Un brutto pensiero
Un'istantanea alla quale delego la rappresentazione del mio stato d'animo il giorno dopo la sfiducia del Senato a Romano Prodi.
Tutto quel nero è dentro di me non solo per quello che vedo e leggo. Ma anche per un pensiero che mi sta assalendo in modo troppo ricorrente. Per la prima volta ho la tentazione di non rispondere alla chiamata dei prossimi comizi elettorali, di non andare a votare. Perché quando un anno e mezzo fa ho dato il mio voto all'Unione pensavo di sottoscrivere un patto con persone per bene. La congerie di partiti che ne faceva parte aveva sottoscritto un programma, doveva rispettarlo e governare per cinque anni. Considerazione banale e ingenua? Forse. Ma è anche il fondamento di una democrazia sana.
Quel po' di chiaro, là in fondo, è la speranza. Che si faccia una riforma elettorale, che un gruppo di persone per bene sottoscriva un patto chiaro impegnandosi davvero a rispettarlo. A quel punto, solo a quel punto, quel brutto pensiero ricorrente potrebbe sparire.