Piccoli passi

“Ma che bisogno abbiamo dei politici? I professori stanno facendo in un pugno di giorni quello che loro non hanno fatto in anni”. Una, due, tre volte. Alla quarta volta che mi sono sentito fare questo discorso con l’aggiunta “Io la prossima volta non vado a votare”, sono insorto.

Eh no. La battaglia da combattere adesso è proprio questa. Troppo comodo adagiarsi al freddo ed efficiente agire di un gruppo di grandi persone. Senza un vero dibattito politico. Senza un serrato confronto su quale vita vogliamo per noi e, soprattutto, per i nostri figli.

Dobbiamo rimettere la politica al suo posto. Si badi bene, la politica, non per forza i politici che ci sono adesso.

Come? A passi magari piccoli, ma decisi. Ne ho abbastanza chiari due, ma altri ne possono essere individuati.

Il primo è non permettere, noi singoli cittadini, che resti in vigore la legge elettorale chiamata Porcellum. Arrivando sino alla piazza per costringere questo Parlamento a varare una legge che riconsegni ai cittadini il diritto alla scelta dei propri rappresentanti.

Il secondo è non lasciare ai partiti, anche con una nuova legge elettorale, la scelta dei candidati al Parlamento. Imporre cioè a tutti il meccanismo delle primarie. Solo così potremo sperare di avere una nuova, giovane e determinata classe politica.

Che riprenda, insieme a tutti noi, a fare Politica

“Ma che bisogno abbiamo dei politici? I professori stanno facendo in un pugno di giorni quello che loro non hanno fatto per anni”. Una, due, tre volte. Alla quarta volta che mi sono sentito fare questo discorso con l’aggiunta “Io la prossima volta non vado a votare”, sono insorto.

Eh no. La battaglia da combattere adesso è proprio questa. Troppo comodo adagiarsi al freddo ed efficiente agire di un gruppo di grandi persone. Senza un vero dibattito politico. Senza un serrato confronto su quale vita vogliamo per noi e, soprattutto, per i nostri figli.

Dobbiamo rimettere la politica al suo posto. Si badi bene, la politica, non per forza i politici che ci sono adesso.

Come? A passi magari piccoli, ma decisi.

Il primo è non lasciare, noi singoli cittadini, che resti in vigore la legge elettorale chiamata Porcellum. Arrivando sino alla piazza per costringere questo Parlamento a varare una legge che riconsegni ai cittadini il diritto alla scelta dei propri rappresentanti

Il secondo è non lasciare ai partiti, anche con una nuova legge elettorale,la scelta dei candidati al Parlamento. Imporre cioè a tutti il meccanismo delle primarie. Solo così potremo sperare di avere una nuova, giovane e determinata classe politica.

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