestazione di selezionare i partecipanti ed allontanare in malo modo (educato ma deciso) coloro che hanno redditi elevati, spropositati e spesso non meritati ( Veltroni, D' Alema e sindacalisti docent) e che manifestano solo per convenienza.

  • profe01 scrive:

    Sì, il commento di Rdtan è veramente meraviglioso, e restituisce ciò che, secondo me, tutti noi abbiamo provato almeno una volta nella nostra vita di studenti: l'emozione legata alla parola scritta, alla parola antica, ma resa viva dalla voce e dai gesti di un professore. Perchè, istrionici o meno, tuttavia ce ne sono tanti di insegnanti che sanno trasmettere sete di conoscenza, pur svolgendo ciò che presso i "vetero sinistrorsi psicologizzanti" (passatemi la definizione, ve ne prego) viene chiamato con supremo disprezzo "il programma". Questo è, a mio parere, uno dei mali più gravi della scuola italiana, specie media: pensare che i ragazzini debbano divertirsi a scuola (e non rimanere stupiti, o affascinati o a volte anche solo piacevolmente perplessi), e che per far ciò li si debba coinvolgere sempre in progetti strampalati e soprattutto extra aule scolastiche. Il "programma" (ah, che disgusto!) va limitato al minimo perchè annoia. Costoro fingono di non accorgersi che nulla è noioso di per sè: sta tutta nella passione che ci metti nel rendere vivo e visibile un particolare (come lo sbigottimento del pastore di Rdtan), o nel raffigurare un affresco storico, o nel far capire a un ragazzo che la lingua italiana, tanto antica, e ricca, e sfaccettata, se la rispettiamo e la utilizziamo correttamente, ci permette di entrare in contatto con gli altri, comunicando loro correttamente le nostre emozioni, i nostri dubbi, i nostri desideri. Allora anche il congiuntivo prende vita!
    Ciò che mi rattrista è però la generalizzazione del livore contro l'intera categoria docente, che purtroppo colpisce, come la scure dei tagli, gli appassionati come i fannulloni, come la falce di manzoniana memoria.

  • janko01 scrive:

    Rdtan il tuo post e` un capolavoro. Bravissimo. Mi sarebbe piaciuto poterlo scrivere io. Complimenti.

  • janko01 scrive:

    Non sono contrario agli scioperi, pero` mi piace fare un distinguo quando si parla d'essi. Per esempio, lo sciopero dei lavoratori contro un datore di lavoro privato, sia esso uno solo o si tratti di una societa', al quale viene fatto ricorso come ultima risorsa per ottenere la tutela di un loro interesse, lo condivido. Quello contro il datore di lavoro pubblico, lo stato, rappresentato dal governo, invece mi trova contrario.
    Nel caso di questo sciopero della scuola, che in fin dei conti non e` altro che una protesta contro il governo, vorrei ricordare che la maggioranza degli italiani si e` espressa nelle ultime elezioni per questa destra, Voglio credere pertanto ch'essa si esprima favorevolmente nei confronti delle sue leggi, quindi anche di quella della scuola.
    Pertanto a meno di colpi di scena, in politica sempre in agguato, per cinque anni la minoranza dovra` sottostare volente o nolente alle leggi che le verranno imposte. Dura lex, sed lex.
    Allo scadere dei cinque anni, quindi alle prossime elezioni, potra` esprimere col voto il suo disaccordo sperando di uscirne vincitrice. A questo punto potra` cambiare quelle leggi che non le garbano, compresa quella della scuola.
    Questo sciopera della scuola oggi in atto danneggia solo gli insegnanti, che non percepiscono un giorno di stipendio, qualche genitore, per doversi pagare la baby sitter ed i comuni per dover provvedere all'ordine pubblico. Gli unici che si rallegrano sono gli alunni per un giorno imprevisto di vacanza e quelli della destra per l'inutilita`della manifestazione.
    Vorrei chiedere poi agli insegnanti di dirmi quale ministro dell'educazione abbiano approvato negli ultimi 30 anni: credo nessuno, ne` di destra ne` di sinistra. Non voglio fare il laudator temporis acti, ma ai miei tempi la scuola non era cosi` politicizzata ne` i genitori avevano alcun potere psicologico sugli insegnanti. Questi ultimi erano sempre rispettati; da bambino mia madre mi diceva, se non fai il bravo lo diro` alla maestra. Oggi avviene l'esatto contrario.

