Istantanea » Unione europea http://buffa.blogautore.repubblica.it Just another Blogautore.repubblica.it weblog Wed, 11 Jul 2018 15:14:30 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=3.8.27 Foto del giorno per la Mogherini http://buffa.blogautore.repubblica.it/2017/12/11/foto-del-giorno-per-la-mogherini/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2017/12/11/foto-del-giorno-per-la-mogherini/#comments Mon, 11 Dec 2017 20:31:56 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2671 084847433-197b8cd9-33e2-40aa-a950-ca8d033eaee3

Foto del giorno per l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri dell'Unione europea Federica Mogherini.

Il primo ministro israeliano Benjamyn Netanyahu era in visita a Bruxelles pochi giorni dopo la decisione di Donald Trump di spostare l'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme e gli scontri avvenuti in Israele. "Gerusalemme capitale", ha detto Netanyahu, "è un passo verso la pace". E ha aggiunto che presto "la maggior parte dei Paesi europei sposterà le ambasciate a Gerusalemme".

Federica Mogherini ha risposto immediatamente: "Il premier Benyamin Netanyahu può tenere le sue aspettative per altri" perché i Paesi Ue non andranno con le ambasciate a Gerusalemme. Quanto alla pace in Palestina, ha detto la Mogherini, "l'unica soluzione realistica è basata su due Stati, con Gerusalemme capitale sia dello Stato di Israele sia dello Stato palestinese".

Una posizione chiara che condivido pienamente e che mi fa sentire ancora un po' più europeo di quanto già non sia. Ed è anche una presa di posizione che, a prescindere dalle conseguenze che potrà avere, dovrebbe far capire a tutti quanto sarebbe importante avere un Europa sempre più coesa e capace di esprimere una linea di politica estera unitaria.

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Una pessima idea http://buffa.blogautore.repubblica.it/2016/06/24/una-pessima-idea/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2016/06/24/una-pessima-idea/#comments Fri, 24 Jun 2016 10:53:45 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2533 Questa mattina, la mattina della Brexit, sono andato a rileggermi il "Manifesto di Ventotene". Lo scrissero tre confinati d'eccezione: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. Lo scrissero nell'agosto del 1941 quando gli Stati Uniti non erano ancora  entrati in guerra e la Germania stava invadendo l'Unione Sovietica. Oggi quelle loro parole sono considerate, come sappiamo, il primo passo verso l'Europa unita, una sorta di suo atto fondativo.

Ho pensato fosse una buona idea, la mattina in cui il disegno europeo fa il suo primo, gigantesco passo indietro, tornare su quelle pagine scritte 75 anni fa.

Invece è stata una pessima idea, una di quelle che mettono di cattivo umore. Rileggere quelle pagine fa capire quanto l'Europa di oggi sia lontana da quella visione. E mette paura, dà fondamenta alla preoccupazione che quello britannico sia solo un primo mattone che si stacca.

Rileggiamo insieme un passaggio cruciale: "Il punto sul quale essi (le forze conservatrici, Ndr) cercheranno di far leva sarà la restaurazione dello stato nazionale. Potranno così far presa sul sentimento popolare più diffuso, più offeso dai recenti movimenti, più facilmente adoperabile a scopi reazionari: il sentimento patriottico (...) Se raggiungessero questo scopo avrebbero vinto. Fossero pure questi stati in apparenza largamente democratici o socialisti, il ritorno del potere nelle mani dei reazionari sarebbe solo questione di tempo. Risorgerebbero le gelosie nazionali e ciascuno stato di nuovo riporrebbe la soddisfazione delle proprie esigenze solo nella forza delle armi. Loro compito precipuo tornerebbe ad essere, a più o meno breve scadenza, quello di convertire i loro popoli in eserciti. I generali tornerebbero a comandare, i monopolisti ad approfittare delle autarchie, i corpi burocratici a gonfiarsi, i preti a tener docili le masse. Tutte le conquiste del primo momento si raggrinzerebbero in un nulla di fronte alla necessità di prepararsi nuovamente alla guerra".

La strada per evitare esiti così catastrofici è scritta più avanti, ed è lo spirito che anima tutto il manifesto. Mettere al centro della costruzione europea il cittadino, i suoi bisogni, il suo diritto all'uguaglianza. E' proprio quello che la nostra Europa ha fatto di meno. E che, invece, deve cominciare a fare di più. E da subito.

 

 

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Parole sante http://buffa.blogautore.repubblica.it/2014/07/04/parole-sante/ http://buffa.blogautore.repubblica.it/2014/07/04/parole-sante/#comments Fri, 04 Jul 2014 15:50:23 +0000 http://buffa.blogautore.repubblica.it/?p=2274

Parole sante quelle pronunciate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a margine dell'incontro con il presidente uscente della commissione Ue, Manuel Barroso.

L'Europa deve parlare in modo più chiaro, documenti e discorsi devono poterli capire tutti, dobbiamo "liberarci tutti da un certo codice cifrato", ha detto in sostanza il presidente.

Matteo Renzi, nel suo primo discorso da presidente di turno, ha fatto un piccolo passo in questo senso: ha messo da parte elenchi programmatici complessi e ha cercato di essere diretto ed esplicito, di farsi capire da tutti. Ma Napolitano si riferisce a molto altro. Al linguaggio da casta che deve imparare chi ha a che fare con l'Europa. A quei modi di dire, "cifrati" appunto, che dovrebbero essere messi da parte per chiamare ciascuna cosa nel modo più semplice e comprensibile. A documenti che invece di spiegare e creare consenso, creano un fossato tra l'istituzione europea e i suoi cittadini.

Forse può non essere uno degli obiettivi principali del semestre italiano. Ma un qualche segnale, bello forte, in questa direzione potrebbe davvero far capire che l'Europa ha deciso di cambiare, di avvicinarsi di più ai propri cittadini.

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