Istantanea Pier Vittorio Buffa

La bandiera bianca di Pentola Nera

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Il 29 novembre è l'anniversario del massacro di Sand Creek. In quell'alba del 1864 centocinquanta indiani Cheyenne vennero trucidati dai soldati americani comandati dal colonnello John Chivington. Donne, bambini e vecchi compresi. E' un massacro famoso, cantato anche da Fabrizio De André in una delle sue canzoni più toccanti, Fiume Sand Creek. (Qui il testo).

Me ne sono occupato tempo fa, quando cercavo tracce delle bandiere bianche tradite, di quando cioè il simbolo della pace non era stato rispettato. Così mi imbattei nel capo Pentola Nera e nei suoi indiani, nella bandiera bianca sventolata sopra le tende, nelle urla e nel sangue dei Cheyenne, nelle testimonianze agghiaccianti che condannano senza appello il colonnello e i suoi uomini.

Ecco, è per quello pezzo di stoffa bianca alzato invano che questa istantanea è dedicata a Pentola Nera e ai suoi Cheyenne. Perché non ci si dimentichi che il tradimento lascia, nella storia dei popoli, tracce spesso indelebili. E che non dovrebbe mai essere il prezzo da pagare al progresso.

Qui la ricostruzione del massacro con le deposizioni dei testimoni oculari

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5 commenti 8

  • Kiwidinok scrive:

    Vorrei dire che il dolore di tutti va rispettato. Di ogni popolo, qualunque esso sia.
    Qui nel caso va rispettato profondamente il massacro di Sand Creek e tutte le persone che lo hanno subito per mano di forze oscure che risiedevano negli uomini che lo hanno barbaramente attuato. Non potete immaginare questo tipo di massacro cosa lascia nell'anima delle persone. Gli Cheyenne e Arapaho erano in fuga e tormentati da anni dai bianchi che volevano le loro terre per l'oro e per instaurarci la loro cultura opposta a quella indiana che invece era basata sul rispetto dell'uomo, della natura e del Creatore.
    Ricordare per imparare ciò che non va fatto, ma perdonare è necessario per guarire ogni ferita.
    Il capo nella foto non è Pentola Nera.

    Kiwidinok

  • borsoioto scrive:

    Durante la nostra evoluzione culturale abbiamo rimosso una buona quantità nostra aggressività, la quale però si aggira ancora nei meandri della psiche. La nostra civiltà ha creato la morale per fronteggiare questa bestia...ma sembra non funzioni proprio perfettamente.
    Credo non si debba fermarsi agli aspetti superficiali e contestuali delle guerre e delle violenze, seppur importanti non spiegano perchè tutto ciò si ripeta ciclicamente.
    Non è un'idea nuova ne mia, ma credo che l'uomo abbia creato una falsa aspettativa su di sè, ovvero la purificazione e la redenzione dal peccato, per questo come dice pierodellafrancesca siamo più facilmente disposti a credere ad un ritorno di Cristo sulla terra piuttosto che credere ad una modificazione sostanziale della società, dell'etica e della politica.

  • polifemo01 scrive:

    grazie x queste notizie ignominose che non conoscevo, ma se volete ve ne posso riferire altre altrettanto vergognose provenienti dal Viet Nam, Cambogia Irak Afganistan o meglio da dove c'è la guerra e le crudeltà purtroppo non ha bandiera, in quanto la guerra è essa stessa crudeltà.

  • Pardon, mi è partito il messaggio: concludevo così... e coi popoli ovviamente anche gli elettori, ma persino i semplici lettori...

  • Vediamo un po': c'era una volta un cantante , membro di una famiglia borghese, molto borghese, e forse di origine nobiliare, che un giorno si mise a fare il cantastorie degli ultimi, nessuno sospettando malizia estrema in questo comportamento.
    Nell'ampio panorama delle stragi di cui l'umanità si è sempre macchiata scelse un episodio minore del vasto repertorio di cui sopra.Forse perché era l'epoca dei western all'italiana o forse perché Tex Willer andava per la maggiore, resta comunque il fatto che non solo i popoli vengono regolarmente traditi, tanto che si punterebbe più facilmente sull'imminente ritorno di Cristo sulla terra che sulla possibilità che un popolo non venga tradito, e coi popoli ovviamente anche gli elettori. E

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