  • rdtan scrive:

    Ho avuto la fortuna d'aver frequentato buone scuole, tranne che alle medie, nella mia Toscana.
    - ottime preelementari: a 4 anni già scrivevo tre parole di seguito, a 5 leggevo i caratteri grossi dei giornali
    - discrete le mie elementari, con la maestra unica. Quanta fatica e quanta passione aveva la Maestra Gabriella che s'affannava con tutti noi, dando a ciascuno il suo modo di porsi e di farci capire in tanti modi diversi le lezioni che spiegava....insuperabile nell'aritmetica dove sapeva inventare tanti giochi. A mezzogiorno era già fusa e col volto arrossato...ma anche dalla passione.
    - pessime le mie medie: 4 docenti di matematica, 3 di lettere, altrettante di francese. Un carosello di persone, diversissime tra loro, che talvolta ci mollavano dopo due mesi.
    Perdevano il posto perchè qualcuna aveva vinto un ricorso; altre se ne andavano per una sede più comoda, talvolta per guadagnar 500 metri dalla loro abitazione. Profe01 di sicuro conosce queste situazioni. Non si dovrebbero concedere trasferimenti nell'ambito della città o tra piccoli comuni confinanti...ma pare sia un diritto acquisito con la complicità dei sindacati-scuola. Non esiste il "valore merito", ma solo il punteggio in graduatoria.
    - eccellente il mio liceo scientifico (il Castelnuovo di Firenze):
    gente preparata, sempre aggiornata e giustamente severa e autorevole.
    Il mio ricordo, in questo momento va al "terronissimo" prof di italiano, un siracusano da urlo, che tanto m'ha dato e tanto l'abbraccio, quando l'incontro.
    A PVB e alla cara Profe01, ma non al "guercio" che è qui per far casino, voglio regalare quest'episodio, in duplice situazione, riguardante due versi di D'annunzio....dei suoi "Pastori".
    ".....o voce di colui che primamente / conobbe il tremolar della marina...."
    Situazione A: seconda media a Siena 1993. Lucia alzò la mano per chiedere il significato di quei versi. La scocciatissima prof, così profferì dopo uno sbuffo: "I primo che gliarrovò in vetta e vide 'ì mare lo berciò a quelli dietro...unvù leggete...unvù pensate...gliera facile..qui si sta a perde tempo...a gingillassi..."
    Situazione B: terza liceo scientifico a Firenze 1997. Il grande prof, senza che nessuno chiedesse, ci disse: "Fissatevi bene queste due parole, primamente e conobbe"...poi si rimboccò i pantaloni nelle calze, calcò sulla capa il berrettaccio di Emanuela, salì su una sedia facendosi piccolo piccolo, con la mano a mò di visiera. Stette un po' a fissar la finestra, comiciò a farsi tremar le labbra...e con una voce tra il pianto e l'affanno...."U MARUUU!...U MARUUU!"
    Capimmo al volo l'emozione del piccolo pastore alla sua prima transumanza ...e che per la prima volta conobbe il mare.
    A questo prof, devo anche la mia passione per il teatro e anche gli unici applausi (sicuramente di cortesia), per il mio monologo "L'uomo dal fiore in bocca".
    Un ringraziamento a PVB, un affettuoso saluto alla Profe01 e alla sua bimba in arrivo.
    Una felice domenica a tutti voi ed anche a me, che domani sarò "a Fortezza Bastiani".
    Tn.te Drogo ;-)

  • polifemo01 scrive:

    caro Pier Vittorio,
    "Solo una precisazione per gli altri, per gli amici che frequentano questo blog"
    chi la critica è Suo nemico? chi Le dice che parla e non fa non è suo amico ?
    Se non lavora in proprio allora è dipendente, insomma a chi deve rispondere per andare ad uno sciopero in cui crede? o ci crede solo per le parole che scrive?
    Io sono suo amico, anche se La disapprovo e la contesto.

