Istantanea » Mario Rigoni Stern http://buffa.blogautore.repubblica.it Just another Blogautore.repubblica.it weblog Wed, 11 Jul 2018 15:14:30 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=3.8.27 L'Ucraina è terra anche nostra http://buffa.blogautore.repubblica.it/2014/09/04/il-sangue-dellucraina/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2014/09/04/il-sangue-dellucraina/#comments Thu, 04 Sep 2014 11:34:05 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2314 craina. Belovodsk, Gamashewka, Kononovo, Bondarowka

craina. Belovodsk, Gamashewka, Kononovo, Bondarowka

In Ucraina orientale, nemmeno cento chilometri a nord della zona dove si combatte e si muore, c'è questo cimitero-monumento. E' dedicato ai soldati russi, ucraini, kazaki... ai soldati sovietici, insomma, che vennero uccisi mentre, nell'inverno 1942-43, difendevano il loro paese dagli invasori: tedeschi, italiani, rumeni...
Una decina di anni fa andai là, a Kurjatsckjewka, sulle tracce del reparto dell'Armir (Armata italiana in Russia) in cui aveva combattuto mio padre.

Camminai su quelle pietre bagnate leggendo le centinaia di nomi impressi sulle lapidi, avendo dentro di me gli scarni e sofferti racconti paterni, rivedendo l'"isba della pace" raccontata da Mario Rigoni Stern.

In quel silenzio tutto sembrava tornare a posto. L'Unione Sovietica era sparita da tempo, quel carro armato era come dicesse mai più tutto quel sangue su questa terra, le case dove mi fermai a parlare erano semplici e pulite, serene.

Ricordo con precisione i miei pensieri di quei giorni. Ero così immerso nel ricordo della morte e delle sofferenza che pensai di trovarmi in una sorta di porto franco. Qui, dissi a me stesso e ai miei compagni di viaggio, sarà pace per i secoli a venire. Chi può più volere questa terra? Chi vorrà più uccidere questa gente? Chi la costringerà ancora una volta a dare la propria vita per difendere i propri campi e i propri figli?

Dieci anni, nemmeno dieci anni, e quei pensieri di allora sono diventati sogni distrutti da un risveglio brusco.

Però mi piacerebbe che, dentro di me, restasse almeno un filo di quel sogno. E mi piacerebbe passarlo a più persone possibile.

Il sogno è che si riesca a sentire un po' nostra, e quindi a volerla in pace, quella terra dove anche i nostri padri e  i nostri nonni sono morti e hanno portato morte.

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Il Sergente e il Cavaliere http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/06/18/il-sergente-e-il-cavaliere/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/06/18/il-sergente-e-il-cavaliere/#comments Wed, 18 Jun 2008 11:22:38 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/2008/06/18/il-sergente-e-il-cavaliere/  rigoni_stern1.gif

Mario Rigoni Stern se ne è andato in silenzio, nella tranquillità delle sue montagne. Paolo Rumiz è stato tra gli ultimi a incontrarlo e ne ha raccontato su Repubblica. Il vecchio alpino, lo scrittore, l'uomo di montagna, tra tante altre cose, gli ha detto:  "Non so se arriverò alle elezioni, ma mi piacerebbe che Quello lì andasse a casa".

So che non è bello usare parole di chi non c'è più. Ma sono sicuro che Mario Rigoni, che ho avuto il privilegio di conoscere, non avrebbe nulla in contrario che quelle poche parole dette all'amico giornalista vadano di casa in casa come un testimone.

Testimone dei valori che hanno fatto di Rigoni un grande scrittore e un grande uomo.

Testimone dei valori che dovrebbero essere sempre presenti in una società sana.

Letta adesso, quella frase pronunciata dal sergente Rigoni quando era ancora inverno, a me ha fatto uno strano effetto. E' stato come un incitamento a non lasciare che quello che sta accadendo nei palazzi del potere scorra via come inelluttabile.  E quindi, per quello che può valere, grido qui la mia indignazione per il tentatiivo di bloccare i processi, di piegare agli interessi di parte le istituzioni, di usare il potere dato da un popolo per fini diversi da quelli del bene del popolo stesso.

Un amico, l'altra sera, mi ha ricordato l'Aventino, la drammatica autoeliminazione dal parlamento dei deputati antifascisti dopo l'omicidio Matteotti che, di fatto, agevolò la costruzione del regime. E mi ha passato un link dove c'è il testo integrale del famoso discorso nel quale Mussolini disse che se il fascismo era stato un'associazione a delinquere, lui era il capo di questa associazione a delinquere.

L'ho riletto con attenzione, quel discorso, e ho ringraziato l'amico per il link.

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I due sergenti http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/10/31/i-due-sergenti/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/10/31/i-due-sergenti/#comments Wed, 31 Oct 2007 11:06:33 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/2007/10/31/i-due-sergenti/ rigoni.jpgpaolini.jpg

Mario Rigoni Stern (in alto) e Marco Paolini. Il sergente nella neve vero, quello del battaglione Vestone durante la campagna di Russia. Il sergente dello spettacolo andato in onda, in diretta sulla 7, ieri sera 30 ottobre.

Due ore di grande emozione. Paolini entra fisicamente nella pelle del sergente, racconta il Don, il freddo, la paura, la morte e arriva là dove doveva. Nella isba di Nikolajewka dopo la battaglia, a mangiare una zuppa accanto ai nemici, in silenzio, con il moschetto appoggiato a terra. Rigoni ne ha tratto la pagina più bella del suo libro. Paolini dei minuti di recitazione straordinaria.

Due ore a parlare di guerra e di morte. Ma un inno, come "Il sergente nella neve", alla pace e alla fratellanza.

Alla fine, sugli spalti, Paolini abbraccia Rigoni e lo scrittore presenta l'uomo seduto accanto a lui, Nelson Cenci, il tenente del "Sergente", ferito a Nikolajewka, sopravvissuto, come Rigoni, alle battaglie per uscire dalla sacca.

Dice Rigoni al microfono, rivolto alla platea in piedi per una lunga standing ovation: "Finché ci saranno giovani come voi che applaudono una cosa così vuol dire che c'è speranza".

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