Non lo trovo nelle scariche di odio rovesciate verso tutto quello che, anche solo da lontano, sa di islamico. Sono cresciuto con un concetto antico e semplice: odio genera odio. E quando posso cerco di interrompere quell'inesorabile catena.
Lo trovo invece nei milioni e milioni di islamici che, esattamente come noi, sono lontani migliaia di miglia dal terrorismo. Lo dicono, lo scrivono, scendono in piazza. E tutti dovrebbero ascoltarli di più, sentirli fratelli.
Se questa è una guerra non è una guerra di religione. Ma una guerra del terrorismo al mondo. E noi, tutti noi che vogliamo vivere in pace (musulmani, cristiani, atei, indu...), siamo il mondo.