  • profe01 scrive:

    A Janko: no, ancora non è nata! Il termine sarebbe oggi, ma pare ostinarsi a restare al sicuro, lì dov'è! Forse perchè mi ha sentito dire che le prenderò un istitutore privato??
    A Paolo: intanto, non ci sono 4 insegnanti per classe, ma 4 insegnanti su 3 classi, il che permette quelle famose 6 ore di compresenza (o codocenza, come dice Gelmini), non utilizzate per starsene in corridoio a prendere il caffè, bensì per lezioni individualizzate a portatori di handicap, stranieri, bambini bisognosi di recupero. E' vero che bisogna premiare il merito, ma a questo proposito mi sorgono due dubbi:
    1) Si dovrebbero davvero lasciare al loro destino anche i bimbi dai 6 ai 10 anni che, pur impegnandosi, fanno fatica? Si è fatto un gran parlare della mancanza, a quell'età, di una personalità strutturata; e di solito la poca voglia di studiare emerge più tardi, in quella scuola "media" nella quale sono onorata di insegnare. Le "elementari" non dovrebbero fornire insegnamenti di base a tutti?
    2) Se le famiglie sono tanto interessate a un ritorno alla scuola severa del passato (quella che ho frequentato anch'io), perchè ogniqualvolta decidiamo di "bocciare" un alunno si creano polemiche e malumori? Quest'anno nella mia scuola ne sono stati bocciati 6, di cui 2 nella mia classe; sono stata accusata, quale coordinatrice di classe nonchè vicepreside, di "aver aggravato i problemi esistenziali di una ragazzina già derisa perchè grassa, che non aveva mai assunto comportamenti da bullo". Che importa se la ragazzina in questione non era mai attenta, raramente faceva i compiti, quasi mai era preparata per le verifiche orali e scritte?
    Stiamo ben attenti: molti insegnanti sono favorevoli a bocciare, a essere più rigorosi e severi, ma troppi genitori minacciano o fanno ricorso contro le bocciature. E queste cause non vengono mai vinte nel merito (se il ragazzino è preparato, quante insufficienze ha collezionato...) ma solo nel metodo (quante lettere scritte sono state inviate alla famiglia per avvertirla della situazione; se il ragazzino ha smarrito una o più prove scritte, ecc.).
    Infine: io ho studiato a Milano in Statale, dove ho avuto alcuni professori insignificanti, ma molti estremamente preparati e competenti. Non generalizziamo, in Italia vi sono anche le eccellenze. E a questo proposito, andate tutti a vedere i dati OCSE-PISA ma nel dettaglio, suddivisi per macroregioni. Scoprirete che la scuola italiana non è tutta a livelli di Terzo Mondo, e che ce n'è una parte che dà una preparazione del tutto assimilabile alla media europea.

  • Polifemo, il suo intervento non ha bisogno di commenti.
    Solo una precisazione per gli altri, per gli amici che frequentano questo blog: non lavoro in proprio, quindi il 30 ottobre non ho da guadagnare.

  • polifemo01 scrive:

    un esempio è il nostro caro Pier Vittorio, gentile host di questo blog.
    Io sono con voi, sciopererei, ma, se ho da guadagnare( scusate ma lavoro in proprio) non verrò. Comunque sono con voi, che rimettete una giornata del vostro misero stipendio.
    Caro Pier Vittorio, Lei è l' esempio + spregevole della nostra sx e con persone ipocrite come Lei, non vinceremo mai.

  • polifemo01 scrive:

    concordo con paoloccp56,
    almeno nella prima parte.
    Qualsiasi cosa faccia questo governo, il Pd è contrario.
    Se il governo dicesse che oggi è giornata di sole, il Pd direbbe che invece è nuvolosa, etc..
    Non è così che si va avanti, anzi è così che si perdono (dico a Pd) voti.
    Cambiate politici, cambiate atteggiamento, per favore, ve lo chiedo in ginocchio ( dico sempre al Pd), ci state rovinando e così facendo, rovinate anche il nostro paese.

