Sei minuti di lezione

filmatoHo guardato due volte questo breve filmato girato da un ufficiale tedesco, probabilmente un medico, durante l'occupazione nazista dell'Italia, nel 1944. L'ho guardato due volte e lo ripropongo qui perché racconta a chi non c'era cosa è stata una guerra totale come quella combattuta lungo la penisola italiana in quegli anni. Lo racconta con l'immediatezza e la genuinità che solo immagini naturali e non costruite possono restituire.

In un primo momento queste immagini possono apparire come una parentesi di quella guerra totale durante la quale i nazifascisti massacrarono 23.300 donne, bambini, anziani. Ci sono ragazze che sembrano serene, tre bambini che sorridono. E soldati rilassati anche se si esercitano a sparare. Dove sono la violenza estrema, i villaggi incendiati, le fucilazioni di massa? A pochi chilometri, al massimo a un giorno di viaggio. Eppure sembrano lontani, lontanissimi

Ma sarebbe un errore considerare le piccole scene del filmato come quelle di una comunità fino a quel momento rimasta immune dalla guerra, che l'ha vista da lontano, che è riuscita a vivere decentemente mentre altrove si moriva.

Per capirlo è sufficiente soffermarsi qualche istante sulle immagini dei tre bambini. Sono tre bambini ripresi da un uomo che ha il controllo su di loro. E' un uomo che sta occupando la loro terra, che li sta privando della loro libertà. Loro non lo possono sapere, ma sottomissione a paura sono scritte nei loro occhi. Impresse da quello che vedono e sentono. E il vecchio filmato ce le trasmette intatte.

E' questa la lezione di questi sei minuti di pellicola Agfa. Quando la guerra è totale, quando attraversa in profondità il corpo di una comunità nessuno ne resta immune. A prescindere dall'età, da quello che gli accade intorno, da quello che vede con i propri occhi.

 

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