Le Regioni del futuro

cartinaA vedere la cartina che illustra la proposta di modifica dei confini delle Regioni preparata da Roberto Morassut e Raffaele Ranucci, si può restare davvero perplessi: il Triveneto tutto assieme, Viterbo e Umbria con la Toscana, la val d'Aosta con la Liguria, Latina con Napoli... Sembra la cartina di un nuovo Risiko piuttosto che una proposta seria.

Invece va osservata con attenzione, vanno lette le argomentazioni di chi sostiene che sia necessario mettere mano all'organizzazione delle Regioni.

Nicola Zingaretti, presidente del Lazio osserva che "Le circoscrizioni regionali furono definite in un’altra era... I confini regionali non corrispondono più necessariamente ad ambiti ottimali per il buon governo".

Sergio Chiamparino, alla guida del Piemonte, lo aveva preceduto con un chiaro "Siamo pronti a discutere sulla riduzione delle regioni".

L'obiettivo dichiarato è quello di arrivare a un sistema regionale più efficiente e razionale. Si dovrebbero cioè poter fare le cose meglio e con una spesa inferiore.

Una "riforma" del genere può incontrare sul proprio cammino grandi resistenze: dal semplice campanilismo alla brutale difesa di interessi consolidatisi negli anni.

Quindi è soltanto un bene che, in questa stagione che vuole essere una stagione di grandi cambiamenti, se ne parli in termini così concreti.

E se campanilismi e interessi consolidati mostreranno le loro armi vorrà dire che la strada intrapresa è quella giusta.

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