  • paolocpp56 scrive:

    L'avversione alla Gelmini è politica: potrebbe fare la cosa più bella del mondo e sarebbe criticata lo stesso. Siamo incapaci di essere obiettivi: sappiamo tutti che i 4 insegnanti alle elementari furono istituiti per dare lavoro a una massa di disoccupati; così molta gente incapace di insegnare è entrata in classe. E la gran massa di disoccupati era sfornata da un gran numero di università incapaci di preparare. Chi ha fatto l'università sa bene che un professore su dieci è degno di questo nome. Quanti brevetti, pubblicazioni scientifiche, quanta ricerca fanno i nostri rinomati professoroni. Tutti premi Nobel dei miei .........
    Inoltre la componente didattica è stata sacrificata alla componente sociale: la scuola vista sempre più come luogo di integrazione e sempre meno come luogo di studio. Molti genitori vogliono il tempo pieno perchè i figli restino a scuola. Non importa se a studiare o meno.
    La sinistra ha le sue belle responsabilità: l'autonomia scolastica è un parto di Berliguer (ministro dal 1998 al 2000). Uno dei bei frutti dell'autonomia e che le scuole per attirare studenti promuovono tutti, anche gli asini.
    La scuola fa parte poi del sistema pubblico dove viene premiata l'anzianita non il merito; dove si tira a campare. Usata dalla politica (destra e sinistra) come serbatoio di posti di lavoro per produrre voti.
    Un paese che si disinteressa della qualità della scuola è destinato a finire male e noi sono 30-40 anni che ce ne disinteressiamo.

  • janko01 scrive:

    Cara profe01, purtroppo non c'e` peggior sordo di chi non vuol sentire, mi riferisco all estremita` della destra che, se anche la legge fosse stata dibattuta in parlamento il risultato finale non lo avrebbe comunque modificato. L'unica soddisfazione per la sinistra sarebbe stata quella di poter esprimere a Montecitorio la sua opinione contraria, ed avremmo pure assistito ad una logorrea estenuante dei suoi paladini per giustificarla. Ma come dicevo nel mio precedente post, la sinistra ha di sicuro oggi maggior spazio ed accoglienza nei talk shows televisivi di quanto li avrebbe a Montecitorio. Mi dica per favore chi ascolta i dibatti svolti in quest'aula al di fuori dei presenti, ben pochi, forse solo gli addetti ai lavori. A proposito, e` nato o non ancora?

  • profe01 scrive:

    Vi sono sicuramente delle criticità sull'insegnamento delle lingue straniere, ma il fatto curioso è che questi punti non vengono mai affrontati. Gli insegnanti non conoscono bene le lingue? La logica vorrebbe che si cambiassero i criteri di reclutamento e i titoli di accesso alla professione. Invece no: si abolisce l'insegnamento della seconda lingua comunitaria! Io, a mo' d'esempio, ho conseguito il Proficiency a Cambridge, che attesta un'ottima conoscenza della lingua inglese: ma in Italia detto titolo non è riconosciuto nè per l'insegnamento (chè l'Università di Cambridge non è ritenuta all'altezza di valutare se una persona conosce l'inglese o no!) nè come titolo aggiuntivo, che valorizza la professionalità docente. Ma si ritiene che un corso di 150-200 ore basti a formare maestre in grado di insegnare inglese ai bambini! Per questo mi pare che la politica sia (non solo ora, ma da vent'anni a questa parte) interessata solo ai risparmi sulla spesa, e non a un miglioramento effettivo del sistema.
    A Marina vorrei dire che siamo coscienti, in caso di sciopero, di creare un grave disagio a molte famiglie: ma quale altro strumento possiamo utilizzare per far sentire la nostra voce? Inoltre, se io non sciopero ma la maestra di mia figlia lo fa, non posso prendere nè ferie (ovviamente le dobbiamo prendere d'estate), nè permesso, nè ovviamente malattia (che sarebbe finta, e non l'ho mai approvata). Mi tocca quindi pagare una baby sitter.

