Istantanea Pier Vittorio Buffa

La lezione di Torquato

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Torquato Secci a Bologna, quel 2 agosto 1980, perse il figlio Sergio. Da quel giorno ha dedicato la propria vita, per intero, a cercare la verità sulla strage, a chiedere "verità e giustizia". Oggi Torquato Secci non c'è più, se ne è andato senza aver potuto sapere sino in fondo perché venne messa quella bomba ma lasciando dietro di sé una scia di luce. A me, che ho avuto il privilegio di conoscerlo, ha insegnato cosa vuol dire l'amore per un figlio e il desiderio, struggente, di voler vivere in un mondo giusto. A tutti ha fatto capire, con la sua azione tenace e incisiva, come nulla debba restare intentato per cercare giustizia. A costo di apparire testardo. A costo di sembrare un Don Chisciotte che non capisce come va il mondo.
Oggi è merito anche di Secci se il 2 agosto non scorre indimenticato nelle nostre vite, se anche i ragazzi si chiedono che giorno fu mai quello per essere ricordato dopo tanti anni con una simile intensità.
Fu un giorno, ragazzi, in cui sembrò che in Italia, a quel punto, potesse succedere di tutto. Che non ci fosse più limite alla follia terrorista. E quello che seguì, le indagini, i depistaggi, gli arresti, le condanne, furono battaglie tra uomini come Secci e chi invece voleva che la verità restasse seppellita sotto quelle macerie. Una parte di verità, purtroppo, è rimasta davvero sotto le macerie della stazione di Bologna. Per questo è giusto, ogni 2 agosto, fermarsi un attimo, pensare a tutti i Torquato Secci che hanno fatto la storia del nostro paese e ricordarsi che chi disse "Mettete la bomba a Bologna" non ha mai varcato la soglia di un carcere.

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10 commenti 8

  • sauro secci scrive:

    Un ricordo indelebile, vedere l'immensa forza interiore di questa persona straordinaria, sempre sugli scudi ogni 2 agosto per tanti anni. Oltre a portare il suo stesso cognome, c'è un altra concomitanza che mi lega ulteriormente a lui ed alla sua voglia di combattere, il fatto che suo figlio avesse la mia stessa età.

  • Bilkplept scrive:

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  • [...] dell’Associazione tra i familiari delle vittime (primo presidente l’indimenticabile Torquato Secci)., fondata il 1° giugno 1981 con il seguente scopo statutario: “Ottenere con tutte le [...]

  • sara scrive:

    belliximO...
    la stOria della vita umana cOntinua
    cOn queste esperienzeeee...
    grazieeee...

    ps:anke iO facciO secci!

  • Tafanus scrive:

    Off topics: qualche mese fa abbiamo lanciato una petizione per la candidatura di Gino Strada al Premio Nobel per la Pace. La petizione ha già superato le 7.500 adesioni, ma vogliamo raggiungere il traguardo, simbolico ma non solo, delle 10.000 firme. Se non siete d'accordo con l'iniziativa, scusateci per il disturbo. Se siete d'accordo, vi chiediamo di promuoverla (e, se lo avete già fatto, di rinfrescarla) sul vostro blog. L'iniziativa può essere firmata sul nostro blog:

    http://www.tafanus.it/

    oppure direttamente sul sito che ospita organizzativamente la petizione stessa:

    http://www.petitiononline.com/ginostra/petition.html

    Grazie per la collaborazione

    Tafanus

  • Lea Zafred scrive:

    Purtroppo non è consentito conoscere la verità.
    E anche se fosse resa palese, non succederebbe proprio nulla.O no?
    E' orribile che Torquato Secci non abbia mai potuto alleviare il suo strazio venendo a sapere perché suo figlio sia stato assassinato nella stazione di Bologna ed assistendo alla giusta punizione dei colpevoli.
    Indecoroso per una nazione civile.
    Ma non per questa bella Italia: qui è normale.
    Come è normale che ci sia voluta una dozzina d'anni a mettere la lapide sull'autostrada dove è stato assassinato il giudice Falcone.
    Come è normale farsi togliere le multe per eccesso di velocità.
    Eccetera.

  • Pippo scrive:

    E' vergognoso come ancora, nel 2007, con tutta la tecnologia che abbiamo, non si riesca a capire chi e cosa fece quel terribile giorno...
    Ma forse la tecnologia viene usata proprio per nascondere

  • Insulti pure, caro Sinidi. Mi dia del rosso, bolscevico e ipocritamente SOVIET, e anche, prendendo un po' banalmente spunto dal mio cognome, del BUFFONE. La lascerò sempre libera di esprimersi su queste colonne anche se decide di passare agli insulti. Basta che siano contro di me, non contro gli altri frequentatori del blog perché altrimenti sarò costretto, come già ho fatto, a difenderli e a cancellare i suoi interventi.
    Però, se ritiene che questo sia un SOVIET sia coerente con se stesso, non lo frequenti, potrebbe venire contagiato, la sua purezza potrebbe risentirne, il bolscevismo potrebbe insinuarsi sotto la sua pelle... E sarebbe un vero peccato.

  • sinidi scrive:

    Ricordiamoci che l'On. Aldo Moro,poco prima di essere giustiziato dalle BRIGATE ROSSE,asseri' in Parlamento che la violenza e il terrorismo avevano una sola matrice,quella di Destra....Ai posteri l'ardua sentenza!
    I depistaggi ci sono si stati,verso la Destra,tutto cio' che dava fastidio era fascista:e intanto le brigate rosse si organizzavano e colpivano!
    Questo blog e' spudoratamente rosso,bolscevico e ipocritamente SOVIET,signor Buffa,la battuta sorge spontanea: BUFFONE!

  • tonifrigo scrive:

    Passai per la stazione di Bologna tre ore dopo la bomba. E mi dissi che un tale disastro non sarebbe certo rimasto impunito. Ero giovane e ingenuo. E qualcuno si chiede il perchè del distacco tra cittadini e Stato.

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