Della responsabilità

Ieri Berlusconi ha fatto il pompiere in casa propria. Dopo la sentenza della Corte costituzionale che gli ha dato torto ha calmato i suoi e affermato che, comunque sia, il governo Letta non si tocca. Una reazione che ha  atto parlare di “senso di responsabilità” di Silvio Berlusconi. Ecco. E’ su questa parola, su “responsabilità” che mi soffermerei un attimo perché la reazione pacata di Berlusconi pare più dettata da un preciso tornaconto che da “senso di responsabilità”. Il tornaconto è quello di restare in sella, cioè nella maggioranza di governo, per ricavarne il massimo utile politico annullando il vantaggio del centro sinistra delineatosi nelle ultime amministrative. Far saltare il banco oggi vorrebbe dire, per Berlusconi, affrontare un passaggio elettorale molto, ma molto incerto. Farlo invece saltare più avanti, quando potrebbe “vendere” come propri i provvedimenti governativi più popolari, potrebbe essere altra cosa. La sua grande capacità comunicativa, che in campagna elettorale diventa straordinaria,  potrebbe portare il centro destra a una vittoria. Quindi cautela nell’usare l’espressione “senso di responsabilità” in riferimento a prese di posizione di Silvio Berlusconi. E massima cautela anche solo immaginare, come  si sta riservatamente ipotizzando in queste ore, un patto che, nel caso la Cassazione confermi la condanna per la vicenda Mediaset, eviti all’ex presidente del Consiglio  l’interdizione dai pubblici uffici. Di patti con Berlusconi che hanno portato vantaggio soltanto all’ex presidente del Consiglio è lastricata la storia degli ultimi vent’anni.
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