  • durabo50 scrive:

    La scuola che ho frequentato era una scuola "classista", c'era ancora l'avviamento e alle medie il latino; alle superiori si imparava relativamante poco rispetto alle richieste del mercato (edilizia nel mio caso), ma la preparazione generale era dignitosa.
    Dopo aver visto tre figli percorrere il mio stesso cammino, credo di poter individuare alcuni punti deboli del sistema scolastico attuale, che mi sembra siano stati poco evidenziati fino ad ora:
    - la necessità di abbreviare i cicli preuniversitari; elementari e medie 4+3 o 5+2 sono più che sufficienti per la maggior parte dei bambini; il problema di chi è in ritardo (intelettuale, di attenzione, linguistico che sia) deve essere affrontato non rallentatndo il gruppo che possiede una quantità di stimoli ben superiore a quelli di cui godevamo noi (materne, tv, maggior livello di istruzione dei genitori, ecc.);
    - l'ottusità di puntare pervicacemente a formare dei diplomati "abilitati" che il mercato europeo e mondiale non conosce e rifiuta; anche con le secondarie si potrebbe risparmiare un anno;
    - valorizzare realmente le lauree triennali (o biennali per certe professioni) e non scimiottare le vecchie quinquennali come succede ora.
    saluti a tutti

  • marinac59 scrive:

    Dipende dai punti di vista il mio è:
    io sciopererei per "la scuola" e NON sciopererei perchè avendo un ragazzo di 15 anni ed una bimba di 7 non saprei dove lasciare la bambina intanto che sono in ufficio, dove NON posso assolutamente portarla, quindi certi scioperi sono produttivi da una parte e NON produttivi dall'altra, infatti quel giorno se non trovo nessuno a cui lasciare la bambina dovrò prendere un giorno di ferie.

    Marina C.

  • polifemo01 scrive:

    Alcuni anni addietro ero all' aereoporto di Stansted (base della Ryanair) ed attendevo l 'imbarco con una classe di ragazzi italiani (delle medie) in gita a Londra con la loro professoressa di Inglese. Quando l' altoparlante annunciò qualcosa in inglese, i ragazzi si precipitarono dalla loro insegnante per avere la traduzione. Lei, che aveva seguito attentamente l' annuncio, disse che non aveva capito (!!!). Fui io che dovetti tradurre ( e vi assicuro che il mio inglese è pessimo).
    Quindi, è vero che si devono studiare le lingue, ma anche bisogna che le insegnanti preposte le conoscano, non solo sui libri. ( e non credo che questo raccontato sia poi un caso tanto isolato).

  • profe01 scrive:

    E' vero che il governo ha un'ampia maggioranza in Parlamento, Janko; ma è vero anche che, avendo l'occasione di discutere nel merito della Riforma, avanzando proposte ed emendamenti, una parte di essi avrebbe potuto essere recepita da alcuni settori della maggioranza stessa, com'è accaduto anche su altre materie. Ad esempio, la "razionalizzazione" (leggi chiusura) di molti piccoli plessi scolastici situati in zone isolate lascia molto perplessa la Lega, perchè apporterà notevoli disagi in zone di tradizionale fede leghista, vedi Prealpi lombarde. Ponendo la questione di fiducia, invece, il provvedimento è stato votato in blocco, senza possibilità di confronto.
    A Rosso ricordo anche che: 1) la seconda lingua straniera nella scuola media verrà abolita, per poter ridurre l'orario delle lezioni (in Europa se ne studiano ovunque ALMENO due); 2) E' di ieri il confortante parere di Brunetta secondo il quale gli insegnanti, oltre a lavorare poco (sempre la solita minestra...) guadagnano fin troppo. A me non sembrava che per una persona in possesso di una (o più) laurea di secondo livello e abilitata, con 11 anni di anzianità, 1450 euro al mese fosse questa gran cifra. Ora, grazie al parere illuminato del ministro, mi sento già più ricca. Quindi anche tu, se hai rifiutato di insegnare per lo stipendio troppo basso, potresti ripensarci.

  • rainbowrosso scrive:

    Evvai cosi'......

    l'articolo di Linda Rossi Holdemn sullo stato pietoso della conoscenza delle lingue in Italia riporta alla ribalta uno dei problemi piu' gravi del sistema 'scuola' italiano. In questo momento navigo su una nave di Greenpeace, equipaggio internazionale, si parla inglese per comunicare, indovinate un po chi non spicca una parola di questa lingua: una giovane, simpatica, universitaria volontaria italiana. Potrebbe restar con noi tre mesi, ma ne fara' solo uno: la impossibilita' di comunicare diventa non solo un limite ma addirittura (su una nave) un pericolo.

    Il sottoscritto, di lingue, ne parla correttamente sei. L'inglese come un madrelingua. Ma ho rinunciato un mese fa a un posto di lettore di inglese al Liceo Classico di Urbino (anche li quante scene mute quando cercai di far parlare gli studenti in tedesco, spagnolo o inglese) per lo stipendio da fame e la non garanzia di futuro grazie alle politiche gelminiane (chi si ricorda ancora della famosa presa per i fondelli berlusconiana delle tre 'I' nella scuola?). Lavorando con Greenpeace guadagno di piu' (incredibile ma vero) e con piu' soddisfazione umana e professionale.

    Son nato nel paese sbagliato, non c'e' che dire....

    Rosso.

  • polifemo01 scrive:

    caro Pier Vittorio,
    ha ragione, chiudiamo qui.
    Mi delude, perchè ricorda "Armiamoci e partite"

  • janko01 scrive:

    Caro Pier Vittorio, non voglio contestare il suo diritto di sciopero, lei e` padrone di fare cio` che meglio crede, ci mancherebbe! Gradirei invece saperne di piu` sulla sua affermazione: la scuola non si riforma per decreto. Infatti se il progetto di riforma fosse andato al parlamento, alla fine cosa sarebbe cambiato? Avendo la destra la maggioranza sarebbe passato comunque, evitando lungaggini e perdite di tempo. Purtroppo e` quasi da sempre che le riforme vengono discusse e prese al di fuori del parlamento, credo dall'inizio della nostra repubblica. Oggi poi vengono addirittura dibattute in televisione, a Porta a Porta, a Ballaro e via dicendo coll'ascolto del pubblico molto piu` numeroso di quello che potrebbe ospitare Montecitorio. Dovremmo dunque cambiare piu` di qualcosa nella nostra legislazione per ottenere risultati migliori, non crede?

  • Polifemo, potremmo andare avanti all'infinito. Però mi sembra che quello che voglio dire sia chiaro.
    Sono con chi sarà in piazza il 30 ottobre e quasi sicuramente (non posso disporre al 100 per cento del mio tempo lavorativo) sarò con loro. Se il mio lavoro mi porterà altrove compirò un piccolo atto che ricorderà a me e a chi sta con me che la scuola non si riforma per decreto. Tutto qui

  • polifemo01 scrive:

    caro Pier Vittorio,
    proprio vivendo a Roma e ben sapendo che colui che sciopera perde una giornata di lavoro ( cioè soldi in busta paga)e Lei non può, (se così coinvolto), anteporre il suo allo sciopero, ma potrebbe programmare i suoi impegni in modo tale da essere presente.
    Oppure Lei si propone andare se non ha nessuno impegno: caro Pier Vittorio, non funzionano così le proteste.
    Comunque vorrei gentilmente sapere in cosa consiste la disobbedienza civile.
    grazie

  • Polifemo 01, io a Roma ci vivo. Quel giorno potrei essere, per lavoro, in un'altra città. In quel caso mi basterà arrivare in ritardo a un appuntamento (sono normalmente molto puntuale) o dire di no a un piccolo lavoro rinviabile, o fare un'altra cosa di questo tipo per sentirmi vicino a chi sfilerà per Roma

  • profe01 scrive:

    A me è parso, invece, un buon modo per dimostrare solidarietà a una categoria (la nostra!) ormai oggetto di una pubblica lapidazione e di nessuna considerazione da parte del Ministro. Dottor Buffa, è confortante sapere che qualcuno è dalla nostra parte disinteressatamente.

  • polifemo01 scrive:

    completamente d' accordo con Lei sul diritto di sciopero e quindi di contestare il decreto.
    Solamente non riesco a capire cosa sia
    "un piccolo gesto di disobbedienza civile o di discontinuità".
    Cosa è:
    passare col semaforo rosso?
    insultare un vigile?
    lavare i vetri alle auto in sosta?
    Inoltre Lei dice che se sarà a Roma parteciperà al corteo.
    Come dire, fra che sono qui, non avendo di meglio da fare, vado al corteo.
    No, caro Pier Vittorio, non si dice
    "se sarò a Roma"
    ma o si sta zitti o si dice "andrò a Roma".
    la saluto

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